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In Calabria 28 logge massoniche in mano alla ‘ndrangheta
Domenica, 17 Luglio 2016 20:51 Pubblicato in CalabriaE’ una storia già datata che riemerge oggi .
Una storia che emerge dalla testimonianza fornita ai magistrati della Dda di Reggio Calabria da Giuliano Di Bernardo (nella foto) e che trae spunto dalle dichiarazioni del cosentino Ettore Loizzo.
“Ettore Loizzo di Cosenza, mio vice nel Goi, persona che per me era il più alto rappresentante del Goi, nel corso di una riunione della Giunta del Grande Oriente d’Italia che io indissi con urgenza nel 1993 dopo l’inizio dell’indagine del dottor Cordova sulla massoneria, a mia precisa richiesta, disse che poteva affermare con certezza che in Calabria, su 32 logge, 28 erano controllate dalla ‘ndrangheta. Io feci un salto sulla sedia”.
A dirlo è stato l‘ex-gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Giuliano Di Bernardo in carica nei primi anni ’90 e fondatore poi della Gran Loggia Regolare d’Italia sentito il 6 marzo 2014 dal pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo nell’ambito dell’inchiesta Mammasantissima sulla cupola segreta degli “invisibili” della ‘ndrangheta.
Nel corso della testimonianza Di Bernardo prosegue: “Gli dissi subito: e cosa vuoi fare di fronte a questo disastro? Lui mi rispose: nulla. Io ancora più sbigottito chiesi perché. Lui mi rispose che non poteva fare nulla perché altrimenti lui e la sua famiglia rischiavano gravi rappresaglie.
Fu questo – ha aggiunto Di Bernardo al pm – che mi indusse prendere contatti con il Duca di Kent, che è al vertice della Massoneria Inglese che è la vera Massoneria, a cui esposi la suddetta situazione. Lui mi disse che già sapeva questa situazione tramite notizie da lui avute dall’Ambasciata in Italia e dai servizi di sicurezza inglesi. Io feci espresso riferimento alla commistione fra criminalità organizzate e Goi”.
Giuliano Di Bernardo uscì poi nel 1993 dal Goi per fondare la “Gran Loggia regolare d’Italia” ottenendo il riconoscimento della massoneria inglese per la sua nuova obbedienza ritenuta dai massoni del Regno Unito come l’unica regolare presente in Italia.
La massoneria inglese negò quindi, a seguito dell’inchiesta dell’allora procuratore di Palmi Agostino Cordova e del suo aggiunto Francesco Neri, il riconoscimento al Goi (la massoneria italiana più antica e più numerosa come numero di adepti).
Riconoscimento che manca tuttora. Giuliano Di Bernardo spiegò molti segreti della massoneria del Goi alla Procura di Palmi, ma dopo il trasferimento di Agostino Cordova a procuratore di Napoli, tutta l’inchiesta sulla massoneria deviata passò a Roma che, con il gip Augusta Iannini (moglie del giornalista Bruno Vespa), l’archiviò interamente sostenendo che si era in presenza di “notizie”, ma non di “notizie di reato”, pur scrivendo nel suo provvedimento di archiviazione che gran parte del materiale proveniente dalla Procura di Palmi (migliaia di carte e fascicoli) erano divenuti “inconsultabili” in quanto ammassati senza ordine e senza un indice in uno dei tanti scantinati del palazzo di giustizia di Roma. La decisione dell’archiviazione provocò le “rimostranze” dell’allora procuratore di Napoli, Agostino Cordova, che fece notare l’incomprensibilità di un’archiviazione con l’ammissione da parte di un gip di non aver esaminato tutti gli atti. In ogni caso, Cordova fece notare che il gip di Roma avrebbe potuto archiviare solo la parte dell’inchiesta sulla massoneria deviata che interessava territorialmente la competenza della Procura di Roma, ma non certo l’intera inchiesta che abbracciava invece tutta Italia ed i cui atti avrebbero dovuto per questo essere trasmessi a tutte le Procure italiane territorialmente competenti.
