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Redazione TirrenoNews

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Corte Dei COntiRiceviamo e pubblichiamo una dura nota stampa del M5S e del proprio consigliere di minoranza Francesca Menichino Eccola di seguito:

 

“Se l’addetto stampa della maggioranza (e non del comune) non fosse impegnato contemporaneamente con il potere e con la libera informazione, cosa per lo meno discutibile, forse si sarebbe accorto che la delibera che determina gli importi delle indennità di funzione per sindaco e giunta è la 162 e non la 163.

Ma questo è l’aspetto meno inquietante della  nota di Ernesto Pastore.

Leggiamo un’aberrazione dopo l’altra: il sindaco  si autocelebra  parlando di lavoro h 24, anche sabato e domenica, di rinuncia agli affetti familiari, di telefono sempre acceso (questo si, anche durante i consigli e le commissioni..), di riduzione del 50% per gli amministratori che siano lavoratori dipendenti come se fosse una concessione ai cittadini e non un obbligo di legge; superlativa poi è l’espressione “abbiamo fatto della presenza il nostro punto di forza”, come se l’impegno di un amministratore fosse facoltativo o come se l’assenza fosse un opzione possibile.   

Il sindaco poi accusa i suoi detrattori di “demagogia”,  non sapendo di incarnare ella stessa il concetto: dicesi demagogia  “un comportamento politico che attraverso false promesse vicine ai desideri del popolo mira ad accaparrarsi il suo favore”, ecco è proprio quello che  ha fatto il Sindaco con la sua lista promettendo sia durante i comizi elettorali  che  all’intervista del 22 maggio in piazzetta dell’Emigrante la riduzione delle indennità.

Emergono , in sostanza, incoerenza, protervia, arroganza e una lontananza incolmabile dall’unico spirito che dovrebbe animare chi amministra una comunità: lo spirito di servizio.

Eppure davanti a noi e davanti al Prefetto il sindaco ha detto, rimanendo seria, di provare un “magone” tutte le volte in cui non riesce ad accontentare i cittadini spesso disperati. Chissà se lo stesso “ magone”  è  stato avvertito nell’ufficio di Ragioneria che è l’ufficio che ha formulato la proposta di delibera e ha dato parere di regolarità contabile, facendo uscire dal cilindro (ecco il magone!) una norma che il sindaco ritiene autorizzativa ma sulla quale nutriamo pesanti dubbi.

Non parliamo, poi, della parcella dell’avvocato per il ricorso sull’ineleggibilità: il sindaco dice di non avere “nella maniera più assoluta” pagato le proprie spese legali con le casse della ragioneria, ma allora com’è possibile che la delibera relativa, la numero 126 del 12 agosto avente ad oggetto la resistenza al ricorso con una somma stanziata di 3500 sia ancora là?

O forse è stata annullata in autotutela?

Ma allora risponda il sindaco e lo faccia sui contenuti , “le belle parole stanno a zero e provi vergogna quando dice che 3306,36 euro sono solo un rimborso spese, perché con quei soldi spesso ci campano 3 famiglie”.

Solo una cosa ci viene da dire in conclusione, e cioè che l’unico modo di uscire da questo imbarazzo  attiene alla scelta che dovrebbe fare  “senza se e senza ma”: dimettersi e farlo subito, subito dopo avere annullato in autotutela sia la delibera 126 che la 162, e lo faccia prima che il nostro esposto arrivi alla corte dei conti.

Sarebbe, a proposito di trasparenza, l’unico atto davvero ispirato a questa priorità amministrativa che per l’attuale amministrazione abita solo nei vuoti programmi elettorali o nelle vuote formule dell’addetto stampa

Ma anche tante persone ed il divertimento e la partecipazione di una intera città per l'Evento prossimo de "La Fiera di Amantea"

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Comune di Amantea:

“Se il buongiorno si vede dal mattino anche la seconda giornata dedicata all’anteprima della Fiera di Amantea sarà certamente un successo.

Sono trascorse alcune ore dal corteo che si è svolto nel pomeriggio di domenica e che ha permesso di fare un salto indietro nel tempo, rivivendo l’atmosfera delle prime edizioni della Fiera, quando non c’erano ancora gli stand che commercializzano di tutto e di più e la compravendita era limitata ai prodotti della terra, del mare, alle lavorazioni artigianali e soprattutto agli animali che dovevano aiutare l’uomo nel duro lavoro dei campi.

Per le vie del centro, insieme agli abiti della tradizione, si sono riviste quelle scene, ma soprattutto si sono rivisti i cavalli, i muli, le pecore, i conigli e le galline. Come se il tempo avesse invertito il proprio corso, dal futuro al passato.

E la gente ha accolto bene questa novità.

La passeggiata tra le vie dello shopping, accompagnati da personaggi che sembravano usciti dalle pagine ingiallite di un libro, ha consentito ai bambini di emozionarsi e di entrare in contatto con una realtà lontana anni luce dalle consolle e dai videogiochi elettronici ed agli adulti di respirare l’aria della propria infanzia, quando l’unica bibita era forse la gassosa.

