Il camion proveniente dalla Lituania sfonda il passaggio a livello
E si blocca sui binari all’altezza del passaggio a livello.
Il treno regionale, il Torino-Ivrea 10027, non riesce a fermarsi in tempo, nonostante il macchinista abbia azionato in freno di emergenza.
Lo scontro è inevitabile.
Il locomotore e due vagoni deragliano.
Sfiorata anche una casa cantoniera.
E’ successo ieri sera 23 maggio intorno alle 23:20, tra le stazioni di Rodallo e Caluso sulla linea Chivasso-Aosta.
L’impatto violentissimo ha ucciso due persone: il macchinista Roberto Madau, 61 anni, e Stefan Aureliana, 64 anni, che conduceva il mezzo di scorta tecnica al tir, un trasporto eccezionale con targa lituana.
Ci sono anche una ventina di feriti, uno in modo grave. Tra loro il capotreno.
Darius Zujis, l’autista lituano di 39 anni è indagato per disastro ferroviario.
Il traffico ferroviario sulla linea Torino-Ivrea è interrotto a tempo indeterminato.
Trenitalia garantirà i collegamenti con autobus sostitutivi
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri ed il 118, che ha allestito un ospedale da campo.
Blitz della Guardia di Finanza nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria.
Frode fiscale ma non solo: blitz della Guardia di Finanza nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria.
Fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro.
Frode fiscale e distrazioni patrimoniali
Ventuno persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Monza in esecuzione di ordinanza di Ventuno ordinanze di custodia cautelare (dieci in carcere) sono state emesse dal gip di Monza.
Le accuse: associazione a delinquere finalizzata a reati tributari e fallimentari, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e corruzione.
Guardia di Finanza in campo
La maxi indagine è stata coordinata dalla Procura di Monza.
I provvedimenti cautelari, trenta in totale, sono stati eseguiti a partire dall’alba di oggi dalla Guardia di Finanza di Monza nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lecco, Bologna, Asti e Reggio Calabria.
Tra gli arrestati ci sarebbero anche un ex magistrato e due avvocati.
Operazione “Domus aurea”
Smantellato un articolato gruppo societario riconducibile a un imprenditore edile calabrese residente in Brianza, Giuseppe Malaspina, accusato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di circa 95 milioni di euro, con distrazioni patrimoniali per un valore pari a circa 234 milioni di euro.
L’operazione è stata chiamata “Domus aurea“.
L’esposto di una lista d’opposizione
Le indagini sono partite da un esposto di una lista d’opposizione di un comune della provincia di Monza e Brianza, che aveva denunciato presunte irregolarità nell’esecuzione di alcuni lavori pubblici, portati a termine in modo non conforme al capitolato.
In cambio pubblici ufficiali avrebbero preso tangenti.
Da Malachia Paperoga, un breve, ma chiarificatore commento a proposito della polemica esplosa sulle dichiarazioni di Claudio Borghi sul Monte dei Paschi di Siena, con una ricostruzione dei fatti e dell'andamento del titolo
che permette di rimettere le cose nella prospettiva corretta. Perché di fronte al dilagare sui media di un vero e proprio capovolgimento della realtà, che farebbe impallidire Orwell, è il buon senso stesso che si ribella.
Nei giorni scorsi l’attuale Ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, ha commentato le dichiarazioni del parlamentare leghista Claudio Borghi su Monte dei Paschi di Siena. Secondo Borghi la banca va “ripensata” ma, ha detto Padoan, "le sue dichiarazioni, insieme alle indicazioni della bozza Lega-M5s, hanno creato una crisi di fiducia con caduta del titolo in Borsa. Un fatto grave che mette a repentaglio l'investimento effettuato con risorse pubbliche".
Si tratta di un’affermazione pesante, ma soprattutto ridicola.
Ora, mi piace tralasciare il commento di un ministro dell’Economia in carica che ritiene responsabili dell’eventuale crollo in borsa di una banca un parlamentare e/o i due partiti che formeranno (forse) il prossimo governo. Transeat, questa è davvero l’ultima delle obiezioni.
Facciamo invece un po’ di storia recente:
Febbraio 2014: insediamento del governo Renzi, Padoan è Ministro dell’economia un’azione MPS vale circa 270€
Ottobre 2014: MPS è bocciata allo stress test e deve ricapitalizzare per 3 miliardi di euro.
Giugno 2015: rimborso dei “Monti Bond” da parte di MPS, lo stato italiano diventa azionista di MPS.
Settembre 2015: approvazione del governo Renzi del bail in bancario, MPS vale 180€
1 Gennaio 2016: entra in vigore il bail in, MPS vale 120€
22 Gennaio 2016: Renzi dichiara che MPS è risanata e “un affare”, MPS vale ormai 70€
Dicembre 2016: insediamento governo Gentiloni, Padoan è confermato Ministro dell’economia, MPS vale 20€
23 Dicembre 2016: il titolo MPS è sospeso in borsa.
Luglio 2017: la UE approva aiuti di stato per 5,4 miliardi di € per MPS.
25 ottobre 2017: il titolo di MPS torna ad essere quotato in borsa.
17 Maggio 2018: Borghi dichiara che MPS è da ripensare, MPS, che valeva 3,1€, a fine seduta vale 2,92€
Riassumendo: Padoan (Partito Democratico) diventa ministro dell’Economia con il titolo MPS (banca chiaramente in orbita PD) che vale 270€. Durante la sua gestione del dicastero, la banca va ripetutamente in crisi, e lo stato accorda generosamente alla banca contributi per miliardi di euro, contributi che sono ormai completamente evaporati. A maggio 2018, con Padoan ancora in carica, il titolo vale ormai circa 3€. Una perdita di 267€ circa per azione. Senza calcolare l’enorme diluizione delle azioni dovuta ai successivi aumenti di capitale.
Ma se un parlamentare leghista (Borghi) fa una dichiarazione a riguardo, e il titolo MPS perde 0,2€, “giustamente” Padoan si sente in dovere di riprenderlo, perché “ha messo a repentaglio […] risorse pubbliche”.
La situazione è molto grave, ma chiaramente non è seria