Stamattina ho incontrato diverse persone.
Con parecchie abbiamo parlato delle prossime( a breve) elezioni.
Alcune di queste mi è parso fossero o potessero essere interessate.
Ho detto loro che la situazione del comune è molto difficile .
Ho anche detto che chiunque deciderà di candidarsi, se vorrà evitare di fare una figura da fesso, deve andare ben deciso ad operare non solo con capacità, ed onestà, ma senza guardare in faccia nessuno.
E questo perchè ormai la certa ma inaccettata condizione di dissesto comporterà scelte forti ed antipolitiche che questa giunta corrente non riesce a fare.
Ad una di loro ho così raccontato la favola della rana e dello scorpione e poi ho fatto una domanda.
La favola:
“Uno scorpione chiede ad una rana di lasciarlo salire sulla sua schiena e di trasportarlo sull'altra sponda di un fiume.
In un primo momento la rana rifiuta, temendo di essere punta durante il tragitto.
L'aracnide argomenta però in modo convincente sull'infondatezza di tale timore: se la pungesse, infatti, anche lui cadrebbe nel fiume e, non sapendo nuotare, morirebbe insieme a lei.
La rana, allora, accetta e permette allo scorpione di salirle sulla schiena, ma, a metà strada, la punge condannando entrambi alla morte.
Quando la rana chiede allo scorpione il perché del suo gesto folle, questi risponde: "È la mia natura!".
La domanda:
“Ad Amantea ci sono più rane o più scorpioni?”
L’amico mi ha guardato negli occhi e poi amaramente ha risposto: “Se mai dovessi sentire che sto per candidarmi alle prossime elezioni, viene e picchiami! Ti prego, fammi rinsavire!”