Dopo le ultime dichiarazioni del ministro dell’Interno sull’inasprimento delle misure in materia di droga, Alessandro Di Sarno è andato direttamente da lui a fargli un bel test antidroga. E non è l’unico politico che è stato sottoposto al test! Nella puntata di domenica 17 marzo vedrete i risultati di tutti gli altri politici che abbiamo “testato”
Test antidroga a Matteo Salvini! Alessandro di Sarno ha intercettato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che il 4 marzo ha annunciato in conferenza stampa alla Camera un disegno di legge in materia di droga. Pene più severe e niente concetti di modica quantità per i reati di “lieve entità”.
Alessandro Di Sarno non se l’è fatto dire due volte, ed è andato dal ministro per un bel test antidroga. Salvini, inizialmente titubante, ha poi acconsentito. “Siamo assolutamente sicurissimi?” chiede la Iena. “Dono sangue, sono assolutamente controllato”, risponde Salvini. “Ci togliamo il pensiero”, dice Di Sarno.
“Puoi farmi i test che vuoi, sono positivo alla pastasciutta e al cioccolato”, scherza il ministro. “Però mi sembra…”, dice titubante. Ma poi si convince. L’esito? Negativo! Ma Salvini non è l’unico politico che abbiamo "testato". Anzi, è in buona compagnia! Nella puntata di domenica 17 marzo de Le Iene vedrete tutti i risultati, dalle 21.10 su Italia1.
Fonte notizia iene.mediaset.it
Grillo si è esibito in un teatro a Lecce col suo spettacolo “Insomnia” e ad attenderlo c’erano molti delusi del Movimento 5 Stelle. Lo hanno contestato, insultato, gli hanno gridato in faccia: traditore, infame, sei finito, vaffa….. E così quello che fu lo slogan volgare utilizzato dagli attivisti del M5S contro gli avversari politici del passato è un invito esplicito rivolto a chi ne fece una bandiera. Alcune bandiere pentastellate sono state bruciate e i manifestanti hanno gridato agli spettatori che entravano nel teatro Politeama greco per assistere allo show:-Non date i vostri soldi a chi ha tradito il nostro territorio-. Come si è comportato Grillo sul palco? Ha buttato fango su Renzi, Salvini e sui genitori di Renzi e di Salvini. A Salvini ben gli sta. Prende pesci in faccia dal comico 5 Stelle che è suo alleato. Non solo lo ha offeso paragonandolo al Mago di Oz, ma per Grillo Salvini è senza cuore, senza coraggio, senza cervello. Ha pure insultato la madre. In una telefonata le ha detto:- Come mai hai partorito un simile figlio, perché non hai preso la pillola abortiva?- E c’è gente che ancora oggi paga il biglietto per assistere a simili porcherie. Questa non è satira politica, è volgarità che esce dalla bocca di un comico che non sa più cosa dire. E meno male che molti spettatori lo hanno capito. Infatti il teatro dove si è esibito il comico giullare non era pieno, c’erano tanti posti vuoti e chi era seduto dietro è stato invitato a sedersi ai primi posti. Non ha risparmiato neppure Renzi e i suoi genitori finiti agli arresti domiciliari. Ora li hanno scarcerati. Si è domandato:- Ma come hanno fatto i giudici a mettere agli arresti due settantenni? Non c’era più il rischio di commettere il reato. Ma a 70 anni come si fa a mettere al mondo altro figlio?- Tutto qua sta la comicità di questo volgare attore che ormai ha fallito come comico e a poco a poco sta fallendo come politico. Ma, purtroppo, le sorti del Governo giallo verde in carica sono nelle mani di questo volgare giullare. Quanto siamo caduti in basso! Invece di parlare di cose serie e di fare vera comicità, si limita a fare battute che non fanno più ridere nessuno. La mamma di Renzi e di Salvini avrebbe dovuto prendere la pillola per non partorire e sua madre per non partorire il mostro cosa avrebbe dovuto prendere? Non ha preso la pillola, ma forse quando lui è nato la pillola ancora non era stata scoperta. Ed ecco, ne è venuto fuori un bel genio. Ha le idee molte confuse e sbanda continuamente, ed è normale e comprensibile, vista l’età e i primi segni di demenza. Le risate una volta si sprecavano e il comico non doveva spiegare le battute. Ora risultano incomprensibili finanche al suo pubblico bue. E sono, per amor di cronaca, molto tiepide e a comando
La celebre e bellissima canzone di Achille Togliani “Come pioveva” mi ha ispirato a scrivere l’odierna articolesse. Sì, è vero, Salvini e Di Maio si sono tanto amati per un anno e forse più. Ora si separeranno? Litigheranno? Prenderanno altre strade? Ma forse si comporteranno come i famosi ladri di Pisa. Si sono incontrati a Palazzo Chigi per fatal combinazione perché insieme volevano cambiare il mondo. Hanno fallito, ma il ricordo del potere, delle prebende, del prestigio, del passato li tiene ancora legati come due leali innamorati. Fingono di andare d’accordo, ma litigano su tutto.
