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Succede anche questo in Calabria e precisamente a Chianalea di Scilla, rinomata località balneare, conosciuta ed apprezzata da molti turisti italiani e stranieri. Quattro persone adulte entrano in un rinomato ristorante, si siedono, barca scillaordinano, mangiano e bevono allegramente, e poi, improvvisamente si alzano e approfittando della ressa che c’è nel locale, vanno via indisturbati senza saldare il conto. Felici e contenti perché il pranzo era stato lauto ed eccellente. Credevano soddisfatti di averla fatta franca e di aver preso per fesso il titolare del ristorante. Dopo oltre 40 minuti ritornano mogi mogi nel locale con le pive nel sacco. Sono ritornati nel luogo dove si erano “scialati” assaporando le nostre prelibatezze calabre perché hanno avuto vergogna? Perché si sono pentiti della figuraccia di merda che avevano fatto? Macché! Sono ritornati perché uno di loro ( un bel fesso!) aveva dimenticato il telefonino sul tavolo e per paura di essere denunciati hanno fatto marcia indietro suscitando l’ilarità degli altri commensali. Che figuraccia! Si erano “sbafati”, ma, credendo di averla fatta franca, si erano allontanati senza saldare il conto. Voglio ricordare agli amici che mi stanno leggendo che andare via dal ristorante senza pagare il conto anche se a volte è molto salato, è un reato. Quegli stupidi furbastri, italiani, stranieri, calabresi non importa, il pranzo consumato a Chianalea difficilmente lo dimenticheranno, se lo ricorderanno per tutta la vita. Erano andati via senza saldare il conto, che figuraccia! Il proprietario certamente li aveva ripresi con le telecamere nascoste e avrebbe poi pubblicato le immagini e i loro volti sui social denunciando tutto alle autorità. La vicenda sarebbe finita in Tribunale e il conto, stavolta, sarebbe stato molto salato. Siamo in Calabria, in piena estate, i locali sono pieni di clienti, c’è grande confusione, e i soliti furbetti del mangiare a “sbafo” credevano di averla fatta franca. Hanno dovuto saldare il conto, ma nel frattempo, il caso tiene banco sui social. Un altro episodio di questo genere si è verificato in Albania. Quattro giovanotti vacanzieri a Tirana hanno voluto imitare gli scrocconi calabresi. Scappano dal ristorante senza saldare il conto, 80 euro in tutto. E’ dovuto intervenire il Presidente del Consiglio On, Meloni che ha ordinato all’Ambasciatore Italiano in Albania a saldare subito il conto non pagato di questi imbecilli italiani. Le immagini della fuga degli scrocconi imbecilli italiani sono diventate virali sui social, scatenando un acceso dibattito. L’On. Meloni ha pagato di tasca propria o con soldi degli italiani? Voglio augurarmi che questi episodi di questo genere non si ripetano mai più.

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angelo catapanoFRASCINETO (CS) – Giovedì, 3 Agosto 2023 – Il Comune di Frascineto, grazie alla donazione di un defibrillatore semiautomatico da parte dei familiari e degli amici di Maria Immacolata La Rocca, diventa un Comune Cardio Protetto.Domani pomeriggio (10 agosto) alle 18, a Frascineto nei pressidel Museo delle Icone e delle tradizioni bizantine in via Roma, il dispositivo verrà installato e reso operativo in un luogo aperto e ben raggiungibile, inoltre, sarà segnalato in maniera ben visibile da un cartello con la dicitura e il simbolo del defibrillatore DAE.

È quanto fa sapere il sindaco Angelo Catapano ringraziando la famiglia La Rocca per questo bellissimo gesto di partecipazione e senso civico a sostegno della comunità frascinetese.

