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Il sondaggio elettorale nazionale di ieri 28 settembre2017

Venerdì, 29 Settembre 2017 10:22 Pubblicato in Italia

Ecco i risultati del sondaggio SWG di ieri 27 settembre 2017

PARTITO PARTIDEMOCRATICO                                      27.1                   VOTO EUROPEEE 2014              40.8

ALTERNATIVA POPOLARE                                           2.7        VOTO EUROPEEE 2014              4.4

ALTRI AREA DI GOVERNO                                          05        VOTO EUROPEEE 2014               0,5

AREA DI GOVERNO                                                 30.’      VOTO EUROPEEE 2014           46,4

MOVIMENTI DEMOCRATIVI E DI SINISTRA                  2,9

INSIEME DI PISAPIA                                                 2.0

SINISTRA ITALIANA                                                  2,2         

RIFONDAZIONE COMUNISTA                                      1.00

AREA DI SINISTRA                                                 8,1        VOTO EUROPEEE 2014            4,0

FORZA ITALIA                                                          13,1       VOTO EUROPEEE 2014               16,8

LRGA NORD                                                             15,5       VOTO EUROPEEE 2014               6,2

FRATELLI D’ITALIA                                                    4,5          VOTO EUROPEEE 2014             3,7

AREA DI CENTRO DESTRA                                           33,1                                                                      26,7

MOVIMENTO 5 STELLE                                             26,5       VOTO EUROPEEE 2014                21,2

ALTRI PARTITI                                                        2,00       VOTO EUROPEEE 2014                 1,7

NON SI ESPRIME                                                     41,5

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Scriveva Corrado Alvaro, scrittore calabrese nato a San Luca che: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.” 

Se oggi Alvaro fosse tra noi e potesse intervenire in questo Consiglio Comunale forse aggiungerebbe che “vivere rettamente oltre che inutile può diventare a volte incompatibile!”.

Questo può accadere si, a certe condizioni, direi gravi e nefaste, che si sono unite e combinate tra loro in modo da generare un mix pericolosissimo di ignoranza politica, ipocrisia, ripicca, incapacità amministrativa e mancanza assoluta di rispetto.

Questo è accaduto nella città di Amantea, con l’amministrazione Pizzino.

Oggi siamo qui a celebrare un ulteriore “atto osceno” in luogo pubblico, nel più importante luogo pubblico di una comunità, il Consiglio Comunale!

Dopo la campagna elettorale finita nelle aule giudiziarie, dopo l’ipocrisia del primo consiglio comunale, dopo gli arresti, e poi le indagini a carico dell’assessore al bilancio, l’ulteriore “atto osceno” è l’incompatibilità della consigliera Francesca Sicoli, definita dal sindaco come “la nuvoletta che può minacciare il Consiglio”.

Non so se stesse scherzando Mario Pizzino, ma dopo l’uragano che lo ha colpito, finito anche nei TG nazionali, se è uno scherzo è di cattivo gusto ed anche in fondo un po’ masochistico! .

La mancanza di rispetto che oggi in questa assise io con forza denuncio, state attenti, non riguarda affatto Francesca Sicoli che poteva, può e potrà sempre camminare a testa alta portando con sé il valore indiscusso della sua onestà e della sensibilità che ha donato a questo Consiglio Comunale.

La mancanza di rispetto non rende Francesca una vostra vittima, perché vi garantisco che non siete riusciti a colpirla minimamente e nemmeno a scalfirla.

La vostra gravissima mancanza di rispetto ha altre vittime:

innanzitutto la legge di cui avete fatto un uso strumentale, cercando di piegarla al raggiungimento di un risultato ben diverso da quello per cui quelle norme sono state concepite, perché le norme sull’incompatibilità tendono ad eliminare i conflitti di interesse, in questo caso inesistenti, e non autorizzano ad eliminare gli avversari politici.

Poi la mancanza di rispetto riguarda questa Assise, il Consiglio Comunale, e quindi i cittadini di Amantea tutti che in questo consiglio sono rappresentati da coloro che hanno scelto attraverso il voto democratico.

