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I profughi occupano l’ex albergo La Ninfa marina

Lunedì, 02 Marzo 2015 20:46 Pubblicato in Cronaca

La striscia colorata residuo del carnevale di Amantea chiude l’ ingresso dell’ex albergo La Ninfa Marina in Amantea

 

Ad essa sono spillati alcuni fogli dove in italiano ed inglese è scritto:

“Ti informiamo che a partire dal 2 marzo 2015 l’Hotel Ninfa Marina sarà chiuso fino al giorno del pagamento”

Parlano del Pocket Money, la somma di 2,5 euro giornaliera di cui è prevista le erogazione per le esigenze minime degli immigrati, somma che usano per le ricariche telefoniche e magari per le sigarette .

“Siamo qui dal 16 luglio 2014 e non abbiamo ricevuto nulla. Non abbiamo più credito per chiamare le nostre famiglie”

“Chiediamo rispetto. Nos somme de Humaine”

Infine la conclusione “ Ti ringraziamo per la tua comprensione”

Appena arriviamo davanti alla sede dell’ex albergo si affacciano e ci riferiscono sostanzialmente quanto nel foglio

Chiedo se vogliono anche un lavoro e la risposta è un si, corale

Intanto ci riferiscono che la Prefettura non abbia potuto erogar quanto dovuto alla cooperativa Zingari 59 che quale conseguenza non è riuscita ad erogare il Pocket Money ai profughi ospiti ad Amantea nell’ex Albergo la Ninfa marina.

Una situazione che sembra sia presente in molte parti d’Italia.

Da qui la reazione di un piccolo gruppo di ospiti che ha iniziato stamattina una pacifica ma decisa protesta . La gran parte dei profughi invece pare subire questa reazione.

L’ex albergo come detto ( vedi foto) al momento è chiuso ed i profughi sono chiusi dentro.

Al contrario gli operatori sociali sono fuori e non riescono ad accedere nella struttura.

Fuori i cartelli di protesta con i quali i profughi contestano ed evidenziano le difficoltà che incontrano nel loro quotidiano. Ad iniziare dal fatto che non hanno nemmeno i soldi per comprarsi le ricariche telefoniche e telefonare a casa.

Ma la Prefettura è prontamente intervenuta.

Stamattina ha avuto un incontro con i responsabili della Cooperativa ed ha dato incarico di predisporre i mandati.

Nel contempo e responsabilmente la stessa Prefettura ha dato mandato di riferire ai profughi lo stato dell’arte e la sintesi che entro una decina di giorni la questione si dovrebbe risolvere.

Le Forze di Polizia comunque controllano la situazione.

Si ritiene che la protesta possa agevolmente concludersi a breve.

Lungo il percorso dei carri carnevalizi, una serie di cavi dell’Enel , della Telecom e della rete di illuminazione cittadina che hanno creato ripetutamente problemi al passaggio dei carri più grandi.

Taluni di essi   hanno dovuto usare lunghe pertiche di legmo per sollevare tali cavi e perfino gli organi illuminanti.

E, dopo uno, due, tre, tanti passaggi, ecco che un grosso pezzo di cornicione, sollecitato dal cavo Telecom che vi era stato infisso, è crollato sulla sottostante via Baldacchini.

Per fortuna che era tardi e la gente era in gran parte andata via.

Per fortuna che si trattava di una strada secondaria dove in quel momento non c’erano astanti.

Per fortuna che il popolo del carro in quel momento non lo accompagnava dappresso .

Solo grazie a queste coincidenze non si è verificato nessun danno a persone e cose.

Diversamente non staremmo qui a parlarne in termini da semplice accidente.

Stamattina sul posto l’ ingegnere Pileggi dell’ufficio tecnico comunale a verificare e disporre e Rocco Cima a coordinare gli interventi di pulizia immediata ed a programmare per domani i lavori di riparazione.

E stante sì pronto intervento e le garanzie di manutenzione immediata i proprietari dell’immobile hanno deciso di non ricorrere al giudice

Resta però sempre il problema di un percorso irto di difficoltà per i carri carnevalizi

Al comune di eliminare questi accidenti o di cambiare il percorso o di imporre carri ben più piccoli di quelli attuali.

Ci scrive l’avvocato Fabio Garritano, rappresentante di Fratelli d’Italia e già candidato alle scorse consultazioni comunali, il quale dice:.

“Nel rinnovare i complimenti a quanti hanno contribuito alla felice realizzazione del Carnevale di Amantea, ai carristi in primis, ma anche al Comitato “G. Brusco”, i cui pochi membri, con grande spirito di sacrificio, hanno traghettato questa manifestazione fino ad oggi, condivido, da ex carrista, ex membro del comitato organizzatore e cittadino, alcune considerazioni che non vogliono rappresentare una critica sterile, ma il mio pensiero, o meglio un contributo al fine di migliorare, se lo si vuole, una delle più belle manifestazioni che la nostra città offre.

Ormai lontani, ma non dimenticati i fasti degli anni 2000-2005, tutto si è svolto per il meglio, belli i Carri, tanto entusiasmo e tanta gente, certo tante le variabili che hanno determinato qualche lacuna rispetto alle ultime edizioni, pertanto se ci vogliamo accontentare possiamo dire che la manifestazione è riuscita, però se non vogliamo restare al palo la macchina organizzativa va rivista.”

