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Redazione TirrenoNews

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Gli Inascoltati di Gigi El tarik

Martedì, 09 Gennaio 2018 20:16 Pubblicato in Basso Tirreno

“Sono giovani e meno giovani, ci sono chi studia e chi lavora, molti che si arrangiano.

Sono un pezzo di questo paese, quelli che producono la ricchezza che altri si dividono, quelli che fanno andare avanti le cose, quelli che si mantengono onesti mentre pochi arraffano tutto. 

Sono quelli che non sono mai ascoltati, che non hanno amicizie importanti, che non hanno un partito.

E che però credono nell’impegno e nella collettività, e per questo ogni giorno militano in centri sociali, associazioni, comitati di base, collettivi, sindacati, portando avanti attività sociali, doposcuola gratuiti, ambulatori e palestre popolari, mettendo su reti contro la povertà, cercando di difendere i territori e i centri storici dalle devastazioni, attivandosi quando c’è un terremoto o un’emergenza… 

Appartengono a quell’Italia che la televisione e i mass-media in genere non raccontano, perché fa più comodo rappresentare un paese di individui isolati, depressi e arrabbiati che si fanno la guerra fra di loro, piuttosto che il paese solidale, che nella crisi sta imparando l’aiuto reciproco, a rispondere insieme ai bisogni, a denunciare gli speculatori, i politici corrotti, le inefficienze, gli sprechi. 
Non sono famosi, non fanno comodo a nessuno.

Anzi chi li governa, dall’Europa al più piccolo paese, vorrebbero farli sparire.

Ma esistono, sono vivi e attivi su tanti territori, si fanno e si faranno sentire, diventeranno sempre di più il riferimento che le persone non trovano e non troveranno nelle istituzioni. 

Hanno deciso di mettersi al servizio del popolo, degli ultimi.

E lo fanno con dedizione, come persone che sanno di stare combattendo una battaglia lunga e dura. Una battaglia contro l’arroganza del potere, il ricatto della fame, l’egoismo e l’ignoranza.

Purtroppo sono stati, fino ad oggi, senza un esercito, senza un piano di battaglia generale, troppo spesso divisi, chiusi ognuno nella propria resistenza… 

E’ una umanità stanca di subire questa politica.

Ogni giorno riescono a strappare sul territorio tante piccole vittorie, prendono sempre più atto che non è vero quello che gli hanno insegnato, che non cambia mai niente…

Sono convinti che vincere si può, se si lavora con tenacia, rendendo protagoniste le persone.

Loro sentono addosso l’entusiasmo, ma non riescono a portarlo su una dimensione nazionale, farlo sentire a larghe masse.

Per questo chiedono di unirsi, per far arrivare più lontano la loro azione, per incidere sulla politica ai livelli più alti. 

Tutte le forze politiche usano lo stesso spartito musicale.

Ormai gli italiani si trovano di fronte tre destre: quella del PD, quella della Lega e Berlusconi, quella del Movimento 5 Stelle.

Nessuna di queste forze offre una risposta ai bisogni veri dei lavoratori, dei disoccupati, dei pensionati, delle giovani generazioni.

Nessuna di queste forze può dare una mano alle comunità, perché nessuna vuole fare le uniche cose che potrebbero davvero cambiare la vita dei cittadini: prendere la ricchezza dalle tasche dei ricchi, fare politiche sociali, investimenti pubblici, messa in sicurezza dei territori, fermare abusi e speculazioni. 

Mentre la condizione di vita degli inascoltati è in continuo peggioramento, sfiorando livelli drammatici nel Mezzogiorno, si preparano mesi spaventosi di campagna elettorale, in cui ognuna di queste forze farà a gara per affermarsi come la più intollerante, la più razzista, la più repressiva.

Ci sono cittadini che non vogliono essere spettatori di questo teatrino.

Vogliono aggregarsi, agire, e imporre i loro temi.

Con l’informazione, con le lotte, con una presenza viva sui territori che tolga consenso a chi ancora ha la faccia tosta di volerli ingannare ancora una volta.

Far West 9 gennaio 2018       Gigino A Pellegrini & G el Tarik

E’ stata eseguita questa mattina dai Carabinieri la misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Castrovillari Dott.ssa Teresa Reggio nei confronti di Antonio Renato Marino di Cropalati (cs) accusato del reato di tentato incendio boschivo doloso continuato..