E Francesca Sicoli è stata scelta e voluta, direi fortemente voluta, in questo consiglio, anzi è stata una dei consiglieri più votati, anche più di quasi tutti voi, e di tutti i consiglieri della scorsa consiliatura, lei che il voto non lo ha nemmeno chiesto, e in un sistema della politica amanteana che tradizionalmente il voto lo chiede casa per casa, e lo ritiene così importante che parametra gli incarichi sul numero dei voti ricevuti ( che barbarie!), e a volte arriva addirittura a offrire degli scambi, fino al punto di scambiare anche la stessa dignità pur di conquistare la poltrona.

Infine la mancanza di rispetto verso i principi della buona amministrazione che avrebbero visto un sindaco avveduto, obiettivo, lungimirante fare di fronte alla questione l’unica cosa possibile: rinunciare all’azione promossa dalla giunta Sabatino che, con metodi di intimidazione non riuscita, aveva spostato un contrasto politico nella aule giudiziarie, pesando da un lato sul lavoro già sovraccarico dei giudici, e dall’altro sulle tasche dei cittadini impegnando soldi pubblici, 1759 euro solo per iniziare la lite, per difendere non il Comune ma se stessa e il padre-ragioniere pensionato ma ancora in servizio presso l’Ente. Tanto è vero che nella causa promossa la Sabatino chiede un risarcimento di 260.000 euro di cui 250.000 per sé e l’amministrazione e solo 10.000 per il Comune. I rilievi politici che si mossero allora, poi trasformati in danno d’immagine, erano peraltro fondatissimi, e nella scorsa consiliatura li ho sentiti muovere da molti di voi, tra cui il segretario del Partito democratico che oggi siede tra i banchi della maggioranza,e dalla consigliera Veltri che sedeva allora, giustamente critica, tra i banchi della minoranza.

Ma si sa ad Amantea spira nella politica, la vostra politica, un vento strano che mischia le carte e le foglie, e finisce che chi era da una parte si trovi dall’altra molto facilmente, e i consiglieri ed i simboli si mischiano nel consociativismo più bieco e miserevole!

Ed eccoci qua, nella delibera di incompatibilità, che perdonami – Francesca- ha altre vittime che non sei tu- cara la mia Sicoli-, perché non riesco a vederti se non molto, ma molto lontana da tutto questo, e mi appari davvero profondamente incompatibile anche solo con gli effetti irrispettosi di questa vicenda.

Io sono orgogliosa di averti al mio fianco per il coraggio e la coerenza sempre dimostrata con garbo e rispetto, anche quel giorno in cui poi saresti diventata incompatibile, con l’assurdo gigantesco che io che in qualche modo ti ho “guidata”, rimarrei invece compatibile.

Per me e per tanti cittadini, qualunque cosa accadrà oggi rimarrai una piccola eroina di una politica che ad Amantea ha avuto la forza e il coraggio della verità e della denuncia , che vuole costruire e mai distruggere, e questa altra esperienza renderà te e tutti i cittadini amanteani onesti e coraggiosi ancora più forti e capaci di costruire nel tempo una politica di cui saremo orgogliosi ed una Amantea migliore.

Non sarà facile, e forse non ci saremo io e te , ma questo è quello che accadrà!

Francesca Menichino

Ecco cosa ha detto Francesca Sicoli in Consiglio ed a sua difesa

Giovedì, 28 Settembre 2017 18:52 Pubblicato in Cronaca

Quando nel 2014 ho scelto di iniziare questa nuova esperienza nella mia vita, l’ho fatto solo ed esclusivamente a causa di una forte spinta interiore, a volte anche irrazionale.

Non sono una politicante navigata come la maggior parte di voi… anzi non lo sono per niente. Quello che invece sento con chiarezza è che sono parte integrante di una società, della nostra società. Sono una cittadina che ama il suo paese.

L’idea che mi ha spinto ad essere qui è comune a tutti noi, almeno in teoria, ed è quella di agire in maniera concreta per la rinascita sociale ed economica di questa piccola comunità di Amantea, che in qualche modo rappresenta il termometro di tutto il Paese.

L’idea era quella di diventare parte attiva del cambiamento, di agire concretamente io per prima.

Questa in atto è una rivoluzione culturale che ci vede, volenti o nolenti, protagonisti del nostro vivere quotidiano che non è separato in nessun modo dalla vita politica locale e non solo.

Tutto è politica nella vita. Tutto. La famiglia, il lavoro, la scuola, il senso civico che si traduce nei nostri gesti quotidiani all’interno della nostra casa, come accompagnare i figli a scuola, andare sul posto di lavoro, considerare i nostri vicini amici o nemici, mantenere le strade pulite o no, la scuola che chiude perché pericolante, gli sbarchi di gente disperata, parcheggiare bene o meno, i rifiuti a terra o nel cestino, tutto è comunità, tutto è politica.

