BANNER-ALTO2
A+ A A-

L’assessore al turismo Giovanni Battista Mo relli rivolge un invito a visitare la città e a vivere le tradizioni che contrad distinguono la comunità nepetina in questo particolare periodo dell’anno.

«L’apertura della Porta Santa presso il Convento di San Bernardino – spiega Morelli – è probabilmente la ricorrenza che meglio descrive la particolare atmosfera natalizia di Amantea e dell’intero comprensorio. Per la prima volta nella storia recente della città i devoti non dovranno recarsi a Roma per ottenere l’indulgenza plenaria, ma potranno compiere lo stesso percorso praticamente sotto casa. Una possibilità che, unitamente agli altri comuni costieri, potrebbe consentire al centro nepetino di diventare meta di turismo religioso, sfruttando l’indubbia capacità ricettiva messa a disposizione dalle oltre venti strutture alberghiere presenti sul territorio.

Un’occasione di visita che unisce idealmente la vicina Longobardi, terra natia di San Nicola Saggio e la poco distante Paola, dove si trova un’altra chiesa giubilare: il Santuario dedicato a San Francesco».
«Le opportunità di visita – aggiunge Morelli – non si concretizzano soltanto dal punto di vista religioso, ma anche da quello artistico ed enogastronomico. Belli e suggestivi i presepi allestiti nelle chiese e non solo: opere di incommensurabile bellezza che lasciano esterrefatti per ricercatezza e qualità costruttiva. Sono tanti i luoghi di culto nepetini che hanno aperto le proprie porte per consentire ai maestri della cartapesta, del legno e della scultura di rappresentare la propria idea della Sacra Famiglia: la chiesa matrice dedicata a San Biagio, quella di San Giuseppe e ancora la chiesa dei Cappuccini e di San Bernardino. E come dimenticare l’artistico presepe realizzato da Giuseppe Curcio, nel quartiere Santa Maria. Una menzione spetta anche alle botteghe artigiane che nel centro storico, così come lungo le vie più commerciali della città, consentono di fare un salto indietro nel tempo, tra materie prime ed odori che non fanno più parte della quotidianità.

Ma è tutta la comunità a risplendere. L’apertura della casa di Babbo Natale, lungo corso Vittorio Emanuele, voluta dall’Amministrazione Comunale, con tanto di camino illuminato, è stata una gioia autentica per grandi e bambini. Ed ancora le vetrine splendidamente addobbate che mostrano la vocazione commerciale di una città che è stata sempre capace di innovarsi. Da qui all’Epifania, poi, non mancheranno le sagre con i prodotti della tradizione, i concerti dei gruppi bandistici (26 dicembre Concerto Banda Curcio Campus Temesa Tonnara, 28 dicembre Concerto Banda Aloe Chiesa San Bernardino, 1 gennaio Concerto Orchestra Fiati Mediterranei Campus Temesa Tonnara, 4 gennaio Concerto Gospel Chiesa San Bernardino) e gli eventi teatrali e musicali in programma nell’intera cittadina.

Proprio in questi giorni il nostro concittadino Enzo Alfano è stato premiato come “miglior attore protagonista” dalla Federazione italiana teatro amatori”, nell’ambito della prima edizione del festival dedicato a questa particolare forma d’arte che si è svolta a Lamezia Terme (Cz). Al bravo attore nepetino è stato assegnato il premio “Bronzi di Riace”. Esprimo all’amico Enzo i complimenti dell'Amministrazione Comunale e dell'intera città di Amantea. La sua grande passione per il teatro amatoriale e la sua grande professionalità imprenditoriale sono un vanto per tutta la comunità.

Il Natale ad Amantea è anche questo. Buon Natale e felice e sereno 2016 a tutti».

