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Redazione TirrenoNews

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Tari. Una buona notizia per il comune di Amantea

Mercoledì, 29 Giugno 2016 12:53 Pubblicato in Primo Piano

Il Ministero del l’Economia e del le Finanze ha proposto ricorso avverso la deli bera n 18 del 16.10.2015 adottata dal con siglio comunale di Mariano del Friuli e recante l’approvazione delle tariffe del la tassa sui ri fiuti ( TARI) per l’anno 2015.

 

Ha sostenuto il ministero la violazione dell’art. 1, comma 169, della legge 296 del 2006 e dell’art.1, comma 683, della legge 147 del 2013, che la delibera sarebbe stata adottata oltre il termine fissato per l’anno 2015 per la deliberazione del bilancio di previsione.

Il comune di Mariano del Friuli ha eccepito che la carenza di interesse al ricorso in quanto le modifiche sono tutte favorevoli al contribuente, introducendo esenzioni e diminuzioni del carico fiscale rispetto all’anno precedente.

L’unico interesse del ministero è un generico ripristino della legalità violata e quindi si tratterebbe di un ricorso inammissibile.

Rileva il Tribunale friulano che il ministero non avrebbe sufficientemente esplicitato l’interesse al ricorso se non richiamando il potere di coordinamento in materia di finanza pubblica ed in particolare l’art 52 comma 4 del dlgs 446 del 1997 che si seguito richiamiamo:

4. Il Ministero delle finanze può impugnare i regolamenti sulle entrate tributarie per vizi di legittimità avanti gli organi di giustizia amministrativa.

E poi conclude il tribunale: “Non si vede quale utilità potrebbe ottenere il Ministero ricorrente dall’annullamento delle citate delibere, se non un mero ripristino della legalità, questione questa che non può di per sé fondare l’interesse al ricorso amministrativo sulla base dei principi del codice”

Ed ancora “ L’esame delle censure di merito conforta tale tesi, perché in esse si contesta il mancato rispetto del termine per l’approvazione delle delibere nonchè la violazione dello statuto del contribuente, tutte questioni che non incidono sulle prerogative del Ministero né sugli interessi istituzionali di cui risulta portatore”

Per quanto nel merito il Tribunale amministrativo regionale per il Friuli Venezia Giulia ( sezione prima) ( vedi foto) dichiara inammissibile il ricorso presentato dal MEF e condanna lo stesso al pagamento a favore del comune delle spese e degli onorari.

Ed allora la domanda.

Se il comune si fosse difeso come ha fatto quello di Mariano del Friuli forse il TAR di Catanzaro avrebbe pronunciato una diversa sentenza.

Ed ancora.

È possibile adire il Consiglio di Stato in presenza di un siffatto orientamento del tribunale amministrativo friulano?

Ed ora cosa farà il comune di Amantea?

Rosario Cupelli e “L’altra faccia della sanità”

Martedì, 28 Giugno 2016 12:18 Pubblicato in Cosenza

Ho assistito, al comizio del partito 5 stelle a Lamezia, avente ad oggetto " proposta di legge regiona le sulla riorganizzazione sanitaria regionale", qui il testo http://www.dalilanesci.it/sanita-26-giugno-rivoluzione-m5s…/ Ritengo, INSODDISFACENTE questa iniziativa, INUTILE per i cittadini, INCOERENTE verso i principi del fu M5S.

Mi e' sembrato di assistere ad una passarella di vecchia politica, una presa in giro per i cittadini poco informati. E' stato uno show con due presentatori tipo Al Bano e Romina. {{Piccola parentesi, Romina, ovvero Menichino, consigliere comunale stellato di Amantea, nel suo Comune nulla dice sul ridimensionamento in atto del Poliambulatorio, ed ha anche firmato un documento redatto dal PD che ha aggravato la situazione. Inoltre e' silente sui grossi problemi dei due Ospedali che ricadono nel "territorio" di Sua competenza (cit. di un collaboratore stellare) ma sotto i riflettori sembrava la Giovanna D'Arco della sanità. Stranezze stellari}}.

Spiego:

- INCOERENTE:

In questa proposta si parla di istituire nuove AZIENDE Sanitarie, ricordo che il M5S era per la sanità PUBBLICA, contrario al concetto di "profitto" sulla salute dei cittadini. Appoggiava le idee di Gino Strada, prima di spendersi per i principi cari alla destra, grazie anche ai tanti fuorusciti come quelli presenti sul palco. Politiche di aziendalizzazione della sanità che hanno portato alla situazione attuale e che ora i nuovi politicanti del P5S ripropongono con i loro consulenti.

