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Cosenza: operazione contro clan Muto: 58 arresti. I nomi.

Martedì, 19 Luglio 2016 14:38 Pubblicato in Cetraro

Cinquantotto persone sono state arrestate dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza, nelle province di Cosenza e Salerno accusate, tra l’altro, di associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, estorsione e rapina.

 

Al centro delle indagini del Ros che hanno portato all’operazione di oggi, denominata ‘Frontiera’, una delle più pericolose e violente cosche della ‘ndrangheta, con a capo Francesco Muto, di Cetraro, detto il “Re del pesce”.

 

Secondo gli investigatori, Muto ha monopolizzato per oltre 30 anni le risorse economiche del territorio curando fino al dettaglio la commercializzazione dei prodotti ittici.

Tra le persone arrestate ci sono anche il boss Franco Muto e i figli Luigi e Mary (detta Mara).

Alcune ordinanze sono state notificate in carcere a diversi pregiudicati, ritenuti vicini alla cosca. Coinvolto anche Maurizio Rango, già detenuto, esponente di spicco delle cosche operanti a Cosenza.

Le indagini del comando provinciale di Cosenza hanno documentato un importate traffico di stupefacenti che, sotto il controllo del clan Muto, inondava di cocaina, hashish e marijuana le principali località balneari della costa tirrenica calabrese, tra cui le note Diamante, Scalea e Praia A Mare.

Contestualmente sono stati sottoposti a sequestro beni per circa 7 milioni di euro.

I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa tenutasi, alle ore 11.00, presso la sede del comando provinciale dei carabinieri di Cosenza alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, dott. Nicola Gratteri e dei vertici della DDA.

Ed ecco l’elenco degli arrestati

Antonio Abruzzese (Tonino Banana – detenuto)

Carlo Antonuccio (detenuto)

Gianluca Arlia

Salvatore Baldino

Pierpaolo Bilotta

Nicola Giuseppe Bosco

Gennaro Brescia

Agostino Bufanio

Giulio Caccamo

Giuseppe Calabria

Pietro Calabria

Vincenzo Campagna

Giuseppe Candente

Gianluca Caprino

Gino Caroprese (detto ‘Lo Sghincio’)

Luca Carrozzini

Enzo Casale

Angelo Casella (detto “O’ Passariello”)

Simone Chiappetta

Fedele Cipolla

Franco Cipolla (detto “Tabacco”)

Giuseppe Crusco (detto “il Nano”)

Alessandro De Pasquale

Antonio Di Pietromica (Tonino)

Gianfranco Di Santo (detto “Pulcino”),

Giuseppe Natale Esposito

Gaetano Favaro

Giuseppe Fiore

Pier Matteo Forestiero

Amedeo Fullin

Antonietta Galliano

Cono Gallo

Vito Gallo

Agostino Iacovo

Emilio Iacovo (detto “Milio lo Stalliere”)

Maria Iacovo

Simone Iannotti

Emanuel La Scaleia (detto “Bacheca”)

Guido Maccari (detto “Mazzaruni”)

Alessandra Magnelli

Antonio Mandaliti

Filippo Matellicani

Francesco Muto (Franco detto “Il Re del Pesce”)

Luigi Muto

Mary Muto (detta Mara)

Carmine Occhiuzzi (detto “Minuccio”)

Luca Occhiuzzi

Andrea Orsino

Alfredo Palermo

Valentino Palermo

Sara Pascariello

Antonio Pignataro (detto “Cicchitella”, detenuto)

Sabrina Silvana Raimondi

Maurizio Rango (detenuto)

Vittorio Reale

Andrea Ricci

Michele Rizzo

Simona Maria Assunta Russo

Luigi Sarmiento (detto “Gino Fish”)

Giuseppe Scornaienchi (detto “Pino o’ Cunfiett”)

Salvatore Sinicropi

Mariangela Tommaselli

Rocco Eupremio Trazza

Alexander Tufo(detto Alex)

Carmelo Valente (Testa Bianca o Ravanelli)

Luigino Valente

Pietro Valente (detenuto)

