
Redazione TirrenoNews
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La cura della casa comune, uomo, cultura ed ambiente
Domenica, 14 Febbraio 2016 18:38 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaVenerdì 19febbraio con inizio alle ore 19.30 nella sala convegni del convento di San Bernardino si terrà la conferenza dibattito sul tema“.
Alla ricerca di uno stile di vita: La cura della casa comune, uomo, cultura ed ambiente” promossa ed organizzata dall’ Associazione Prospettive di Amantea.
Dopo il saluto del presidente dell’ Associazione Prospettive dr Aldo Andreani, la professoressa Giuseppina Ferraro terrà la introduzione alla conferenza
Seguiranno le due relazioni, tenute , la prima, da padre Francesco Celestino custode dei minori conventuali, superiore del convento di san Bernardino, parroco della parrocchia di san Biagio V.M di Amantea, la seconda dal professor Giuseppe Chidichimo , ordinario di Chimica - Fisica della università della Calabria.
Ne da comunicazione il presidente dell’ Associazione Prospettive dr Aldo Andreani.
I vigili di Amantea. Gli unici precari non stabilizzati
Domenica, 14 Febbraio 2016 18:33 Pubblicato in Primo PianoSembra si sia addormentata la vicenda dei vigili di Amantea. Probabilmente gli unici in Italia a non essere stati stabilizzati.
Parliamo di Vigili precari, alcuni dei quali muniti di laurea, ma che non hanno superato il concorso apposito bandito dall’amministrazione comunale. E si tratta, come noto, di un posto di categoria “B”, al quale, cioè, si accede con il diploma .
O meglio, soltanto una di loro lo ha superato, guarda caso quella che ha prestato servizio per minor tempo delle altre, quasi a voler significare che la esperienza derivante dalla prestazione del servizio non determina il possesso o lo sviluppo delle conoscenze utili a prestare il servizio medesimo.
Ovvia la domanda che si sono posti tutti : ma i vigili precari, allora, erano quasi tutti inidonei alle mansioni svolte , come accertato dalla commissione di concorso?
Possibile che i vari comandanti succedutisi non se ne siano accorti, rimuovendoli dall’incarico?.
E possibile, ancora, che gli amministratori succedutisi negli anni non se ne siano accorti ed abbiano per un decennio rinnovato l’incarico ai medesimi precari? Domande destinate a restare senza risposta.
Sono anche questi gli interrogativi che si pongono i vigili precari rimasti senza lavoro e che hanno perso la speranza di essere utilizzati dal “loro” comune.
Quasi persa la speranza. Perché , in verità, non demordono e stando a quanto si dice hanno dato incarico a legale di fiducia di proporre ogni possibile azione a tutela di quello che ritengono sia un loro sostanziale diritto.
Quali le forme della tutela non sono però note. Anzi, in verità, sono ancora oggetto di approfondita valutazione. Potrebbe essere un ricorso al tribunale amministrativo catanzarese , o forse un ricorso al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Paola, se non altro.
Già! Perché si tratta di una vicenda che viene da lontano e che forse andrà anche lontano.
“Siamo delusi. Fortemente delusi. Anche perché si trattava di un posto part-time. E perché la dotazione organica della Polizia Municipale amanteana è assolutamente insufficiente per un comune di quasi 15 mila abitanti, al punto che è raro vedere in giro, a piedi intendiamo, i nostri amici vigili urbani. La carenza si avverte soprattutto nella frazione di Campora San Giovanni. Quando c’eravamo noi la situazione era ben diversa.”. Questo è il senso del loro pensiero comune.
Ed anche la gente sussurra che “Per fortuna che si vedono in strada i “vigilini” delle strisce blu!”. Almeno loro, anche se non bastano, ovviamente.
“E la carenza- continuano i vigili precari- si vede sempre più anche dai comportamenti degli utenti della strada”. “Anzi -concludono- prima o dopo avverrà qualche incidente che darà la misura della assenza del controllo della città. Nessuna colpa agli ex colleghi, per amore del cielo, ma la scelta delle opere pubbliche in luogo del personale non è stata e non è accettabile. Ad Amantea ormai il lavoro si trova solo emigrando!”.
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Il Vescovo Nolè invita i cittadini elettori a partecipare attivamente alla vita della città.
Una presa di posizione “forte”, “nuova”, ed “inattesa” quella del vescovo di Cosenza a conclusione della celebrazione svoltasi in occasione della festa in onore della Madonna del Pilerio.
Il vescovo dopo i ringraziamenti per le collaborazioni offerte per la festa della Madonna del Pilerio ha voluto leggere la sua omelia “ politica” , “per non dire parole inutili”.
Ecco il testo:
"Fra qualche mese la nostra città sarà chiamata ad eleggere il primo cittadino e i consiglieri che l'amministreranno.
Come nuovo Pastore di questa bella diocesi, ovviamente, non tocca a me fare analisi politiche o suggerire programmi amministrativi, ma sommessamente vorrei offrire il mio piccolo contributo, con alcune riflessioni che mi sembrano opportune per il momento particolare che ci apprestiamo a vivere.
Anzitutto, un invito a tutti , soprattutto ai cristiani, a partecipare attivamente alla vita della città anche attraverso questo gesto alto di democrazia .
Il Commissario prefettizio che ringraziamo è un'eccezione alla vita democratica.
Non possiamo pretendere o giudicare senza essere protagonisti in qualche modo delle vicende che ci appartengono.
E poi vorrei invitare i candidati a fare della politica un atto di amore alla città e ai suoi cittadini.
Se possibile uscite dalle logiche esclusivamente partitiche e individualistiche, per entrare in una competizione politica che metta al centro la persona, il bene di tutti, il rispetto della legalità, la cura dei più deboli e delle periferie geografiche ed esistenziali della comunità
L'amministratore, chiunque esso sia, una volta eletto, è chiamato a volare alto, non può accontentarsi di camminare a testa bassa.
Solo dall'alto di una statura morale, politica e di civiche virtù si può avere uno sguardo completo e limpido, onesto e partecipativo sulla comunità che si è chiamati a servire, perché dall'alto si vede il tutto e si respira aria pulita".
"Sto scoprendo, giorno dopo giorno una città e una diocesi cariche di potenzialità umane e sociali, a cominciare dal meraviglioso mondo del volontariato, fino alla gioia di vivere la bellezza della famiglia e l'associazionismo cattolico e laico, come luogo di formazione e di crescita spirituale e sociale.
Non disperdiamo questo grande patrimonio umano e sociale, per una rinascita delle coscienze e del senso civico della partecipazione alla vita della comunità.
Io sto imparando ad amare questa bella e ricca realtà calabrese, voi l'amate prima di me, quindi lasciamoci guidare solo dall'amore alla città e ai suoi cittadini.
Se poi i candidati e i futuri amministratori sono anche credenti e cattolici, allora non possono non ispirarsi alla dottrina sociale della Chiesa che deriva i suoi principi dal Vangelo e dalla tradizione morale che ha sempre ispirato gli amministratori e gli statisti cristiani in Italia e ovunque nel mondo. A tutti auguri di buon lavoro".
In grassetto il richiamo a tutti i cittadini a non restare estranei alla vita della città.
Per fortuna che non ha toccato i politici che sono stati “relegati” all’opposizione e che vivono la loro condizione da ignavi e senza svolgere il loro ruolo . Chissà cosa avrebbe detto.
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