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Comunicato dell’Incontro. “Maledetti photored”

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Riceviamo e pubblichiamo:

Alla cittadinanza

Alla stampa

Maledetti photored.

Siamo costretti ad insistere segnalando la gravità della situazione che è andata a configurarsi per via dei comportamenti dell’amministrazione comunale.

Sappiamo di questa “assurda” legge che autorizza il formarsi di una rilevante infrazione come certamente è il passaggio con il rosso senza la immediata contestazione, in una sorta di automatismo tecnico che non abbisogna dell’uomo, e di questa altrettanto “strana” Cassazione che in coerenza alla legge ha di fatto deciso che ormai la Polizia Municipale e quella Stradale non servono più.

Ormai la nostra società è tecnologica ed il richiamo alle responsabilità, possibile SOLO con la immediata contestazione, non ha più la sua antica funzione della “tirata di orecchie” o dello “sguardo monitorio” del poliziotto che ti ferma dopo che sei passato con il rosso!

Tecnologica e meccanicistica.

E così basta che un comune impianti 5 photored , anche a saltapicchio come nel nostro comune( dove su 5 incroci, 5 semafori e 21 posizioni di stop le sanzioni automatiche vengono registrate solo 9 volte-SE&O) che riesce a salvare il proprio bilancio, ma creando abnormi disparità tra utente ed utente, come se la “sicurezza” avesse dimensioni diversificate!!!!

Praticamente se tutti i comuni facessero come Amantea l’Italia risolverebbe il proprio drammatico problema finanziario.

Almeno in teoria. Perchè poi la gente intanto, molte volte non rispetta il rosso solo perché non riesce a calcolare la durata del giallo e poi con comminatoria di sanzioni che comunque non può pagare.

Ora il comune ( sempre a saltapicchio, e, quindi, illegittimamente !!! Vero?) ha fatto ricorso al Tribunale che sanziona pesantemente il contravventore condannandolo alla spesa di 1200 euro oltre Iva e Cpa se dovute, come per legge( giudice Paola Caserta), oppure di euro 650, oltre Iva e CPA come per legge ( giudice Sara Trabalza) , oppure euro 857 oltre accessori ex TP, Iva e CPA come per legge( giudice Alessandro di Tarro). Insomma costi fortemente diversificati a seconda del giudicante.

Ma se non ne riusciva a pagarne 150 come farà a pagarne cifre ben maggiori ( 650,857,1200) oltre ovviamente la sanzione doppia ?

Il grazioso è che l’ente locale dice :

  1. a)I cittadini sono stati condannati al pagamento delle spese legali per quasi 1.000,00 euro in aggiunta della sanzione amministrativa per il doppio del minimo.
  2. b)Il conforto dato alle ragioni dell’ente dal giudice di appello, mortificate invece dalla eccessiva sommarietà e da una scarsa attenzione osservata nei giudizi innanzi al Giudice di Pace, finisce, così per esporre i cittadini ad un notevole esborso economico sia in termini di verbale da pagare, senza la possibilità di accesso alla forma ridotta, sia, soprattutto, in termini di spese di lite liquidate dal giudice ammontanti a circa 1500,00 euro.?

E come farà questo cittadino che non trova lavoro perché l’economia si è fermata per via del grandissimo debito pubblico che guarda caso, la politica, nelle sue varie espressioni, ha creato a pagare questa somma? Guarda caso la stessa politica che ha deciso la non necessità della presenza del Vigile e la non immediata contestazione. Scatterà poi Equitalia che fermerà l’autovettura e costringerà a pagare somme ulteriormente gravate di oneri accessori?

Stiamo parlando di 1000/1500 euro, cioè BEN PIU’ DI UNO STIPENDIO di chi ce l’ha!!! E molti non ce l’hanno.

Non solo ma con l’aggravante che il primo giudizio presso il Giudice di Pace di Amantea ha dato SEMPRE ragione al ricorrente, al punto che viene da chiedersi se il Comune abbia riflettuto sul dramma che è provocato nella sua pedissequa ricerca di entrate.

Né infine il comune ha tenuto in debito conto la affermazione del giudice del Tribunale che “ seppur il decreto n 1130 richiede che l’amministrazione effettui delle verifiche con cadenza annuale dell’apparecchiatura utilizzata , ciò non è previsto a pena di nullità dell’accertamento dell’infrazione, sicchè la mancata produzione della certificazione delle intervenute verifiche non determina di per sé la predetta nullità”.

Dura Lex sed Lex dicevano i latini, ma quello era il tempo del Panem et circenses , mentre oggi è il tempo della fame e della disperazione!

Che almeno il comune, se davvero ritiene di non poter fare a meno dei dannati photored -ci dice la gente-, trasformi queste sanzioni in lavoro e ci dia la possibilità di lavorare per pagare le nostre tasse ed i nostri debiti, così che invece di soldi almeno si procuri lavoro per la manutenzione delle nostre strade e della nostra città!   f.to Luigi Rubino

 

Redazione TirrenoNews

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