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Alessandra IanniProseguono le tappe di avvicinamento all’undicesima edizione della Grotta dei desideri, l’evento di arte, moda e cultura che avrà luogo ad Amantea (Cs) nel prossimo mese di agosto, dall’1 al 4.

Dopo la definizione dei venticinque stilisti che concorreranno all’aggiudicazione delle borse di studio da 1.300 e 700 euro offerte da Banca Mediolanum, l’attenzione degli organizzatori è concentrata ora sulla formazione dello staff che coordinerà le diverse fasi della kermesse. «Squadra che vince – spiega il direttore artistico Ernesto Pastore – si cambia. Nel mondo della moda è necessario confrontarsi sempre con nuove idee e con persone dinamiche e motivate. Partendo da questo presupposto abbiamo deciso di ampliare le collaborazioni con giovani stagisti neolaureati che potranno così confrontarsi non solo con gli aspetti teorici appresi all’Università, ma anche con la pratica e soprattutto con gli imprevisti dell’ultimo minuto. Per la prima volta, da dieci anni a questa parte, abbiamo creato un gruppo di direzione composto da quattro elementi, ognuno con funzioni specifiche, ma complementari, che collaboreranno a ritmo serrato per offrire un evento di altissima qualità. Il team in questione è formato da Alessandra Ianni, Carmine Tufo, Erica Garritano e Ilenia Crucitti».

Alessandra Ianni ha alle spalle esperienze significative nel campo dell’organizzazione e dell’accoglienza e si presenta ai nastri di partenza con una conoscenza spiccata del mondo della moda, del design e della fotografia. Si è laureata all’Università della Calabria in Conservazione dei beni culturali ed ha partecipato ad un percorso di apprendimento in storia dell’arte contemporanea.

Carmine Tufo ha completato gli studi in Scienze turistiche rivolgendo la propria attenzione al marketing ed alla gestione delle imprese. Tra le attività svolte fino a questo momento c’è da segnalare la partecipazione all’ultima edizione della Borsa internazionale del turismo.

Erica Garritano è la più giovane del gruppo. Studia Comunicazione pubblica e d’impresa presso l’Università “La Sapienza” di Roma, ha un’ottima conoscenza dell’inglese e nelle attività di formazione svolte fino a questo momento ha messo in luce una spiccata vocazione al working group ed al team building.

Ilenia Crucitti, dopo aver conseguito la laurea in Scienze turistiche, si è fortemente impegnata sul fronte dell’accoglienza, lavorando presso alcune tra le migliori strutture ricettive calabresi, migliorando altresì la conoscenza del tedesco e del francese.

«L’auspicio per il prossimo futuro – conclude il direttore artistico – è che un numero sempre maggiore di giovani professionisti possa avvicinarsi alla Grotta dei desideri. Per crescere abbiamo bisogno di mettere insieme le forze migliori di questa terra, agevolando soprattutto il compito di chi ha deciso di lavorare in Calabria. L’attenzione si sposta ora sui grandi ospiti che animeranno la serata di Anteprima, in programma l’1 agosto alle ore 21 in piazza Calavecchia, e quella di Gala, già fissata per il 4 agosto alle ore 21 nel parco della Grotta».

Per essere sempre informati basta collegarsi al blog dell’evento http://lagrottadeidesideri.worpress.com o consultare la pagina Facebook ufficiale https://www.facebook.com/lagrottadeidesideri.

Ufficio Stampa

La Grotta dei Desideri

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biciÈ stato ufficialmente aperto il cantiere che porterà, entro il prossimo 30 novembre, alla realizzazione della pista ciclabile.

 

Si tratta nello specifico di un progetto inserito nei Pisl, il cui iter procedurale era stato avviato negli anni scorsi e che ora giunge a felice compimento. Il progetto in questione prevede l’edificazione di un circuito dedicato agli amanti delle due ruote che dal torrente Santa Maria consente di arrivare in località Tonnara, bypassando il traffico veicolare della Ss 18. L’opera, finanziata per il 90 percento dalla Regione Calabria e per il 10 per cento dal comune di Amantea, costerà complessivamente 475mila euro.