Qualcosa va rivista dice il politico amanteano continuando:

“Già 10 anni fa, quando tutti i maggiori gruppi di carristi per varie ragioni, hanno abbandonato il carnevale, si evidenziavano le carenze organizzative di una manifestazione che aveva raggiunto rilevanza regionale; allora esisteva un regolamento e un programma a cui i carristi dovevano attenersi, oggi non mi pare che di esso non se ne abbia contezza, con inevitabili contrasti che sorgono in assenza di regole certe. Ogni gruppo fa ciò che vuole senza alcun controllo, l’importante è che realizzi il carro; ecco allora i problemi nell’attraversare il percorso, con danni ai manufatti stessi, la musica eccessivamente alta, i ritardi e la eccessiva lentezza nel giro del percorso”

Ed allora le domande:

“Ma andiamo con ordine, il carnevale è finito ma da domani cosa si potrebbe migliorare?

Il capannone da quando è stato realizzato (doveva rappresentare solo l’inizio di una stabile organizzazione), non è stato adeguato alle basilari norme di sicurezza, ne c’è stato un minimo investimento in materiali e attrezzature per permettere ai carristi di lavorare con gli adeguati strumenti già a partire dal mese di ottobre, cosa che avrebbe anticipato l’inizio del carnevale e soprattutto garantito la conclusione il giorno del martedì grasso.”

Poi le proposte:

“I giovani carristi andrebbero supportati, già nella fase di progettazione, da esperti della materia, architetti, costumisti, decoratori, elettricisti, fonici ecc., un corso di cartapesta e magari il confronto con qualche carrista di lungo corso sarebbe un grande aiuto.

Altro annoso problema è il recupero delle risorse finanziarie, in questo dovrebbe emergere la capacità del Comitato (per quello che ne è rimasto), non è cosa facile ma nemmeno impossibile, ci si deve organizzare. Scomparsa la riffa/lotteria che rappresentava una fonte di finanziamento immediato per i giovani carristi, abbandonata anche la votazione popolare con il sistema “un euro un voto” che era stata studiata per coinvolgere il pubblico e allo stesso tempo recuperare fondi, i giovani sono per lo più finanziati dai partecipanti e dagli sponsors, il contributo comunale c’è ma arriva in ritardo e comunque non sarebbe sufficiente a coprire i costi.

I carri, meteo permettendo, dovrebbero essere posizionati su corso Regina Margherita sin dalla tarda mattinata, in modo da iniziare la sfilata alle 15 in punto, si potrebbe così riprendere l’dea, avviata ma non più proseguita, dell’inaugurazione delle sfilate, con taglio del nastro di “Rosinella da carcara”, personaggio simbolo del carnevale di Amantea.

Quasi assente il servizio d’ordine all’interno del percorso, a salvaguardia del pubblico e delle maschere, per lo più lasciato all’iniziativa dei singoli gruppi, con la collaborazione dei genitori, un tempo almeno un rappresentante del comitato si faceva carico di seguire e gestire un singolo carro.

E i bravi carristi? Anche a loro suggerirei di organizzarsi un po’ meglio, la gente guarda non solo le opere e le coreografie ma tutto ciò che succede, dunque alcuni comportamenti andrebbero evitati, mi riferisco all’utilizzo sfacciato di troppi alcolici, ad alcuni atteggiamenti sgradevoli (vedersi urinare il portone di casa non è una bella cosa, i bagni chimici potrebbero evitare il problema), alla mancanza di rispetto nei confronti degli organizzatori e infine al sistematico abbandono del proprio carro da parte dei figuranti.”

Infine il tasto dolente dei premi e soprattutto della Giuria:

“Tasto dolente da sempre, la Giuria. Si fanno i carri per divertimento ma la sfida, la competizione stimola e affascina, dunque bisogna agire con cautela e responsabilità, più trasparenza significa meno polemiche (che comunque ci saranno!). Mai i carristi hanno avuto l’onore di sfilare davanti ad una giuria, nominata per competenze specifiche, il comitato ha sempre preferito una giuria fantasma, eppure le polemiche potrebbero non trovare fondamento se la stessa fosse posizionata sul palco davanti a cui i carristi sfilano, con la consapevolezza di esibirsi davanti a chi giudicherà il loro lavoro. Richiamando la premessa, spero di non aver offeso nessuno, ma offerto uno spunto di riflessione, per il Comitato organizzatore, i Carristi e gli amministratori di questa città, consapevole che altre possono essere le idee per migliorare una manifestazione che non è solo amanteana ma comprensoriale con potenzialità enormi sotto molteplici punti di vista. Fabio Garritano”

NdR. Caro Fabio, grazie delle tue riflessioni, che rappresentano come sempre un equilibrato sforzo di verità in un mondo ricco, ieri ed oggi, di balle e ballisti, ipocrisia ed ipocriti. Sappi che c’è molto altro a cominciare dai tiepidissimi e contati applausi in piazza Cappuccini che celano una verità che non si vuole conoscere e far conoscere. Amantea è sempre più il paese della bugia. E forse è per questo che ha vinto il carro con Pinocchio!

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