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Se da Santa Maria imbocchi via Tevere per collegarti alla statale 18 trovi una specie di messaggio che ti anticipa la prossima chiusura della strada. (vedi foto)

Si tratta degli effetti della realizzazione del ponte che unisce il campus Temesa alla zona sud di Amantea.

Un ponte che unirà l’attuale abitato urbano all’unica zona di espansione urbanistica ormai esistente in Amantea centro.

Unponte che servirà per evitare che la zona stessa debba essere servita da un accesso sulla statale 18 che porterebbe via molto terreno edificabile.

Una classica opera di urbanizzazione che permetterà di dichiarare servita dalle opere di urbanizzazione primarie la zona da destinare ad un intenso sfruttamento edilizio sottraendo all’agricoltura una delle ultime aree urbane.

Ma il destino di Amantea sembra questo.

Non basta che ci siano già migliaia di appartamenti senza residenti, se ne vogliono costruire altri.

Il business ad Amantea è sempre stato lo sfruttamento delle aree a fini edificatori e la trasformazione dei terreni da agricoli ad edificabili ma senza oneri per i proprietari.

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Abbiamo ricevuto una telefonata da parte della pubblica amministrazione locale che ha osservato la inesistenza di un verbale di sequestro dei giochi sul lungomare.

Una informazione della quale non potevamo aver cognizione nemmeno volendo, atteso che per quanto la operazione di “sottrazione all’uso pubblico per ragioni di sicurezza dei fruitori del bene” sia stata compiuta dal comando di polizia municipale, non si sia trattato nemmeno di sequestro amministrativo cautelativo ma della semplice apposizione di strisce di inibizione alla fruizione.

Stranamente, nessun cartello di inibizione alla fruizione è stato affisso al giochino o nei suoi pressi, nessun divieto di uso è stato emanato( con ordinanza o meno poco rileva), nessuna informativa pubblica è stata partecipata alla cittadinanza.

Le strisce, in sostanza di per sé avrebbero dovuto far capire agli utilizzatori la non fruibilità del giochino.

Per questo abbiamo ritenuto di doverne dare informazioni, per completare un comportamento per lo meno irrituale della PA

Certamente un giochino non fruibile( ci è stato detto che un pezzo di legno non fosse sicuro e dovesse essere sostituito o riparato) non si appartiene alla competenza del comando di Polizia Municipale , né la affissione delle strisce colorate “Polizia Municipale” sono di esclusiva competenza del comando di PM.

E così l’impiego ( per noi anche in tal caso sempre opportuno) della PM in luogo dell’ufficio manutentivo può dar luogo ad equivoci sulla ricadenza o meno del concetto di sequestro ma certamente aiuta a non far subire danni ai bambini

Vi alleghiamo un articolo tratto da Il Resto del carlino nel quale si legge che la sottrazione all’uso pubblico di un bene pubblico fatto con le strisce bicolori anche nel nord viene chiamato “sequestro”

L'ALTALENA SPEZZATA Parchi-gioco, la rabbia dei genitori "Usurati, sporchi e senza controlli"

I genitori preoccupati denunciano la scarsa manutenzione e il degrado dei parchi per i bambini: "I vandali ci sono. Manca chi controlla i giochi"

Bologna, 24 luglio 2008 - Un bimbo tunisino è in gravi condizioni per colpa di un gioco difettoso — forse a causa della cattiva manutenzione — e sul banco degli imputati ci finisce il perduto senso civico delle persone. Il vero problema sono "gli atti di vandalismo", tuonano dal Comune, mentre il piccolo Karim lotta per sopravvivere. I genitori che frequentano i parchi cittadini con prole al seguito restano un po’ perplessi. "C’è anche quello", replicano. Ma, poi, puntano il dito sul sistema dei controlli.

I manutentori? "E chi li ha mai visti". Florentina è una graziosa mamma rumena che risiede a Bologna già da un paio di anni. Al parco 11 settembre, nel cuore dell’ex Manifattura, ci va con un maschietto e una femminuccia. A febbraio, racconta, ha visto una banda di 5 adolescenti mettere alla prova la robustezza delle attrezzature. "Una signora anziana — ricorda — ha chiamato la polizia. E quando gli agenti sono arrivati, hanno multato i ragazzi e gli hanno rispediti a casa. Non li ho più visti". Ma il problema è che finora non ha mai notato neppure gli operai del Global service. "Non mi pare".

Mentre parla i suoi bimbi esplorano la zona dei giochi. Sembra un campo di battaglia. La metà è inagibile, il resto ha visto tempi migliori. I nastri rossi e bianchi che dovrebbero vietare l’uso dell’altalena — il modello è identico a quello incriminato — sono tutti strappati. Il cartello che avverte del sequestro è in fondo al cesto, affidato alla benevolenza del vento. Ma è il monito appeso sullo scivolo interdetto al pubblico che attira l’attenzione. Sentenzia, senza possibilità di equivoco, "prato seminato, non calpestare".

