
Redazione TirrenoNews
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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Gagliardi
“ Leggendo il Quotidiano del Sud di oggi venerdi' 29 settembre 2017 ho appreso che Padre Pio Marotti, parroco della parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea e' stato trasferito nella parrocchia di santa Maria La Pinta di Amantea.
Ribadisco che non e' una notizia di oggi.
E' una notizia vecchia di oltre 4 mesi orsono.
E poi il trasferimento non e' avvenuto su richiesta di diversi fedeli di S.Pietro in Amantea.
Questa e' una notizia falsa e merita di essere smentita.
E' un normale avvicendamento dei parroci della Diocesi di Cosenza-Bisignano voluto ardentemente dal nostro Arcivescovo Mons. Nole', il quale nel luglio scorso ha voluto ringraziare i sacerdoti e le comunita' parrocchiali per l'accoglienza degli avvicendamenti.
Nella lettera cosi' ha scritto l'Arcivescovo:- Il sacerdote non viene consacrato per una parrocchia o per un paese, ma per la chiesa, per la Diocesi ......e dopo aver trascorso tanto tempo in una parrocchia e' naturale, e' normale che ci affezioniamo alla nostra gente, ed e' normale che essi si affezionino a noi. Ma l'amore e il bene non si cancella anche se uno lascia un servizio, restano come pietre miliari nella storia personale di ciascuno che ci ha incontrati o che abbiamo incontrato-.
Quindi non e'assolutamente vero che Padre Pio sia stato allontanato da San Pietro in Amantea su richiesta di diversi fedeli.
A dire il vero alcuni sedicenti parrocchiani ci hanno provato per diversi anni.
Hanno sottoscritto una petizione inviandola alla Curia e al Santo Padre chiedendo il trasferimento del frate, perche' secondo loro "si preoccupava maggiormente di edificare cattedrali nel deserto piuttosto che rendersi conto che la sua chiesa si svuotava dei suoi fedeli; che amava poco il dialogo, l'umilta' e la trasparenza, mentre dava molta importanza al dio denaro".
Argomentazioni molto forti che non hanno sortito nessuno effetto.
Infatti il nostro Arcivescovo non ha mai preso in considerazione le assurde richieste e ha sempre rifiutato di ricevere in Curia i sedicenti parrocchiani.
I firmatari della petizione non erano la maggioranza dei cittadini sampietresi.
Circa 30 vivevano e lavoravano al Nord o all'estero.
Altri 20 erano persone sconosciute, mai viste in chiesa, neppure nelle feste comandate.
Allora perche' si erano intromesse negli affari interni della parrocchia?
Chi erano?
Cosa volevano ottenere?
Perché' chiedevano l'allontanamento del parroco?
Cosa aveva fatto di male?
Alcuni firmatari della petizione e alcuni fedeli che oggi festeggiano il trasferimento del parroco sono gli stessi che con attacchi volgari, con insulti pesanti, con calunnie e insinuazioni, nella Sala Consiliare del Comune nel luglio 2013, si sono scagliati contro il Parroco Padre Pio, reo di aver fatto svolgere la festa della Madonna delle Grazie del 2 luglio al Consiglio Pastorale come il Vescovo aveva decretato e non ad un comitato festa gestito dai soliti spendaccioni delle offerte dei fedeli.
Sono gli stessi sedicenti fedeli che in occasione della festa di Sant’Elia nella omonima contrada il 23 e 24 luglio hanno affisso nella porta della chiesetta e nei pali della luce elettrica lettere anonime offensive.
Si accusava il parroco che con i soldi della festa pagava le parcelle dei suoi avvocati e i lauti pranzi con il resto della compagnia.
Sono gli stessi sedicenti parrocchiani che sono andati finanche a Roma in Vaticano per consegnare la petizione direttamente nelle mani di Papa Francesco.
Il viaggio del 21 ottobre 2015 potevano evitarlo.
Non ha sortito alcun effetto.
Si e' trasformato in una bella scampagnata a Roma e dintorni.
Ora pero' che Padre Pio non sara' piu' parroco della parrocchia di San Pietro in Amantea dal prossimo primo ottobre potranno festeggiare, sparare i fuochi d'artifizio e mangiare le torte alla mandorla e al cioccolato e i famosi cullurielli e le grispelle.
Attenti ai dolori di pancia e alle "cacarelle".
Ma loro ci sono abituati ormai.
Ma Padre Pio sara' sempre con noi e in mezzo a noi, perche' i frati francescani hanno realizzato nel Comune un Eremo e un museo della comunicazione.
Lo vedrete sempre, ogni giorno.
Francesco Gagliardi
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Spezzano Albanese. Sequestrato un impianto di depurazione.