 

«La costruzione della pista ciclabile – spiega l’assessore ai lavori pubblici Sergio Tempo – rappresenta la naturale conclusione di un cammino iniziato con la richiesta di finanziamento all’ente regionale e culminato con l’accordo sancito con Trenitalia per consentire il passaggio del tracciato nelle immediate vicinanze del tratto ferroviario.

Il percorso si alternerà tra le aree interne e quelle con vista mare, rendendo più sicuro il passaggio degli appassionati della bicicletta che potranno evitare il transito lungo la Statale 18.

Una circostanza che, alla luce dell’incremento dei volumi di traffico derivanti dalla chiusura della Salerno – Reggio Calabria, farà felice gli amatori delle due ruote».

Ma non è tutto. Il comune di Amantea, sulla base del regolamento previsto dalla Regione Calabria che consente di accedere ai fondi rimasti inutilizzati per un importo massimo pari al 50 percento del Pisl erogato, potrà dare seguito alla realizzazione di una seconda pista ciclabile, a complemento della prima, che verrà posizionata nell’area del nascente palazzetto dello sport. In questo caso il progetto prevede una spesa complessiva di 237mila euro. Da questo punto di vista si attende soltanto l’esito della richiesta.

«Prende sempre più consistenza – rimarca lo stesso Tempo – l’idea della cittadella dedicata all’attività fisica ed al tempo libero, ipotizzata a suo tempo dal compianto Franco Tonnara. Lo stadio comunale, il campo da tennis, il palazzetto dello sport in via di completamento e la pista ciclabile daranno modo alla comunità di allenarsi, ma soprattutto di aggregarsi e condividere la stessa passione. L’intento è di innalzare progressivamente il livello generale della qualità della vita e per fare in ciò è necessario puntare senza esitazione alcuna verso la massima integrazione possibile tra il territorio e la stessa società civile».

 

Comunicato del Comune Amantea.

Con la scusa dei massi caduti sulla strada del centro storico siamo saliti fino al parcheggio che permette di giungere fino alla parte più alta del centro storico.

Lì giunti, abbiamo visto con sorpresa la presenza di ben 8 auto ed una moto e ci siamo posti la domanda: ma allora il centro storico è abitato?

 

Vecchie porte abbandonate non si sa da chi ed una pedana fanno da corona e danno l’ immagine di una zona vissuta.

Poi seguiamo le lunghe , scivolose ed inagibili scale fino a che troviamo i primi abitanti che quasi con immediatezza ci chiedono :” Abbiamo letto il tuo articolo sulla passerella di Campora San Giovanni , ma sai dirci che fine ha fatto la piccola pista di accesso alla piazzetta , quella che doveva servire per i diversamente abili, per le bombole di gas, per le casse d’acqua e per le casse da morto?”

È una brutta domanda che ricorda un evento inaccettabile che indusse il precedente assessore ai LLP Sante Mazzei a proporre la realizzazione di piccola pista di accesso alla piazzetta che fosse una alternativa valida ad una rampa di scale illogica ed inaccettabile. La poca gente del centro storico aveva anche raccolto le firme per averla.

 

Successe il finimondo o quasi. Il centro storico è come Coreca. Non si tocca. Era ottobre 2013.

Si legge infatti nella delibera che “in parte della pubblica opinione è sorto qualche dubbio sul tipo e sulle caratteristiche costruttive dell’opera che si intendeva realizzare”.

Venne allora interessata la commissione consiliare dei lavori pubblici, la stessa che è stata interessata recentemente sia per Coreca che per la passerella di Campora SG, e la commissione decise di suggerire all’amministrazione di analizzare ,la opportunità di ricercare soluzioni tecniche diverse da quelle proposte nel progetto a mezzo di un concorso di idee.