Lettera aperta alla città dell’Assessore al Turismo dr. Giovanni Battista Morelli

Dr. Giovanni Battista Morelli – Assessore al Turismo Città di Amantea (Cs)

Prof.ssa Monica Sabatino – Sindaco Città di Amantea

Leggi tutto... 0

Appena ritor nato dal lonta no Canada, Gigi El Tarik si cala nelle brume morali del suo (no stro) paese e ne trae una sollecitazione per chiunque abbia la one stà intellet tuale e morale di accettarla più che di comprenderla. Sospettiamo che ognuno pensi che queste sollecitazioni siano dirette ad altri!

In una qualsiasi cittadina con un minimo di sensibilità “liberal democratica” quello che sta accadendo da noi sarebbe considerato inammissibile. Nei prossimi giorni si celebreranno le false “festività”, liturgia ormai inutile in quanto insignificante; ma che – nell’immaginario dell’Amministrazione sola al comando e dei suoi vassalli – significherà “ascolto e consenso”, come i sondaggi pilotati, gli incontri blindati, i Nazareni e le Leopolde. Nonostante tutto, la cittadinanza silenziosa continua a sostenerla, proprio con il silenzio, nella sua rovinosa progressione. A qualcuno potrebbe sembrare strano questo silenzio assenso. In realtà ci sono motivi atavici. La forza di questa Amministrazione è composta anche da una schiera ciarliera di Sparaballe, di giornalai che hanno dimenticato che l’adulazione e il servilismo minano profondamente la qualità della già barcollante situazione sociale. Il silenzio degli intellettuali locali in questo periodo ci dà un quadro che ricorda tristemente l’arroccamento nella turris eburnea della cultura ai tempi del Fascismo. Intellettuali: non dovreste avere a cuore la libertà? Dove è finita la responsabilità civile, sociale e politica che vi sono state affidate da donne e uomini coraggiosi vissuti prima di voi, che vi hanno consegnato un Paese che credeva nel proprio futuro, che anche l’oltraggioso silenzio della maggior parte di voi sta riducendo ad una farsa da operetta? Mentre in Municipio si “discute” con parole sempre più vuote di soluzioni per risollevare la città, si continua ostinatamente a ignorare le persone che soffrono. Disoccupati costretti a lavorare in nero, precari imprigionati nel limbo dei contratti a termine, pensionati che stentano ad arrivare alla fine del mese, immigrati preda dello sfruttamento, giovani che non studiano e hanno abbandonato la ricerca di un lavoro stabile. Persone, queste, che rappresentano una fetta consistente della popolazione: si tratta di una maggioranza invisibile, perché ignorata da politici e benpensanti, è silenziosa, perché incapace di riconoscere la sua forza. Bisognerebbe far luce sulle ragioni del disagio sociale che oggi paralizza questa parte della Calabria e ricostruire gli eventi che hanno condotto alla crisi in cui siamo impantanati, proponendoci una nuova visione progressista capace di dare voce a chi da troppo tempo lavora senza ricevere nulla in cambio. Una maggioranza invisibile, fatta da precari, disoccupati, volontari e pensionati. Benché oggi appaiano come realtà frammentate, dovrebbero diventare i protagonisti di un progetto politico inedito, dopo aver mandato a casa gli attuali padroni del paese. Questa maggioranza invisibile era ed è ancora convinta che la legge tutela il cittadino consentendogli di agire in giudizio contro l’amministrazione inadempiente. La legge, in teoria, dovrebbe stigmatizzare un simile comportamento della pubblica amministrazione, prevedendo dei meccanismi processuali rapidi e puntuali a difesa del cittadino. Corruzione, corrotti, corruttori. Non si parla d’altro. Ma come? Non avevamo stretto un patto col destino dopo Tangentopoli? Che mai più saremmo incorsi in simili peccati? Non erano discesi dal Sinai eserciti di Di Pietro, con il loro seguito di angeli vendicatori? E ancora non vi è chi tema le loro pene? Neppure i nipotini di Berlinguer e i giovani scout? Nulla dunque può spezzare l’aurea catena che dalle origini della patria va ai corrotti e abbraccia in sé destri e sinistri, senes, viri et iuvenes? Siamo un popolo corrotto, corruttore e corruttibile. Nessuno escluso. Amore e odio dunque, conformismo e simpatia si mescolano nelle parole. Voi mi sconvolgete. Siete i più simpatici tra gli italiani, siete gentili pieni di energia ed allegria ma allo stesso tempo complici di questa situazione aberrante.  Una visione d’insieme dovrebbe abbracciare anche i molti sintomi del saccheggio sistematico di risorse comuni praticato, in un’atmosfera d’impunità, da una cerchia corrotta e corruttrice: i “misteriosi” bilanci pubblici, i ricorrenti disastri ambientali, l’ignorare le innumerevoli richieste di chiarimento su varie faccende che riguardano tutti i cittadini, il consumo dissennato del territorio, il degrado di opere e servizi pubblici. Spesso realizzato “a norma di legge”, visto che di norme e regolamenti questa élite corrotta può condizionare contenuti, interpretazioni, rigore nel controllo e nell’applicazione. “Uno tristo cittadino non può male operare in una repubblica che non sia corrotta» (Machiavelli, Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, Libro III, cap.8). Un paese può considerarsi corrotto quando chi la governa può credere gli sia lecito perseguire impunemente il “bene particulare” nello svolgimento del proprio ufficio. Che questo “bene” significhi mazzette, o essere “umani” con amici e clienti, “essere regalati” di qualche appartamento, manipolare posti nelle Asl o farsi le vacanze coi soldi pubblici, cambia dal punto di vista penale, ma nulla nella sostanza. Proviamo allora a immaginare l’ascesa lungo questa “scala di corruzione” fino ai piani più alti, dove “incenso e mirra” dei corruttori cedono il passo all’oro, espressione tangibile di un potere d’acquisto che si converte in esercizio arbitrario dell’autorità pubblica. “La corruzione” nel nostro sistema di governo cittadino significa replicare e perfezionare in ogni centro di potere gli ingredienti base della corruzione sistemica. Per vedere tutta la virtù di Mosè, diceva Niccolò Machiavelli, è necessaria tutta la miseria di Israele. Più prosaicamente, si coglie in questo quadro la piena sintonia con quel grumo di interessi opachi che accomuna ampi e trasversali segmenti della nostra classe dirigente verso un obiettivo condiviso: estendere il proprio invisibile dominio cleptocratico, rendendo più efficiente e sicura l’appropriazione congiunta della smisurata rendita della corruzione.

