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Redazione TirrenoNews

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Prostituzione minorile, arrestato il parroco condannato

Domenica, 22 Settembre 2019 08:33 Pubblicato in Basso Tirreno

Rapporti sessuali con minorenni comprati a Mileto, Zungri, Briatico e Parghelia. Con l’ex parroco di Zungri coinvolti un pensionato ed un bulgaro, mentre altri vibonesi si trovano sotto processo

Ecco il giro che ha coinvolto don La Rosa

Coprono un arco temporale che va dal gennaio al febbraio 2016, con specifici episodi di corruzione di minore e prostituzione minorile che sarebbero avvenuti a Zungri, Briatico, Mileto, Parghelia e Vibo, le contestazioni mosse nell’inchiesta “Settimo cerchio” che ha portato oggi in carcere don Felice La Rosa, 43 anni, di Calimera (frazione di San Calogero), ex parroco di Zungri. La pena complessiva e definitiva per l’ex sacerdote ammonta a due anni e quattro mesi, ma il residuo da scontare è pari ad un anno ed un mese di reclusione. L’inchiesta della Squadra Mobile di Vibo Valentia ha permesso di fare luce su un giro di prostituzione minorile e corruzione di minore aggravata, portando alla luce uno spaccato del Vibonese ai più sconosciuto. Insieme all’ex sacerdote, infatti, nella medesima vicenda giudiziaria sono rimasti coinvolti e condannati in via definitiva anche il pensionato Francesco Pugliese, 66 anni, di Zungri (2 anni e 8 mesi) e Miroslaev Iliev, cittadino bulgaro di 31 anni, (5 anni e 6 mesi di reclusione e già detenuto). Quali pene accessorie, don Felice La Rosa e Francesco Pugliese sono stati interdetti in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente la tutela e la curatela e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate abitualmente da minori. I tre condannati dovranno altresì risarcire le parti civili. Il parroco ed il pensionato avrebbero avuto rapporti sessuali con minorenni – reclutati dal bulgaro Miroslaev Iliev – dietro pagamento di 50 euro a prestazione. Venti euro sarebbero state trattenute dal bulgaro e 30 dal ragazzo minorenne. [Continua dopo la pubblicità]

L’inchiesta che ha portato stamane in carcere l’ex parroco non è però la sola che lo vede coinvolto insieme ad altri soggetti del Vibonese. La sua posizione rimane infatti stralciata per altra vicenda giudiziaria per la quale la Procura di Catanzaro ha già da tempo avanzato richiesta di rinvio a giudizio, ottenendola in ordine ad altre tre posizioni. In questo caso, per don Felice La Rosa la nuova accusa è quella di detenzione di materiale pedopornografico in ingente quantità, realizzato utilizzando minori di 18 anni. Sul suo telefonino, sequestrato il 16 novembre 2016, gli investigatori hanno infatti trovato 132 immagini pedopornografiche.

A giudizio è invece nuovamente finito Miroslaev Iliev con l’accusa di prostituzione minorile aggravata per aver reclutato, favorito, sfruttato ed organizzato la prostituzione di un 16enne dietro la corresponsione di somme di denaro o altra utilità. Con tali condotte avrebbe avviato il ragazzo minorenne al meretricio consentendo a Mariano Mamone, 56 anni, di Parghelia (anche lui rinviato a giudizio) di consumare con il minore rapporti sessuali in cambio di denaro dai 25 sino a 50 euro. Le condotte sarebbero avvenute dall’estate del 2015 sino all’estate del 2016 a Zungri ed a Parghelia. Stessa accusa di aver compiuto atti sessuali con il medesimo straniero minorenne, dietro somme di denaro sino a 50 euro, anche quella mossa dalla Procura di Catanzaro nei confronti di Luciano Restuccia, 54 anni, nativo di San Calogero ma residente a Mileto, pure lui rinviato a giudizio. La contestazione riporta quale luogo di commissione Mileto, dall’ottobre del 2015 all’ottobre del 2016. Mariano Mamone è anche accusato di aver tentato di compiere atti sessuali su altri due ragazzi stranieri minorenni che però avrebbero opposto un rifiuto alle avances. I fatti al centro delle contestazioni si sarebbero verificati in questo caso a Zungri nei mesi di giugno e settembre del 2016.

Sospeso “a divinis” dal vescovo Luigi Renzo, don Felice La Rosa è stato ordinato sacerdote nel 2002. E’ stato parroco di Zungri per 11 anni ottenendo l’elevazione a “Santuario mariano” della locale chiesa dedicata alla Madonna della Neve, istituendo poi il “Premio mariano” e dando ospitalità alla missione dei padri francescani minimi. Sua la decisione di fondere l’oro della Madonna della Neve per far realizzare una corona, decisione contrastata da una parte della popolazione che si è costituita persino in un comitato. Nel dicembre del 2008, Vincenzo Grasso, dopo aver ucciso due cugini e sparato contro uno scuolabus a Briatico, si consegnò proprio a don La Rosa prima che arrivassero i carabinieri.

Da il Vibonese Di G. B. -

Il turismo ad Amantea visto da Gianni Bernardo

Domenica, 22 Settembre 2019 08:10 Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo le seguenti riflessioni per lo sviluppo del turismo

“Alla luce dell'evento annunciato dall'assessore Veltri, che pare sai stata ispirata da altro assessore al quale avevo comunicato intenzione come attivista politico del movimento di cui faccio parte, di un confronto sul tema, la cosa non puo che farmi piacere , ed invio qualche personale riflessione, sperando che sia base per aprire il discorso turismo con benaltri risultati di quelli trascorsi, sopratutto non solo dei mesi di luglio/ agosto.