Lo scherzo di un burlone o un segno dell’incuria? Una spiegazione la suggerisce Raffaella Loiacono, che nei giardini di via Azzo Gardino ci va con la sorridente Elisabetta. L’altalena non le sembra "molto sequestrata", nè il parco giochi "particolarmente curato".

Gli operai della manutenzione? La risposta è immediata: "Mai visti". Alla fine il problema è sempre lo stesso: chi controlla il controllore? Il resto è stata sfortuna. "Mia figlia — racconta — è caduta due volte dalle scale e non si è fatta niente. Karim ha battuto le tempie…".

MA il quadro è poco esaltante anche negli altri parchi. Rodolfo Pondrelli ci mostra la nave di legno dei Giardini Margherita, mentre con lo sguardo non perde mai di vista il suo bimbo. La scaletta di legno è rotta, il gancio che dovrebbe fissarla al ponte di comando ciondola allegramente disoccupato. I vandali? "La sera arrivano i ragazzi più grandi. E quelli fanno dei bei numeri", ammette. Ma nel parco c’è "poca manutenzione. E’ abbastanza trascurato".

Le pietre della fontana rimasta a secco vicino a porta Castiglione, a fianco di un’altra zona giochi, sono rotte da tempo. "E per diversi mesi nessuno ha fatto niente".

La musica non cambia alla lunetta Gamberini, un tempo teatro di feroci critiche alla vecchia amministrazione. E neppure in un piccolo parco di periferia, come quello di via Arcobaleno, dove ci porta la segnalazione di un lettore.

La magagna la scopriamo grazie alla signora Angelina Montagnini, che passeggia col marito. Il castello di legno è privo della rete di protezione. Ma qui, almeno, il cartello che ti mette in guardia dal tentare la sorte è giusto. "Divieto assoluto dell’uso del gioco perché pericoloso". Serve solo la voglia di leggerlo. E’ spiaccicato al suolo. di Nicola Cappellini

Dahttp://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/2008/07/24/106895-parchi_gioco_rabbia_genitori.shtml

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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa

Amantea (CS), 1 apr 2014 – Diciotto stilisti per celebrare al meglio la decima edizione della Grotta dei desideri. Rispettando la tabella di marcia, gli organizzatori dell’evento di arte, moda e cultura che nel prossimo mese di agosto si terrà ad Amantea hanno ufficializzato la partecipazione dei giovani fashion designer che si ritroveranno nel comune nepetino per contendersi il montepremi del concorso. Nata nel 2005 su iniziativa dell’associazione culturale CP Produzioni, la Grotta dei desideri ha saputo migliorare e rinnovarsi di anno in anno, catalizzando l’attenzione degli addetti ai lavori e soprattutto favorendo lo sviluppo di un tipo di turismo che potrà essere potenziato negli anni a venire.

«Rispetto alle precedenti edizioni – spiegano i promotori del progetto – abbiamo rivoluzionato l’approccio programmatico, creando i presupposti per facilitare la partecipazione di coloro che nel prossimo futuro terranno in mano le redini del Made in Italy. Complessivamente sono state 108 le richieste di iscrizione, un risultato che rende merito ad un evento entrato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della moda nazionale. Amantea è oggi apprezzata al pari di realtà metropolitane certamente più celebrate, ma con un fattore unico: la suggestione e l’incanto del Parco della Grotta, storia ed emozioni che si fondono insieme».

Per la prima volta parteciperanno alle due serate della kermesse diciotto stilisti, provenienti da dodici diverse regioni d’Italia: Alberto Messina (Emilia Romagna), Silvia Aiello (Calabria) Samantha Castrucci (Lazio), Annalisa Di Lazzaro (Calabria), Marco Maisto (Campania), Simone La Bella (Lombardia), Anna Calviello (Basilicata), Chiara Fornelli (Campania), Elisa Gigliotti e Elena Vommaro (Calabria), Stefania Voria (Campania), Marco Sfregola (Puglia), Eva D’Antona (Sicilia), Nada Leonarda Nuovo (Piemonte), Rosanna Imperio e Elena Baccilieri (Calabria), Federico Tevisan (Veneto), Donato Coscione (Campania), Maria Chiara Saraceno (Calabria), Stefania Lanza (Marche).

«È stato un lavoro – rimarcano gli organizzatori – lungo e complesso, soprattutto per la giuria che ha dovuto monitorare con attenzione le proposte di questi artisti del taglio e del cucito. Gli stilisti selezionati rappresentano il futuro del comparto moda che, è bene ribadirlo, è uno dei settori trainanti dell’economia nazionale».

Al primo e al secondo classificato verranno consegnate due borse di studio rispettivamente di mille e di cinquecento euro, mentre i primi tre stilisti acquisiranno il diritto ad effettuare gratuitamente uno shooting fotografico professionale. Come da programma la serata di anteprima avrà luogo l’1 agosto in piazza Calavecchia, mentre la serata di gala si svolgerà il 4 agosto nell’incanto del Parco della Grotta.

Ufficio Stampa La Grotta dei Desideri

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