Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del Rotary Club di Amantea
“Nella serata di sabato 8 aprile si è svolto, presso il Centro Congressi del Mediterraneo Palace Hotel di Amantea, un pubblico Convegno dal titolo “I Riti Pasquali in Calabria: Fragellanti, Affruntata, Caracolo, Chiamata, Varette.
La Settimana di Passione secondo gli usi e costumi dei territori”.
Si è trattato di un appuntamento organizzato dal Rotary Club di Amantea, che rientra nel Progetto denominato “Studi Storici”, che il Club organizza ogni anno e che ha come scopo precipuo lo studio e l’organizzazione di iniziative tese alla valorizzazione della storia e delle tradizioni della collettività locale e calabrese.
Dopo i rituali saluti, il Presidente del Club, Dott. Salvatore Basso, ha illustrato alla platea il progetto, mentre il Relatore, Antonio Cima, Direttore del sito Webiamo, ha offerto una dettagliata analisi degli argomenti a lui affidati, supportata dalla proiezione di foto e filmati, redatti accuratamente dallo stesso Cima.
La sua relazione ha esaminato gli aspetti cultuali e popolari dei Riti della Settimana Santa della Calabria.
Ad integrare l’intervento di Antonio Cima, è stato il Prof. Franco Ferlaino, illustre studioso ed esperto di antropologia, autore di un lungo excursus sui Riti della Settimana Santa in Calabria.
Anch’egli, come Cima, ha tenuto a precisare che tali orgomenti non sono da intendersi di natura religiosa.
Il Cammino della Passione ed i Riti della Settimana Santa, un incontro a più voci, incentrato sulla valorizzazione dello splendido patrimonio immateriale che le nostre comunità, assieme ad altre poche nel mondo, custodisce e vuole tramandare alle nuove generazioni.
Custodire, valorizzare e tramandare, infatti, sono stati i concetti su cui si sono soffermati più volte i relatori.
Le Processioni del Venerdì e Sabato Santo, quindi, non solo come espressione della pietà popolare, ma anche come tradizioni millenarie nelle quali si fortifica il senso di appartenenza alla comunità e per le quali la nostra Calabria può concretamente divenire luogo di attrattiva turistica, un ulteriore filone su cui puntare che può dare ossigeno socio-economico alla ns. collettività.
In sintesi, valorizzazione delle origini guardando al futuro, coniugazione di tradizioni e innovazione per promuovere un turismo di qualità, senza mai rinunciare ad affermare i contenuti religiosi che inevitabilmente le processioni penitenziali del Venerdì e Sabato Santo contengono, ci si augura possano essere nuove formule di specifici momenti attrattivi, tali da indurre gli emigrati calabresi ed una significativa massa di turisti a venire in Calabria, per rivedere, o scoprire, la storia o il significato che c’è dietro ogni statua che attraversa il paese.