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Sottomarina. Ecco il mare vicino a Venezia

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Se fosse successo in Calabria tutti i giornali ne avrebbero parlato e per più giorni.

Ma visto che succede nel Veneto silenzio o quasi.

Di cosa si tratta? Di mucillagine.

 

Una massa gelatinosa, generata dall'accumulo di materiale organico di origine fitoplanctonica che ingloba qualsiasi particella si trovi in sospensione (batteri, plancton d'ogni genere e detrito inorganico), si estende almeno dall'altezza della bocca di porto di Chioggia nel veneziano, fino a Goro.

I pescatori ne hanno notato grandi quantità, ad una decina di miglia dalla costa.

Si tratta di un fenomeno naturale, noto da secoli.

Nel 18esimo secolo lo chiamavano “bronto del mare”.

Ma allora nessuno faceva i bagni

I pescatori, però, lo temono perché sanno che quando il conglomerato semigalleggiante imputridisce, precipita inesorabilmente sul fondo provocando gravi morie.

Ne fanno le spese soprattutto le specie che vivono a diretto contatto con la sabbia ed il fango, come le sogliole, le triglie ed i rombi.

Per molto tempo la comparsa della mucillagine soprattutto nell’Adriatico è stata classificata come un fenomeno naturale, poco gradevole per i bagnanti ma senza pericoli.

Ora sembrerebbe che tutto ciò debba essere riconsiderato in base ad uno studio dell’equipe del professor Roberto Danovaro, direttore del Dipartimento di Scienze del mare dell’Università politecnica delle Marche.

Studio che non farà certo felici chi sulle vacanze al mare ci vive.

Infatti la notizia ha già fatto il giro del mondo.

Poi è stato dimenticato

Secondo questa ricerca il fenomeno della mucillagine si allarga e assume carattere ricorrente in coincidenza con i fenomeni di riscaldamento anomalo dell’acqua marina, in estate come in inverno.

«Il fenomeno – avverte il prof. Danovaro – è palese sulle coste del Mediterraneo, dove le mucillagini sono più frequenti ed estese; ma comincia a verificarsi anche sulle coste di terre bagnate dagli oceani».

L’analisi, condotta prevalentemente in Adriatico e nel Mediterraneo, rivela che nell’arco di 5-10 anni, sta diventando costante, parallelamente all’estensione, l’aumento della ricorrenza di mucillagine.

Ma ancora più preoccupante appare la scoperta, per la prima volta, che le mucillagini sono portatrici di microrganismi patogeni dannosi per l’uomo e che non esistono normalmente in mare.

L'armatore Doriano Maistrello riferisce che, nel corso degli ultimi giorni, la zona interessata al fenomeno si è notevolmente ampliata.

Possiamo solo sperare commenta che presto si verifichi qualche evento atmosferico di una certa entità, in grado di bloccare la proliferazione della specie che determina la mucillagine.  Sarebbe davvero grave aggiunge - qualora il culmine del fenomeno finisse per coincidere con l'ormai imminente periodo del fermo biologico, che tutti i pescatori rispettano affinché le specie locali possano riprodursi.

Redazione TirrenoNews

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