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Giovedi 15 dicembre ore 19.30 - Chiesa monumentale di San Bernardino da Siena in Amantea.

 

Intervengono:

Dottor Aldo Andreani Presidente Associazione Prospettive.


Professoressa Lidia Gagliardi Associazione Prospettive Coordinatrice del progetto.


Padre Francesco Celestino Custode provinciale dei Frati minori conventuali.


Superiore del convento di San Bernardino da Siena in Amantea.


Letture, poesie, musiche e canti.


Partecipano alunni del polo scolastico, della scuola primaria e secondaria di I° grado di Amantea.


Gruppi della Romania, della Nigeria e della cultura arbereshe.

Pubblicato in Primo Piano

L’Associazione Socio -Culturale “Prospettive” che opera da anni ad Amantea e nel suo comprensorio, finalizzata ad apportare un contributo alla crescita e allo sviluppo della società civile, il 19 febbraio scorso ha organizzato una conferenza-dibattito dal titolo: “Alla ricerca di uno stile di vita: la cura della casa comune, uomo, natura, ambiente”.

Nel salone del Convento di san Bernardino, dopo i saluti di rito del presidente dott. Aldo Andreani, e una breve introduzione al tema in discussione della socia Giuseppina Ferraro, come da programma, hanno parlato Padre Francesco Celestino, Custode provinciale dei Frati Minori Conventuali, Superiore del Convento di San Bernardino ed il professore Giuseppe Chidichimo ordinario di chimica-fisica, direttore del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche – CTC dell’Università della Calabria.  

Padre Celestino, in un attento e preciso commento dell’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, mette l’accento sugli aspetti ecologici del documento papale, in particolare la preoccupazione del Pontefice per il destino della “casa Comune”, l’oikos, minacciata e offesa da un’economia capitalista che emargina ed esclude i più deboli.

L’uomo deve comprendere di non essere il dominatore assoluto della terra, ma di far parte di un equilibrio che lui stesso deve preservare e custodire.

Il professore Chidichimo, nel suo intervento denuncia lo sfruttamento selvaggio della natura, la globalizzazione di una economia e di una politica sottomessa al potere finanziario delle multinazionali che perseguono soltanto il profitto, mettendo a rischio la sopravvivenza del nostro pianeta.

Evidenzia come l’uomo, con l’inizio dell’era industriale, sia diventato l’artefice dell’inquinamento e del surriscaldamento terrestre, accelerato in questi ultimi decenni da un’economia miope ed egoistica caratterizzata da un consumismo esasperato.

Servono non più parole ma un’azione congiunta di politica e scienza e soprattutto un’inversione di rotta, un nuovo stile di vita individuale, un controllo dei consumi e la promozione di una maggiore coscienza ambientale.

A conclusione dei lavori, i numerosi interventi dei presenti hanno evidenziato l’interesse suscitato dalla tematica e l’alto livello degli oratori.

                                                                                  Associazione “Prospettive” Amantea

Venerdì 19febbraio con inizio alle ore 19.30 nella sala convegni del convento di San Bernardino si terrà la conferenza dibattito sul tema“.

 

 

Alla ricerca di uno stile di vita: La cura della casa comune, uomo, cultura ed ambiente” promossa ed organizzata dall’ Associazione Prospettive di Amantea.

 

Dopo il saluto del presidente dell’ Associazione Prospettive dr Aldo Andreani, la professoressa Giuseppina Ferraro terrà la introduzione alla conferenza

Seguiranno le due relazioni, tenute , la prima, da padre Francesco Celestino custode dei minori conventuali, superiore del convento di san Bernardino, parroco della parrocchia di san Biagio V.M di Amantea, la seconda dal professor Giuseppe Chidichimo , ordinario di Chimica­ - Fisica della università della Calabria.

 

Ne da comunicazione il presidente dell’ Associazione Prospettive dr Aldo Andreani.

Una conferenza dibattito dalla straordinaria attualità.

Organizzata dalla Associazione Prospettive di Amantea, si terrà il 20 novembre con inizio alle ore 17,30 nella sala Convegni del Mediter raneo Hotel di Amantea.

 

La introduzione sarà svolta dal dr Aldo Andreani, presidente della Associazione Prospettive di Amantea.

