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Andrea Ianni Palarchio parla del turismo ad Amantea

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La stagione estiva è già arrivata e ad Amantea tutto tace !!!

In molte cittadine calabresi, nostri diretti competitors quando si parla di turismo, già dalla fine del mese di aprile offrono ai visitatori (per la maggior parte stranieri) e a chi come me decide di passare una giornata con la famiglia in un posto diverso opportunità turistico-ricreative che ancora purtroppo ad inizio Luglio ad Amantea mancano.

È di ieri il comunicato stampa fatto dall'associazione albergatori Isca Hotels che sottolinea le gravi carenze organizzative e strutturali in cui versa oggi il nostro Turismo.

Gravi carenze che fanno perdere costantemente alla città la capacità attrattiva acquisita negli anni e che sarà difficilissimo riconquistare.

Pur non essendo tecnici del settore appare ormai è evidente che abbiamo completamente perso il treno del vero turismo.

Ad esempio Il turismo giovanile avente come motivazione principale di viaggio il divertimento non sceglie più Amantea per trascorrere le loro seppur brevi vacanze. Tale perdita, naturalmente, è stata favorita dal fatto che le occasioni di divertimento notturne sono ridotte a lumicino, costringendo anche i giovani che vivono ad Amantea a spostarsi per trovare svago e divertimento in altri luoghi.

Non abbiamo perso solo i giovani . Oltre al turismo giovanile è necessario sottolineare anche la totale assenza di turismo storico-archeologico .

Nonostante potremmo "potenzialmente" essere una delle mete più ambite sia per i reperti ritrovati dell'antica Temesa sia per la parte storica della città (castello-centro storico) nessun investimento o progetto viene fatto in quel senso.

Il centro storico è continuamente oggetto di crolli e di case pericolanti che hanno portato in alcuni casi alla chiusura di intere strade. Chi ci capita "per caso" rimane estasiato per la bellezza dei luoghi ma prontamente segnala anche lo stato di abbandono in cui versa .

Per quanto riguarda il turismo archeologico ad esempio quando si organizzano incontri-dibattiti aventi a tema l'antica Temesa (in questo caso ritengo che se ne debba organizzare qualcuno in piena estate e non quando ad Amantea non ci resta nessuno) la gente rimane esterrefatta dallo scoprire che quella antica città si trova sotto i nostri piedi e naturalmente si chiede come mai non pubblicizziamo e non facciamo vedere anche con mostre fotografiche tale ritrovamenti.

Amantea secondo me è una città che potrebbe e dovrebbe essere definita (ma che purtroppo non lo è) affiancando ai termini di valenza storica-culturale la parola unica.

Anche per quanto riguarda il Turismo Religioso soffriamo di grave carenze organizzative.

Nonostante il bellissimo Convento di San Bernardino , le stupende chiese e la poca distanza dal Santuario di S. Francesco da Paola veramente rare sono la presenza di guide che possano far trascorrere giornate veramente memorabili all'insegna di un percorso cristiano che in molti credo chiederebbero.

Insomma, ad Amantea, il turismo si è ridotto a turismo balneare fatto dal 10 al 25 agosto prettamente da famiglie (spesso anziani) che scelgono Amantea o per merito degli albergatori che promuovono soggiorni nella nostra città a prezzi veramente vantaggiosi rispetto a strutture alberghiere molto meno belle ma ricadenti in luoghi più ambiti o meglio pubblicizzati, oppure, sono persone che trascorrono una vacanza per abitudine o perché orientati da canali personali (passaparola, conoscenze, consigli, parenti.), ma non attraverso un vero e proprio sistema distributivo e promozionale di offerta turistica.

Ciò sottolinea il fatto che è debole la capacità di far giungere offerte provenienti da Amantea ai potenziali clienti provenienti da altre regioni o da altre nazioni.

Normalmente un'amministrazione comunale che voglia ovviare a ciò dovrebbe incentivare e ampliare la collaborazione con il sistema di intermediazione organizzata (Tour Operator italiani ed esteri), al fine di far conoscere l'area sui mercati.

A ciò naturalmente verrebbe affiancata la già ormai consolidata capacità delle strutture di creare e distribuire pacchetti e offerte, facendo supportare il tutto dalle moderne tecnologie telematiche (sistemi di prenotazione centralizzati, Internet,Trip Advaisor ecc.)

Ma ad Amantea tutto tace e ad oggi manca persino un portale di promozione turistica.

A tutto ciò bisogna aggiungere anche che il ruolo del turismo balneare è ulteriormente oscurato da misure fiscali e condizioni certamente non incentivanti, bensì penalizzanti,dovute alle politiche fiscali opprimenti messe in atto dall'amministrazione.

In poche parole e per voler concludere un discorso che potrebbe e dovrebbe essere molto più lungo ed articolato di questo, può una città a forte vocazione turistica-commerciale , che con le parole ogni anno dovrebbe trasformarsi in un centro commerciale all'aperto, trasformarsi anno dopo anno nella città della Notte Bianca? Può permettersi una città come Amantea ridursi ad essere immedesimata con la manifestazione di una sola seppur magnifica notte ??

Spero di no e mi auguro che non sia troppo tardi per invertire la rotta perché se continua così è la fine !!!! Il turismo è lavoro, il turismo è economia, il turismo è vita per una città come Amantea.

Redazione TirrenoNews

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