Ed infatti NULLA dicono, in questa proposta, sulla sanità privata. Chiedo: Come mai? Hanno qualche impedimento? Per non disturbare i proprietari delle Case di Cura?

Sia chiaro, niente in contrario sulla sanità privata, purché venga fatta con soldi NON pubblici. A fare l'imprenditore con i tanti soldi pubblici son buoni tutti. Il M5S era per eliminare questo SPRECO. Incoerentemente quindi NULLA hanno detto per migliorare l'offerta del servizio pubblico, nessuna proposta per migliorare le prestazioni verso i cittadini, per frenare lo sperpero di risorse pubbliche che si ripercuote sui servizi alle persone. Chiedo ma Giulia Grillo ha letto questa proposta?? Perché è in antitesi rispetto alle parole da Lei pronunciate dal palco.

- INUTILE, in quanto non esprime NESSUNA soluzione difforme dalla situazione attuale. Si tratta solo di una rimodulazione di ambiti territoriali, un ritorno al passato con Vibo e Crotone accorpati a Catanzaro, ma non c'è nessuna soluzione migliorativa dei bisogni dei cittadini.

Informo:

1) Attualmente esistono 5 aziende territoriali con competenza anche su alcuni piccoli ospedali (tipo Paola, Corigliano ecc.). Ed esistono 3 Aziende Ospedaliere, a Cosenza, Catanzaro e Reggio. Condivisibile l'idea della divisione delle competenze, di accorpare tutti gli ospedali in un'unica direzione e il "territorio" in un'altra. Ma oltre a ridefinire le competenze territoriali e ad accorpare strutture, COSA CAMBIA IN CONCRETO con questa proposta?? Nulla. Si istituiscono 6 Aziende Sanitarie invece di 8, si risparmiano 6 stipendi dirigenziali (l'università e' un capitolo a parte, ma anche in questo caso il P5S nella proposta non modifica l'esistente). Cosa propone il Partito 5 stelle per dare prestazioni sanitarie di qualità negli ospedali e in particolare in quelli piccoli come Cetraro oppure Castrovillari? Cosa propone per migliorare l'assistenza domiciliare? Per eliminare le liste d'attesa??? Niente. Non c'è nulla di POPOLARE in questa raccolta firme. Restiamo in attesa, chissà......

2) Si è in presenza di un copia e incolla. Infatti si parla di un'organizzazione burocratico-amministrativa, divisa in Direzione Generale, Dipartimentale, Unità operative semplici e complesse. UGUALE all'organizzazione ATTUALE. In cosa e' diversa ? In NIENTE.

I rappresentanti del nuovo Partito 5 stelle dovrebbero ritornare a parlare con i cittadini nelle strade, direttamente e non dal palco. Bastava parlare con i tanti e seri operatori sanitari, e non con politici, per avere proposte serie di riorganizzazione. Occorre parlare con chi giornalmente manda avanti il carrozzone sanità calabrese, con dedizione, serietà e spirito comunitario, per avere soluzioni serie ed INNOVATIVE.

3) Altro copia e incolla. Si parla in questa proposta di nominare un Direttore Medico Sanitario per ogni Presidio Ospedaliero. Anche in questo caso tutto UGUALE a quanto succede ORA. Come ben sa il consulente del deputato NESCI, il dr. Tullio Laino, che è stato direttore sanitario del presidio ospedaliero di Cetraro e Praia a Mare in sostituzione del noto, in ambito sanitario cosentino, dr. Vincenzo Cesareo, Dirigente sanitario di grande esperienza, nonché uomo politico di consolidata esperienza, ed a cui il Laino era molto legato, il suo più stretto collaboratore, per cui mi sembra strano che non abbia appreso queste cose.

4) Si parla di nomine, ma nulla viene detto sui criteri di nomina di tutti questi DIRETTORI generali, dipartimentali, sanitari, di unità complesse. Quali differenze di nomina rispetto a quelle attuali??? Non viene detto. Quella stupenda proposta del "Manager di Comunità" elaborata da attivisti veri, non "a convenienza" e senza chiedere palcoscenico in cambio, perché non viene usata???

Non si parla di competenze reali, di meritocrazia. Non si dice che questa macchina burocratica ha dei costi enormi e non giustificati. Che questo apparato verticistico e' lontano dalle esigenze dei cittadini. Che ha fallito come modello. Invece viene sciaguratamente ed ignorantemente riproposto.

