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tirocinioIl comune di Amantea ha pubblicato un avviso per la formazione di una graduatoria da cui attingere per l’attivazione di cinque tirocini formativi e di orientamento da svolgere presso lo stesso ente. Il progetto in questione è finalizzato a creare momenti di alternanza tra studio e lavoro e a promuovere opportunità di aggiornamento professionale tecnico e pratico. I beneficiari della selezione sono giovani neo – laureati da non più di sei mesi con un età compresa tra i 23 e i 29 anni.I soggetti ammessi ai tirocini formativi acquisiranno conoscenze e competenze nei seguenti settori: urbanistico e lavori pubblici, contabile e tributario, legale. I tirocini, così come previsto dalle normative vigenti, avranno durata massima di sei mesi e prevedono un impiego settimanale di ventiquattro ore. La selezione è aperta ai possessori di laurea specialistica in ingegneria, architettura, scienze economiche e sociali, economia e commercio (o equipollenti) e giurisprudenza. La presentazione della domanda è regolata dai seguenti requisiti: residenza nel comune di Amantea; trovarsi nella condizione di inoccupati o disoccupati ai sensi del decreto legislativo numero 297/2002; essere laureati al momento dell’avvio dei tirocini, ai sensi dell’articolo 11 del decreto legislativo 138/2011; non avere svolto tirocini formativi per un periodo di tempo superiore a sei mesi presso lo stesso ente municipale nepetino. A corredo della domanda di partecipazione alla selezione, scaricabile dalla sezione “bandi ed avvisi di gara” del sito istituzionale del comune di Amantea (www.comune.amantea.cs.it) i candidati dovranno produrre anche il proprio curriculum vitae che verrà utilizzato non a fini valutativi, ma per strutturare al meglio il proprio percorso di formazione. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata entro e non oltre il termine perentorio del 17 novembre prossimo. Le domande potranno essere protocollate direttamente presso l’ufficio preposto del palazzo comunale situato in corso Umberto I o inviate a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. I colloqui sono stati già fissati a partire dal 3 dicembre 2014. A ciascuno dei soggetti selezionati verrà affiancato un tutor che illustrerà al meglio le competenze ed i compiti dei vari uffici.

Ufficio stampa comune di Amantea

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Riceviamo e pubblichiamo la nota della Cgil

“Siamo contenti perché dopo le nostre sollecitazioni sia i sindaci del territorio , sia gli operatori sanitari stanno prendendo coscienza di quanto sta succedendo al poliambulatorio di Amantea. Qualche mese fa sollevammo la questione relativamente al laboratorio analisi, secondo noi in fase di smantellamento.

Le notizie di questi giorni,,confermano, purtroppo , quanto avevamo denunciato.

Quel poco di sanita' buona,efficiente e di qualità c'è la stanno togliendo.

Perché questa miopia manageriale? Per quanto ci riguarda non aspetteremo gli eventi, lotteremo con tutte le forze sane del territorio affinché questo disegno non vada in porto.

E ' necessario che il direttore generale dell'Asp di Cosenza immediatamente cancelli i provvedimenti che riguardano il personale del laboratorio.

E' insopportabile che 30 Mila abitanti del comprensorio non possano usufruire di questo servizio e ,magari, per la felicita' di qualcuno si debbano rivolgere a strutture private o in subordine sobbarcarsi centinaia di chilometri per una semplice analisi.

Ma questo non e' il solo problema del poliambulatorio.

Basta recarsi una mattina qualsiasi per vedere tanta gente in fila, in piedi ad aspettare per pagare il ticket .

Per non parlare del servizio di cardiologia rimasto chiuso per diverso tempo o del mammografo mai entrato in funzione o ancora dello sperpero dei fitti che si pagano mensilmente , invece di completare la struttura per come sarebbe previsto.

Non ci interessa fare politica, vogliamo semplicemente portare all'attenzione dell'opinione pubblica la questione sanitaria del nostro territorio.

Un bene universale che va salvaguardato. Sostanzialmente l'obiettivo e' quello di dare un contributo alla realizzazione di un servizio sanitario locale più efficiente ,ma soprattutto più vicino ai cittadini. Questo riusciremo a farlo se costruiremo spazi di democrazia partecipata, impegnando in primis tutti coloro che hanno la gestione dei servizi pubblici, le associazioni territoriali, e le parti sociali. Sicuramente ci risponderanno che la sanità e' commissariata, che siamo in presenza di un piano di rientro che limita fortemente la spesa, o che il governo nazionale continua a fare tagli. Il poliambulatorio e' nato come centro di prevenzione e di filtro teso a limitare il ricorso al ricovero ospedaliero.

