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La notte bianca del 2014 lascia ancora i segni della sua magnificenza

In via della Dogana, ora area della marineria, riccamente addobbata con reti ornate di pesci in plexiglas, questi elementi fanno ancora bella figura di sè.

Chiunque vi passa non può fare a meno di notarli

Amantea forse intende così tenere compagnia a Rocco che con la sua tradizionale carretta vi passa quasi ogni giorno al grido “ U pesce, u pesce!” solleticando l’attenzione della massaie che spesso comprano il suo pescato .

Quale garanzia migliore della Amantea marinara che le reti ancora appese ai pali ed alle finestre?

E poi Via della Dogana è anche la strada di Cenzino che ogni tanto apre il cofano della sua vecchia auto e distribuisce agli amici il pescato del mattino.

Cenzino non ha bisogno di simboli marinari.

Da sempre è la garanzia della vecchia marineria locale ed il suo pesce è spesso ancora vivo, appena uscito dal mare azzurro che fronteggia la nostra cittadina

Ci hanno chiesto però di sapere perché le reti non siano state ancora tolte.

Ci hanno detto che il personale comunale è al momento iperimpegnato ma che appena possibile le reti saranno tolte e restituite ai legittimi proprietari che le hanno offerte gratuitamente agli organizzatori della notte bianca quale atto collaborativo.

E poi se va come lo scorso anno c'è sempre la possibilità che nelle reti restino le "Vulelle"

Vi faremo sapere

in attesa medio

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Riceviamo e pubblichiamo:

Rovistando nella melma di una convivenza sociale che si basa sulla banalità e sulla superficialità artefatta, sui luoghi comuni, sulla falsità, in fondo sulla più assoluta inconsistenza, gli atteggiamenti pseudo-estetici sono semplicemente sterili e inopportuni.

In questo vuoto culturale e morale, sempre più individui sono impegnati a produrre fango con il quale si vorrebbe ricoprire tutto e tutti. Eccetto la propria vergogna.

Anche le persone più semplici e impegnate quotidianamente nel cercare di sopravvivere, rischiano di affogare nella gelatina del quieto vivere, del politically & existentially banale.

Ci si adegua pian piano senza nemmeno accorgersene ; ci si trasforma in eunuchi, in fuchi , in venditori di fumo, di pseudo perle, e di nuove scoperte senza terra e orizzonti.

Senza più neanche un’idea in testa ci si aggrappa a qualsiasi cosa che immediatamente diventa “fantastica” pur nella sua ordinaria inconsistenza.

Questi moderni nichilisti costituiscono la loro espressione politica, il loro modo di relazionarsi con gli altri, di affermare il loro “pensiero”, sulla falsa riga di Porta a Porta, ovvero nella familiarità spettacolare e stucchevole con la quale s’apostrofano tra loro, compiaciuti, i divi, protettori e punti di riferimento della “new generation”.

Nel frattempo si accantonano i temi seri, le parole che vengono dal cuore, il sentimento, la vena comunicativa, il desiderio di dire le cose come sono, chiare e subito; pian piano “si matura” come un frutto che sta per cadere; altro che uomo nuovo !

Ed anche quando si decide di scomunicarli tutti questi arrivisti bigi dell’ultima ora, non ci si avvede che ci si auto- emargina anche quando si cerca la strada impervia della solitudine dura e pura, si continua a parlare il loro linguaggio gestuale e sintattico; l’unica differenza sta nell’atteggiamento mascellare e nel lodevole richiamo a simboli forti, dal cuore dei quali però ci si ritrova quasi sempre lontanissimi perché ci si è formati nella melassa degli anni di gomma che hanno fatto seguito all’ultimo meriggio postbellico.

Altro che alternativa radicale !E così, un giorno dopo l’altro, come cantava , prima di togliersi la vita, Luigi Tenco, la vita se ne va e non ce ne rendiamo conto. La conseguenza estrema della crisi sociale attuale e delle difficili condizioni psicologiche individuali, ha le caratteristiche di una tendenza alla distruttività, che è rivolta contro l'esterno ma molto spesso contro l'individuo stesso che la esercita. La distruttività rappresenterebbe l'epilogo del travagliato rapporto con l'oggetto, caratteristico del disturbo narcisistico e delle tendenze sadiche e masochistiche.

L'oggetto identifica simbolicamente il mondo esterno, e con esso tutti i disagi e le paure, che si prospettano all'individuo man mano che egli prende coscienza della propria esistenza. Le possibili pseudo-soluzioni (che corrispondono ad altrettante patologie), a cui si ricorre per superare l'angoscia dell'isolamento e dell'impotenza, sono: la dipendenza simbiotica dall'oggetto (simbiosi incestuosa, sado-masochismo), la sua interiorizzazione (narcisismo), la sua sottomissione (sadismo) ed infine, nel caso di un orientamento distruttivo, la sua eliminazione.

Queste parole? Rimbalzeranno pure queste.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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Le parole dette ieri 25 agosto, dalla parlamentare Chiara Braga componente della segreteria nazionale del Partito democratico con il ruolo di responsabile all’Ambiente, in occasione degli incontri avuti da Gianluca Callipo nella provincia di Cosenza, Amantea compresa, sono le seguenti:

 

“Callipo è la risorsa migliore del Pd calabrese, tocca alla nuova generazione cambiare le cose”

E poi continuando:

“Qualche mese fa, quando l’ho conosciuto, mi ha colpito perché mi chiese di sollecitare un impegno forte del Governo a tutela del territorio e dell’ambiente in Calabria. Finora chi ha governato questa regione non ha avuto il coraggio e la capacità di intervenire in maniera efficace per risolvere le problematiche prioritarie in questo settore. È impensabile che ancora non ci sia una programmazione puntuale a favore della salvaguardia idrogeologica e per la soluzione dell’emergenza rifiuti. Solo una nuova classe dirigente, in forte discontinuità con il passato, può fare ciò che finora non è stato fatto. Gianluca fa parte di questa nuova generazione, come a livello nazionale lo sono i ministri Madia e Boschi, nostri coetanei. Tocca a noi provare a cambiare le sorti del Paese“.

Dal canto suo, Callipo, riferendosi alla risorsa ambientale in Calabria ha detto che “fa male sapere che a tanta bellezza non corrisponde altrettanta ricchezza”.

E di seguito ha continuato “I turisti dicono che abbiamo cose bellissime, ma la Calabria è conosciuta solo per cose negative.

Penso al mare da bere che qualcuno prometteva e invece i depuratori ancora non funzionano e il mare è inquinato.

Da troppi anni in questa regione non cambia mai nulla, perché è sorretta da trasversalismi di ogni tipo, che stanno caratterizzando anche queste primarie.

Dobbiamo avere la forza e il coraggio di cambiare come sta avvenendo a livello nazionale, con una nuova classe dirigente che sta provando a chiudere con un passato fallimentare che ci ha condotti sino a qui.

Affidarsi ancora una volta a chi da 30 anni ripete sempre le stesse cose senza realizzarle, significa compromettere qualsiasi prospettiva di reale cambiamento”.

“Va scelta la risorsa migliore del Pd, ma bisogna farlo in discontinuità con i metodi finora messi in campo. O si ha l’ambizione di cambiare la Regione con scelte coraggiose e innovative o la Calabria non prenderà parte al processo di rinnovamento già innescato nel Paese da Renzi“.

Su quanto detto resta un unico dubbio. A chi si riferiva Callipo ricordando il mare da bere?

Nella foto la vignetta di Francesco Cirillo al tempo dell’evento.

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