- INSODDISFACENTE per i motivi sopra detti. Perché non risolve i problemi sanitari della popolazione. Perché non parla di come offrire prestazioni sanitarie efficienti ed efficaci per i cittadini, di come offrire prestazioni sanitarie di qualità e in tempi brevi, di come fermare la migrazione sanitaria verso altre regioni, di come impedire la chiusura di presidi territoriali, di frenare la riduzione dei posti letto pubblici che favorisce quelli dei finti privati.

Invece una idea rivoluzionaria quantomeno dal punto di vista economico e politico sarebbe stata quella di proporre ai CITTADINI e ad Oliverio, fautore della creazione di una sola Azienda Sanitaria Regionale, l'istituzione di DUE ENTI, uno Ospedaliero Regionale ed uno Territoriale Regionale (anche i termini hanno un peso in politica). Con diversa organizzazione interna, che non illustro per sintesi, ma disponibile a richiesta.

Proposta che rivoluzionerebbe realmente l'esistente e che è oggettivamente migliore, per esempio in termini di riduzione della spesa (almeno 8/9 milioni di euro annui) e che con una diversa organizzazione gestionale si avvicinerebbe maggiormente e più efficacemente ai bisogni degli utenti.

Per chi è capace di pensiero autonomo e critico, che sperava in un cambiamento, vedere su quel palco trionfare la retorica, mancavano solo "nani e ballerine", ascoltare e leggere simili prese in giro, e' veramente deludente oltre che vergognoso.

Quel palco teatrale ha dimostrato l'incompetenza e l'inadeguatezza dei rappresentanti politici del fu M5S calabrese, quantomeno in ambito sanitario. Ma i cittadini calabresi non sono scemi, "fanno i fessi", il che spiega i flop del P5S alle elezioni in Calabria.

Ghigno de Tacos

L’onorevole Dalila Nesci ha reso noto il testo dell’intervento che ha pronunciato ieri sera a Lamezia nel corso dell’iniziativa del M5S sulla sanità.

Ecco il testo integrale dell’intervento di Dalila Nesci.

Vogliamo prendere anche la Calabria. Questo è un impegno. La nostra terra non sarà più governata da mercanti alla Mario Oliverio, conosciuto come «Palla Palla», che dice una cosa e ne fa un’altra; che sbandiera discontinuità e poi conserva la poltrona a De Gaetano; che firma protocolli di legalità e poi tace sugli appalti dei nuovi ospedali; che si proclama giusto e poi nomina commissari abusivi; che parla di fondi europei e poi ne perde milioni; che promette di recuperare la Fondazione Campanella e poi rifiuta di agire; che afferma di lottare per la sanità e poi non impugna nemmeno un atto dei commissari Scura e Urbani.

Dopo la vittoria schiacciante a Roma e Torino, non possiamo più fermarci. Pensate alla faccia di «Palla Palla», che si tinge di rosso vergogna se gli dici la verità. Pensate, invece, al volto luminoso di Virginia Raggi e Chiara Appendino, donne che hanno forza, determinazione, buon ascolto e voglia di cambiare.

Il confronto non regge: noi siamo diversi da loro, che fanno affari, mentono e riciclano. Volentieri gli abbiamo regalato Barbanti e Molinari, perché stare in 5 stelle significa essere coerenti, umili e lavorare ogni giorno per il futuro della comunità. La Calabria è la regione italiana più colpita, devastata, tradita.

La ‘ndrangheta di palazzo vive sulle nostre spalle e porta fame, bruttezza, emigrazione, deserto. Ogni giorno partono centinaia di bus; schiere di persone vanno via, a Roma, a Bologna, a Milano e all’estero. Sono studenti e lavoratori che non tornano. Così perdiamo intelligenze, risorse e servizi pubblici, la cui sopravvivenza dipende dai numeri, nell’attuale sistema di violenza capitalistica.

In Calabria non c’è lavoro, questo è il dramma principale. La politica impone dipendenza tramite misure clientelari, il controllo dei voti e la cappa che tutti conosciamo. Siamo rimasti indietro per colpa di una politica cieca, muta e sorda, oggi rappresentata dal raìs Oliverio, al potere da 40 anni e tra i primi responsabili dell’emigrazione di giovani e famiglie. Oliverio, i suoi amici Gentile e il governo nazionale di Boschi, loschi e banchieri hanno rubato il futuro delle nuove generazioni, togliendo a molti calabresi la speranza e la voglia di sognare.

