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Ieri un gruppo di loro sono stati ricevuti dl Sindaco che in merito ha sentito la Prefettura

Si attende eventuale comunicato stampa.

Stando alle attuali prime informazioni avute un gruppo di migranti hanno espresso al sindaco i loro problemi.

E stamattina è iniziata la protesta.

Tra le prime in Calabria.

Le ragioni della protesta sono diverse

Tutte espresse nei cartelli esposti davanti all’ex albergo.

Il primo in italiano con scritto : Non ci trattano bene.

A seguire in inglese con scritto : No good food. ( mangiare non buono) No medical care( cure mediche carenti)

Un terzo in italiano con scritto : Non ci da mangiare. Non abbiamo soldi.

Un quarto ancora in italiano con scritto : Abbiamo bisogno di aiuto

Il quarto in inglese molto completo con scritto: We arrived i Italy july 14( siamo arrivati in Italia il 14 luglio), come a dire “sono quasi 3 mesi!”

E poi di seguito sempre sullo stesso ultimo cartello :No pocket money. No italian class. No medical care. No clotas. No document.

Ci sono tutte le ragioni

  1. Il mangiare non è buono. I profughi mangiano quanto servito da una cooperativa lametina che porta giornalmente i 3 pasti.

2) Mancano le cure mediche. In via breve ci hanno parlato di mancanza di medicine.

3)Non ci sono stati riconosciuti gli stessi diritti degli italiani.

4)Non abbiamo documenti.

5)Non abbiamo soldi. Si riferiscono al pocket money una mini diaria di 2,50 euro per le spese minime di una persona.

Oltre queste cose scritte a voce nel linguaggio dei mimi ci dicono che vogliono un lavoro, un lavoro per essere indipendenti, per avere un futuro, per avere speranza, magari per mandare qualche euro alle famiglie in Africa, quel lavoro per il quale molto di loro sono scappati dalle loro patrie, lontani dalle loro famiglie.

Qualcuno invece vuole i documenti per tentare di andare via da Amantea, magari per raggiungere parenti od amici nel nord Italia o nel resto dell’Europa, magari per tentare di trovare un lavoro in una regione dove la disoccupazione non è come in Calabria.

Alcuni di loro sono andati via , altri sono lontani dall’ingresso della struttura, qualcuno è sui balconi.

Qualcuno ha fame e tenta di accendere un fornellino in camera ma scatta lo stotz e tutti restano senza luce. Non hanno mangiato a mezzogiorno ed il cibo è pronto per essere distribuito. Anche quello della sera.

Ma i migranti che presidiano l’ingresso impediscono l’ingresso degli operatori sociali con il cibo.

Ed impediscono perfino l’ingresso degli operatori per ridare l’energia elettrica

Tra i migranti che protestano la stampa( noi, Webiamo, Ernesto pastore della Gazzetta del sud) Francesca Menichino ed altri del M5S, un rappresentante dell’Associazione Culturale Multietnica La Kasbah onlus di Cosenza, una del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali della Università della Calabria.

Passa un importante amministratore comunale ma non si ferma.

Poi arriva la importante notizia che i profughi vogliono denunciare la associazione “Gli Zingari” alla locale Procura della repubblica per inadempimento contrattuale.

Intorno solidarietà verbale dei pochi che si avvicinano e si informano di cosa stia succedendo e qualche riflessione del tipo “ Ma perché non gli danno subito i documenti?”

Qualcun altro invece esprime preoccupazione “ Ma lo sapete che in Libia ci sono un milione di profughi che aspettano di venire in Italia?” ed altre ancora.

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Ci Siamo, finalmente ad Amantea non vedremo più quelle macchine per lo più "rottami" inutilizzate. ed abbandonate nei parcheggi cittadini. 

Ricordate la puntuale e precisa disposizione del sindaco Sabatino pubblicata il 31 luglio e della quale abbiamo dato ampio rilievo nell’articolo che potete trovare cliccando su link di seguito: ”Amantea. Ecco come il sindaco vuole la Polizia Municipale”.

