
Sono sempre più convinto che mai come oggi serve sviluppare una vera e legittima coscienza di classe . Destrutturare il sistema dei poteri forti ed egemoni non può e non dovrà essere scisso dal destabilizzare i suoi regimi “liberal – democratici”. E’ necessario, attraverso degli atti arbitrari, sviluppare da subito una certa auto-valorizzazione di massa tesa a destrutturare i poteri forti, nemici naturali degli interessi di tutti i cittadini. Una auto-valorizzazione collettiva attraverso la quale affrontare direttamente un sistema di potere che si basa sullo sfruttamento dell’uomo su l’uomo, condiviso da un regime politico che lo garantisce e protegge. Si sta giocando una partita che non potrà mai essere vinta fino a quando si accetteranno le regole di gioco stabilite da chi tiene sotto schiaffo le persone e che è sempre pronto a cambiare le regole ogni qualvolta si sente aggredito da chi soggioga. La sola cosa che può far evolvere il mondo intero è rivendicare la consapevolezza dello stesso mondo. Al momento solo l'arte riesce ad ottenere tale risultato .Molto dipenderà da quelli che si sentono sfruttati, imparare a far valere la loro forza programmando e conducendo campagne, battaglie e operazioni tattiche, una dietro l’altra, una in funzione dell’altra, attraverso cui contrastare l’influenza ideologica della classe dominante sulle masse popolari. I cittadini devono rafforzare la loro mobilitazione e organizzazione, fare di ogni lotta una scuola fino a colorare del giusto colore la lotta di classe in Italia, rendendo invivibile la vita agli sfruttatori; procedendo per tentativi ed eliminazione di errori, rendendo invivibile la vita agli sfruttatori. In questo contesto si vuol portare a conoscenza l’esistenza di un cittadino canadese che morì in Cina seguendo i propri ideali.
La vita del dottor Norman Bethune è una delle più ricche ed avventurose del nostro tempo. Nato a Gravenhurst (Ontario), nel 1890, appena laureato in medicina partì per la Francia e partecipò alla prima guerra mondiale, combattendo in un reparto canadese. Trascorse gli anni inquieti del primo dopoguerra In Europa, viaggiando In Francia, in Italia, in Svizzera, in Inghilterra. Medico in un quartiere popolare di Detroit, si ammalò di tubercolosi e dovette confinarsi in un sanatorio. Qui ebbe modo di apprendere molte cose nuove sulla tubercolosi e di studiarne i metodi di terapia chirurgica, sperimentando su se stesso l’applicazione del pneumotorace.
Da allora si dedicò con ogni energia alla cura della tubercolosi, inventando fra l’altro nuovi strumenti per la chirurgia del torace.
Nel 1935 parti per un viaggio in Russia. Erano anni agitatissimi, dopo la crisi del ’29 e si andava preparando l’aggressione del fascismo al mondo intero. Bethune avvertì qual era il dovere di un democratico e partì per la Spagna. Proprio in quella guerra civile egli, primo al mondo, praticò la trasfusione del sangue nelle immediate retrovie del fronte e sulla stessa linea del fuoco. Durante la guerra civile spagnola grande fu il suo contributo di scienza, di esperienza, di coraggio, di entusiasmo. Si legga la descrizione della caduta di Malaga e dello sgombero dei profughi dalla città sotto l’incalzare dei fascisti.
Tornato in America, dopo un lungo giro per gli Stati del nord in cerca di aiuti per la Spagna, decise di accorrere in Cina, dove il Giappone aveva sferrato la sua aggressione.
Raggiunse la zona in cui si era formato il governo popolare, con la leggendaria Ottava Armata rivoluzionaria, inquadrata dai veterani della Lunga Marcia; dal governo dello Yenan Bethune fu nominato consulente medico. Riuscì ad organizzare, in condizioni incredibilmente difficili, alcuni ospedali da campo, a creare il personale sanitario, medici, assistenti, infermieri. La sua attività in questo periodo ha del prodigioso e si spiega così la popolarità che egli ebbe fra I cinesi e la leggenda di Pei Ciu En (cosi in Cina pronunciavano il suo nome). Per la causa della libertà e dell’indipendenza del popolo cinese egli dette la vita. Infatti, Bethune moriva il 12 novembre del 1939, all’età di 49 anni. Moriva come aveva vissuto: lavorando, combattendo per la libertà dell’umanità e senza un pensiero dedicato alla propria persona. Stava operando un soldato cinese, senza guanti, in trincea. Si procurò una piccola ferita con un bisturi contraendo una infezione che si rivelò fatale. In Cina alla sua morte era già una leggenda. Questo straniero che aveva lasciato la propria terra per recarsi in Cina a combattere le forze d’invasione giapponesi , non certo per motivi personali e sempre in condizioni estreme, veniva visto dasl popolo cinese come un modello di grande generosità nei confronti degli altri e un esempio al quale aspirare. Il regime cinese ha sempre usato l’immagine di Bethune come simbolo di generosità, altruismo e disinteresse personale. Dovunque in Cina si raccontano le gesta di questo straniero che lavoro incessantemente per il popolo cinese, dando i suoi abiti, il suo cibo e finanche il suo sangue per la libertà di quel popolo. I soldati al fronte durante i loro attacchi gridavano: “ All’attacco, compagni, Pei Ciu En (Bethune) è con noi!!”.