Nessuna informazione su quali fossero le logge controllate e quali no, e se questa situazione sia perduri.n (L’operazione "Mammasantissima" di Reggio Calabria ha messo in luce i rapporti tra ndrangheta e massoneria).
Da http://www.grandeoriente.it/
Queste le logge in Calabria:
N° Loggia | Loggia | Oriente |
153 | Michele Morelli | Vibo Valentia |
267 | Tommaso Campanella | Catanzaro |
269 | Bruzia – P. De Roberto 1874 | Cosenza |
271 | Francesco Saverio Salfi | Cosenza |
272 | Ettore Ferrari | Palmi (RC) |
273 | Giovanni Amendola | Paola (CS) |
275 | Giovanni Bovio | Reggio Calabria |
276 | Pitagora | Reggio Calabria |
277 | Giuseppe Logoteta | Reggio Calabria |
278 | Michele Bello | Siderno (RC) |
363 | La Sila – Dionisio Ponzio | Decollatura (CZ) |
387 | I Pitagorici | Crotone |
523 | Il Nuovo Pensiero | Catanzaro |
556 | Bernardino Telesio | Cosenza |
597 | Italia Nuova | Catanzaro |
718 | Francesco Sprovieri | Acri (CS) |
752 | Giosuè Carducci | Vibo Valentia |
905 | Pietro Mazzone-G.Ruffo | Roccella Jonica (RC) |
972 | Luigi Minnicelli | Rossano (CS) |
978 | Giordano Bruno | Catanzaro |
980 | Giovanbattista Martelli | Soverato (CZ) |
990 | La Fenice | Catanzaro |
991 | Placido Martini | Catanzaro Lido |
992 | Bertrand Russel | Cosenza |
995 | I Figli di Zaleuco | Gioiosa Jonica (RC) |
1018 | Bereshith | Cosenza |
1033 | Giuseppe Mazzini | Reggio Calabria |
1038 | La Concordia | Reggio Calabria |
1043 | Fratellanza Italiana | Lamezia Terme (CZ) |
1057 | Oreste Dito | Scalea (CS) |
1099 | XX Settembre 1870 | Amantea (CS) |
1100 | Federazione Achea | Rossano (CS) |
1101 | Rhegion | Reggio Calabria |
1112 | Fratelli Bandiera | Cosenza |
1133 | Prometeo | Cosenza |
1139 | Monteleone | Vibo Valentia |
1145 | Ettore Loizzo | Cosenza |
1168 | Pitagora-Ventinove Agosto | Palmi (RC) |
1194 | Monti D’Arete | Amantea (CS) |
1195 | Mediterraneo | Crotone |
1207 | Federico II | Lamezia Terme (CZ) |
1211 | Gli Eccellenti di Menesteo | Squillace (CZ) |
1213 | Giuseppe Garibaldi | Reggio Calabria |
1230 | Giuseppe Garibaldi | Paola (CS) |
1232 | Umanità e Patria | S. Marco Argentano (CS) |
1234 | San Giovanni | Catanzaro |
1239 | Albert Schweitzer | Reggio Calabria |
1240 | Risorgimento | Cosenza |
1241 | Eduard Eugeen Stolper | Cosenza |
1245 | Giovanni Bovio | Acri (CS) |
1249 | Eadem Resurgo | Reggio Calabria |
1253 | Benjamin Franklin | Gioia Tauro (RC) |
1254 | Vincenzo De Angelis | Brancaleone (RC) |
1259 | Uomini Liberi | Acri (CS) |
1265 | San Giorgio | Reggio Calabria |
1269 | Francesco Galasso | Rossano (CS) |
1291 | Antonio Jerocades | Catanzaro |
1292 | Francesco De Luca | Catanzaro |
1301 | Paolo Ungari | Trebisacce (CS) |
1302 | Domenico Romeo | Reggio Calabria |
1304 | Quatuor Coronati | Rende (CS) |
1315 | Gioacchino Murat | Vibo Valentia |
1316 | Martiri delle Grazie | Curinga (CZ) |
1318 | Randolfo Pacciardi | S. Marco Argentano (CS) |
1319 | Benedetto Musolino | Vibo Valentia |
1329 | Mazzini-Mori | Gioia Tauro (RC) |
1338 | Melchisedek | Catanzaro |
1346 | Fenice Bruzia | Cosenza |
1362 | Armonia | Siderno (RC) |
1363 | Gli Argonauti | Cosenza |
1385 | Le Colonne d’Ercole | Cetraro (CS) |
1391 | Gaetano De Rose | Cosenza |
1400 | Libero Pensiero | Rende (CS) |
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Non è dato sapere se si trattasse di borseggiatori o di borseggiatrici.