«Il merito – spiega il consigliere Caterina Ciccia – è tutto delle associazioni e della brava gente di Amantea che ha voluto partecipare in maniera attiva per rendere il programma di quest’anno diverso dai precedenti.

Mi preme ringraziare gli amici del gruppo di volontariato “Nns e nnc” che hanno coordinato al meglio la parata con gli animali, facendo in modo che tutto andasse per il verso giusto e mostrando amore incondizionato verso la città. Il merito della riuscita dell’iniziativa è tutto loro.

Ora continueremo a lavorare per fare in modo di regalare altri sorrisi».

Tutto confermato per quanto riguarda il programma. Domenica 26 ottobre, a partire dalle ore 15.30, grazie al supporto dell’associazione teatrale “Il Coviello”, avrà luogo il corteo storico che muoverà da corso Umberto I per raggiungere prima piazza Cappuccini, che ospiterà l’investitura del Mastrogiurato colui che nella tradizione sovrintende alle compravendite, e poi piazza Commercio dove avrà luogo la cerimonia dell’alzabandiera.

Dal 31 ottobre e fino al 2 novembre spazio agli stand e agli espositori, con i concerti delle band emergenti che si terranno ogni pomeriggio dalle 17 alle 20 in piazza Cappuccini.

Gran chiusura il 2 novembre con l’associazione Klampete che presenterà la rievocazione storica intitolata “La Fiera di Amantea raccontata”.

Nello specifico verrà proposta la Fiera d'Ognissanti del ‘700, con l’incontro tra il comandante della piazzaforte e alcuni illustri passanti di piazza dei Cappuccini.

Subito dopo in piazza Calavecchia si svolgerà la cena teatrale.

 

Tutto è partito da una semplice acquisizione documentale, eseguita presso la regione Calabria, nel mese di marzo 2014, dalla Guardia di Finanza

Gli atti acquisiti, invece, hanno mostrato scenari ben più complessi.

Gli investigatori hanno rilevato una serie di condotte penalmente rilevanti che sarebbero state perpetrate da dieci componenti pro tempore della giunta regionale Calabria, tra cui il vice presidente, unitamente a due dirigenti di settore dello stesso ente locale.

I dirigenti erano quelli dei settori 3 e 10 della regione rispettivamente Salvatore Orlando responsabile del Dipertimnto della Programmazione nazionale e comunitaria e Marinella Marino responsabile del Dipartimento Lavoro , politiche della famiglie, formazione professionale, cooperazione e volontariato.

La Giunta dovrebbe essere quella del 2009 che era composta da Agazio Loiero, Domenico Cersosimo, Carmelo Frascà, Luigi Incarnato, Mario Maiolo, Domenico Naccari Carlizzi, Mario Pirillo , Francesco Sulla, Silvestro Greco, Michelangelo Tripodi, Damiano Gagliardi

Ma degli undici componenti solo 10 sarebbero gli indagati. Non era presente infatti il presidente Loiero

In sostanza, la Giunta Loiero avrebbe adottato una delibera per costituire un “fondo di garanzia” nell’ambito del piano di azione finalizzato all’inserimento nel mercato del lavoro e all’incremento occupazionale per l’anno 2008.

I dirigenti , secondo gli investigatori, pur consapevoli dell’insolvenza patrimoniale e della completa inaffidabilità delle imprese che avevano richiesto l’assegnazione dell’incentivo nell’ambito del predetto piano di azione, hanno costituito illegittimamente un fondo posto indirettamente a garanzia delle stesse aziende, distraendo, in ragione del proprio ufficio, risorse economiche destinate ad altre finalità.

Praticamente la regione Calabria, che doveva essere “soggetto garantito” contro il rischio di inadempimenti da parte delle imprese beneficiarie del contributo, è divenuta “soggetto garante” facendo ottenere alle imprese coinvolte un ingiusto e duplice vantaggio.

Infine a seguito di controlli effettuati nei confronti di numerose aziende coinvolte è emerso che quest’ultime hanno completamente disatteso il rispetto dei requisiti previsti dal bando, non incrementando in alcun modo il mercato del lavoro in Calabria, regione ad altissimo tasso di disoccupazione.

Le indagini sono state seguite dalla compagnia delle fiamme gialle di Cosenza, sotto la direzione del procuratore di Catanzaro Antonio Vincenzo Lombardo e del sostituto Paolo Petrolo.

Stamattina la guardia di finanza di Cosenza ha eseguito un sequestro preventivo per un importo di oltre 12,5 milioni di euro.

Non sono noti i nomi delle oltre 200 imprese che anelavano all’ottenimento dell’incentivo pubblico sprovviste dei requisiti minimi di solvibilità patrimoniale richiesti dal bando.

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