
La Capitaneria di porto di Crotone ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica riguardante l’edificio in cui é ospitata la sede della Compagnia dei lavoratori del porto, che occupa una superficie di 1.300 metri quadrati.
Il sequestro é stato disposto sulla base delle indagini condotte dalla stessa Capitaneria di porto con il coordinamento della Procura della Repubblica.
Dalle indagini sono emersi, inizialmente, presunti abusi ai danni del pubblico demanio marittimo. Successivamente é stata scoperta, secondo quanto riferisce la Capitaneria di porto, una situazione di potenziale pericolo per la pubblica incolumità provocata dalle precarie condizioni strutturali in cui versa l’edificio anche a causa di una carente manutenzione.
Dagli accertamenti amministrativi é emersa, inoltre, l’inesistenza del titolo concessorio che legittima l’occupazione demaniale del bene.
Inspiegato come finora la Compagnia del Porto abbia potuto utilizzare area demaniale non legittimamente assentita.
I clienti erano convinti di acqui stare capi impor tanti a prezzi scon tati.
L’operazione è partita da Napoli ed è stata condot ta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli, sotto il coordinamento del la Direzione Di strettuale Antima fia del capoluogo campano.
Sono stati eseguiti 17 provvedimenti giudiziari nei confronti degli appartenenti a due distinti sodalizi criminali ramificati sull'intero territorio nazionale.
L’accusa è di contraffazione di prodotti recanti i marchi registrati di noti brand nazionali e internazionali.
Le indagini hanno accertato il pieno coinvolgimento nella fase distributiva di alcuni outlet, cosiddetti "grandi firme", di Napoli e nelle province di Caserta e Crotone
Due i gruppi criminali che gestivano l’attività in Italia con proiezioni anche in Cina e Turchia.
La prima era gestita dai fratelli Giuseppe e Luigi Verde: si occupavano dalle produzione, ricettazione e vendita in tutta Italia di cinture, borse ma anche occhiali e capi di abbigliamento contraffatti.
Nel gruppo, un ruolo di rilievo lo aveva anche una coppia di cinesi che provvedeva ad importare dalla Cina merce neutra dove poi venivano apposti i falsi marchi.
C'era, poi, il gruppo che faceva capo a Guglielmo Esposito i cui componenti erano invece impegnati soprattutto nella produzione, distribuzione e vendita di merce contraffatta acquistata in particolare in Turchia.
Cinque le misure restrittive in carcere, due ai domiciliari e 10 gli obblighi di dimora.
La Squadra mo bile di Crotone ha arrestato un cittadino alba nese, Betim Xe ca , di 43 anni, con l’accusa di detenzione ille gale a fine di spaccio di so stanze stupefa centi.
Xeca é stato fermato dagli agenti mentre era alla guida della sua automobile dopo che aveva effettuato alcune manovre che avevano attirato l’attenzione dei poliziotti.
Si é scoperto così che il cittadino albanese deteneva tra le gambe un involucro di cellophane trasparente contenente eroina.
Sul sedile lato passeggero é stata notata poi la presenza di un secondo involucro, di dimensioni più piccole rispetto al primo, contenente un altro quantitativo di eroina. Xeca, inoltre, custodiva nei pantaloni un ulteriore involucro con la stessa droga.
Gli agenti, infine, hanno trovato un altro involucro con eroina occultato ai piedi di un albero nelle vicinanze dell’auto condotta dall’albanese. (ANSA)