Nota del WWF Calabria: La notizia della maxi operazione contro il bracconaggio portata a termine nei giorni scorsi dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, non può che suscitare la soddisfazione di tutti coloro che hanno a cuore la tutela effettiva della biodiversità all’interno delle aree protette.
L’operazione denominata “Montea”, che ha portato alla denuncia di ben 11 persone dedite ad attività di caccia abusiva nel parco , nonché al sequestro di 35 fucili, 1500 munizioni e diverse ricetrasmittenti, dimostra ancora una volta ed in maniera eclatante quanto diffuso e radicato sia il fenomeno del bracconaggio nella nostra regione, a tal punto da non risparmiare neppure quei santuari della natura che dovrebbero essere i parchi nazionali e le altre zone protette.
Il WWF Calabria rivolge pertanto un doveroso ringraziamento a tutti quegli appartenenti al Corpo Forestale dello Stato che , anche mediante l’uso di sofisticate tecniche di indagine , hanno reso possibile questo importante risultato nella lunga e difficile battaglia contro coloro che , incuranti dei divieti, attentano al patrimonio faunistico dell’intera comunità.
L’appello del WWF è quello di incrementare le attività di vigilanza e di repressione del triste fenomeno che purtroppo si manifesta in forme diverse e tutte fortemente dannose per la fauna, come ad esempio la caccia notturna agli ungulati (caprioli e cinghiali), l’uso di richiami (anche in un periodo di caccia chiusa come questo), l’allestimento di lacci e tagliole micidiali per Tassi, Volpi, Cinghiali e talvolta gli stessi cani, la diffusa pratica dell’uccellagione e la cattura di nidiacei.
Ben vengano le manifestazioni e le iniziative per una maggiore fruizione turistica dei Parchi, purchè avvenga nel pieno rispetto dell’ambiente, ma non si trascuri l’attività di sorveglianza e di difesa delle aree protette dai troppi vandali che ne minacciano di continuo l’integrità.
Nella foto mappa cesio 137 in Piemonte ( da Legambiente)
Domani lunedì 13 maggio ,ore 18.00, presso il Museo del Presente di Rende (CS), sarà presentata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare che ha per oggetto la tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua nella nostra regione, di cui è promotore il Coordinamento Acqua Bene Comune Calabria B. Arcuri.
Insieme a Mimmo Talarico, Consigliere regionale, e a Gennaro Montuoro del Coordinamento regionale Acqua Bene Comune, ci sarà Alberto Lucarelli, ordinario di diritto pubblico presso l’Università Sorbona di Parigi, esperto di beni comuni e diritto ambientale, protagonista della battaglia referendaria per l’acqua pubblica nel 2011.
“La proposta si prefigge l’obiettivo di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell’acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale, al di fuori di una logica di mercato e di profitto.
Ciò perché nonostante l’esito chiarissimo della consultazione referendaria, ad oggi nessun passo in avanti significativo è stato fatto nella direzione della ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, in Italia come nella nostra regione.
Questa iniziativa vuole essere anche una risposta ai limiti del ciclo delle acque in Calabria, dove si scontano troppe inefficienze e ritardi, problemi di inquinamento e di approvvigionamento, tariffe esose per i cittadini.
Il modello Sorical non solo non è più in linea con quanto stabilito dal referendum, ma si è rivelato assolutamente fallimentare. C’è bisogno di voltare pagina”.
NdR. Una sola domanda a Mimmo Talarico ed a Gennaro Montuoro: nella proposta di legge è previsto come il cittadino possa controllare gli enti pubblici?
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa
“Nel 2011, per la sua incisiva e determinata azione di contrasto alla criminalità organizzata, era finito nel mirino dei clan camorristi di Acerra, che avevano progettato un attentato per ucciderlo. Domani 9 maggio, Vincenzo D’Onofrio, magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sarà ospite della Commissione contro la ‘ndrangheta del consiglio regionale della Calabria, presieduta da Salvatore Magarò, e dell’Ordine degli avvocati di Cosenza, guidato da Oreste Morcavallo, in occasione della manifestazione organizzata per celebrare il giorno della memoria in ricordo di tutte le vittime del terrorismo e delle mafie che ricorre nell’anniversario della morte di Aldo Moro.
Il giorno della memoria è stato istituito con Legge dello Stato 4 maggio 2007, n. 56.
I lavori saranno introdotti dal saluto
del Presidente del Tribunale di Cosenza, Renato Greco, e
del Procuratore della Repubblica Dario Granieri.
Saranno presenti
il presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti,
l’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Salvatore Nunnari,
il Prefetto Raffaele Cannizzaro,
il Questore Alfredo Anzalone,
il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Ferace,
il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Giosué Colella.
L’iniziativa è in programma per domani giovedì 9 maggio, alle ore 9.30 presso la biblioteca “Michele Arnoni” del Tribunale di Cosenza.
8 maggio 2013