Una funzione che, se espletata bene consente di risparmiare tantissimi soldi. Purtroppo negli ultimi anni si sono fatti tanti provvedimenti che hanno penalizzato e limitato i servizi ,per ultimo quello relativo al laboratorio di analisi.

Diventa secondo noi importante riorganizzare l'erogazione degli stessi a partire da tutte le criticità segnalate dai cittadini.

Nelle prossime settimane proporremmo un pubblico dibattito all'interno del poliambulatorio dove presenteremo una piattaforma che abbiamo condiviso con i sindaci del territorio per marcare più incisivamente la situazione.

Se si dovesse continuare con questo atteggiamento da parte dei vertici dell'Asp siamo sicuri che la popolazione risponderebbe con una forte mobilitazione.

Massimiliano Ianni responsabile CGIL amantea

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giggino pellAmo profondamente Amantea ed il mio amore, ampiamente dimostrato per Lei, è notorio. Non ho mai perso l’occasione per parlarne, per promuoverla, senza calcolo alcuno. Ma…Il mio tormento è uno: come salvare questo Paese da un declino che sembra non avere fine. Durante la mia lontananza, mi dicono essere stati anni pieni di fasti e pregi. Allora era un paese turistico e ci si poteva permettere il lusso di affermarlo. Oggi, a distanza di molto tempo, non si riesce a comprendere se Amantea è ancora un paese a vocazione turistica o… . E’ chiaro, non è semplice far ripartire un paese che ha perso lo smalto ed il piacere di vivere come sua vocazione naturale, proprio per l’invidiabile posizione e non solo. Al mio tornare a vivere vicino a lei, ho trovato un paese senza più mordente, un paese pervaso dalla mediocrità e dalla corruzione. Eppure l’avevo lasciato nel suo ruolo di polo turistico,un “fiore all’occhiello” della costa tirrenica, così veniva decantata e lo si faceva con orgoglio struggente. Oggi, non credo che lo sia più. Oggi non lo è più, anche perché inciampato, poi è caduto, e gli effetti della caduta sono visibili a tutti e proprio per l’inadempienza, inefficienza e incompetenza,si brancola nel buio. Ciò che noto è una rassegnazione quasi acclarata. Amantea, oggi, è un paese che vive di “aria” e “sole”. Di chi è stata e di chi è la responsabilità? Forse un po’ di tutti: degli Amanteani, dell’assenza di una politica degna di tale nome, di Amministrazioni che si sono succedute nel tempo, che mai hanno pensato di investire con una vera e comprensibile progettualità , attingendo a risorse, oggi introvabili, anche per mancanza di ” Santi in Paradiso” e di forma mentis. Mi verrebbe da affermare qualcosa di orribile come, una decadenza voluta, cercata, provocata e realizzata. Un paese di commercianti, pensionati e studenti che aspettano di spiccare il volo. Tantissimi disoccupati (troppi). Un paese con scarsa propensione all’investimento ed una bassa imprenditorialità scoraggiata dalle normative, ma anche dalla scarsa visione delle istituzioni locali. Un turismo, se così si può definire, del mordi e fuggi che non ottiene conforto in quel che vede e che trova. Una Cittadina ormai vecchia, desueta, con strade logorate da tempo e dal tempo, panchine ataviche,arrugginite dall’usura e dal mancato ripristino. Senza un “Benvenuto, Welcome, ecc”… alle sue porte d’ingresso e senza un “Arrivederci, ecc”., alle porte di uscita ……Non è certamente questo il modo di fare turismo, ne è questo il modello di presentazione che il turista desidera. Una brochure un po’ pasticciata e burina redatta da persone inette e incapaci. E’ vero, qualcuno obietterà, i tempi non invogliano, i soldi sono diventati rari, ma la bravura di un’Amministrazione (perché con i soldi saremmo tutti bravissimi) è quella di risolvere, di inventare e riuscire ad ottenere dei vantaggi economici. Amministrazioni del Nord Italia hanno adottato questo sistema che si identifica in ” Progetto ricreativo”. Questa si chiama velleità imprenditoriale amministrativa, oltre che lungimiranza, oltre che capacità induttiva. Ma, come gran parte della Calabria, anche Amantea è rimasta al chiodo. E rimasta ai soliti propositi con le stesse campagne elettorali, le stesse promesse, gli stessi schemi, gli stessi tatticismi, le stesse facce, le stesse famiglie, il “cambio di frac” ed i consueti proclami. E intanto la c cittadinanza invecchia, con la speranza di un cambiamento che non si intravede neanche in lontananza. Un cambiamento che tutti sembrerebbero volere ma nessuno osa, perché per cambiare bisognerebbe far diventare sindaco il cittadino amante del proprio paese in grado di coinvolgere i suoi stessi concittadini nelle scelte, ascoltare le loro proposte, anche quelle non condivisibili e le innumerevoli esigenze di ogni singolo. Chiudersi a riccio in quelle stanze del Comune non può che dare risultati pari a sconfitte. Questo è ciò che Amantea sta vivendo. Insanabili ferite subite nel tempo che inesorabilmente la vedranno soccombere e precipitare nel baratro del dimenticatoio e nessuno si ricorderà di questa ” Stella Marina”, sconfitta e lasciata morire. Sconfitta dall’inerzia e dall’ignavia di chi non ha voluto, di chi non ha voluto affacciarsi oltre, di chi si è basato solo sul proprio tornaconto. Artefici naturali di questo tracollo, senza possibilità di risalita: l ‘apatia e l’invidia. Che grande tristezza! I giovani “evadono”, emigrano, vengono assorbiti dal quotidiano locale: sale giochi, slot machines, carte da gioco, alcool e droga. Nessuno dei cosiddetti “imprenditori” locali che abbia creduto in loro, lavorato per loro, costruito per loro. E questa inerzia ha devastato fiumi e fiumi di possibilità. La verità è che bisogna essere più veloci dei Social network. La programmazione, l’intercettazione delle risorse dei fondi europei, i progetti per l’occupazione, la modernizzazione, la velocizzazione della pubblica amministrazione, il coinvolgimento del cittadino quale portatore di interessi, le scelte condivise, le proposte, le idee sono, fanno, il futuro di una società, di questa società umiliata e mortificata, lasciata in mano agli “improvvisatori” e fannulloni .