La giunta accolse l’idea ed indisse il concorso riservandosi di far valutare i progetti da una apposita commissione per scegliere la più idonea.

Giunsero ben quattro idee progettuali.

E sono lì. Dormono.

Dormono come tante altre cose di questa città antica e che il Signore ha voluto benedire tante volte nella sua lunga storia e che stranamente la conserva da millenni.

Già. Amantea la città che è stata tante volte “ sulla strada giusta, ma si è spesso seduta ad aspettare ed è stata travolta dalla velocità degli altri”.

E succede anche oggi!

Pubblicato in Primo Piano

Ci sembra indispensabile conoscere la storia per capire bene( o meglio) il presente ed il futuro di Amantea. La storia non nota, quella nascosta, celata, per varie ragioni. Cominciamo con Astolphe de Custine.

 

Lo scrittore francese Astolphe de Custine passò da Amantea nel 1812 insieme con l'archeologo e storico dell'arte francese Aubin-Louis Millin e il pittore prussiano Franz Ludwig Catel.

Di questo passaggio resta un disegno di Franz Ludwig Catel della zona Marinella di Oliva ed una lettera di de Custine.

Il giovane marchese de Custine, partendo da Napoli per la Sicilia, si aspettava di trovare in Calabria il “mondo delle favole”, un paese dove “per vedere è necessaria l’immaginazione”.

De Custine entra in Calabria sdegnato delle grossolanità che sulla Calabria si rovesciano, dopo la sconfitta contro Napoleone, insieme con la coscrizione obbligatoria per le guerre di Germania e di Russia .

Dopotutto, Astolphe aveva avuto il padre e il nonno, rivoluzionari benché moderati, assassinati da Robespierre.

La Calabria in realtà non fu mai domata, tant’è che nel 1812 il generale Manhès continuava a tagliare teste e rubare il rubabile, e anzi se ne vanterà, dopo che Custine lo denunciò.

La repressione feroce e costante fu all’origine del “brigante”, epiteto che i napoleonidi impressero indelebile sulla Calabria: Manhès, rileva de Custine indignato, parla di “ottomila briganti”, ma “i soldati non sono banditi”.

L’insolenza francese era senza limiti, una insolenza che Duret de Tavel, memorialista che era stato ufficiale di Manhès, bene esprime: “I Calabresi sono dunque, realmente, degli assassini”.

E de Custine cita un detto: “Le vecchie, in Francia, quando vogliono indicare un uomo spacciato, dicono: il tourne la Calabre”.

Custine non è il solo francese critico della liberazione della Calabria, tutti gli altri memorialisti dell’epoca lo sono: Courier, ufficiale napoleonico come Duret deTavel, e lo stesso Duret de Tavel.

 

E de Custine nel suo viaggio mordi e fuggi (tutta la Calabria in 45 giorni) fu capace di vedere senza compiacenze, e raccontare senza partito preso, nulla tacendo, tantomeno la forza dell’odio, specie “nel cuore delle donne”, che conduceva alle faide.

Le sue Lettere dalla Calabria sono lettere svelte e incisive.

Seppur de Custine avesse fama di persona vanesia e di scrittore superficiale dovunque sia stato ha visto giusto.

E’ il caso della descrizione dei calabresi quando dice che i “taciturni calabresi” somigliano ai normanni: “Come loro sono chiusi, cavillosi, attaccabrighe, e godono della collera altrui. Questo rapporto tra la Magna Grecia e la Bassa Normandia, che forse risale al tempo di re Ruggero, è più sorprendente che piacevole”.

Ed è certamente il caso di Amanta di cui scrive: “ Abbiamo trascorso una notte ad Amantea, una città sottoposta dai briganti a un blocco di nove mesi e a un assedio di quarantasei giorni.

La guerra vi ha creato diverse fazioni che ancora si contrappongono: padri, fratelli, tutti si detestano, si divorano, si tradiscono!

