Cresce sempre di più la rabbia, imponente, inarrestabile, ma nessuno tenta di capire questo grave fenomeno sociale.
La rabbia versolo strapotere di multinazionali e delle grandi banche d'affari sulle vite dei singoli.
La rabbia verso chi come Soros determina perfino le scelte politiche finanziando i partiti(radicali italiani) , finanziando magari la immigrazione clandestina per tentare di spostare la attenzione della società verso i “nuovi” problemi artatamente creati, mentre i mass media fanno programmi di cucina, programmi di canzoni, programmi nei quali si parla dei piccoli problemi dei piccoli uomini, e la stampa continua a parlare dei sondaggi elettorali.
E poi la rabbia verso una politica che sembra piena di politici di scarsa integrità.
Una tale sfiducia che in Francia è al 55%.
Ma anche in Italia dove è al 44% mentre in Polonia è al 43%.
Relativamente alle multinazionali in Spagna il 72% dei cittadini si dice preoccupato, in Austria il 70%, in Germania il 67%, in Italia il 61%, in Francia il 60% e in Polonia il 52%.
Né va meglio per l’Europa dove se a più di un quarto di secolo da Maastricht ci si interroga sulla effettiva convenienza dello stare insieme, è chiaro che qualcosa è andato storto.
A dimostrazione che il grande ombrello istituzionale di Bruxelles appare incapace, agli occhi dei popoli europei, di dare quella protezione sociale che pure l'unione avrebbe dovuto garantire.
Ed ancora la brexit non si è conclusa nel suo iter difficile e farraginoso.
Ovvio che questa insoddisfazione e questo malessere del cittadino europeo cioè di colui che per primo avrebbe dovuto beneficiare del sogno comunitario induce alla ricerca di una nuova Europa.
Il problema resta sempre quello di come arrivarci.
Nuovi governi come in Italia dove i vecchi partiti stanno morendo compressi dai nuovi come il M5s e la lega ?
Come i gilet gialli in Francia?.
Andando via come l’Inghilterra?
Vedremo.
Ma sembra che stiano arrivando i tempi della scelta tra il vecchio ed il nuovo.