Nell’articolo riportavamo tra gli obiettivi primati del sindaco la necessità della rimozione delle auto abbandonate.

E commentavamo con un “ OTTIMO” maiuscolo tale scelta

Amantea già manca di parcheggi figurarsi se può avere bloccato i già pochi parcheggi da auto abbandonate

Non solo.

Come giustificare auto su area pubblica prive di assicurazioni?

Ma ora sembra che il Comando della Polizia Municipale dopo una estate impegnativa per tutti i loro uomini abbia deciso di dare finalmente avvio alla rimozione delle tante auto

Auto che sono davanti ai nostri occhi

Auto che ci vengono segnalate dai cittadini. Da tanti cittadini che ritengono che senza articolo di denuncia nulla si nuova nella nostra città.

E noi non ci sentiamo di deluderli.

Auto sotto i cui tergicristalli sono attaccati decine di contravvenzioni che non hanno avuto la capacità di suggerire ai proprietari od ultimi utilizzatori la opportunità di sgomberarle, di avviarle al loro ultimo destino.

Di alcune per la pioggia ed il vento sono vedibili solo rimasugli

Auto poste quasi come se fossero esposte per la vendita

Ma ora auspice il desiderio espresso del sindaco è giunto il loro tempo

Di chiunque esse siano

Vi mi ostruiamo solo la foto delle contravvenzioni e non quella delle loro targhe.

Tanto la Polizia Municipale ben conosce la loro ubicazione.

Le contravvenzioni, infatti, sono state elevate proprio dalla Polizia municipale a dimostrazione del loro impegno quotidiano che magari come nel caso no raggiunge con immediatezza il risultato sperato.

Ma, come nel caso, basta attendere

A giorni quindi tutte le auto saranno rimosse e portate come un tempo nel deposito del comune

E senza oneri per l’ente

Ma non escludiamo che appena pubblicato questo articolo i proprietari sagacemente le rimuoveranno prima di essere onerati anche delle spese di rimozione

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Di furti di energia elettrica abbiano letto per tantissimi luoghi d’Italia

E soprattutto per tanti paesi calabresi.

Soprattutto per esercizi pubblici e commerciali.

Ma mai, almeno a memoria d’uomo, si era letto per Amantea.
E tantomeno Per cantieri edili.
Tanto più che chi compra una abitazione e la ristruttura non manca certamente di soldi.
Almeno questa è la supposizione generalista.
Ed invece anche Amantea è stata interessata da questo fenomeno.
Ad essere accusata del furto una donna, tale Lucia B.di anni 39, imprenditrice, legale rappresentante di una società titolare dell’immobile appena in ristrutturazione.
A scoprire il tutto i carabinieri di Amantea.
Una scoperta-si legge- casuale.
Figlia cioè di un accertamento edilizio.
In sostanza i carabinieri sarebbero acceduti nel cantiere per verificare il rispetto delle norme edilizie e urbanistiche e la legittimità di impiego del personale utilizzato.
E solo casualmente avrebbero visto che il contatore dell’Enel era fermo.
Strano!
Il cantiere è aperto, le attrezzature sono in uso ed il contatore è fermo?
All’esame più approfondito si sarebbe riscontrato una manomissione del contatore stesso a mezzo di un bypass dalla rete di adduzione a quella di impiego.
L’arresto, allora, è apparso necessario e similmente il sequestro del cantiere.
Per disposizione del magistrato la domma è stata posta agli arresti domiciliari per essere giudicata per direttissima oggi sabato 4 ottobre.
La comunità è rimasta molto sorpresa trattandosi di una donna molto nota, incensurata, al punto da sospettare che ella non sia personalmente responsabile del fatto che un allaccio abusivo presuppone conoscenze ed abilità che la donna probabilmente non possiede.
Per questo appare possibile che le indagini muovano in direzione di accertare eventuali complici o responsabili diretti.

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