Questa volta è impossibile non richiamare la sagacia di Paolo Orofino , posto che il titolo si appartenga al giornalista e non al titolista.
Non ce ne voglia il giornalista calabrese da sempre sulla barricata della notizia, pronto a seguire dal cumulo di materassi, mobili e quant’altro che, ai più ed ai bassi, come direbbe Leopardi,” da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude”.
Uno sguardo lungo il suo, ma anche una posizione privilegiata.
Basta essere nel posto giusto, al momento giusto. Ed avere, ovviamente, se non l’amico giusto, la soffiata giusta!
E così sapere che il sindaco Monica Sabatino sia stata sentita in Procura quale teste informata sui fatti.
Non è la prima dell’amministrazione comunale, che viene sentita dai vertici del commissariato di Polizia di Paola.
Ma questa volta la audizione è avvenuta alla presenza del procuratore Bruno Giordano. Una presenza atipica ( rispetto agli altri amministratori sentiti) ma sicuramente ben giustificata, per quanto le ragioni non sia note.
Due lunghe ore di audizione alla fine della quale il sindaco ha dichiarato: “Sono davvero fiduciosa nell’operato della magistratura”.
Non sono nemmeno note le ragioni dell’audizione anche se due sono le “spine” del sindaco Sabatino , sulle quali sembra sia stato anche chiesto il sostegno e la vicinanza del sig Prefetto. E cioè il concorso per la stabilizzazione dei vigili precari e la gestione dei beni confiscati ai capi clan di Amantea, due problemi incisi da scelte opportune e da decisioni del TAR.
Quello che dell’articolo del noto giornalista sorprende è che negli ambienti della magistratura si parli di possibili iscrizioni nel registro degli indagati.
Ed ancora più sorprendente è che “ gli imminenti sviluppi che si prevedono, potrebbero non lasciare immuni anche membri della sua amministrazione”.
Nasce così il toto assessori e toto funzionari.
Chi potrebbero essere? Non resta che attendere. Perché la svolta sarebbe a breve.
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