La relazione sarà svolta dal dottor Quirino Lorelli, magistrato della Corte dei Conti e docente di diritto amministrativo dell’università della Calabria.

Ogni giorno scoppia uno scandalo sulla corruzione in Italia.

Tutte le regioni italiane sono coinvolte da questo fenomeno.

La Calabria è la più coinvolta.

 

Nel 2014 in Calabria sono state arrestate 244 persone su 2 milioni circa di abitanti.

In Piemonte gli arresti sono stati 201 su poco più di 4,4 milioni di abitanti.

Il Lombardia 209 su circa 10 milioni di abitanti.

Per capire la entità e la gravità del fenomeno vi rinviamo alla lettura della Relazione annuale 2014 edita dall’Anac( Autorità Nazionale Anticorruzione) e presentata in Roma, presso la Camera dei deputati il 2 luglio 2015.

Parliamo della sola punta di un enorme iceberg.

 

Ed ancora meglio Relazione dell’Unione europea sulla lotta alla corruzione nella quale si legge che la corruzione costa all’economia europea 120 miliardi di euro ogni anno e che La Corte dei conti italiana fa notare che i costi diretti totali della corruzione ammontano a 60 miliardi di euro l’anno (pari a circa il 4% del PIL).

Per far capire meglio ai nostri lettori la entità vogliao riportarvi quanyo testualmente scritto in questa relazione :” Nel solo caso delle grandi opere pubbliche la corruzione (comprese le perdite indirette) è stimata a ben il 40% del valore totale dell’appalto.

Secondo gli studi, l’ alta velocità in Italia è costata 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 milioni di euro tra Torino e Novara, 79,5 milioni di euro tra Novara e Milano e 96,4 milioni di euro tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni di euro al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 milioni di euro della Madrid-Siviglia e i 9,3 milioni di euro della Tokyo-Osaka.

Queste differenze di costo, di per sé poco probanti, possono rivelarsi però una spia, da verificare alla luce di altri indicatori, di un’eventuale cattiva gestione o di irregolarità delle gare per gli appalti pubblici.”

Ma và!

Giorno 20 marzo con inizio alle ore 1830 presso la sala Convento di San Bernardino la conferenza dibattito su

I possibili percorsi per un “Nuova Calabria”.

Porge i saluti il presidente dell’associazione prospettive Dr Aldo Andreani

Introduce il socio dell’associazione prospettive Ing Gregorio Carratelli

Relaziona il prof Vincenzo Falcone. Docente Universitario .

Esperto in politica economica dell’Unione europea, fondi strutturali, cooperazione internazionale

Pubblicato in Cronaca

Racconta una vecchia leggenda messa in piedi chissà da chi, e certamente contraria alla immagine di Amantea e della sua gente, che in una data imprecisata , e comunque prima del suo allontanamento per la Francia, Padre Francesco da Paola, uscendo da Amantea, sul ponte sul Catocastro , si sarebbe tolto i calzari e li abbia scossi per togliersi la terra e la polvere di Amantea , quasi che volesse evitare qualsiasi anche impalpabile rapporto con una città ed un popolo.

 

Siamo in grado di smentire le vecchie dicerie di contrasti tra san Francesco di Paola ed Amantea, così contribuendo a scrivere la vera storia che ben oltre le leggende o le dicerie popolari.

Lui, uomo di carità ed amore !

Dal dibattito svoltosi ieri l’altro è emerso, invece, il grande amore di Amantea per san Francesco di Paola

Un dibattito partecipatissimo, svoltosi ieri 10 gennaio nella sala del convento di San Bernardino, promosso dall’associazione Prospettive, presenti il Presidente dell’Associazione Prospettive dr Aldo Andreani, Padre Francesco Celestino , custode dei Minori Conventuali di Amantea, e padre Rocco Benvenuto, già Correttore provinciale della provincia monastica di San Francesco di Paola, è stata confermata , per voce di padre Rocco Benvenuto, la esistenza in Amantea di un convento intitolato a san Francesco di Paola.

Possibile che possa esserci stato un rapporto così negativo tra il santo e la città e poi i frati minimi siano venuti a prendere possesso di un convento intitolato al loro santo?

Il documento è stato fornito in copia proprio da padre Rocco Benvenuto e da oggi appartiene a tutta la città e chiunque può trarne copia .

Il documento è stato affidato al prof Roberto Musì per la sua attenta traduzione ed a breve appena fornitaci ne daremo totale conoscenza.

Intanto il documento conferma quanto da noi già conosciuto e cioè che il convento venne fondato il 19 maggio 1617- due anni prima della sua canonizzazione- in quel di Catocastro , vescovo in Tropea monsignor Fabrizio Caracciolo, grazie alla munificenza di Rutilio Cavallo, gentiluomo di Amantea .

Il convento aveva anche un dormitorio che poteva ospitare 4 o 5 frati.

Ma non basta.

Dal dibattito è emersa anche la lettera che la città di Amantea ha invito al Papa “perche si degni di aggregare Padre Francesco di Paola nel numero dei santi”

La lettera porta la data del 25 novembre 1516 e venne inviata da L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea

Ecco il testo:

Al Papa.

Beatissimo Padre , dell’Universale Chiesa Pastore.

Dopo aver umilmente baciati i suoi santi piedi, e la divota e la continua raccomandazione, ne conviene far certa la santità sua alquanto delle virtù, e la vita del Beato padre Francesco di Paola.

Saprà dunque questo S.Padre, per Religione, Santimonia ed infiniti miracoli, esser stato celebre, innomerabili infermi da vari morbi oppressi, e tormentati, in virtù di Dio Onnipotente, aver sanati, e liberati, esser anco entrato in un’ardente fornace, e uscitone libero, ed illeso, oltre infiniti, ed innumerevoli fatti impossibili a farsi, de’ quali tutti si rende vero testimonio, oltre la pubblica voce, e fama nelle parti nostre, e per tanto veridicamente esclamante.

Di modo che senza rossore di faccia colle ginocchie chine siamo costretti a supplicare, siccome divotamente, ed umilmente supplichiamo la santità Vostra, che per onor a così sovrano Uomo, sua religione ed ordine, e per aumento della divozione né i Cristiani, esso padre nel numero de’ Santi canonicamente, ed onorevolmente si degni aggregare.

Che di nuovo, e sempre baciando i suoi piedi, apparecchiati di continuo servire la Santità sua, facciamo fine umilmente la sua santa benedizione invocando

Della Città dell’Amantea 25 Novembre 1516

Della medesima santità Vostra

Ubbidienti e divoti

L’Università , ed uomini della Città dell’ Amantea

Può esserci mai stato un rapporto negativo tra Amantea e l’allora Beato Francesco di Paola se la città e tutta la sua gente implora il papa di santificarlo? Certamente no!

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Associazione prospettive sul convegno del 26 febbraio scorso.

“Mercoledì 26 febbraio nella sala convegni del Convento di San Bernardino ha avuto luogo un importante e significativo incontro sul tema: “L’esperienza del sacro nella vita del credente ebraico, islamico e cristiano”. A promuovere l’evento l’associazione socio-culturale “Prospettive” che opera da diversi anni sul territorio di Amantea. I lavori sono stati aperti dal dott. Aldo Andreani, presidente dell’Associazione, che ha sottolineato, fra l’altro, la necessità del dialogo interreligioso visto come mutua conoscenza, reciproco arricchimento, promozione umana in tutti i settori e soprattutto difesa della pace. Ha, poi, ricordato la giornata d’incontro e di preghiera di Assisi del 27/10/986, promossa dal Beato Giovanni Paolo II che ha segnato una tappa fondamentale nell’incontro fra le religioni.

Hanno relazionato: il dott. Roque Pugliese, referente della Comunità Ebraica di Napoli e del Meridione: Haji dott. Gianluigi Fhaled Biagioni Gazzoli, Segretario Generale Unione Islamica in Occidente e Padre Francesco Celestino, Custode dei Minori Conventuali, Superiore del Convento di San Bernardino e Parroco della Parrocchia di S. Biagio di Amantea. Ha coordinato i lavori il Prof. Alberto Ventura, Ordinario di Storia dei Paesi Islamici c/o il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria. Argomentazioni importanti, profonde quelle proposte dai relatori, ognuno ha riferito in rapporto al proprio “Credo” con intelligenza, chiarezza e ricchezza dottrinaria, evidenziando un’ idea comune che affidiamo alle conclusioni di Padre Francesco:

“L’incontro con chi è diverso da noi può essere occasione di crescita, fratellanza e di arricchimento. Dialogare non significa rinunciare alla propria identità quando si va incontro all’altro con un atteggiamento di apertura nella verità e nell’amore”.

Un convegno importante che ha registrato la presenza di un pubblico numeroso ed attento a testimonianza del bisogno di ricerca di elementi di riflessione per recuperare le certezze sbiadite in un mondo disordinato che ha perso il senso dei valori e che sembra non accorgersi che involontariamente allontana l’idea di Dio: di una presenza che, comunque, da sempre ha accompagnato il cammino dell’uomo nel corso della storia.

                                                                                                          Associazione “Prospettive”

                                                                                                                      Amantea

Dalla miniatura di Skylitzes di Madrid dell’assedio di Amantea la occasione unica di conoscenza di una parte della storia poco nota della nostra città

Tra i tanti dominatori del territorio amanteano come dimenticare i Bizantini ed in particolare la storia della “reconquista” della città da parte di Niceforo Foca il vecchio che nell’885-886 espugna la città?.

Hanno fatto bene il dr Aldo Andreani e gli altri amici di “Prospettive” a chiedere a Roberto Musì di ricordare o meglio di far conoscere questa parte di storia locale indagata e conosciuta da pochi.

E questo non soltanto per le qualità storiche del relatore, ma anche per il fatto che Musì sembra un “poeta” della storia, un poeta che incanta le platee, e non fa mai venir meno la sua e la altrui attenzione, che affascina per la vastità del suo discettare su fatti antichi del nostro territorio.

Puntuali i suoi richiami storici, puntuali e completi , organica a sua trattazione.

Tutto inizia con “l’immagine raffigurante Amantea assediata, dipinta a colori e per nulla sbiadita, molto bella artisticamente e ben disegnata ……con a sinistra i bizantini del generale Foca, armati fino a denti con lance e spade e schierati in battaglia contro le mura della città. Più avanti poi un altro gruppo di soldati più audaci sta per scalare le mura fortificate, mentre a destra gli assediati come intimiditi e in preda alla paura, stanno per soccombere”. Una descrizione che permette anche senza vederla di capire la piena e profonda bellezza dell’immagine di Skylitzes .

E via di seguito con una ricchezza di informazioni come la probabile costruzione del primo approdo e delle prime robuste fortificazioni proprio a cura dei bizantini che in questa collina invasa dalle acque del tirreno videro “un luogo , posto nelle estreme vicinanze dei Longobardi (vedi Tarife di Longobardi) , che aveva la possibilità ed opportunità di essere un avamposto.

E poi di seguito l’epoca dell’arrivo 535-553 quando Narsete caccia i Goti, poi la elevazione di Amantea a sede vescovile ( 730) come consta dalla lista delle diocesi nota come Diatyposis dell’imperatore Leone VI° composta al principio del X secolo.

Ed ancora l’arrivo dei saraceni che dall’839 si assicurano la conquista della Sicilia e che sotto la guida di Al-Abbas Ibn-al-fad si lanciano alla conquista del continente fino a che nell’846 sembra prendano la città di Amantea riconoscendone la sua importanza quale approdo ed avamposto insediandovisi ed elevandola ad emirato.

E di seguito nell’885-866 dopo 40 anni, e successivamente al fallimento dell’assedio da parte delle truppe bizantine guidate dal generale Massenzio, la riconquista a cura di Foca.

Non finisce qui perché sembra che intorno al mille , 970-1020, le truppe dell’emiro Ibrahim Ibn Amhed rioccupano Amantea e vi si insediano per altri 50 anni

Ed infine ancora una volta la loro cacciata da parte delle truppe del generale Thema tra il 1025 ed il 1032.

Date, nomi, richiami di storici locali (tra tutti Cenzino Segreti , Enzo Fera e Gabriele Turchi) e non(tra tutti Giosuè Musca, Angelo Arioli, Al-Idrisi, Michele Amari, Cristina Tonghini,Luigi Maria Ugolini, Giovanni Battista Moscato, eccetera), una finestra aperta su un pezzo importante della nostra storia locale e regionale, una opportunità per la sua conoscenza.

Pregevole, per concludere , la introduzione della professoressa Pina Ferraro Perciavalle che ringraziamo in uno alla associazione Prospettive, ed all’amico Roberto Musì.

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