Né, ancora, è dato sapere quanti fossero.
Probabilmente più di uno, visto che una busta, con almeno 3 borsellini femminili, è stata trovata , sulla SS18, nei pressi del Banco Popolare , da due ragazzi neri, ospiti di Amantea, come se, mentre l’auto dei borseggiatori era in attesa del verde semaforico, il socio o la socia ne abbia approfittato per gettarla o poggiare per terra il tutto.
Ovviamente i borsellini erano stati svuotati dei soldi.
Parliamo di borseggiatori o borseggiatrici perché, stando a quanto sembra, nei portafogli o borsellini c’era tutto il resto , compresi i documenti.
Sembra che la strage sia stata compiuta in particolare nel mercato ortofrutticolo domenicale, stamane ricchissimo di gente.
Un obiettivo da sempre preso di mira dai ladri.
Altre voci parlano di molti furti.
E di molti rinvenimenti di portafogli che appena rinvenuti sarebbero stati consegnati alle autorità, tra cui i Carabinieri, in particolare, ma anche ai Vigili Urbani.
Suggeriamo alle Forze dell’ordine di esaminare le tante telecamere impiantate in Amantea alla ricerca di autovetture giunte dalla SS18 ed allontanatesi dalla SS18, alla ricerca di macchine eventualmente rubate o di macchine appartenenti a soggetti noti per questa attività.
Una mailing list delle auto di stamani potrebbe essere incrociata con la mailing list delle auto della occasione successiva
E non sarebbe nemmeno illogico incrociare i dati con riprese di eventuali telecamere private.
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Quando i vigili diventano macchine per fare soldi.
Domenica, 17 Luglio 2016 10:14 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaDopo la lettura di questo articolo mi aspetto forti reazioni. Intanto è il sentimento diffuso per la città.
Campora San Giovanni, in particolare.
Già, perché è soprattutto nella frazione che è vivo il malcontento tra la gente che osserva. “ A Campora mancu nu vigile, alla principessa invece c’è chjnu”.
Tutto nasce da un assurdo limite di velocità di ben30 kmh, impossibile da mantenere.
Ricordate il filmato della autoambulanza la cui sirena riempiva l’aria mentre aspettava che passassero le auto che venivano dal lato opposto e che non rispettavano il limite proprio per ridurre i tempi di attesa del 118?
Un limite che unito all’autovelox arricchisce le casse comunali.
Si parla di centinaia di contravvenzioni…….
Peraltro proprio la presenza dei vigili imporrebbe il fermo delle stesse auto ed invece, dicono, che non è così.
Ed allora un po’ di pazienza e tutti i turisti( sempre meno in verità) e gli accedenti ad Amantea) sempre meno in verità) si vedranno notificare una salata contravvenzione.
Eppure basterebbe applicare l’art 179 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada, apponendo prima le bande trasversali ad effetto ottico, acustico o vibratorio.
E successivamente i dossi artificiali.
E non venga il solone di turno ricordare che il comma 4 stabilisce che i dossi possono essere adottati dove esiste, come nel caso) un limite di velocità inferiore o uguale ai 50 Km/h
E soprattutto a ricordare che a mente del comma 5 i dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc. e che ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento.
Ad Amantea tale comma, infatti, non vale. Ne sono prova i dossi apposti in ogni dove!
Al punto che i mezzi di soccorso sono anche essi tenuti a rispettare l’Assurdo limite di 30 kmh!!
Ahimè, dicono, solo per fare cassa!
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