È il Medioevo, a parte l’entusiasmo.

O, forse, è esattamente la stessa cosa: ciò che manca ai nostri occhi è solo la vernice del tempo.

Il nuovo comandante della piazza ha tuttavia ristabilito un po’ d’ordine in questa infelice città.

Ed ecco il suo segreto: due volte la settimana ha dato dei balli avendo cura di invitarvi i vari capi dei partiti cittadini.

 

Vale la pena di essere calabresi, non partecipare in nessun modo alla civilizzazione, vivere di cipolle crude contese ai maiali per deporre le armi al primo suono di violino!

Se gli uomini sono dovunque gli stessi, a cosa serve viaggiare? Del resto, in Calabria ogni città è una nazione. I popoli della costa non somigliano a quelli dell’interno: gli albanesi sono diversi dagli abitanti delle pianure e, infine, non c’è accordo né nei costumi né nelle idee di questa regione. Quello che si chiama il popolo calabrese è un composto di tanti popoli diversi, sicché il paese che esso occupa è simile ad un mosaico, tanto sorprendente è la diversità delle razze, dei costumi, dei dialetti. In uno Stato composto da tanti popoli, gli individui cadono in una incoerenza di idee uguale al disordine politico. Non immaginerete mai la bestemmia preferita dai calabresi, e che può servire a farvi conoscere il loro spirito. Nell’esplosione della loro ira più grande, gridano: santo diavolo e Gesù maledetto!

Ecco come un popolo così cattolico offende la propria fede, anche con le parole! In Italia si apprende che l’incoerenza non sempre è la strada della follia, ma che, al contrario, essa conduce all’indifferenza che è l’abuso della ragione. Amantea, 1812 “

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E’ una situazione seria, per non dire grave.

Gli olivi sono attaccati dalla Xilella , le palme sono attaccate dal Punteruolo, i pini sono attaccati dalla processionaria.

 

Ora la stessa processionaria attacca anche le querce.

Una prima segnalazione ci viene dalle colline amanteane ed in particolare da una famiglia che ha trovato ai piedi della quercia più grande un tappeto di processionarie che si stanno spingendo intorno e sono giunte anche alla porta di casa incorniciandola.

Inutilmente il proprietario ha cercato la matassa tipica dei pini.

La processionarie nelle querce si attacca infatti al tronco e dal tronco l’animaletto scende ai piedi dell’albero.

La Processionaria è un pericoloso fitofago e le sue larve sono attive defogliatrici; infatti in caso di forti infestazioni essi possono spogliare completamente le piante ospiti, con gravi danni dovuti agli squilibri fisiologici conseguenti e con progressivi indebolimenti delle piante colpite.

Inoltre, al pari della Processionaria del Pino, posseggono peli urticanti che possono scatenare gravi reazioni nell'uomo e negli animali, a contatto con la pelle o con le mucose.

 

Le larve, di giorno, sono inattive .

E’ durante la notte che le larve escono dal nido e cominciano la loro attività trofica in modo gregario, muovendosi tipicamente in "processione" (in fila indiana) guidate dai fili di seta che vengono lasciati dalla prima larva; queste "processioni" sono facilmente visibili in primavera-inizio estate sui tronchi delle Querce.

Anche il ritorno al nido, all'albeggiare, segue la stessa modalità: in fila indiana seguendo la prima larva.

Inoltre la presenza di questi fitofagi in parchi e giardini, o comunque in luoghi frequentati dall'uomo, è particolarmente pericolosa per i nidi, spesso vicini a terra, che contengono i peli urticanti.

Insomma occorre aggredirla tempestivamente prima che infetti le altre querce!

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perquisizioni-AmanteaContinua la pressione delle Forze dell’ordine sul Basso Tirreno Cosentino.
E’ un segnale di attenzione che le Forze dell’ordine lanciano alle comunità locali che così possono essere tranquille.

 

Similmente alla zona nord del Tirreno Cosentino, dove nella notte tra il 23 ed il 24 maggio i Carabinieri della Compagnia di Scalea, agli ordini del capitano Alberto Pinto, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, con particolare riferimento ai centri storici dei vicini comuni e ad alcune aree del lungomare dell’alto Tirreno, teatro di fenomeni di criminalità diffusa, effettuando posti di controllo, ispezioni ad alcuni esercizi pubblici individuati tra quelli potenzialmente frequentati da soggetti dediti alla commissione di reati, perquisizioni personali, domiciliari e locali, identificando persone, traendo in arresto due persone,rinvenendo e sequestrando circa 120 grammi di marijuana, custodita all’interno di un grosso barattolo di vetro, oltre 200 grammi circa semi di canapa indiana e 30 (trenta) piantine sempre di canapa alte circa 30 (trenta) centimetri e deferendo alla competente Autorità giudiziaria 3 (tre) individui resisi responsabili di reati di vario genere, anche i Carabinieri della Compagnia di Paola guidati dal Capitano Antonio Villano hanno operato controlli e perquisizioni in diverse abitazioni del comune di Amantea.


Non è dato sapere quali siano stati i risultati raggiunti ,ma la pressione psicologica, così, esercitata è servita per far capire che non si sfugge ai controlli e quindi è bene camminare sulla retta via.

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mezzogiorno-famiglia“False ed ignobili”. L’intero esecutivo fa quadrato e critica in maniera chiara e diretta le notizie riportate erroneamente da alcuni organi di informazione locale e dai social network su quelle che sono state le spese sostenute per la partecipazione al programma televisivo “Mezzogiorno in Famiglia”.

 

“Complessivamente – evidenzia la maggioranza – sono stati spesi 2.471,11 euro, ripartiti in due diverse determine di pagamento: la prima (la numero 48 del 10/03/2015) da mille euro e la seconda (la numero 39 del 22/04/ 2015) a saldo della cifra restante. La somma in questione è stata utilizzata per consentire il viaggio ed il soggiorno ai componenti della squadra che hanno preso parte ai giochi negli studi Rai di Roma e per programmare al meglio i collegamenti da Amantea. Va ribadito, inoltre, che i protagonisti degli stessi collegamenti, effettuati dal sagrato della chiesa di San Bernardino, per amore verso la città, non hanno preteso neanche un centesimo.

 

L’ente municipale si è preoccupato di acquistare i materiali necessari, come ad esempio i blocchi di ghiaccio per le sculture. Abbiamo ritenuto di aderire a questo progetto in quanto rappresentava per Amantea un’opportunità di rivalsa e di valorizzazione del territorio. E così è stato. Lo confermano gl’indici di ascolto e lo conferma anche l’interesse suscitato sulle reti sociali. Minino investimento e massima resa. Il resto sono chiacchiere da bar che lasciamo a chi, con questo modo di fare, è convinto di poter governare una città. La verità è tutt’altra e chi dice il contrario mente sapendo di mentire. Forse l’unico intento di questi individui, che con il loro sproloquio danneggiano la città, è cercare un momento di gloria per soddisfare il proprio ego e per accondiscendenza personale. Si tratta di persone che non sono minimamente informate, che non seguono l’attività amministrativa, che non vengono in comune, che non partecipano alle sedute consiliari e che sparano nel mucchio con l’idea precisa di colpire a caso. Ed è in questo agire che il concetto di malafede trova riscontro. Noi a questo modo di fare diciamo no. Lo abbiamo detto a chiare lettere in passato criticando le forze politiche che dal piano democratico hanno tentato inutilmente di spostare lo scontro dialettico sul fronte personale e lo diciamo anche adesso, rispedendo al mittente accuse e falsità.

Abbiamo sempre operato e continueremo a farlo nella massima trasparenza, difendendo le scelte fatte con determinazione, soprattutto contro chi è mosso dalla gelosia, dall’invidia, dalla cattiveria e dalla cultura dell’odio. Perché di questo si tratta”.

“A conferma di tale ragionamento – prosegue l’esecutivo – non può essere sottaciuta l’ennesima bugia, messa in campo per creare dissenso. Quasi organizzata ad hoc con la complicità di qualcuno che siede tra i banchi della minoranza. Stiano serene questi soggetti. La maggioranza è solida ed affronta le questioni parlando e discutendo con onestà. Il viaggio ed il soggiorno organizzato per prendere parte all’udienza papale dello scorso 20 maggio in piazza San Pietro è figlio della condivisione e non è stato assolutamente pagato con fondi comunali. Ognuno dei partecipanti ha messo di tasca propria la quota di partecipazione e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. Come amministratori, nel pieno rispetto della libertà di fede e di religione, abbiamo chiesto agli emissari del Santo Padre di benedire Amantea e la sua gente. Una richiesta che chiunque avrebbe potuto fare. Nulla di più. Rispondiamo alla malignità e all’ignoranza come abbiamo fatto sempre fatto: con il sorriso sulle labbra e con la certezza che quando lasceremo la casa comunale le nostre tasche saranno vuote, ma i nostri cuori saranno pieni di gioia perché avremmo reso Amantea migliore di quello che era”.

Comunicato comune di Amantea.

Queste le amare riflessioni de “Le donne scelgono”. Ve le partecipiamo perché sono il senso di una Calabria che muore, e sa di morire, ma vuole morire e che non reagisce nemmeno con le sue forti donne che in ogni tempo sono state la guida del popolo calabrese e che sono le prime vittime.

 

“Questo comunicato è frutto della discussione avvenuta nel Consiglio Direttivo dell’Associazione.

Da dove ripartire in Calabria?

Per superare la disuguaglianza nell’accesso ai servizi, il Progetto-Calabria prevedeva la realizzazione di una Unità Diagnostica di Senologia a Fiumefreddo e Amantea.

La proposta tendeva ad intervenire, in un territorio a forte migrazione sanitaria, affinché il cancro della mammella potesse essere contrastato attraverso un percorso specifico di anticipo diagnostico che faciliti l’accesso delle donne ai servizi di diagnosi precoce.

L’Associazione si propone di fornire i livelli di qualità nel campo della diagnosi dei tumori della mammella in una regione con lunghe liste di attesa.

L’obiettivo era mettere a disposizione delle donne una struttura dedicata alle malattie del seno che soddisfi il bisogno ed il diritto alla diagnosi precoce evitando il peregrinare da uno specialista all’altro e spesso fuori regione.

La scelta sull’ubicazione, Amantea e Fiumefreddo, era legata a fattori logistici con la certezza dell’impegno e la condivisione di tutte le forze in campo impegnate nella lotta al tumore della mammella (medici, amministratori, donne. associazioni e responsabili della salute ad ogni livello). Così non è stato.

Volevamo essere tante per combattere la battaglia contro il tumore al seno impegnando energie senza disperdere risorse.

 

I nostri appelli non hanno avuto risposta ne da parte delle donne, nè da parte dei medici, nè da parte degli amministratori.

Non ci basta più una pacca sulle spalle senza alcun coinvolgimento partecipativo alla vita dell’Associazione.

Abbiamo presentato la nostra attività, segnalato bisogni e necessità, effettuato convegni, donato un mammografo, sprecato un ecografo (sottoutilizzato), lasciati vuoti i locali dell’Associazione.

Il tutto impegnando risorse ingenti ma siamo rimaste sole, abbiamo lasciato solo il dr. Leuzzi e scoraggiato la sua dedizione, confidando unicamente sulle sue risorse economiche, sul suo tempo e sulla sua professionalità.

Evidentemente era poco, senza partecipazione e sensibilità non poteva bastare… , insieme al dr. Leuzzi abbiamo capito che non ci saremmo mai riuscite a realizzare quello che era un sogno anche di Lalla.

