
La prematura scomparsa del caro Alessandro Marcelli mi ha lasciato attonito e profondamente addolorato. In queste occasioni, è difficile trovare le parole giuste per esprimere il cordoglio provocato da una così tragica e inaspettata disgrazia. Conoscevo l’ingegnere Marcelli da molti anni, avevo avuto modo in diverse occasioni di constatare il profondo amore per il suo lavoro e per la nostra comunità.
Le sue doti umane e professionali hanno fatto sì che fosse apprezzato e conosciuto un po’ ovunque: punto di riferimento per FdC e non solo, sempre a disposizione di tutte le Istituzioni. Se ne è andato facendo ciò che amava fare per la maggior parte del tempo con grande dedizione: il suo lavoro.
Mi auguro che si approfondiscano le cause di questo tragico incidente e con affetto mi stringo alla famiglia in questo doloroso momento.
Franco Iacucci
Vicepresidente Consiglio regionale
Oggi, amici carissimi, non vi voglio annoiare parlando di politica, di elezioni per il Presidente della Repubblica, di Berlusconi, Letta, Salvini, Meloni, né del Covid che sta combinando tanti guai alle famiglie italiane, né del green pass, né del terremoto di ieri in Calabria che, grazie a Dio, non ha fatto nessun danno alle persone e alle cose, causando qualche piccolo disagio e un grande spavento. E allora di cosa parlerò? Stavolta vi voglio raccontare una storia drammatica che grazie all’interessamento e al buon cuore degli italiani avrà un lieto fine. Siamo in Siria. C’è la guerra. Durante un bombardamento un padre di famiglia perde una gamba e una mamma partorisce un bimbo senza braccia e senza gambe per una malattia congenita dovuta alle conseguenze di un attacco chimico. Un fotografo turco, la famiglia si era poi rifugiata in Turchia, ha scattato una foto del padre col bambino. Ha partecipato ad un concorso fotografico in Italia. La foto del padre senza una gamba che alza fra le braccia il bimbo sorridente non solo ha vinto il premio , ma viene postata sui social. Ha fatto il giro del mondo.E’ scattata subito la solidarietà degli italiani, dell’Ambasciata italiana in Turchia, dei cittadini, della Caritas e della Diocesi di Siena. Il bimbo, il padre, la madre e le due sorelline sono partiti da Istambul e sono sbarcati a Roma accolti dai volontari della Misericordia e dai dirigenti del Siena International photo Award che si sono interessati del caso drammatico e che, grazie al loro interessamento e al loro aiuto, cambierà la vita dell’uomo e del piccolo Mustafa. Il piccolo, sempre sorridente, e il padre saranno curati a Siena per poi trovare delle protesi adatte a loro nel centro INAIL di Budrio (Bologna). La famiglia del piccolo Mustafa vivrà a Siena e la Caritas diocesana ha messo a disposizione una casa, garantendo vitto, alloggio e spese varie. Grazie al buon cuore degli italiani cinque persone inizieranno una nuova vita, piena di speranza, lontane dalle macerie della guerra, dai bombardamenti e dagli effetti nefasti dei veleni caduti dal cielo. Questa foto che noi pubblichiamo, che ha fatto il giro del mondo, che ci ha davvero commossi, che è stata premiata dal Siena International Photo Awards, è diventata icona del dramma della guerra in Siria.
Guardando l’orizzonte colpisce l’occhio un'inquietante schiuma bianca che ha fatto la sua comparsa sulle coste dell’Ulisse e che preoccupa non poco. Il mare mosso, anzi agitato, schiumoso con la spuma bianca che sferza le creste in lunghe strisce mi ha sempre attratto:
Una brutta giornata
Chiuso in casa a pensare
Una vita sprecata
Non c'è niente da fare
Non c'è via di scampo
Mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo(Giorgio Gaber).
Quando nelle giornate di forte maestrale tutti camminano spensierati sul lungomare, io qualche volta vorrei saltare sulla Zuby, per uscire e giocare a cavalcare le onde, surfarle, prenderle di prua e di poppa, cercando le andature migliori e divertendomi al tempo stesso.
Ma i mostri che ho quasi sempre davanti agli occhi sono altra cosa. Mi affascinano perché… mostri … ma non vorrei incontrarne uno in mezzo al mare; le chiamano onde anomale.La stessa onda che, cavalcandola mi permetterebbe di osservare ciò che succede sulla terra ferma, dove altri tipi di mostri cannibalizzano gran parte degli umani.
Mai prima di oggi si era raggiunto un livello di schiavitù fisica e mentale di così vaste proporzioni, un controllo di massa attuato in maniera così effimera e allo stesso tempo arguta, da impedire all'individuo di essere libero di pensare. Forse è giunto il momento di chiedersi se questa forma di schiavitù sia dovuta esclusivamente alla bravura del Potere di lobotomizzare, attraverso pandemie e distrazioni di massa al punto tale da impedire alle persone qualsiasi atto di ribellione, o all'incapacità di molti individui che, per mancanza dei mezzi necessari, non comprendono il reale funzionamento del sistema socio-economico di cui fanno parte, oppure si tratta della "paura della libertà" come la definiva Erich Fromm, oppure ancora se sia semplicemente indifferenza ed alienazione a tutto ciò che accade intorno all’essere umano.
Probabilmente la risposta sarà data da tutte queste cose messe insieme, come un veleno che scorre nelle vene della maggior parte delle persone che le persuade ad accontentarsi di ciò che hanno, pensando che magari potrebbe andar ancora peggio di così e che tutto sommato non stanno poi così male. Questo veleno ha solo un antidoto: la capacità analitica, e non solo, delle persone che può condurle verso la conoscenza di se stessi e del sistema in cui sono immerse, con il conseguente desiderio di aspirare ad un mondo migliore di quello nel quale vivono. La più pura e concreta manifestazione di tale necessità è la lotta.
“Il sapiente sa quel che dice, lo stolto dice quello che sa”. Qualche anno fa, con l’avvento della TV commerciale esplose anche il fenomeno delle televendite. Vendevano di tutto, ad ogni ora, come del resto anche adesso: piatti, pentole, mobili, tappeti, orologi, quadri, materassi, preservativi,profumi e creme di bellezze, gioielli e guaine contenitive, numeri al lotto, prodotti finanziari e guarigioni da malattie gravi, regalando biciclette, viaggi e finanche speranze di vita.
Così si è arrivati anche ai piazzisti politici. O ai politici piazzisti. O ai piazzisti della politica. Non è la stessa cosa. In ogni caso, si tratta comunque di venditori di fumo. La produzione di fumo è un classico dell’industria magica e teatrale. Spesso usato solamente come contorno, ha un impatto forte sul pubblico e crea interesse. Tutti abbiamo in mente le tazze o i bicchieroni pieni di fumo in produzioni televisive come la “Famiglia Addams”, o nei laboratori di scienziati privi di una coscienza collettiva.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik in collegamento da un sommergibile!