Il suo corpo giace in una vallata dello Sciansi orientale, in un parco pubblico dedicato alla memoria di quegli uomini e donne che morirono nella guerra di resistenza. La sua tomba e statua si trovano dall’altra parte della strada del Norman Bethune International Peace Hospital. Ogni anno, il 13 novembre, i cinesi ricordano la figura del mitico canadese con le parole di Mao TzeThung pronunciate alla sua morte : “Il compagno Bethune …aveva fatto della medicina la sua professione e migliorava di continuo le sue capacità; … egli si distingueva per la sua competenza. Il suo esempio rappresenta una buona lezione per coloro che vogliono cambiare lavoro non appena vedono qualcosa di nuovo e per chi disprezza il lavoro tecnico giudicandolo poco importante e senza prospettive …. Ora tutti noi lo commemoriamo e ciò dimostra quanto il suo spirito abbia profondamente toccato ognuno di noi. Noi tutti dobbiamo prendere ad esempio il suo spirito di assoluta abnegazione. L’abilità di un uomo può essere grande o piccola, ma se egli avrà questo spirito sarà un uomo nobile, puro, un uomo moralmente integro, superiore ai meschini interessi, un uomo prezioso per il popolo.” Oggi, Norman Bethune viene considerato come un grande eroe della Rivoluzione Cinese e un uomo che ha sempre avuto come faro la libertà delle persone dalle angherie, sopraffazioni e violenze.
Gigino A. Pellegrini & G elTarik
Una notizia shock arriva questa settimana dalla Sicilia. Una dirigente scolastica di una scuola palermitana intitolata a Giovanni Falcone del quartiere Zen, il quartiere più degradato di Palermo, già insignita dal Capo dello Stato con la medaglia di Cavaliere al Merito della Repubblica, è stata posta in arresto domiciliare con queste gravi accuse infamanti: Peculato e corruzione. Non frequentava la scuola? Era una dirigente incapace? Tutt’altro. La frequentava a modo suo, eccome. Solo che alla scuola che dirigeva sottraeva computer, tablet, televisori, stampante, iphone e udite, udite, cibo della mensa scolastica che doveva andare ai bambini che lo Stato e le famiglie palermitane le avevano affidato. Ma c’è di più: sfruttava furti a scuola per avere fondi. Dirigente scolastico perfetto, paladino della legalità, pilastro dell’antimafia, Cavaliere al Merito, conosciuta in tutta la Sicilia. Nessuno poteva immaginare che questa donna diabolica ritenuta da tutti integerrima e onesta potesse finire in galera per peculato e corruzione. E’ finito pure in galera il suo Vice Preside, complice nell’avere sottratto alla scuola i tablet e i computer destinati ai ragazzi che frequentavano la scuola e acquistati con i finanziamenti europei. E’ coinvolta anche una negoziante palermitana la quale faceva dei regali alla Preside perché si aggiudicava in esclusiva e direttamente gli appalti. E’ stata scoperta grazie alla denuncia di una insegnante della scuola, dagli intercettamenti e dal Nucleo Investigativo di Palermo. Riempiva le buste di plastica di alimenti sottratti alla scuola, come dimostrano le telecamere nascoste nel suo ufficio di presidenza. Non tralasciava nulla: riso, tonno, perfino l’origano. Il Sindaco di Palermo è rimasto scioccato, il Ministro dell’Istruzione ha disposto la sospensione immediata. Cosa dire? Una Preside che ruba gli alimenti destinati ai suoi alunni di una scuola disagiata. Dio mio come siamo caduti così in basso! Ma ne aveva davvero bisogno? Lo stipendio che percepiva non era sufficiente per comprare una scatoletta di tonno, un Kg di riso o un mazzetto di origano? Evidentemente non guadagnava abbastanza e allora non ci ha pensato due volte ad arrotondare lo stipendio rubando cibo destinato ai ragazzi della sua scuola. Ed era stata insignita dal Presidente Mattarella come Cavaliere della Repubblica! Che gente onesta che abbiamo nelle nostre scuole! Ma quello che io non riesco a comprendere è perché una persona ritenuta intelligente, onesta, preparata, integerrima, che si batteva per la legalità ed era impegnata nel sociale, si sia voluta rovinare per qualche sacchetto di riso, per una scatoletta di tonno, per un computer, per un televisore! Per 40 anni ho insegnato nelle scuole statali italiane e non avrei mai voluto leggere quello che è accaduto in una scuola di Palermo. Il Sindaco di Palermo è rimasto sgomento. Il Presidente Mattarella sicuramente si sarà pentito per averla insignita come Cavaliere della Repubblica. Io sono molto addolorato perché i fatti emersi dall’indagine non solo sono un insulto a quanti operano onestamente nelle scuole italiane ma anche alla memoria di Giovanni Falcone, il quale si sta rivoltando nella tomba. La scuola porta il suo nome e il suo nome è stato infangato da una Preside ladra e disonesta. Questa notizia, cari lettori di Tirreno News, e cari insegnanti che siete stati nella scuola anche se per poco tempo, non può delegittimare il lavoro faticoso degli operatori scolastici italiani soprattutto quando operano in realtà sociali e difficili come quella dello Zen di Palermo.