Si è considerata l’Associazione semplicemente come una benefattrice che elargiva un servizio, mentre quel servizio è un diritto.

Volevamo tutelare le donne in materia di anticipo diagnostico, in una regione, non certo un modello, che nei numeri di mortalità va in controtendenza a causa del ritardo diagnostico.

 

Nel comprensorio tutte e tutti conoscono la nostra attività e la volontà di creare un servizio di diagnosi precoce ma poche/i si sono poste il problema delle risorse, dei locali, delle utenze, delle strumentazioni, dei viaggi, dei convegni.

Nessuno/a poi, se non Caterina, ha formulato proposte per risolvere le problematiche e poche hanno partecipato alla vita dell’Associazione, come ai corsi e ai convegni.

Da tre anni, da quando abbiamo avviato con grande entusiasmo il Progetto-Calabria, sapevamo di esserci infilati in una battaglia appassionante ma costosa e del tutto incerta. Adesso le risorse sono finite.

Da parte nostra è’ mancato il radicamento, ìl radicamento mette in evidenza il fatto che una associazione di volontariato – come tutte le iniziative di solidarietà – non può nascere in un quasi vuoto sociale, ma deve essere inserita in più ampie strutture di socialità, comunità e di economia sana. In questo senso, l’azione di radicamento sociale consiste nell’ascoltare; nella disponibilità a dare e a ricevere; nel prendere coscienza del bisogno di prevenzione; nel tessere legami nel territorio.

Essa presuppone l’esistenza di un contesto ben preciso, circoscritto ma non localistico. Presuppone, inoltre, la volontà di “stare insieme” di lavorare insieme, di mettere radici in quel particolare territorio.

La prassi del radicamento nasce dal bisogno di entrare in relazione viva con contesti, ambienti, gruppi, persone, nella fattispecie donne, che sono colpiti dalla disuguaglianza e dall’esclusione sociale.

Per avviare il radicamento, c’è bisogno di ascolto ma abbiamo ricevuto solo silenzi (dalle oltre 400 tesserate in Calabria non abbiamo mai ricevuto una email, una telefonata).

Si tratta di una scelta dolorosa ma abbiamo deciso di chiudere il Servizio di Senologia Diagnostica di Fiumefreddo nonostante abbiamo fornito conoscenze di base e strumenti operativi per essere efficaci da subito.

In ogni caso siamo pronti a riprendere il servizio quando la comunità e gli amministratori, ad Amantea? a Fiumefreddo? raccoglieranno la sfida e si faranno carico di reperire fondi, organizzare locali con apparecchiature, richiedere le dovute autorizzazioni, promuovere le attività e effettuare le mammografie.

Noi però non desistiamo, continueremo e concentreremo la nostra battaglia sui temi della prevenzione primaria e cercheremo di fornire il servizio di diagnosi precoce fuori regione, ma che sia completo e non parcellizzato, con esami magari di ultima generazione (Mammografia 3D ) in regime di convenzione. Vi faremo sapere.”

Trn-News: Da domani invitiamo le donne del Basso Tirreno cosentino, ultime ed abbandonate a scriverci ed a dire il loro pensiero che pubblicheremo. Ma sappiano che, se sapranno scuotersi da questa incredibile apatia, avranno sempre vicino il grande cuore di “ Caterina” ed il grande cuore e la grande professionalità di “Raffaele” ed insieme a loro di altre persone che sono vicini al mondo delle donne e dei giovani ma che aspettano di essere chiamate!

Ah, gli uomini non dimentichino che possono anche loro avere un tumore al seno.

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polo scolastico

Il Presidente della Provincia Mario Occhiuto si congratula con le classi quinte di Itc, Iti, Ipsia e Liceo scientifico di Amantea per la loro affermazione nel business game “Latuaideadimpresa”.

 

Il progetto presentato dai ragazzi di Amantea, infatti, è stato selezionato tra i 16 migliori del concorso 2014/2015 del business game ideato da Strategica Community e poi adottato da Confindustria, con il patrocinio del ministero dell'Istruzione, Università e ricerca.