Siamo tutti corresponsabili? Non credo si possa affermare ciò.! Vi sono dei responsabili e quelli che non lo sono, guardano al futuro prossimo dei loro figli pronti a rifare la famosa valigia di cartone che era stata riposta, si pensava per sempre, nella soffitta. Sicuramente andrebbe salvato quel poco che di buono c’è, chi di buono ha fatto e ciò che di buono si è fatto. Non c’è altro da fare che superare il profitto personale e abbandonare le vecchie logiche. Se esiste una parte sana del paese, questa va stimolata, punzecchiata. Coinvolgere le persone, i cittadini, che seppur non affrontando l’argomento son sicuro che condividono questo mio stesso intendimento. Il desiderio è di una persona nata in Via Garibaldi 78, la Via dei “Dannati”, che vorrebbe urlare, gridare, con la maggioranza del paese: “Allora che si fa”? L’invito è di ricorrere ad un forte scatto di orgoglio comune. Tutti insieme, il sociale, il volontariato, le associazioni, i circoli; non si può restare ancorati al “contributo” che non c’è. I giovani, quelli veri, gli adulti che credono, che pensano al confronto costruttivo, devono fare un passo avanti e non aspettare che quelli delle vecchie logiche “dividi et impera” restino sempre coloro che a tutti i costi vogliono tenere lo scettro del comando. Tutti! ma … insieme, condividendo, socializzando, parlandone, con il confronto o anche con lo scontro ma costruttivo, propositivo, con il dialogo. Forse qualcosa si riuscirà ad ottenere. Bisogna farlo perché quella attuale è un’Amministrazione oramai allo sbando, fatta di pochi elementi che sino ad oggi non hanno contribuito a risollevare le sorti del nostro paese e pensano a costruire ponti che, probabilmente, non saranno mai realizzati e che non serviranno ad una cittadina cementificata fino al collo.

Amantea.

Ti porto in me,

come un amore

privo di anelli e di clamore,

pieno di sogni e di parole.

Gigino Adriano Pellegrini & G el Tarik

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