Avete finalmente deciso di acquistare il miglior bilanciere per la vostra palestra, siete andati a curiosare online e siete stati sommersi da un sacco di informazioni e gergo tecnico? Bilanciere da sollevamento olimpico, bilanciere standard e bilanciere da powerlifting e termini come zigrinatura, manicotti, diametro dei manicotti e segni di zigrinatura. Non sapete da dove iniziare?
Inizierete proprio da qui.
Questo articolo approfondisce come scegliere il bilanciere più adatto a voi. Vi spiegheremo le specifiche del bilanciere che dovete conoscere, i tipi di attività per cui i bilancieri vengono utilizzati e come questo influisce sulle vostre scelte.
Non acquistate un bilanciere prima di aver letto questo articolo.
Specifiche del bilanciere da conoscere
La costruzione di un bilanciere dipende da molte cose, dalle attività per cui viene utilizzato e dalla quantità di peso che può sopportare. Ecco le specifiche del bilanciere che dovete conoscere per facilitare la vostra scelta.
Lunghezza del manicotto caricabile
I manicotti del bilanciere sono la parte in cui si caricano le piastre. Si trovano alle estremità della barra. A differenza della distanza tra manicotto e manicotto, la lunghezza del manicotto caricabile varia a seconda del peso del bilanciere, e questo influisce sul numero di piastre da caricare sul bilanciere.
La barra da 15 chilogrammi (talvolta chiamata "barra da donna") ha in genere 32 cm di lunghezza caricabile, mentre la barra da 20 chilogrammi (talvolta chiamata anche "bilanciere da uomo") ha circa 42 cm di lunghezza caricabile su ciascun lato.
Diametro dell'asta
L'asta è la lunghezza principale del bilanciere e, a seconda del bilanciere che si intende acquistare, il diametro dell'asta (quello che si impugna) varia. In generale, più la barra è sottile, più è facile da impugnare.
I bilancieri per il sollevamento olimpico, ad esempio, hanno diametri diversi in base al peso. I bilancieri da 20 chilogrammi hanno in genere un diametro di 28 millimetri, mentre quelli da 15 chilogrammi hanno un diametro di 25 millimetri. I bilancieri per il deadlifting hanno spesso barre da 27 millimetri, mentre altri sono più spessi e hanno aste da 32 millimetri o più.
Lunghezza complessiva
La lunghezza del bilanciere da un'estremità all'altra varia da 120 a 220 cm, ma i bilancieri da 20 chilogrammi utilizzati per il powerlifting e il sollevamento olimpico sono solitamente lunghi 220 cm. Ci sono alcune eccezioni con le sbarre speciali, come il buffalo bar di 245 cm circa.
In generale, la lunghezza complessiva della barra non è particolarmente importante, perché le differenze tra la maggior parte dei bilancieri standard sono minime e la maggior parte di essi è progettata per adattarsi alla maggior parte dei rack per squat.
Boccole o cuscinetti
Le boccole o i cuscinetti sono i meccanismi che si trovano all'interno del bilanciere e che permettono ai manicotti caricabili di girare. I cuscinetti hanno una rotazione più rapida, mentre le boccole più comuni consentono una rotazione minore. La rotazione della barra è importante se si è un sollevatore di pesi olimpico, perché si desidera una barra con rotazione, o un powerlifter, che non vuole o non ha bisogno di molta rotazione sulla barra.