 

In questa quinta edizione, nella quale si sono cimentati quasi un migliaio di studenti di 69 istituti, gli studenti di Amantea sono stati selezionati tra i primi 16 grazie all’idea del “Pril”, un sensore portatile che permette di rilevare i componenti di ogni alimento, che una volta visualizzato sugli smartphone grazie ad una app, segnalerà alimenti di cattiva qualità o ai quali si è allergici.

 

“Esprimo un grande apprezzamento per l’impegno e il talento di questi ragazzi e dei loro insegnanti per il progetto “Pril” – ha dichiarato il Presidente Occhiuto – che dimostra come la creatività e la conoscenza possano portare a raggiungere obiettivi ambiziosi. Ora attendiamo con fiducia la premiazione finale alla Luiss di Roma, augurandogli di poter essere tra i progetti migliori selezionati”.

La Fonte Della Notizia  http://www.provincia.cs.it

gb morelliUn’esperienza pilota che ben presto diventerà modello di riferimento per le amministrazioni locali.

 

Il comune di Amantea ha definito l’adesione al progetto “Ponte regionale”: un servizio finalizzato ad abbattere le barriere della comunicazione tra sordi e udenti. Per rendersi conto delle difficoltà che possono insorgere in questo delicato rapporto è sufficiente pensare alle problematiche che possono sopraggiungere nella semplice richiesta di un certificato o nell’esplicazione ad un dipendente dell’ente di una determinata argomentazione.

Il servizio “Ponte” è stato pensato e realizzato a tale scopo ed è accessibile tramite sms, posta elettronica, messenger ed altri canali di comunicazione che consentono a questi due mondi di interfacciarsi senza alcuna difficoltà.

«Presso il comune di Amantea – sottolinea il vice sindaco Giovanni Battista Morelli che detiene anche la delega in materia di servizi sociali – verrà realizzata una postazione fissa che, grazie alla moderna tecnologia, è in grado di ricevere le richieste del soggetto non udente traducendola poi ai vari uffici per fare in modo che essa venga evasa nel più breve tempo possibile. La persona sorda si metterà in contatto con il servizio ponte indicando all'operatore chi desidera contattare. Quest’ultimo, praticamente in tempo reale, chiamerà la persona o l'ufficio richiesto, traducendo in voce quanto il non udente indica tramite i servizi di messaggeria». «Chiaramente – spiega lo stesso vice sindaco – il progetto inizierà in via sperimentale, ma l’auspicio è che esso possa diventare un servizio stabile a disposizione dell’intera comunità, non solo amanteana. È la prima volta che tale piano viene realizzato a livello regionale ed è la prima volta che esso assume i tratti di un vero e proprio programma di assistenza sociale. Del resto l’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino è in prima linea per consentire l'abbattimento, almeno parziale, della barriera della comunicazione che ostacola la normale vita delle persone sorde».

Gli addetti che assumeranno le funzioni di ponte, saranno presenti sia presso il palazzo municipale di corso Umberto I, sia presso la delegazione di Campora San Giovanni, secondo orari e turnazioni che saranno pubblicati sul sito istituzionale dell’ente locale (www.comuneamantea.gov.it). Gli operatori in questione, che svolgeranno attività di stage e non presentano oneri a carico dell’ente, fanno parte di un percorso di formazione definito in collaborazione tra l’amministrazione provinciale di Cosenza e la “AG Formazione”, ente accreditato dalla Regione Calabria, diretto da Francesco Genovese, con sede a Paola (Cs). L’intero progetto è stato strutturato grazie alle competenze e disponibilità di Alessia e Loredana Mendicino che da anni, grazie ad una profonda conoscenza del linguaggio dei segni, si adoperano per ridurre sempre di più i disagi che i non udenti inevitabilmente avvertono.

Comunicato comune di Amantea.

I Racconti

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