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“C’era una volta “, così comin ciava una vecchia zia, passandosi la mano sulla bocca, dall’alto verso il basso e poi da sinistra verso destra, in un gesto tipico di ogni inizio di favola. Poi guardava velocemente ognuno di noi e cominciava.

 

“C’era una volta, tanto… tempo fa, una regina.

Una regina che non amava essere contestata .

Guai a chi le diceva che le cose nel suo regno non andavano bene, che il popolo aveva bisogni che non riuscivano ad essere soddisfatti.

Il malcapitato finiva sulla gogna per giorni e giorni, additato al ludibrio dai servi che erano comandati di passare davanti al condannato per esprimere il disappunto della regina.

Figurarsi, poi, se qualcuno, sia pure pensando di fare del bene, si permetteva di suggerire, non solo il problema ma anche la soluzione.

Il minimo che gli poteva accadere era di essere chiuso nella gabbia appesa alle mura del castello, proprio nei pressi del ponte levatoio, esposto alla pioggia od al sole, al vento, al freddo, senza mangiare, né bere.

 

E così nel castello nessuno parlava. Ma la regina amava anche essere lodata.

In qualunque castello andasse, la regina aveva un guardaroba che indossava per passeggiare nelle strade o nei corridoi e nei saloni delle sue varie corti.

Proprio per questo in ogni castello c’era un sarto che le cuciva i vestiti che la regina gli chiedeva.

I sarti non si conoscevano uno con l’altro e quindi i vestiti erano diversi uno dall’altro.

La cosa in comune tra i sarti è che ognuno di loro era dichiarato incapace, inetto.

Peraltro l’unico sarto di ogni castello doveva fare i vestiti anche per tutti gli altri castellani.

Guai, però, se il sarto avesse realizzato ad un’altra castellana un vestito più bello di quello della regina. Poteva finire male, davvero male.

E così tutte le castellane dovevano indossare vestiti meno belli, meno eleganti, meno appariscenti di quelli della regina.

Comunque , c’era un trucco, molto usato. Bastava che ogni castellana pur elegante guardasse il vestito della regina con ammirazione ed esclamasse “ Bellissimo vestito , maestà!. Nessuna è più elegante di voi, il vostro sarto è stato bravissimo, avete un portamento regale, eccetera. ”

Un giorno annunciò la sua visita l’imperatore in persona, con tutto il suo seguito.

Una visita che sarebbe avvenuta proprio nel castello più piccolo dove non c’erano grandi ed imponenti strutture da far visitare.

E così la regina chiamò il sarto e gli commissionò l’abito più bello che fosse mai esistito.

E la regina, poi, aggiunse “ Se non mi ubbidirai prima ti farò imprigionare nelle segrete e poi ti farò tagliare la testa!”

 

Il povero sarto cercò disperatamente un tessuto unico e straordinario e mandò in giro i suoi emissari; ma ognuno di loro tornò sconfortato ed a mani vuote.

Giunse così sull'orlo della disperazione.

Andò allora dal saggio del castello e chiese consiglio.

“Cosa posso fare indossare alla regina perché appaia in tutta la sua bellezza?” Chiese al saggio.

“Nulla” rispose il saggio. “Nulla”. “ Così, se è veramente bella, il popolo la ammirerà, se non lo è, il popolo, almeno, capirà come è fatta”

Ed ecco il piano.

Disse alla regina di aver inventato un nuovo tessuto che non solo cambiava colore e forma ogni momento, trasformandosi sempre in un nuovo abito, ma rivelava anche coloro che erano stolti, ignoranti, stupidi, o tutti e tre le cose , in virtù di una sua magnifica proprietà.

Ad uno stupido, il tessuto sarebbe stato invisibile, mentre ad un saggio sarebbe apparso in continuo cambiamento e splendidamente bello.

“ Bellissimo” esclamò la regina!

“ Così riuscirò a scoprire gli stupidi e li caccerò dalla mia corte ed i saggi dei quali continuerò a fidarmi “

La cosa venne risaputa da tutta la corte e la gente, pur nella paura , ogni volta che incontrava lo sguardo di un altro esprimeva un lievissimo sorriso.

La regina venne informata di questo fatto e sospettò che la gente era contenta perché avrebbe visto la più bella regina di sempre.

Finalmente il sarto confezionò il vestito e lo mandò alla regina.

La regina aprì il pacco con il nuovo vestito ma scoprì che non riusciva a vedere proprio nulla..

Non volendo apparire stolta, ignorante o stupida, o tutti e tre le cose , fece finta d'indossare i nuovi vestiti ed uscì tra la gente del suo castello.

Tutti la guardarono meravigliati ma nessuno si azzardò a dire alcunché. Anzi si inchinarono al suo passaggio.

Solo quando la regina era lontana scoppiavano a ridere, e comunque sommessamente.

 

Poiché le mamme conoscevano la favola Hans Christian Andersen se avevano con loro i bambini si allontanavano in fretta prima che la regina arrivasse nei loro pressi.

Ma una di esse non fece in tempo ed il suo bambino sghignazzando esclamò. “Mamma, la regina è nuda”

La regina intese e disse al sarto “ Che cosa hai fatto? Tutti pensano che iIo sia una stupida che se ne va in giro nuda!"

Ed il sarto rispose :" Maestà, tutto il popolo ha visto la vostra veste arcobaleno cangiante. Tutto il popolo, meno un bambino. E questo perché i bambini non sono capaci di vederlo. È naturale, sono ignoranti. Come potrebbero sapere? Non hanno la capacità sociale di nascondere la loro stoltezza. Io se vostra maestà lo ordina educherò i bambini a vedere ai vostri splendidi vestiti “

“Si!” Rispose la regina.

Ed il sarto iniziò ad educare i bambini a mentire ed a diventare come i grandi.

 

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Anche ieri sabato mattina i ragazzi del Mortati hanno continuato la protesta contro la disattenzione che le autorità mostrano nei loro confronti.

 

Hanno parlato con gli striscioni. Eccovi alcuni testi

“La nostra scuola è come i nostri diritti: Sta crollando!

Andiamo a scuola per imparare non per vedere il tetto crollare.

 

Se questa è una scuola veniteci voi in questa trappola”.

Dopo gli agenti della Polizia Municipale stamattina anche i Carabinieri della locale caserma sono stati presenti nello stabile della ragioneria parlando con il dirigente.

Ma la protesta sembra non stia per chiudersi con facilità.

 

Lunedì prossimo 23 novembre, infatti, studenti e genitori saranno presso il comune di Amantea per chiedere copia del certificato di agibilità dell’immobile adibito a ragioneria ed ovviamente gli atti connessi.

Per averli stanno predisponendo apposita domanda ai sensi della legge 241/90.

Il ricorso al comune sembra sia nato dal fatto che la scuola non sarebbe in possesso di riferito certificato.

E martedì 24 sembra sia programmata anche la loro presenza e quella dei genitori presso l’ente provincia per sollecitare le invocate attenzioni e chiedere a che punto sia la gara di aggiudicazione dei lavori di costruzione della nuova sede dell’istituto commerciale di Amantea dell’importo di 2.105.200, 00 pubblicato il 26 agosto 2015 e scaduto il 27 settembre , esattamente due mesi fa.

 

Stamattina uno dei ragazzi ci ha detto che insieme ad alcuni genitori stanno cercando un diverso stabile, alternativo a quello attuale , dove sussistono le condizioni di sicurezza necessarie.

E’ questo il filone che i ragazzi seguono fin dal primo giorno quando democraticamente sono andati dal sindaco, la massima autorità locale, per chiedere di intervenire , come ha promesso e poi ha fatto

Per non parlare della presenza dei Vigili del Fuoco di Cosenza che hanno proceduto ad un accurato accesso nei locali, attenzionando la scala di sicurezza che a parere degli studenti abbisogna di interventi strutturali e funzionali, se è vero che , come mostrano le foto, le porte di emergenza sono chiuse con lucchetti e chiavistelli.

Non siamo in possesso del certificato redatto in conseguenza della visita, ma anche questo sarà chiesto dai ragazzi informando, esso, la fruibilità dell’istituto.

 

 

 

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propaganda rai treAncora un premio per il “nostro” scrittore amanteano Sergio Ruggiero.

 

Non uno di quelli omaggio della accondi scendenza paesana.

No, la fama del nostro Sergio è arrivata lontano.

 

Domenica 22 novembre sarà premiato in quel di Rovigo per la sua ultima fatica “ Alle soglie dell’ultimo giorno”.

 

Sergio ha conquistato la sezione “Narrativa storica” del concorso letterario nazionale “ L’Unicorno” di Rovigo 2015, patrocinato da Confindustria Verona, area metropolitana VE.RO. Cultura.

 

 

La premiazione sarà tenuta nel “Teatro sociale” di Rovigo.

 

A Sergio Ruggiero le congratulazioni della redazione di TirrenoNews.it

 

 

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