 

 

Il turismo è un motore importante per l’economia nazionale, regionale e locale, ed è sicuramente fondamentale se non addirittura l'unica risorsa disponibile in questo momento storico.

Ma di quale turismo parliamo?

Per parlare di turismo, in questo caso del turismo amanteano, io partirei da una disanima, a strati e sotto strati, il tutto per poter meglio strutturare un progetto futuro che garantisca impegno, volontà, obiettivi da raggiungere e risultati finali. Basta approssimazione!

1-     Analisi delle potenzialità del territorio.

2-     Metodica di intercettazione dei flussi turistici.

3-     Operatività da affidare in base a delle competenze.

4-     Modelli di sviluppo e di progettazione di impronta turistica con adattabilità al nostro territorio.

Di fondamentale importanza è il punto 1 e quello da cui partire.

Uno studio approfondito di tutte le variabili e le costanti che sono espressione del territorio. Questo studio deve far emergere gli attrattori di maggiore interesse per il turista. Le nostre tipicità da far venire fuori con momenti esperenziali coinvolgenti; gestione del territorio; preparazione funzionale e logistica dei luoghi; tutela e salvaguardia dell'ambiente; valorizzazione degli interscambi culturali con forti riferimenti alle tradizioni locali.

Il punto 2 riguarderà un piano di divulgazione promozionale tenendo conto del target di riferimento al quale riferirsi; degli approcci mirati di collegamento alla viabilità e ai servizi di trasporto pubblico turistico e realisticamente realizzabili; organizzare partecipazioni ad eventi promozionali con una comunicative efficace e di impatto.

Il punto 3 dovrà essere una vigorosa gestione organizzativa supportata da esperti del settore con obiettivi ben chiari, mirati e concordati con le altre figure del sistema operativo del turismo locale.

Il punto 4 va a vedere quali esempi virtuosi in materia , esempi pratici da cui prendere spunto ed adattare .

Di punti ce ne potrebbero essere anche altri, ma sicuramente un avvio di un confronto puo' essere solo utile.

Gianni Bennardo

I suggerimenti di Lazzaroli per una diversa Amantea

Venerdì, 20 Settembre 2019 21:10 Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo:

Alla fine della stagione estiva 2019, come al solito, purtroppo, tutti i problemi, i disagi, i disservizi evidenziati durante il periodo estivo vengono dimenticati dai nostri concittadini.

La verità dei fatti è che Amantea, strutturalmente, ancora non è attrezzata per offrire un prodotto turistico competitivo e degno del buon nome della nostra città.

 

Amantea non ce la fa più ad aspettare la benevolenza divina, Amantea ha bisogno di idee, progetti e strumenti reali; né più sogni e né più chimere!!

Adesso, dunque, sarebbe opportuno provare a disegnare il futuro di Amantea e della sua offerta turistica integrata.

La prima cosa da fare, sarebbe quella di iniziare a discutere seriamente di idee importanti come la realizzazione dell’isola pedonale di un tratto di Via Margherita con eliminazione completa dei marciapiedi, utile alla creazione di un primo spazio commerciale comodo, vivibile e all’aperto.

L’esperienza della città capoluogo che sta facendo delle aree pedonali un volano per la crescita economica dovrebbe insegnare qualcosa.

Il rilancio deve passare anche dalla riqualificazione del Centro storico che necessita di incentivi per le ristrutturazioni, così come per i nuovi insediamenti produttivi; attualmente è anche difficile percorrerne le strade per via del manto che ha raggiunto livelli di degrado inaccettabili.

La coppia centro storico – lungomare, se opportunamente e preventivamente riqualificata, sarebbe un’arma micidiale per l’immagine di Amantea nella prossima stagione; mare e storia che si intrecciano virtuosamente a disegnare le curve sinuose di una città ammiccante e sensuale che, se accompagnata da un progetto culturale serio, potrebbe rivelarsi una nuova perla del Tirreno.

In più…abbiamo un’illuminazione ancora vecchio stampo; è mai possibile?

Siamo pieni di esempi virtuosi di Comuni che sono passati alla tecnologia a Led, con risultati anche molto importanti sulle casse Comunali.

È arrivato il momento di illuminare le strade di Amantea in modo adeguato ed efficiente… così si illumina il cammino del futuro.

Credo che su questi aspetti e su altri, gli operatori turistici e le associazioni di Amantea convocati dall’amministrazione comunale per il 23 settembre 2019, saranno ben lieti, ne sono convito, di dire la loro.

Ma di cose se ne possono e devono fare tante; abbiamo una pista ciclabile da completare, bisogna ammodernare la rete idrica e captare le sorgenti esistenti di cui il territorio è molto ricco, dobbiamo promuovere la raccolta differenziata in tutta la città ed essere “intransigenti” nel controllare il funzionamento del servizio di pulizia delle strade.

Nessun turista o viaggiatore sarebbe felice di vedere una città sporca, ma pensiamo anche a noi ed ai nostri figli.

Dovremmo essere noi i primi a doverci scandalizzare quando le strade o le spiagge sono sporche, quando i servizi non funzionano, quando il mare è inquinato!!

Questo dobbiamo fare; protestare e scandalizzarci, incalzando i responsabili di inefficienza e degrado.

E intransigente deve essere l’Amministrazione nel controllare eventuali scarichi abusivi; qui ci vuole indirizzo, programmazione e catena di comando ben precisa, con identificazione delle responsabilità.

Insomma…c’è tanto da progettare, impostare e perseguire tutti insieme; il problema però è sempre lo stesso, chi dovrebbe essere il motore trainante di tutto ciò?

Ai cittadini di Amantea, innamorati della propria città anche più di quanto lo sia il sottoscritto, lascio l’ardua sentenza!!    

                                                                                                                   Vincenzo Lazzaroli

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