E se poi diventiamo amministratori, come nel nostro caso, abbiamo la responsabilità di fare bene con i soldi degli altri e per gli altri, mentre se rimaniamo cittadini abbiamo la responsabilità di rispettare gli altri e di farci rispettare.

Questo è per me essere consigliere in questa Assise, fare azioni improntate alla realizzazione del bello e del benessere del paese intero.

Ma la teoria sappiamo diverge dalla pratica ed alcune volte il potere devia il corso del bene comune, come nel caso della denuncia a mio carico di due anni fa e che oggi mi renderebbe incompatibile con il ruolo assegnatomi dai miei concittadini.

Una cosa dico a riguardo e a gran voce: nulla ho fatto se non essere presente come cittadina in una circostanza che tutelava la comunità intera. E la verità va sempre detta, sostenuta e difesa. Per natura sono fatta così, ricerco l’equità e la giustizia in me stessa e quindi negli altri, soprattutto in chi ha il potere di prendere decisioni che riguardano la qualità della mia vita e della comunità di cui faccio parte. Agire per far sì che la macchina comunale funzioni è un mio dovere.

Agire affinché non ci siano prevaricazioni e soprusi nei confronti di qualcuno a beneficio di altri è un mio dovere. Denunciare atti oggettivamente sbagliati è un dovere. Risvegliare dentro di me e negli altri l’indignazione per le malefatte è una necessità per la salute delle cose.

Non rassegnarsi al mal costume è fondamentale per contrastare l’apatia delle menti.

Coltivare la speranza è la linfa vitale per il futuro. Ecco, tutto questo per me è politica e tutto questo è necessario per le generazioni future. Abbiamo già fatto scelte sbagliate e creato danni alcuni forse irreparabili, a maggior ragione non si può più fare finta di niente e il mio pensiero è costantemente rivolto ai miei nipoti.

Ogni cosa che penso o faccio è proiettata nel futuro: come sarà domani, tra un anno, tra dieci? L’azione che compio oggi lascerà un segno che erediteranno i nostri ragazzi, quindi va valutata bene.

Nella mia idea di amministratore c’è tutto questo, e venire nella casa comunale due anni fa, insieme a due senatori e alla consigliera Menichino, voleva dire rispettare me stessa in quanto cittadina, e tutti gli altri fuori da questo Comune che viene visto come una fortezza, un luogo chiuso e segreto dove si prendono decisioni sbagliate e contro gli interessi comuni.

Lo rifarei ancora ovviamente. Non siamo violenti, non siamo vandali, non siamo disonesti. Siamo qui per far rispettare i nostri diritti avuti in eredità da donne e uomini che hanno pensato al futuro, agendo nel loro presente.

Dal primo giorno in questo consiglio mi avete contestato l’incompatibilità e allora mi sono ulteriormente chiesta cosa meglio volesse significare oltre il “conflitto di interessi” e sono andata a studiarne il significato letterale:

incompatibilità s. f. [der. di incompatibile]. – 1. In genere, condizione per cui due o più cose o situazioni sono tra loro in contrasto e non compatibili l’una con l’altra, sicché non possono coesistere o conciliarsi

Bene, di sicuro sono incompatibile con chi vuole limitare la mia libertà e con chi utilizza il potere per vendicarsi.

Sono incompatibile con l’arroganza, con l’ignoranza, con l’inettitudine, con l’incoerenza, con l’ipocrisia, con la cattiveria, con il finto buonismo, con la prevaricazione ma soprattutto con la falsità. Con tutte queste cose sono incompatibile!

E dovrebbero esserlo tutti coloro i quali ricoprono incarichi pubblici e che rivestono un ruolo di pubblico potere.

Per me essere seduta qui oggi significa vivere il mio tempo in virtù di scelte fatte e sostenute da tutti quei concittadini che mi hanno votata, significa avere consapevolezza di quello che mi circonda e migliorare me stessa che vuol dire passare anche da tutto questo, quindi volevo ringraziarvi per aver arricchito il mio bagaglio di esperienze con questo fatto singolare ed unico, sia nella mia vita che nella storia del consiglio comunale di Amantea.

Francesca Sicoli

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