Venerdì, 29 Settembre 2017 17:28 Pubblicato in CosenzaSmaltimento illecito di rifiuti. Due denunce
Un impianto di depurazione di acque reflue industriali è stato posto sotto sequestro dai militari del Nipaf di Cosenza, Nucleo di Polizia Ambientale e Forestale Carabinieri,
coadiuvati dalle Stazioni Forestale Carabinieri di Spezzano Sila e Castrovillari, nel comune di Spezzano Albanese lungo la SS 19.
Durante le indagini è emerso che l’impianto, utilizzato da una ditta alimentare, era privo delle autorizzazioni allo scarico previste dalla normativa, risultate scadute nel 2014.
Il controllo effettuato ha inoltre accertato l’illecito smaltimento dei fanghi di depurazione industriale prodotti, oltre alla presenza nelle vasche di depurazione di oltre 80 metri cubi di rifiuti liquidi speciali.
L’indagine effettuata dal Nipaf, coordinata al Procuratore Capo Eugenio Facciolla, ha portato oltre al sequestro dell’impianto alla denuncia di due imprenditori, il legale rappresentante della ditta e il gestore dell’impianto di depurazione, per “gestione illecita di rifiuti” e “scarico di reflui industriali senza la prescritta autorizzazione”.
COSENZA 29 settembre 2017
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Mare sicuro 2017 Il bilancio della stagione estiva
Venerdì, 29 Settembre 2017 17:14 Pubblicato in Vibo ValentiaRiceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del 29 settembre 2017
A conclusione dell’operazione nazionale “Mare Sicuro 2017”, organizzata dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e coordinata, a livello regionale, dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, iniziata il 18 giugno e conclusa il 18 settembre, la Guardia costiera di Vibo Valentia fa il bilancio dei risultati raggiunti.
Le attività operative del vasto compartimento Marittimo di Vibo Valentia (uno dei più grandi d’Italia, che si estende per oltre 220 chilometri, da Maratea a Nicotera e ricomprende il territorio costiero di due regioni e quattro Province), comandato dal Capitano di Fregata (CP) Rocco PEPE, sono state coordinate dai tre Circondari Marittimi di Vibo Valentia Marina, Cetraro e Maratea, seguendo le linee d’indirizzo emanate dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e dalla Direzione Marittima della Calabria e della Basilicata tirrenica di Reggio Calabria.
L’obiettivo di garantire una stagione tranquilla ai bagnanti è stato raggiunto grazie all’imponente dispositivo operativo messo in atto su tutto il litorale e all’importante sforzo giornaliero profuso dagli uomini e donne in servizio nei 10 Uffici marittimi del compartimento: ben sedici i mezzi navali e quattordici pattuglie terrestri quotidianamente impegnate sulla costa, per un totale giornaliero di 70 persone, circa 200 le richieste di intervento pervenute tramite il numero blu 1530 alle tre sale operative attive tutti i giorni nell’intero arco delle 24 ore, alle quali si è sempre dato risposta con interventi via mare o via terra.
Il dispositivo “terra/mare”, ha garantito una copertura del territorio ogni 10/12 miglia nautiche, quindi in media ogni 20 km di costa.
Dalle quotidiane attività di controllo, pianificate giornalmente dagli Ufficiali “Mission Coordinator Local” dell’operazione Mare Sicuro 2017 si riportano alcuni dei numeri di maggior rilievo, che meglio traducono l’impegno del personale nel Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina (6.000 miglia nautiche percorse dalle Unità Navali – 45.000 km percorsi dalle pattuglie terrestri – 260 missioni di pattugliamento – 37 missioni di soccorso, dalle quali è stata prestata assistenza a 77 persone – 10 le unità navali soccorse e assistite – 4268 i controlli in materia di Sicurezza della Navigazione, diporto, ambiente, pesca e demanio, con particolare riferimento al rispetto dell’ordinanza balneare, che disciplina le attività svolte in mare con la fascia di rispetto destinata ai bagnanti – 219 i verbali amministrativi elevati, per un ammontare di oltre 122.400 euro di multe – 41 le notizie di reato inoltrate alle Autorità Giudiziarie competenti per territorio).
Inoltre, anche quest’anno l’iniziativa del “Bollino Blu” rilasciato dalle forze di polizia operanti in mare alle unità da diporto, ha evitato il ripetersi di controlli già eseguiti, così da garantire al diportista un’estate più tranquilla. Nel solo Compartimento Marittimo di Vibo ne sono stati rilasciati circa 300.
Circa 2000 gli studenti indottrinati da personale del corpo nel periodo febbraio – maggio, nelle scuole superiori, sia per quanto attiene il corretto utilizzo del mare, sia per informazioni di specifica competenza del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Si coglie l’occasione per ringraziare gli organi di stampa, che durante l’intera stagione estiva hanno sempre pubblicato i numerosi articoli di stampa relativi alle attività svolte e alle iniziative intraprese dal Personale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, e che con il loro preciso e puntuale apporto hanno contribuito, attraverso la loro opera divulgativa, all’attività di prevenzione dei potenziali comportamenti scorretti.
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