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Tutto può chiudere, in Calabria, anche gli aeroporti. Ma tutto può riaprire, in Calabria, basta che ci siano i soldi.

E’  la sintesi dell’incontro svoltosi a Roma, nei locali dell'Enac.

Erano presenti il deputato Nicodemo Oliverio ,i due curatori fallimentari, Sorrentino e Rusciano, il direttore generale dell'Aeroporto S. Anna, Marcella Maggiori,  tutti i direttori dei diversi settori.

Il direttore generale dello scalo, Marcella Maggiori, alla fine dell’incontro ha dichiarato che “C'è la concreta volontà da parte dell'Enac di voler accompagnare e consentire, per l'aeroporto S.Anna di Crotone, l'esercizio provvisorio che potrà essere prorogato per ulteriori sei mesi”.

“Questa volontà, però, ha scandito l'Enac insieme ai curatori fallimentari, deve essere accompagnata dal versamento urgente da parte dei soci e degli enti locali di tutte quelle risorse finanziari utili al finanziamento della gestione dell'esercizio provvisorio. Così facendo si può rimettere in piedi anche tutto l'iter riguardante la certificazione aeroportuale sia come gestore che come handler”.

Sulla vicenda non manca la nota del governatore Mario Oliverio il quale dichiara che «Quello con l’Enac  è stato un passaggio importante per tenere aperto il nostro aeroporto, a patto che le risorse di cui tanto si discute entrino immediatamente nelle casse della società aeroportuale”

Insomma è solo una questione di soldi!

 Anche i debiti!

L'aggiornamento:

Ed ecco i soldi :

Stamattina l’incontro tra il presidente della Giunta Mario Oliverio, presente anche il presidente del consiglio regionale Antonio Scalzo, e per Crotone il sindaco Peppino Vallone, i sindaci Vulcano e Bruno, la consigliera regionale Flora Sculco, il presidente del Consiglio Pantisano e una delegazione delle associazioni di categoria. Ed ecco che i soldi arrivano. Tra il 27 ed il 28 il presidente Oliverio ha garantito la corresponsione di circa 800mila euro per l'aeroporto Sant'Anna. Non solo ma ha  garantito che la Regione lavorerà a una soluzione che rilanci l'aeroporto pitagorico.

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I giudici del Tribunale civile di Crotone hanno dichiarato inammissibile la richiesta di concordato preventivo che era stata avanzata dalla Sant’Anna spa, la società che gestisce lo scalo aeroportuale pitagorico, per evitare il fallimento.

Al momento non si conoscono le motivazioni che hanno indotto i giudici a rigettare la richiesta della società.

Il decreto e' stato depositato oggi pomeriggio 15 aprile insieme alla sentenza che dichiara il fallimento della società di gestione in accoglimento della richiesta che era stata avanzata nelle precedenti udienze dall'ufficio di Procura.

Il deficit ammonta a circa sei milioni di euro.

La Società Sant'Anna si era impegnata a rientrare interamente dai debiti ricorrendo all'aumento di capitale da parte dei soci (Regione, Provincia di Crotone, Camera di commercio, Comuni di Crotone e Cutro) e alle risorse che i comuni della fascia ionica avrebbero dovuto versare, girandolo all'aeroporto, l'otto per cento delle royalties del metano.

L’avvocato Francesca Sorrentino del foro di Crotone è stata nominata curatrice.

La curatrice sta per avanzare richiesta di esercizio provvisorio dell'attività per evitare la sospensione dei voli.

E pensare che la politica aveva proposto di far nascere una società unica di gestione dei tre aeroporti forse proprio per ripianare i debiti di Crotone con gli utili di lamezia terme .

Ora è tempo dell’aeroporto di reggio calabria

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Parliamo della struttura di accoglienza di secondo livello per minori non accompagnati “San Dionigi” di Crotone.

Gi ospiti hanno inscenato una violenta manifestazione di protesta.

La struttura, si trova in località Poggio Pudano di Crotone , è gestita dalla Croce Rossa Italiana, ed ospita gli extracomunitari minori affidati dai servizi sociali dei Comuni di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Porto Empedocle (Agrigento), Crotone, Isola Capo Rizzuto.

Alla base della protesta il mancato percepimento del "pocket money" e delle schede telefoniche

I ragazzi non avevano ricevuto il pocket money e le schede telefoniche.

Mercoledì 11 febbraio, una quarantina di ospiti del centro ha iniziato a protestare bloccando i cancelli ed iniziando a lanciare contro il personale che opera nella struttura tavoli, sedie, casse d'acqua e generi alimentari.

Qualcuno chiedeva vestiti, qualcuno voleva conoscere la data di esatta convocazione da parte della commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato e conseguente rilascio del permesso di soggiorno.

Si tratta della seconda rivolta accaduta in una settimana nel centro che era stato teatro di una analoga protesta lo scorso 4 marzo

Sul posto sono intervenute numerose le Forze dell'ordine della polizia di Stato della questura di Crotone, supportate dal reparto mobile di Taranto e dal reparto prevenzione crimine “Calabria Settentrionale” di Cosenza,che hanno riportato la calma

Ma perché nemmeno la Croce Rossa eroga il pocket-money quotidiano; ed al più perchè lo eroga in beni e non in contanti come chiedono i profughi?

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