Leggi tutto... 0

La storia riguarda due persone che si sono appro priate dei beni di due impre se, non dichia randoli al fi sco, per 1,2 milioni di euro, e hanno fatto fallire le socie tà in danno degli ignari creditori.

I due rappresentanti legali sono stati denunciati dalla Guardia di finanza per bancarotta fraudolenta e evasione fiscale.

I finanzieri hanno scoperto che all’origine del fallimento ci sarebbero artifici contabili che hanno consentito ai due titolari delle società di impossessarsi di ingenti risorse finanziarie, con conseguente depauperamento della casse sociali e l'occultamento di disponibilità finanziarie ed altri beni per circa 1 milione 270.000 euro.

Non solo bancarotta, quindi, ma anche il reato tributario di evasione fiscale che è costata agli imprenditori una denuncia per infedele dichiarazione.

Da queste scoperte da parte dei finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza il sequestro di immobili, terreni e disponibilità finanziarie per 500mila euro pari ai redditi illeciti e non dichiarati.

La zona dove avevano sede le due concessionarie multimarche è quella tra Amantea e Campora San Giovanni, dove la Finanza ha anche proceduto al sequestro dei beni.

I due imprenditori, evidenziano gli uomini delle Fiamme Gialle, hanno potuto in questo modo costruirsi due lussuosissime ville.

Leggi tutto... 2
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy