
La storia della nostra cittadina è la storia plurimillenaria di una comunità che ha avuto momenti difficili dai quali ha saputo comunque salvarsi .
Quelli attuali sono momenti difficili.
Il commercio segna una incredibile stasi .
Il turismo latita
L’edilizia, e di conseguenza l’artigianato e parte del commercio, è ferma.
Difficile vendere case perché Amantea non esercita più la storica attrazione che ha esercitato dagli anni sessanta in poi.
Eppure Amantea è ancora viva e vitale.
Ha storia, cultura, vitalità, sensibilità, amor proprio, intelligenza.
Le manca soltanto una amministrazione nuova, capace, cioè, di inventare la Amantea del terzo millennio.
Non è difficile salvare la città. Basta volerlo.
Basta qualche idea per salvare Amantea.
Fa pure rima
Ne abbiamo decine e decine
Ecco la prima, facile da attuare.
Basta una amministrazione che voglia salvare la città e non depredarla.
Cominciamo dal commercio nel quale, è bene ricordarlo, operano centinaia di titolari e centinaia di addetti.
Cominciamo dal mercato domenicale dei prodotti non alimentari.
Un mercato che ha avuto momenti molto positivi ma che ora soffre come non mai, molto più di altri mercati settimanali.
Ci sono domeniche nelle quali si incontrano più commercianti che clienti, domeniche nelle quali gli ambulanti stanno fermi davanti alle bancarelle in attesa di clienti che non forse verranno.
Come attrarre la vecchia utenza, come attrarre nuova utenza?
Ecco l’idea. I commercianti stanno valutando la possibilità di comprare un trenino ecologico da far utilizzare gratis ai bambini del circondario . a tutti i clienti del mercatino saranno dati biglietti per giri gratis sul trenino. Potranno essere destinati ai propri figli, ai propri nipoti, ai figli degli amici, ai figli dei vicini di casa, ai bambini delle scuole , eccetera.
Basterà creare una pista interna al campus Temesa che sarà usata ogni domenica mattina.
Ma non finisce qui.
Il trenino potrà essere usato dai commercianti di Via Margherita e di Via Vittorio Emanuele ogni qualvolta nelle dette vie sarà attuata l’isola pedonale.
I biglietti gratuiti saranno offerti ai propri clienti dai commercianti delle dette vie, ma anche da altri commercianti di altre vie.
E non finisce qui
Basterà un piccolo intervento di adeguamento manutentorio ed il trenino potrà camminare sul lungomare di Amantea. Sempre gratis
Basterà un piccolo intervento di adeguamento manutentorio ed il trenino potrà camminare nella villa comunale di Amantea. Sempre gratis.
E non finisce qui…..
Il tempo di arrivare in comune…….e cambieremo Amantea
Staff Tirrenonews & c
Ieri a Servizio Pubblico, uno spezzone del servizio è stato dedicato al Comune di Amantea ed ai rapporti economici con l’avvocato Nicola Gaetano, mentre lo stesso risponde alle domande di Sandro Ruotolo presso la piazza di Paola.
Ecco la parte del servizio relativa ad Amantea
Ruotolo: “L’avvocato Gaetano, ha sempre fatturato molto ed infatti dal Comune di Amantea, sciolto per Mafia e badate bene comune con solo 14mila abitanti, Nicola Gaetano ha incassato ben 300.000 euro mentre il figlio del senatore Gentile, 30.000”.
A questo punto del servizio si vede la porta dell’ufficio, presumibilmente, di ragioneria del Comune di Amantea che si chiude lasciando fuori la telecamera di Servizio Pubblico, ma l’audio ed i sottotitoli sono chiari.
Il giornalista Ruotolo parla, a quanto sembra dalla voce dell’interlocutore, con il Dirigente della Ragioneria del Comune di Amantea, Giuseppe Sabatino.
Dirigente: “Il totale è 29 e 920, 30”
Ruotolo: “quindi dovete dare a Gentile?”
Dirigente: “Noi abbiamo pagato solo come storico 3.000 euro”
Ruotolo: “3.000 euro”
Dirigente: “SI”
Ruotolo: “Mentre dovete dare ancora 27.000;
Ruotolo: “ Invece con Nicola Gaetano?”
Dirigente: “Emessi mandati per 298.875 euro”
Ruotolo: “Cioè di questi 300.000 quanti li hanno dati i commissari”
Dirigente: “La maggior parte, quasi tutti”
Il servizio riparte dalla Piazza di Paola, famosa ultimamente per lo schiaffo ad Paolo Orofino, ed il giornalista Ruotolo chiede all’avvocato Nicola Gaetano dei 300 mila euro in 20 mesi.
La risposta dell’avvocato è perentoria “Assolutamente No, io mi pare avessi un contratto da 2.550 euro al mese ad Amantea, poi ho fatto un decreto ingiuntivo per delle cause che ho fatto, e che non mi hanno pagato.
Questo il LINK del video:
http://www.serviziopubblico.it/2014/03/le-consulenze-doro-allasp-di-cosenza/
(dal minuto 3:30 in poi)
La chiesetta di san Giuseppe arroccata sulla collina di Camoli, proprio a margine della vecchia Traianea di cui ormai resta ben poco, abbondata come è da decenni dopo la realizzazione della strada carrozzabile che da Acquicella porta alla popolosa frazione, ha sempre il fascino della chiesetta del miracolo ed è , sempre, con gli scogli di Isca, l’ultima immagine per chi lascia Amantea e la prima per chi vi arriva.
Una chiesetta alla quale si arriva inerpicandosi sul tracciato di pietre di fiume che erano quelle che sole resistevano agli zoccoli degli asini e dei muli che salivano e scendevano questo tratturo portando gente e merci dalla campagna verso il paese e viceversa.
Era anche il luogo( come il ponte sul Catocastro per chi scendeva da Lago o da Chiaie) dove i contadini si cambiavano le scarpe infangate per sostituirle con le “scarpe da città” e talvolta levandosi la gonna da lavoro sotto la quale c’era quella da paese.
Ed uno sguardo alla vecchia e piccola porta che nascondeva San Giuseppe era obbligatorio così come un segno di croce od una preghiera silenziosa.
Un amore antico quello della gente di Camoli , di quella di Acquicella e dei catocastresi verso San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, l’artigiano che, come i contadini, viveva di un mestiere fatto con le mani e tanto amore.
San Giuseppe, l’uomo giusto, come dice padre Francesco Celestino richiamandosi a Matteo 1,19
Un amore che dura ancora oggi.
E quest’anno dopo il bel presepe realizzato per la prima volta da un gruppo di catocastresi tra cui il pittore Nuccio Guido, i fedeli erano davvero tantissimi.
Il solito percorso di Via Indipendenza,Via Dogana, Via Margherita, Via nazionale, Corso Umberto primo e di nuovo via Indipendenza fino alla chiesa di sant’Elia profeta.
Sempre bellissimi “le verginelle” ed “i verginielli” , bambine e bambini, ragazzine e ragazzini, in abito bianco che hanno accompagnato con tono e modi compunti il santo per la intera processione.
Una usanza antica e sostanzialmente amanteana , un atto di amore verso Gesù che virgineo si accompagnava al padre Giuseppe.
La banda come tante altre volte è stata quella del Concerto Mario Aloe- Città di Amantea, guidata dal maestro Roberto Francescano.
Insieme i fedeli i portatori della statua che si alternano sotto le spranghe lignee lungo le strade cittadine obbligati ad un gioco di forza e di equilibrio
Una giornata piacevole ancorchè lievemente ventilata ha fatto da cornice alla processione ed a sera quando il sole si era già tuffato nell’azzurro mar Tirreno colorandolo di rosso, il santo è giunto in Catocastro, ricevuto dai fuochi pirotecnici e nella chiesa dall’applauso di tantissimi presenti
Una occasione ormai rara per cogliere la bellezza del nostro centro storico
La banda
Le verginelle
San Giuseppe entra in Chiesa
La Chiesa di Sant'Elia attende San Giuseppe
Catocastro al tramonto
Il gattino indifferente nei vicoli di catocastro