Fabrizio Vitale

Nella giornata odierna, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in Liguria, Calabria, Lazio, Piemonte ed in altre Regioni del nord Italia, sono state eseguite dalla Polizia di Stato e dalla D.I.A. 42 misure cautelari – 34 in carcere, 6 ai domiciliari e 2 interdittive dall’esercizio di un pubblico ufficio-, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, a carico dei seguenti soggetti, affiliati e contigui alla ‘ndrangheta delle cosche reggine “RASO – GULLACE – ALBANESE” e “PARRELLO – GAGLIOSTRO”, indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società:

 

Custodia cautelare in carcere:

  1. RASO Antonino, nato a Cittanova (RC) il 06.07.1948;
  2. ACCAME Fabrizio, nato ad Albenga (SV) il 21.11.1969;
  3. GULLACE Carmelo detto “Nino”, nato a Cittanova (RC) il 06.01.1951;
  4. GULLACE Elio, nato a Cittanova (RC) il 29.11.1958;
  5. FAZZARI Giulia, nata a Genova il 23.07.1959;
  6. FAMELI Antonio, nato a San Ferdinando di Rosarno (RC), 23.10.1938;
  7. SUTTO Giampaolo,  nato a Genova il 29.03.1961;
  8. GRUTTERIA Marianna, nata a Serravalle Scrivia (AL) il 27.10.1970;
  9. SOFIO Orlando, nato a Cittanova (RC) il 04.02.1954;
  10. SIPALA Agrippino, nato a Raddusa (CT) il 19.02.1948;
  11. D’AMICO Vincenzo, detto “Enzo”, nato a Taurianova il 31.03.1968;
  12. AMMIRAGLI Alfredo Beniamino, detto “Direttore”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 21.04.1967;
  13. CORSETTI Massimiliano, detto “il romano”, nato a Roma il 18.12.1966;
  14. POLITI Girolama, nata a Cittanova (RC) il 09.10.1952;
  15. GIOVINAZZO Girolamo, detto “Jimmy”, nato a Cittanova (RC) il 27.07.1972;
  16. POLITI Francesca  detta “Luciana”, nata a Roma il 04.10.1973;
  17. POLITI Rocco, nato a Cittanova (RC) il 21.02.1957;
  18. POLITI Rosario, nato a Cittanova (RC) il 27.10.1959;
  19. TAIANO Luigi, nato a Napoli il 03.11.1969;
  20. ALBANESE Michele, nato a Rosarno (RC) l’8.10.1955;
  21. CAMINITI Fortunato, detto “Gaetano”, nato a Taurianova (RC) il 07.08.1959;
  22. GAGLIOSTRO Candeloro, detto “Enzo” o “geometra” o “ Cecè” o “principale”, nato a Taurianova (RC) il 28.07.1968;
  23. GAGLIOSTRO Carmelo,nato a Palmi (RC) il 10.06.1974;
  24. PIRRELLO Pietro, detto “ Piero”, nato a Reggio Calabria il 22.05.1976;
  25. ROSSINI Demetrio, detto “ Demi” o “ portachiavi” o “messo”, nato a  Palmi (RC) il 20.11.1973;
  26. BARONE Adolfo, nato a  Palmi (RC) il 16.02.1967;
  27. MILITANO Fortunata, detta “Nuccia”, nata a Palmi (RC) il 19.04.1970;
  28. FILIPPONE Rocco, nato a Palmi (RC) il 21.02.1981;
  29. PARISI Gabriele,  detto “il consulente” o “ ciuchino” o “ ciu-ciu”, nato a Palmi (RC) il 26.12.1982;
  30. ZOCCOLI Vincenzo, nato a Palmi (RC) il 20.01.1976;
  31. BARONE Pietro Giovanni, detto “Giampiero” o “ Mister Dollaro”, nato a Palmi (RC) il 24.06.1970;
  32. GULLACE Francesco detto “Ciccio”, nato a Cittanova (RC) il 04.01.1949;
  33. RASO Francesco, nato a Polistena (RC) il 12.03.1992;
  34. CONTARTESE Pantaleone, detto “Leone” o “Luni”, nato a Limbadi (VV) il 23.04.1946.