Oliverio è identificato dal suo soprannome, «Palla Palla». È un politico bugiardo, teatrale e pericoloso. Agli inizi «Palla Palla» portava la barba lunga e professava un comunismo estremo. Guardatelo oggi, sdraiato davanti a Renzi e pronto a sponsorizzare il «sì» alla riforma costituzionale dettata dai Draghi della finanza.

Regionali: Renzi giunto a Cosenza per chiusura campagnaGaber direbbe di questi politici che «a guardarli fanno schifo». E non cambia a sentirli. La corte di Oliverio l’ha paragonato addirittura a un filosofo dell’antica Grecia. Immaginate un simposio con Platone e «Palla Palla», che gli racconta del mito delle officine della Provincia, in cui amici e parenti portano le macchine ad aggiustare a spese dei cittadini.

Oppure «Palla Palla» che disserta del terzo escluso con Aristotele, Iacucci e Pignanelli, mentre all’Avvocatura regionale appoggiano la rete ospedaliera di Scura e Urbani. Se potessimo soltanto scherzare, sarebbe mezza pena. Purtroppo questi soggetti ci hanno consegnato un futuro nero, un sistema pubblico devastato e inefficiente, un territorio inquinato in ogni senso e un servizio sanitario da terzo mondo: pessimo e morente, che mortifica medici, infermieri, oss e soprattutto pazienti.

L’obiettivo dei Palla Palla’s è uno soltanto: stare al comando a ogni costo, anche smentendosi e vendendosi. Oggi noi partiamo con la raccolta firme per presentare in Consiglio regionale una proposta di legge concreta, tesa a gestire in modo utile il personale, a ridurre i direttori generali e a migliorare i servizi.

Mentre il Consiglio regionale pensa al cranio del brigante Villella o alla dieta mediterranea, noi proviamo a cambiare il sistema e la mentalità collettiva con un’azione reale, che non pretende di risolvere tutto. Il salto di qualità dobbiamo farlo insieme, intanto iniziando a non aver paura. Siamo un popolo, per cui dobbiamo imparare a conoscerci, a rispettarci e a volerci bene.

Essere del Movimento 5 stelle significa amare la Calabria, vuol dire riconoscere l’impegno, andare sino in fondo, studiare, approfondire, credere che l’onestà vinca sui metodi mafiosi della politica, l’oscuramento di regime, le falsità e l’arrivismo.

Essere del Movimento 5 stelle significa fermare quell’emigrazione quotidiana che segna le famiglie, svuota i comuni e lascia l’aridità della cultura mafiosa. Essere del Movimento 5 stelle significa ricucire lo strappo tra giovani e terza età, creare cooperazione, armonia, alleanza leale.

Essere del Movimento 5 stelle significa difendere l’orgoglio di appartenere alla Calabria, la memoria, la storia, la cultura, la natura, l’ambiente, la coscienza. Vuol dire battersi per un interesse superiore, che tocca il futuro delle nostre generazioni, dei nostri figli, dei nostri sforzi.

Essere del Movimento 5 stelle significa lottare a ogni costo contro l’illegalità dilagante, contro la gestione mafiosa della pubblica amministrazione in Calabria, contro i ricatti dei poteri che hanno spremuto le risorse pubbliche e prodotto orrore, rovine, cimiteri.

Essere del Movimento 5 stelle significa restituire salute e speranza nelle case, abituare i giovani a pretendere i diritti, abituarli a non sottomettersi, a non subire.

Essere del Movimento 5 stelle significa seppellire la droga dell’individualismo contemporaneo, del protagonismo, dell’incomunicabilità, dell’invidia e del pettegolezzo, delle insinuazioni divertite, dell’arroganza e della litigiosità.

Essere del Movimento 5 stelle significa pensare in grande e sempre in termini collettivi; vuol dire ridare dignità al popolo calabrese e trasmettere alla generazione di mezzo che l’opportunismo non paga, che si può vivere meglio nella libertà e che la Calabria è da ricostruire nel tempo, con fiducia e condivisione.

Essere del Movimento 5 stelle significa contribuire alla giustizia sostanziale, sposare la verità, vivere con un senso profondo dei luoghi, degli altri, del bene comune.

Essere del Movimento 5 stelle vuol dire, infine, sporcarsi le mani nella fatica più sana, ma senza vantarsi, celebrarsi, esaltarsi. Vuol dire costruire insieme una Calabria pulita, bella e solidale, che abbia coscienza delle sue ricchezze, che scommetta nei giovani, che curi gli anziani, il patrimonio e il valore della vita.

Dalila Nesci

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