Modello di zigrinatura e marchi di zigrinatura
Lo schema di zigrinatura è un processo di produzione al tornio che crea un motivo a tratteggio sull'asta del bilanciere che consente una migliore presa. Questi motivi variano da bilanciere a bilanciere per forma e dimensione, e alcuni presentano una zigrinatura più aggressiva.
I segni di zigrinatura sono anelli lisci sul bilanciere che possono aiutare a trovare la larghezza della presa. Esistono degli standard per questi segni nel powerlifting e nel sollevamento pesi, anche se i bilancieri non certificati potrebbero metterli ovunque.
Resistenza alla trazione
La resistenza alla trazione è una misura della forza del bilanciere. È il punto di rottura del bilanciere che si rompe o si spezza e si misura in libbre per pollice quadrato (PSI). A nostro avviso, 165.000 PSI è il valore minimo da ricercare quando si acquista un bilanciere, mentre tutto ciò che supera i 180.000 PSI è un buon bilanciere. Ovviamente è utile conoscere la resistenza alla trazione del bilanciere che si sta per acquistare se si intende sollevare pesi elevati.
Un'altra misura della resistenza del bilanciere è la resistenza allo snervamento. Si tratta del peso necessario per piegare e deformare permanentemente la barra. La resistenza allo snervamento viene testata aggiungendo piastre di peso a ciascuna estremità del bilanciere.
Rivestimento del manicotto e dell'albero
Il rivestimento del manicotto e dell'albero viene applicato al bilanciere per proteggerlo da fattori quali la ruggine e la corrosione. E, a volte, viene fatto per dare alla barra un bell'aspetto. A meno che non si acquisti una barra in acciaio nudo o in acciaio inox, il bilanciere sarà rivestito di cromo, ossido nero, zinco o cerakote. L'acciaio inossidabile è il re in fatto di protezione, mentre le barre in acciaio nudo sono le più vulnerabili agli agenti atmosferici. Un bilanciere di qualità avrà un qualche tipo di rivestimento.
A questo punto dell’articolo ti vogliamo consigliare un sito online che vende bilancieri da palestra ad ottimi prezzi
Tipi di attività con il bilanciere
I tipi di sollevamento che si eseguono e gli obiettivi di fitness che si hanno determinano la barra da acquistare.
Sollevamento pesi olimpico
I due sollevamenti olimpici sono lo snatch e il clean and jerk, eseguiti per migliorare forza, velocità e potenza. Si tratta di movimenti rapidi e di solito si lascia cadere il bilanciere da un'altezza elevata, il che richiede un bilanciere specializzato.
I bilancieri per il sollevamento pesi necessitano di manicotti lisci e rotanti con cuscinetti ad aghi che consentano questa operazione. I bilancieri progettati per il sollevamento pesi olimpico sono di alta qualità e consentono di scendere rapidamente sotto la barra senza dover rilasciare la presa.
Una sbarra destinata al sollevamento pesi olimpico ha spesso zigrinature più distanti tra loro ed è standard a 15 o 20 chilogrammi. Esistono degli standard della Federazione Internazionale di Sollevamento Pesi per queste barre e, se gareggiate, è nel vostro interesse procurarvi una barra che soddisfi queste specifiche.
Sollevamento di potenza
Il powerlifting si riferisce ai Big Three: squat, deadlift e bench press con bilanciere. Le barre per il powerlifting devono essere rigide per poter gestire grandi quantità di peso. I segni di zigrinatura sono a 32 pollici di distanza l'uno dall'altro, invece dei 36 pollici della barra olimpica per il sollevamento pesi. In genere, questi bilancieri hanno una zigrinatura centrale che impedisce al bilanciere di scivolare sulla schiena durante l'esecuzione di un back squat.
Nello sport del powerlifting, è possibile che si utilizzino barre diverse per deadlift, squat e panca a causa di fattori come la zigrinatura e il diametro dell'asta.
I migliori bilancieri per il powerlifting
Bodybuilding
Quando ci si allena per le dimensioni, come nel bodybuilding, in genere si può usare praticamente qualsiasi bilanciere disponibile, purché si conosca il peso della barra. La scelta di un bilanciere olimpico o di potenza è una questione di preferenze personali per i movimenti che si intende eseguire. Tuttavia, secondo il parere di questo personal trainer certificato, è meglio scegliere una barra di tipo powerlifting perché è rigida e stabile. Inoltre, la maggior parte delle persone che si allenano per il bodybuilding non eseguono movimenti ad alta velocità come lo snatch o il clean, quindi una sbarra specifica per il sollevamento pesi non sarebbe necessaria.
Allenamento generale con i pesi
Questa è la categoria in cui si inserisce la maggior parte delle persone. Non si allenano per uno sport o cercano di spostare il maggior numero di pesi possibile. Si vuole avere un bell'aspetto, muoversi meglio e sentirsi bene.
In genere, le persone non sono inserite in movimenti complessi come il sollevamento olimpico e preferiscono scegliere un bilanciere versatile e multiuso con almeno 165.000 PSI.
Certificazione IPF e IWF: Ha importanza?
IPF è l'acronimo di International Powerlifting Federation (che copre lo sport del powerlifting), mentre IWF è l'acronimo di International Weightlifting Federation (sollevamento olimpico, ovvero lo snatch e il clean and jerk).
Entrambe le federazioni richiedono specifiche del bilanciere utilizzato nelle competizioni, in modo che tutto sia uniforme e nessuno abbia un vantaggio sleale. A meno che non si intenda gareggiare in una delle due federazioni, non è importante che il bilanciere acquistato sia certificato da una delle due. Tuttavia, se intendete gareggiare, è nel vostro interesse trovare un bilanciere che soddisfi le specifiche.
Bilanciere olimpico o bilanciere standard?
Prima di scegliere tra bilanciere olimpico e bilanciere standard, analizziamo la differenza tra i due. I bilancieri olimpici hanno un diametro del manicotto di 50 mm, mentre il bilanciere standard ha un manicotto di 25 mm. I bilancieri olimpici si adattano a piastre di dimensioni olimpiche, come le piastre bumper, che sono quelle che si vedono più comunemente nelle palestre commerciali e sono più facilmente disponibili online. I bilancieri standard utilizzano piastre standard. Quindi, se avete già uno dei due formati di piastre, scegliete lo stesso bilanciere.
I bilancieri olimpionici di buona qualità hanno in genere un peso nominale più elevato, sono in grado di gestire pesi molto più alti rispetto ai bilancieri standard e si trovano nella maggior parte delle palestre commerciali. I bilancieri standard sono realizzati con materiali più economici e in genere sollevano tra i 100 e i 200 kg. Se intendete sollevare pesi superiori a 200kg per le ripetizioni e volete che il vostro bilanciere duri più a lungo, scegliete la barra olimpica.
Se non vi interessa nessuno dei due e il prezzo è un problema, scegliete il bilanciere standard.
Come scegliere un bilanciere: Considerazioni finali
Prima di acquistare in fretta e furia qualsiasi tipo di bilanciere, è bene sapere per quale esercizio si intende utilizzarlo. Inoltre, se avete intenzione di gareggiare, che tipo di piastre di peso avete e quanto pesante dovete sollevare. Una volta che si conoscono questi elementi, si sceglie il bilanciere più adatto alle proprie esigenze, ai propri obiettivi e al proprio prezzo.
Come scegliere un bilanciere: DOMANDE E RISPOSTE
Come faccio a sapere quale bilanciere comprare?
Ci sono alcuni fattori che determinano il bilanciere da acquistare. Per quale allenamento di forza lo userete? Questo è un fattore importante per determinare il bilanciere da acquistare.
Uno è in grado di resistere alla velocità e alle cadute a terra, mentre l'altro è in grado di gestire i pesi più pesanti. Quanto denaro siete disposti a spendere, quali piastre di peso possedete già e intendete gareggiare alle Olimpiadi o nel powerlifting? Una volta che lo sapete, siete pronti a partire.
Quale dovrebbe essere il mio primo bilanciere?
Se i vostri progetti futuri non includono lo strongman, il powerlifting o il sollevamento olimpico, la scelta migliore è quella di trovare un bilanciere multiuso a prezzi accessibili. Se avete problemi alla schiena, anche un bilanciere esagonale è un'ottima barra da acquistare.
Qual è il bilanciere migliore?
Il bilanciere giusto per voi è quello che potete permettervi e che si adatta meglio ai vostri obiettivi. Se siete gli orgogliosi proprietari della vostra palestra in garage, la scelta migliore è quella di procurarvi il miglior bilanciere olimpico che potete permettervi, con manicotti da 50 mm di diametro, un diametro di 28,5-29 mm e in grado di gestire 250 kg o più.
Qual è il peso di un buon bilanciere?
Tutto dipende dal vostro livello di forma fisica. Esistono linee guida generali che suggeriscono che per gli uomini il peso del bilanciere deve essere di 20 kg e per le donne di 15 chilogrammi.