 

Arresti domiciliari:

  1. FAZZARI Rita, nata ad Albenga (SV) il 21.04.1969;
  2. ORLANDO Roberto, nato ad Albenga (SV) il 20.05.1971;
  3. ORLANDO Salvatore, nato a Vibo Valentia il 25.06.1970;
  4. GALLUCCIO Antonio, nato a Cinquefrondi (RC) il 25.06.1981;
  5. IERO Giuseppe,  detto “Peppe”, nato a Reggio Calabria il 04.07.1982;

 

Misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio: 

  1. VAZZANA Annunziato, detto “Nuccio”, nato a Santo Stefano in Aspromonte (RC) il 24.04.1965;
  2. MAZZEI Salvatore, nato a Calanna (RC) il 15.04.1956. 

 

L’inchiesta, convenzionalmente denominata”Alchemia”, si è sviluppata in due fasi operative: una, condotta dal Centro Operativo D.I.A. di Genova, collaborato dai Centri Operativi di Reggio Calabria e Roma, nei confronti di elementi affiliati alla cosca mafiosa “RASO-GULLACE-ALBANESE” di Cittanova (RC);  l’altra, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dalla Squadra Mobile di Genova e di Reggio Calabria nonché dalla Squadra Mobile di Savona, con riguardo a soggetti appartenenti alla medesima consorteria mafiosa ed a quella denominata “PARRELLO-GAGLIOSTRO” di Palmi (RC).

Le investigazioni hanno disvelato il grande interesse degli appartenenti alle citate consorterie della ‘ndrangheta per diversi settori “strategici”, quali il movimento terra, l’edilizia, l’import-export di prodotti alimentari, la gestione di sale giochi e di piattaforme di scommesse on line, la lavorazione dei marmi, autotrasporti, smaltimento e trasporto di rifiuti speciali, con l’individuazione di società intestate a prestanome.

Affiliati alla cosca cittanovese operanti in Liguria hanno confermato il loro profilo di pericolosità e di solido collegamento con la “casa madre”, evidenziando ancora una volta il rilevante ruolo della Liguria nelle dinamiche e negli interessi della ‘ndrangheta nel Nord Italia.

E’ stata altresì documentata la partecipazione a diversi summit mafiosi da parte degli indagati, sancendo la loro intraneità all’organizzazione criminale di matrice calabrese. Inoltre è stata accertata la rituale affiliazione di figli di ‘ndraghetisti al momento del compimento della maggiore età.

Sono state comprovate relazioni con esponenti della politica reggina, anche a livello nazionale, funzionali ad un reciproco scambio di favori, che hanno confermato l’interesse che le cosche hanno nel coltivare le indispensabili connessioni con il mondo politico. Altri rapporti intrattenuti con le medesime finalità sono stati riscontrati con funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria di Reggio Calabria.

Inoltre, in Liguria e Piemonte, è stata accertata l’infiltrazione degli appartenenti alla cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” in sub-appalti già aggiudicati per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria d’interesse nazionale denominata “Terzo Valico dei Giovi”, attualmente in fase di costruzione con l’avvenuta cantierizzazione di siti afferenti al settore ligure/piemontese. Allo scopo di agevolare l’inizio dei lavori alcuni affiliati hanno anche sostenuto il movimento “SI’ TAV”.

Particolarmente intensi sono stati i rapporti accertati tra le imprese della cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” e gli amministratori di alcuni comuni liguri, il cui operato è stato oggetto di condizionamento, anche mediante la sollecitazione al pagamento indebito di somme di denaro, con specifico riferimento alla fornitura di servizi in materiale ambientale.

 

Le imprese edili e di movimento terra riferibili alla cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE”,  hanno acquisito anche appalti dalla Cooperativa “Coopsette”, attraverso la corruzione di dipendenti infedeli che assegnavano le commesse a seguito dell’approvazione di preventivi appositamente “gonfiati”, così consentendo un maggior guadagno alle imprese mafiose e assicurarsi il pagamento di un corrispettivo.

La complessa attività investigativa ha permesso infine di documentare gli stretti rapporti e la sussistenza di interessi economici comuni tra la cosca “RASO-GULLACE-ALBANESE” e quella dei “PARRELLO-GAGLIOSTRO” di Palmi (RC), i cui affiliati gestiscono numerose società – attive prevalentemente nel settore dei servizi di igiene ambientale  con sedi in Lombardia, Emilia Romagna e Calabria -  intestate a prestanome che, grazie a compiacenti imprenditori e manager genovesi e romani, avevano acquisito, tra gli altri, il sub-appalto per i servizi di igiene civile e industriale di “Poste Italiane S.p.a.” e “Alleanza Assicurazioni S.p.a.” in provincia di Reggio Calabria.

