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Condannato il comune di Amantea per illegittima sanzione per le strisce blu
Giovedì, 30 Giugno 2016 18:51 Pubblicato in PoliticaIl Giudice di pace di Paola ha emesso recente mente una sentenza con la quale ha condannato il comune di Amantea al pagamento di 80 euro per compensi legali e 43 euro per spese, oltre, ovviamente, accessori di legge.
Probabilmente è la prima sentenza del genere.
Ne ha dato notizia Luigi Rubino Presidente dell’associazione L’Incontro.
A difendere la signora contravvenzionata due avvocati di Paola ed Amantea
La ricorrente ha dedotto, a sostegno della opposizione, la mancanza di aree di parcheggio libero, contestualmente a quelle di parcheggio a pagamento nella zona relativa all’accertamento; la violazione dell’art 7/6 ed 8 del CdS; ed altro.
Il Giudice di Pace di Paola ha ricordato , innanzi tutto, che in materia di opposizione a provvedimento amministrativo ex legge n 689/81, la pubblica amministrazione deve dimostrare la sussistenza dei presupposti di fatto e di diritto per l’applicazione della sanzione ( Cassazione sezioni unite n 3271/90)
Non solo ma il giudice ha evidenziato che il comune non ha provato la legittimità del verbale impugnato; in particolare non ha fornito idonea prova dell’esistenza di area lasciata al parcheggio libero così come richiesto dalla legge nella zona della contestazione.
Infine ha ricordato il GdP che sempre la cassazione a sezioni unite con sentenza n 116/2007 ha dichiarato che la non legittimità dei provvedimenti amministrativi istitutivi delle zone di parcheggio a pagamento per non aver rispettato l’obbligo imposto dall’art 7, comma 8 del Cds rende illegittima la sanzione amministrativa irrogata per la mancata esposizione del tagliando di pagamento per la sosta all’interno della strisce blu.
La sentenza reiterabile farebbe venire meno il servizio delle strisce blu.
E’ quindi probabile che il comune ricorrerà avverso la sentenza del Giudice di Pace per evitare di chiudere il servizio di parcheggio a pagamento.
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Scompare la Carime e sono 130 gli sportelli dell’UBI a rischio. Parla Gianfranco Suriano
Giovedì, 30 Giugno 2016 16:08 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiEntro aprile 2017 scomparirà Ban ca Carime.
Il Gruppo Ubi Banca ha presen tato ai sindacati il piano indu striale 2019/ 2020 che pre vede entro il 30 aprile 2017 la costituzione di una “Banca unica”
che incorporerà tutte le attuali sette Banche rete del Gruppo; la chiusura di 130 sportelli in sovrapposizione già individuati (più ulteriori 150 sportelli, ancora da individuare, nel periodo di durata del piano); risparmi di costo sul personale equivalenti a circa 2.750 Risorse full-time; per 1.300 Risorse è prevista l’uscita con accesso al fondo esuberi, per la rimanenza verranno individuati altri strumenti nella fase negoziale con le Organizzazioni Sindacali; nuove assunzioni per 1.100 unità; l’istituzione, all’interno della “Banca unica”, di 5 macro aree, 4 nelle regioni del Nord Italia (Nord/ovest con sede a Cuneo o Torino, una con sede a Milano, una con sede a Bergamo, una per il Nord/est con sede a Brescia) e una per il Centro/sud con sede a Jesi.
Per effetto della “Banca unica”, Banca Carime dovrebbe cessare nel periodo aprile/maggio 2017, appunto per essere incorporata in Ubi Banca.
Con questo piano si allontana sempre di più il potere decisionale di Carime dai territori storici che ha presidiato.
L’attuale organizzazione della catena del credito interna a Carime prevede il Servizio crediti a Bari con sedi decentrate di delibera pratiche di finanziamento a Salerno, Cosenza, Bari e Taranto.
A questo punto ci si chiede cosa succederà ora con la Direzione della macro area del centro sud allocata a Jesi?
