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Eccovi due esempi di intelligente autodifesa

Uno a pochi metri dall’altro

Ambedue su corso Umberto Primo

Il primo, fortemente sagace, reca due segnali di divieto di sosta davanti al garage

Si tratta di una addizione al segnale ordinario apposto sul garage stesso e difficilmente avvertibile per la presenza di due alberelli.

Per quanto a destra la sosta sia vietata evidentemente il proprietario trova spesso difficoltà ad entrare nel garage.

Ed allora……!.

L’altro esempio presenta un aspetto ben più importante e rilevante.

Una vera e propria denuncia.

Evidentemente finora o non presentata od inutilmente presentata.

Da qui la apposizione di un tabellone nel quale si legge: “In questo tombino c’è acqua potabile che scorre da oltre un anno”!.

Caspita!.

Qualcuno si è chiesto se sia una sorgente.

O se, piuttosto, non ci sia una qualche perdita nelle reti del comune.

Possibile che una situazione siffatta sia stata sottovalutata?.

Eppure siamo in una zona franosa .

Una zona le cui case mostrano segni evidenti della frana.

Ed è evidente che il tabellone sia stato apposto, come elemento induttivo della maggiore attenzione della PA verso questo problema, da qualcuno a cui può crollare la casa o dalla stessa essere sfrattato.

Una voce molto attendibile sembra abbia indotto tale autodifesa.

La voce che il fenomeno franoso non si sia affatto fermato.

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E’ un espresso invito di Padre Rocco recato anche dalla locandina.

“Si invitano i fedeli ad adornare strade e balconi”

Si nota da questo invito l’amore per Amantea.

 

 

 

Oltre che l’amore per la celebrazione del Corpus Domini

“La festa liturgica che affonda le sue radici nella Gallia belgica, che san Francesco definiva «amica Corporis Domini», grazie alle rivelazioni dell’agostiniana e mistica Beata Giuliana di Retìne, che nel 1208 ebbe un’estasi: vide il disco lunare risplendente di candida luce, deformato però da una linea in ombra.

Si trattava della rappresentazione simbolica della Chiesa, alla quale mancava una solennità in onore della Santa Ostia.

Alla monaca, nello stesso anno, apparve Cristo, che le chiese di impegnarsi affinché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento al fine di ravvivare la fede dei fedeli e di espiare i peccati commessi contro l’Eucaristia.

Nominata priora del convento di Mont Cornillon di Liegi, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo, interpellando anche l’arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon, futuro papa Urbano IV, e il Vescovo di Liegi, Roberto de Thourotte.

Fu così che nel 1246 quest’ultimo convocò un concilio, ordinando, a partire dall’anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini.

Con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264, da Orvieto, dove aveva stabilito la residenza della corte pontificia, Urbano IV estese la solennità a tutta la Chiesa.

A convincere il Pontefice nello scrivere la bolla fu il celebre Miracolo eucaristico di Bolsena, che si verificò un anno prima, quando un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, si fermò a celebrare la Santa Messa proprio a Bolsena, nel viterbese; nel momento preciso in cui spezzò l’Ostia consacrata, egli fu pervaso dal dubbio che essa contenesse veramente il Corpo di Cristo.

Fu allora che dal Sacro Pane uscirono alcune gocce di sangue, le quali macchiarono sia il corporale di lino, attualmente conservato nel Duomo di Orvieto, sia alcune pietre dell’altare, custodite in preziose teche nella Basilica di Santa Cristina.

Da allora si sono verificati moltissimi Miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa, che possono essere visionati, uno ad uno, grazie allo straordinario sito http://www.miracolieucaristici.org/. Autore di questo splendido studio storiografico ed iconografico è il Servo di Dio Carlo Acutis, nato a Londra il 3 maggio 1991 e morto a 15 anni, il 12 ottobre 2006, a causa di una leucemia fulminante.

È sepolto nella nuda terra ad Assisi, la città di san Francesco che più di altre ha amato e nella quale tornava periodicamente per ritemprare lo spirito. «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie», ha lasciato scritto fra i suoi appunti.

A 12 anni aveva iniziato a comunicarsi quotidianamente e non finiva il suo giorno senza la recita del Santo Rosario e l’adorazione eucaristica, convinto com’era che quando «ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi».

DaCorrispondenzaRomana

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Sollecitiamo la Conferenza dei Sindaci ad avviare una immediata verifica sullo stato di avanzamento delle operazioni necessarie per la realizzazione dell’Ufficio di Piano, al quale compete l’attivazione

ed il coordinamento delle attività per la formulazione del Piano Sociale di Zona e del successivo Accordo di Programma tra tutti gli attori interessati: Comuni, Azienda Sanitaria, Istituzioni scolastiche e sociali, Terzo Settore, cittadini.

A tal riguardo, ci proponiamo, in modo costruttivo e concreto, per un immediato confronto con i rappresentati istituzionali per definire e condividere un preciso percorso finalizzato alla realizzazione, nel più breve tempo possibile, di una efficiente ed organizzata struttura dei servizi sociali comprensoriale.

Le priorità sulle quali concentrare, a nostro avviso, l’attenzione possono essere sintetizzate nei seguenti punti:

Avviare le procedure per l’effettivo funzionamento dell’ufficio di Piano, indispensabile punto di partenza per il coordinamento e la ricognizione delle risorse umane, finanziarie e strumentali, necessarie per la definizione del Piano Sociale di Zona.

Selezionare una rete dei referenti esperti di settore, necessari per l’attivazione dei diversi tavoli tematici, definiti sulla base delle priorità indicate nel piano nazionale delle politiche sociali:

- minori e famiglia; -

-anziani; -

-disabilità; -

-dipendenze e salute mentale; -

-disagio e marginalità sociale; -

-popolazioni migranti.

Favorire l’integrazione reale tra i servizi sanitari e quelli sociali, rimodulando in ambito comprensoriale l’attività funzionale del PUA (Punto Unico di Accesso), prevedendo la sottoscrizione di uno specifico Accordo di programma tra il Comune capofila di Amantea ed il Distretto Sanitario del Tirreno.

 Introdurre la scheda di valutazione multidimensionale per le persone disabili S.Va.M.Di , disposta dalla Regione Calabria con DCA n.71 del 2014 per garantire la parità dei cittadini e limitarne la componente discrezionale nell’accesso ai servizi assistenziali.

 Creare una banca dati digitale condivisa (Sistema Informativo Sociale) nella quale far confluire tutte le informazioni riguardanti il disagio sociale, al fine di fornire risposte più efficaci ai bisogni dei cittadini e garantire una razionale gestione delle risorse attraverso la misurazione quali-quantitativa dei bisogni ed il controllo su tutti i vari tipi di interventi realizzati nel settore sociosanitario.

 Promuovere e allargare la partecipazione democratica nel processo di programmazione territoriale dei servizi socio-sanitari e assistenziali, coinvolgendo i cittadini, il terzo settore, le agenzie educative e gli enti locali.

Esecutivo PD Amantea Gruppo di lavoro Poliambulatorio PD Amantea

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