 

In particolare appare interessante la tendenza della ‘ndrangheta ad investire i propri capitali illeciti nel settore della produzione e commercializzazione di lampade a led.

Inoltre sono stati documentati consistenti investimenti all’estero nel settore immobiliare mediante una serie di operazioni realizzate in costa Azzurra, nelle Canarie ed in Brasile, attraverso il riciclaggio di capitali di provenienza illecita e la contestuale acquisizione di disponibilità finanziarie in quei Paesi in forza di rapporti instaurati con fiduciari locali.

E’ stato, infine, eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari di nr.21 società, di seguito elencate, la maggior parte delle quali con sedi in Liguria, Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria, riconducibili alle consorterie mafiose per un valore complessivo stimabile in una quarantina di milioni di euro:

 

Società:

  1. SAMOTER s.r.l., con sede legale in Borghetto Santo Spirito (SV);
  2. GI.ERRE. s.r.l., con sede legale in Borghetto Santo Spirito (SV);
  3. LIGURIA 2000 soc. coop., con sede in Borghetto Santo Spirito (SV);
  4. ALFA CENTER s.r.l., con sede a Novate Milanese (MI);
  5. sala giochi CA’ ROYALE, sita in Loano (SV);
  6. ECOLAZIO 87 s.r.l., con sede operativa in Roma;
  7. REMAPLAST s.r.l., con sede in Pomezia (RM);
  8. POLYECO s.r.l., con sede a Cerveteri (RM);
  9. REMASERVICE s.r.l., con sede a Roma;
  10. P.M.R. SERVICE s.r.l., con sede a Roma;
  11. PO.IN AMBIENTE s.r.l. (oggi POLITI IMMOBILIARE s.r.l.), con sede a Pomezia (RM);
  12. VALMAT s.r.l., con sede a Roma;
  13. T.S.A s.r.l., con sede in Roma;
  14. SOCIM s.r.l., con sede in Roma;
  15. I FALEGNAMI di GALLUCCIO Antonio & C., con sede legale e operativa in Cittanova (RC);
  16. MILLENIUM SERVICE s.r.l., con sede legale in Bergamo ed unità operativa in Ravenna;
  17. PHOTRONIX s.r.l., con sedi a Bergamo, Cazzago S. Martino (BS) e Schio (VI);
  18. OMNIA SOLUTION SERVICE s.r.l., con sede legale in Barberino Val D’Elsa (FI);
  19. ditta ALANEL s.r.l., con sede a Palmi (RC);
  20. AGRITURIMO e B&B BEVERLY VILLAGE, sito in Palmi (RC);
  21. EUROSERVIZI di GRUTTERIA Marianna, con sede in Serravalle Scrivia (AL)

Da Strettoweb

Domani 19 luglio ore 19.00 l’amministrazione comunale scoprirà la targa di intitolazione della Piazza Falcone e Borsellino.

 

Non abbiamo avuto modo di leggerla in anteprima, ma speriamo che non porti refusi similari a quelli che ancora compaiono sulla targa commemorativa delle bombe sulle “Case sciullate” dove in luogo del dativo ( dall’avvenimento) è stato usato il genitivo( dell’avvenimento).

L’evento sarà allietato dalla offerta di pasticcini richiesti ad una ditta locale.

Sarà inoltre allestito da una ditta locale un banchetto di degustazione di prodotti tipici.

Stranamente l’evento non è stato nemmeno pubblicizzato dal sito comunale.

 

Forse domani sarà fatta uscire un’auto che rumorosamente pubblicizzerà la manifestazione.

E probabilmente domani mattina sarà completato lo spargimento di terra da fiori anche sulle ultime 4 vasche ( quelle lato nord) e saranno almeno impiantati i 4 gerani come avvenuto per le altre vasche, dove belle piante da fiori fanno bella mostra di sé.

 

Ricordiamo ai nostri lettori che il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre.

Una Fiat 126 imbottita di tritolo che era parcheggiata sotto l'abitazione della madre detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Saranno certamente presenti autorità civili e militari.

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