Dopo le elezioni del 4 marzo dello scorso anno il M5Stelle e la Lega di Salvini hanno dato vita ad un Governo a dir poco bizzarro che lo hanno chiamato spocchiosamente del cambiamento. E’ trascorso quasi un anno e ancora oggi non abbiamo visto nessun cambiamento sostanziale rispetto all’operato dei precedenti governi. Hanno approvato, è vero, la legge su Reddito di Cittadinanza ma questa legge non produrrà nessun beneficio, non creerà nessun posto di lavoro, non farà diminuire la galoppante disoccupazione, farà soltanto incassare qualche spicciolo a qualche disoccupato incallito che non ha mai avuto voglia di cercare un utile lavoro. E poi la Tav. Che storia noiosissima. Sì oppure No? Forse. Vedremo. Comunque andrà a finire il M5S e la Lega si sono cacciati in un cul de sac. Se i grillini dicono sì alla Tav avranno tradito loro stessi e perderanno ulteriori consensi come in Abruzzo e in Sardegna. Se diranno No saranno giudicati dagli italiani e dagli europei come cavernicoli e perderanno altri consensi. Insomma, sono spacciati e non solo a causa della Tav. E Salvini? Ha dimostrato di essere un ominicchiolo, un politico non all’altezza della situazione. Dice di volere la Tav, ma a parole. Infatti non agisce, non reagisce, non rompe il contratto stipulato col M5S. Pur di non far saltare il Governo ha già fatto dietrofront. La Tav è una robetta e per questa robetta non può far cadere il Governo del cambiamento. Ci sono altre cose più importanti da fare. E quali sarebbero queste cose? In primo piano la questione della nave Diciotti. Se Salvini si impuntasse nel dire a tutti i costi Sì alla Tav, i grillini hanno fatto intendere che al Senato voterebbero Sì per processarlo con l’accusa di sequestro di persona aggravato e per aver abusato dei propri poteri. E Salvini non vuole essere processato, non vuole finire nel banco degli imputati. Preferisce, invece, sedere negli scranni più alti del Parlamento. Molti ora lo attaccano e lo criticano. Salvini è un traditore del Nord, lo ha svenduto a Roma e ai grillini in cambio di protezione, potere, visibilità e televisione. Molti sono i delusi della linea politica del partito. L’aria che tira nel partito è gelida. Non c’è più quel grande entusiasmo che si respirava alcuni mesi fa. Salvini dice che lui vuole lavorare, non ha tempo di litigare. Ma vuole lavorare per il bene del paese o per conservare la poltrona di Ministro e lo scranno al Parlamento al posto di una brandina in un carcere del Bel Paese? La colla del potere è molto forte, la poltrona è salva e l’Italia, però, sta andando a picco con il governo giallo-verde che è minoranza nel paese reale. Arrivati a questo punto al Presidente Mattarella converrebbe sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni così queste pagliacciate finirebbero al più presto.