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destraIeri 24 marzo si è votato in Basilicata per il rinnovo del Consiglio Regionale e per l’elezione del nuovo Governatore. Terza tornata elettorale nel giro di un mese e mezzo. Prima Abruzzo, poi Sardegna e ieri Basilicata. Esito delle elezioni: Vince la coalizione di centro destra e il Movimento 5 Stelle ancora una volta sonoramente sconfitto. Tutti sanno e tutti dicono che le elezioni regionali sono diverse dalle elezioni politiche, tutti scrivono come dice lo stesso Di Maio che non bisogna mischiare le mele con le pere, però i risultati positivi del centro destra dal 4 marzo del 2018 fino ad oggi e i risultati negativi del M5Stelle vogliono pure dire qualcosa. Il risultato del 4 marzo 2018 fu un trionfo per il M5S con oltre il 44% dei voti, ora il risultato è stato un flop. E il centro sinistra? Ha recuperato qualcosa, non abbastanza. Dopo 25 anni ha dovuto cedere la Basilicata al candidato di Forza Italia Bardi. Il nuovo Segretario del Pd ha cercato in tutti i modi di riscaldare la piazza ma il risultato non è stato soddisfacente. D’accordo, sono state elezioni regionali e si tratta pure di una delle più piccole regioni italiane; d’accordo, in questa tornata elettorale hanno votato pochissimi elettori, però per il M5S andare dal 44% al 20% è una grande sconfitta. I numeri parlano chiaro e la matematica non è una opinione. Tre sconfitte consecutive in tre Regioni diverse vogliono pure dire qualcosa. Gli elettori del M5Stelle hanno mollato il Movimento al suo triste destino. E a maggio quando si voterà per le elezioni Europee e per il rinnovo del Consiglio Regionale in Piemonte sono sicuro che il Movimento 5 Stelle subirà un tracollo di proporzioni inimmaginabili malgrado la mancetta del reddito di cittadinanza. E allora sì che per Di Maio e Co. saranno giornate amare. Il Governo giallo verde è già finito. Caro Di Maio: game is over.

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foto sacerdote accoltellatoAmici, le aggressioni, gli attentati, gli accoltellamenti, gli atti terroristici non si verificano soltanto in Europa ma anche in altre parti del mondo. Ieri, per esempio, mentre il Presidente della Repubblica Popolare Cinese era in visita in Italia un uomo alla guida di una vettura si è scagliato contro la folla inerme uccidendo sette persone e ferendone una decina. E in Canada, a Montreal, nell’oratorio di Saint Joseph, la chiesa più grande del Canada, un sacerdote cattolico Padre Claude Grou è stato gravemente ferito a coltellate mentre sull’altare celebrava la Santa Messa. L’aggressione è avvenuta in diretta streaming e i tantissimi fedeli che da casa seguivano la funzione religiosa hanno potuto vedere il giovane uomo che con un lungo coltello in mano si avventava contro l’incredulo e spaventato sacerdote, il quale ha tentato invano di fuggire, ma l’assalitore lo ha afferrato, l’ha buttato giù per terra e ha incominciato a pugnalarlo con forza. L’aggressione ha scatenato il panico tra i fedeli e c’è stato un fuggi fuggi generale. Alcuni fedeli, però, insieme agli uomini della sicurezza sono riusciti a fermare in tempo l’aggressore bloccandolo e poi lo hanno consegnato alla Polizia subito accorsa sul luogo del vile e sacrilego attentato. L’aggressore, di cui le autorità non hanno ancora divulgato il nome e la nazionalità di appartenenza è stato arrestato e trasportato in un centro di detenzione dove sarà presto interrogato. Ignoti, hanno detto le autorità, il vile motivo del suo gesto criminale e sacrilego. L’aumento di questi vili attentati nelle chiese cattoliche e contro i sacerdoti dovrebbe farci riflettere. Ma noi abbiamo altri problemi per la testa. Pensiamo a Salvini, pensiamo a Di Maio, pensiamo a Toninelli, alla Tav, alla nave Diciotti, alla Basilicata dove domenica si vota per il rinnovo del Consiglio Regionale e per l’elezione del nuovo Governatore, a Zingaretti eletto Segretario nazionale del Pd, alla visita del Presidente cinese a Roma e alla via della sete. E degli attentati? Chi se ne frega. Però l’altro giorno 51 ragazzi di una scuola media hanno rischiato davvero la vita. Potevano finire tutti arrostiti in un pullman se non ci fosse stata l’Arma dei Carabinieri subito accorsa. Gli attentati, le aggressioni, le minacce che avvengono in Messico diciamo subito che avvengono per mano dei narcos che si oppongono all’attività dei religiosi impegnati nella lotta contro la droga. E in Italia, in Francia, in Belgio, in Olanda gli attentati avvengono pure per mano dei narcos?

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panino calabreseI sapori della Calabria invadono Milano. Ha aperto giovedì sera in piazzale Baiamonti, angolo via Sarpi, "Sbunda", la storica paninoteca "made in Catanzaro" che fa il suo esordio assoluto sotto la Madonnina. 

 

Sono "1156 km per arrivare in via Paolo Sarpi, un solo boccone per assaporare la Calabria e fare ritorno in meno di 10 minuti - scherzano i due proprietari, Marco e Giampaolo -. Giusto in tempo per rientrare in ufficio o per non perdere la prossima corsa della metro".

 

E in effetti da Sbunda tutto è Calabria. I panini - che ogni cliente può personalizzare a proprio piacimento fino a un massimo di quattro ingredienti - sono farciti come "li faceva nonna Caterina".

 

Quindi via libera a soffritto di maiale in umido, parmigiana di melanzane, il morzello - vitello cotto nel sugo col peperoncino - pecorini e caciocavallo. E ancora, immancabilmente, sua maestà la 'nduja, il baccalà e buzzonaglia con pipi, i peperoni, e le patate. 

 

E nel locale milanese c'è una piccola chicca: la paninoteca, infatti, funge anche da drogheria e i clienti potranno acquistare al banco gli stessi prodotti che hanno mangiato. 

fonte notizia

Apre a Milano Sbunda: ecco i panini calabresi tra 'nduja, morzello e parmigiana

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I Racconti

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