Per Gianfranco Suriano, vice segretario generale di Unità Sindacale Falcri-Silcea del Gruppo Ubi,
<< fermo restando il giudizio positivo relativo alla decisione di costituire la “Banca unica”, la nuova manovra industriale è per l’ennesima volta caratterizzata dal forte contenimento dei costi del lavoro che inevitabilmente costringerà tutti i lavoratori del Gruppo a sostenere il peso degli interventi di razionalizzazione ed efficientamento della rete distributiva di Ubi. Infatti le continue riduzioni degli organici e le ripetute chiusure di strutture produttive, necessitano ora d’interventi capaci di garantire al marchio Ubi presenza adeguata su tutti i territori dove operano da sempre le singole banche del Gruppo. Presenza che può essere assicurata, in primis – sottolinea Suriano – dal mantenimento di adeguati livelli occupazionali, da perseguire anche con l’immissione di nuova forza lavoro giovane; dall’attuazione di politiche del credito e commerciali che vadano nella reale direzione di sostenere i territori già serviti, da nord a sud del paese. >>
Dall’articolo di Adriano Mollo sul Quotidiano del Sud del 30 giugno 2016 – Primo Piano Economia – pag. 8
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Dopo la processionaria dei pini ecco quella delle querce.
Mercoledì, 29 Giugno 2016 17:13 Pubblicato in CalabriaAbbiamo avuto modo di notare in molti boschi la recessione del fenomeno della presenza mas siva della Pro cessionaria dei pini ed ecco quella delle querce.
Questo il comunicato:
ROTONDA, 29 Giugno 2016. Si pensava a un classico attacco di che, come quella del Pino, da sempre ha vissuto a spese della nostra flora mediterranea.
In seguito alle segnalazioni dei cittadini allarmati ed alle informazioni fornite dai Comandi Stazione Forestali del Parco, gli organismi competenti hanno reso noti i primi risultati del sopralluogo eseguito nei giorni scorsi con gli specialisti dell’Ente Parco Nazionale del Pollino e della Regione.
Le località più colpite si trovano nei Comuni di Cerchiara di Calabria, San Lorenzo Bellizzi e Francavilla Marittima.
In realtà il Lepidottero defogliatore è un vero killer dei boschi, contenuto nell’elenco delle specie alloctone più invasive, al pari della zanzara tigre, ed è inserito nell'elenco delle 100 tra le specie più dannose al mondo.
Sono infatti pervenute le prime conferme ufficiali che il responsabile della defogliazione di vastissime zone boscate dei comuni citati sia classificato come il lepidottero “bombice dispari” o “limantria” (Lymantria Dispar L.).
L'infestazione, favorita probabilmente da clima e dalla carenza di antagonisti, ha raggiunto una densità tale da determinare una vera e propria esplosione numerica delle larve che hanno causato una defogliazione pressoché totale di una vasta superficie forestale costituita per lo più dalla comune “Roverella” (Quecus pubescens Willd.).
Come se non fosse bastata l’ultima nevicata, che ha gravemente danneggiato le ampie faggete del Pollino, si è osservato che l'attività delle larve ha rovinato tutte le parti verdi (germogli e infruttescenze comprese), facendo assumere al popolamento quercino un precoce aspetto autunnale.
Dal sopralluogo è emerso altresì che gli individui giovani del lepidottero, in cerca di cibo, stanno coinvolgendo le vicine strutture rurali e agrituristiche creando disagi e preoccupazioni anche ad allevatori, abitanti ed agli operatori del settore, in quanto i bruchi possono provocate eritemi se a contatto con la pelle.
In seguito al sopralluogo, tra le rappresentanza Comunali, il Parco Nazionale del Pollino, dai funzionari del Corpo Forestale C.T.A. di Rotonda, del Parco e della Regione Calabria, dove si è potuto constatare che il fenomeno è davvero eccezionale e coinvolge i territori dei tre Comuni citati.
E’ stato organizzato un tavolo tecnico scientifico che si riunirà il primo luglio, presso la sede Municipale di Cerchiara di Calabria per stabilire le possibili soluzioni di lotta da poter intraprendere.
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