Lui è morto e con ogni probabilità nessuno ne porterà la responsabilità
Se davvero sarà così è come se morisse due volte
Una morte terribile .
L’operaio stava effettuando lavori di rifacimento di un tratto fognario a San Giacomo di Cerzeto.
La vittima è un uomo, G.D., operaio 58enne che era impegnato nei lavori di rifacimento di un tratto della rete fognaria.
G.D. aveva scavato un fosso ponendo la terra sulla strada .
La terra del un buco di circa 3 metri non trattenuta da apposita paratia improvvisamente gli franava addosso sommergendolo in pieno, praticamente seppellendolo.
I colleghi hanno cercato di estrarlo dal terreno.
Poi subito sono sopraggiunti i medici del 118, ma ogni tentativo di salvarlo è risultato vano.
Sul luogo era giunto, anche, l’elisoccorso, ma per l’uomo ormai era già troppo tardi.
Vigili del fuoco e carabinieri di Mongrassano stanno avviando le indagini.
Non sembra esistessero misure di sicurezza.
Nessuno ha visto niente e tentato di correggere gli errori, nè l’impresa, né il direttore dei lavori, nè il tecnico addetto alla sicurezza.
Vibo Valentia. Difficile dimenticare la frana enorme, immensa, tale da cambiare i connotati ad un’intera valle a Maierato.
Era il 15 febbraio del 2010.
L’iniziativa dell’allora sindaco Sergio Rizzo consentì che nella casella dei morti fosse riportato il numero “0”.
Oggi la Procura di Vibo Valentia ha chiuso il cerchio sull’inchiesta relativa alla ricostruzione e alla messa in sicurezza dell’area colpita sei anni addietro dalla spaventosa frana di Maierato.
Il reato ipotizzato a carico delle persone che rischiano di finire a processo è di truffa in concorso per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
A rischiare il rinvio a giudizio sono i direttori dei lavori Ernesto Silvaggio, 61 anni, di Maierato; Paolo Suppa, 56 anni, anch’egli di Maierato; Antonio Lombardo, 60 anni, responsabile del procedimento e al tempo vicesindaco di Maierato; Gregorio Tolomeo, 51 anni, di Maierato, responsabile del servizio Ufficio tecnico del Comune; gli imprenditori Alessio Montesano, 30 anni di Soriano; Domenico Prestanicola, 38 anni, di Vibo Valentia e Pasquale Galati, 58 anni, di Monterosso Calabro.
Secondo gli investigatori, Suppa, Silvaggio, Tolomeo e Lombrado, facendo «ricorso ad artifizi e raggiri», avrebbero sottoscritto il certificato di ultimazione dei lavori con il quale documentavano che le imprese (la “Montesano Srl”, la “Edil Prestanicola” e la “Galati Pasquale”) avessero ultimato gli interventi di somma urgenza relativi alle strade comunali di Maierato (la “Giusella-Costieri”, la “Pozzo-Gano”, “Cannella” e “Rocca Angitola”) che erano stati affidati con delibera di giunta il 15 marzo del 2010 (quindi un mese dopo la frana) mentre in realtà gli stessi erano ancora in corso.
In più avrebbero redatto il certificato di regolare esecuzione dei lavori «dichiarando falsamente che l’opera consegnata fosse rispondente al contratto mentre invece era difforme da quanto pattuito e quindi pericolosa per la pubblica incolumità».
In questo modo sarebbero stati indotti in errore non solo il Comune di Maierato ma anche la Presidenza del Consiglio dei ministri, la Protezione civile e la Regione Calabria che avevano finanziato i lavori nell’ambito della cosiddetta “emergenza frana”.
E così, tra il 21 novembre del 2013 e il 27 gennaio 2015 (data degli ultimi pagamenti) alla Montesano sarebbero state liquidate somme per un totale di 114mila euro, alla Prestanicola per 137mila euro e alla Galati per 26mila euro.
COSENZA 12 dicembre 2016 -Il Personale del Comando Stazione Forestale di Rossano ha posto sotto sequestro in località “Gesinali” nel Comune di Paludi una struttura edilizia di mq. 500 circa realizzata senza alcun titolo abilitativo privo di permesso a costruire. Oltre alla struttura in sequestro adibita ad attività riconnesse alla zootecnia per il ricovero di animali ovi-caprini, è stato posto sotto sequestro in via preventiva anche tutto il materiale e le attrezzature in uso. Per la tipologia dei lavori eseguiti, la struttura metallica realizzata per la quale la statica è assicurata in tutto da elementi in ferro, necessitava del deposito di progetto e autorizzazione statica da acquisire presso gli Uffici ex genio Civile. E’ stato deferito all’Autorità Giudiziaria un quarantaquattrenne di Rossano per il reato continuato di cui al testo unico sull’edilizia. L’attività posta in essere, rientra nella sfera di intensificazione dei controlli a tutela dell’ambiente e del territorio disposti dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugeneo Facciolla. Inoltre nella giornata di ieri in località “Celadi” di Rossano è stata ritrovata una inferriata rubata da un terreno della zona ad un agricoltore che ne aveva fatto denuncia nei giorni scorsi. Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria due uomini di Rossano per il reato di furto e minaccia.