Il quarantacinquenne si è reso responsabile di due tentativi avvenuti nel territorio di Longobucco nel mese di settembre 2017.

In particolare la località “Macrocioli”inserita all’interno del perimetro del Parco Nazionale della Sila è stata oggetto nel periodo estivo di diversi incendi boschivi che hanno distrutto ettari di area boscata.

Durante le operazioni di spegnimento di uno di essi è stato ritrovato dal personale operante un dispositivo di innesco formato da un lumino in cera.

Tale zona in seguito è stata oggetto di accurate indagini di osservazione e controllo da parte del personale dei Carabinieri Forestali, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari Dott. Eugenio Facciolla, che hanno dato la possibilità di individuare il responsabile di tale reato.

In particolare, nei giorni seguenti, in due occasioni specifiche, il Marino, veniva sorpreso dalle telecamere mentre raggiungeva tale località.

Una prima volta, dopo aver parcheggiato la sua autovettura, scendeva e deponeva in una area boschiva un dispositivo incendiario composto dal solito lumino di cera.

Subito dopo si allontanava, di poco, per farvi ritorno immediatamente e spostare l’ordigno in un posto a lui più idoneo ma nelle vicinanze.

Una settimana dopo tale azione veniva nuovamente individuato mentre percorreva con l’autovettura e lanciava il dispositivo incendiario analogo a quello usato precedentemente.

In entrambi casi i Carabinieri intervenivano immediatamente per disinnescare gli ordigni ed evitare la propagazione delle fiamme.

Tali indizi di colpevolezza hanno portato oggi alla notifica della misura cautelare nei suoi confronti eseguita dai Carabinieri Forestali della Stazione Parco di Cava di Melis e dalla Stazione Carabinieri di Longobucco.

Anche nel 2018 la politica calabrese è folle !?!?

Martedì, 09 Gennaio 2018 16:34 Pubblicato in Paola

Leggiamo su “Il Dispaccio “ un articolo dal titolo” Lsu-Lpu: legge regionale per stabilizzarli”

Lo avrebbe detto Sebi Romeo, capo gruppo del Pd a palazzo Campanella, intervenuto a Siderno all'assemblea dei sindaci della Locride,

 

che si è riunita nell'aula della consiglio comunale della cittadina ionica, per discutere della tematica urgente della stabilizzazione degli LSU e degli LPU.

A noi sembra un vergognosa presa in giro di migliaia di persone senza lavoro.

A meno che non sia semplicemente una lettura palesemente approssimativa se non palesemente illogica del redattore dell’articolo che infatti scrive che “La legge di fatto integrerà, diciamo meglio affiancherà, quella parte del decreto della ministra Madia che in riferimento agli LSU e LPU evidenzia chiaramente la parola stabilizzazione”.

Ma è possibile che la regione per stabilizzarlo paghi il personale LSU ed LPU e poi lo assegni ai comuni perché lo usino per le loro esigenze?

Ci sarebbero reazioni terribili da parte dei comuni stessi ognuno dei quali vanterebbe il “diritto” ad averne una parte correlata ai propri bisogni .

Ne sono tranquillizzanti le parole del presidente dell'Anci Calabria, Gianluca Callipo, quando afferma che "I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità sono una risorsa importante in molti casi determinanti. Non si può fare a meno di loro e quindi l'impegno è massimo per garantire la loro stabilizzazione".

Ma allora questa ipotesi dà ragione ad Oliverio quando chiedeva ai comuni di stabilizzare gli LSU ed LPU ma senza averne i mezzi finanziari indispensabili ed i posti vacanti in pianta organica.

Poco importa che il presidente del Comitato dei sindaci della Locride Rosario Rocca abbia detto che LSU ed LPU: " Sono essenziali” per i comuni

Mica la regione può assumere ed inviarli a lavorare nei comuni.

Né la regione è in grado di pagare i comuni per stabilizzarli!

E forse certe odierne scelte politiche non sono estranee a questa grave situazione che interessa non dieci ma 5000 persone!

Vedremo.

Ma comunque non tentate di prenderli in giro. Potrebbero arrabbiarsi!

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