Con questa donazione e con la formazione di 9 operatori laici residenti nel comune di Frascineto, a cura della Confraternita della Misericordia di Trebisacce, parte il progetto "Salvare una vita si può - in memoria di Maria Immacolata La Rocca". Da ciò l’amministrazione avvierà, in collaborazione con l'Associazione Gruppo Soccorso Aquile del Pollino, una prima campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza sull'importanza delle tecniche di primo soccorso, diffondendo la consapevolezza che, a volte, bastano 5 minuti per salvare una vita. Non solo. Nicola Nocera, presidente dell’associazione Augustus Vibo Valentia, ha offerto la formazione per altri 10 operatori laici di BLSD e il nuovo corso è previsto per il mese di ottobre 2023. «Naturalmente – sottolinea il sindaco - per tale sensibilizzazione, richiederemo ufficialmente un supporto al Suem 118, alla Confraternita Misericordia di Trebisacce e all’associazione Augustus Vibo Valentia. Nel frattempo ci preme ringraziare il governatore Vincenzo Liguori e il direttore del corso Valentino Pace, perché la Confraternita si è fatta carico delle spese del corso e, quindi, per il Comune è stato a titolo gratuito».

Obiettivo del percorso di sensibilizzazione è quello di tutelare il diritto alla vita di ogni cittadino e lavoratore presente sul territorio. Ogni anno in Italia, infatti, muoiono per arresto cardiaco decine di migliaia di persone, molte delle quali potrebbero essere salvate con una corretta azione di salvataggio che prevede l’utilizzo del defibrillatore. Nel caso dell’arresto cardiaco, il cuore va in fibrillazione e nei primi 5-6 minuti la defibrillazione rappresenta l’unica terapia efficace: la scarica elettrica fa sì che il cuore riparta con un ritmo corretto.

Fonte Ufficio stampa – Comune di Frascineto

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mareMare sporco in Calabria, titolano i giornali. E questa sarebbe una novità? Da anni lo stiamo segnalando che il nostro mare è inquinato. Chiazze marrone e “strunzi” si spingono fino alla riva e un odore nauseante invade tutta la zona. I villeggianti e i turisti sono indignati, ma alcuni residenti mettono sui social alcune foto bellissime con acque azzurre e chiare e non ci stanno e dicono che il nostro mare è pulito. Quella chiazza marrone è dovuta al movimento del mare dopo le mareggiate e quell’odore strano, nauseante è invece un profumo di Chanel n. 5. Contenti loro. Mare agitato, mare calmo, la verità è che il nostro mare in questi ultimi giorni fa veramente schifo. Molti villeggianti hanno disdetto le loro agognate vacanze. Quando hanno visto per l’ennesima volta il mare sporco sono andati altrove o sono ritornati delusi nelle loro case. Ma non doveva essere il nostro mare un mare da bere? Lo dissero alcuni anni fa Agazio Loiero, Presidente della Regione Calabra, e Mario Oliverio, Presidente della Provincia di Cosenza. Io li invitai a venire sulle nostre spiagge e a bere un bel bicchiere di acqua del nostro mare. Non hanno accettato l’invito e non hanno bevuto l’acqua del nostro mare. Mica sono fessi. Sono certo che se avessero accettato il mio invito e avessero bevuto un bicchiere di acqua del nostro mare avrebbero dovuto ricorrere alle cure degli ospedali di Paola, Cetraro e Cosenza. Quali sono veramente le cause del fenomeno? Non c’è bisogno di tecnici ed esperti. I depuratori non funzionano a dovere e qualcuno di notte scarica nei fiumi e nel mare sostanze inquinanti. Questo è il punto. Lasciamo perdere la polemica tra il Governatore della Calabria On. Occhiuto e i Sindaci della Regione Calabria. Sono tutti responsabili. Giocano a scarica barile. Lo hanno sempre fatto, Non è una novità. La novità è una sola, una soltanto: il nostro mare è sporco e i villeggianti che dovrebbero essere la ricchezza della nostra amata Calabria sono delusi e amareggiati. Colpa di fattucchieri e di stregoni? Il grande Totò direbbe: Ma mi faccia il piacere! Le responsabilità sono di tutti quelli che hanno governato la Calabria e delle amministrazioni locali. Sono stati tutti incapaci, sono tutti incapaci a risolvere in via definitiva questo grave problema che puntualmente si verifica durante la stagione estiva e quando le nostre spiagge sono affollate. Guardando le foto che girano sui Social con le strisce di melma e con gli “strunzi” galleggianti che deturpano il nostro azzurro mare, mi ha preso un colpo a cuore. Ma come è possibile! Acqua azzurra, acqua chiara, con le mani posso finalmente bere, la canzone di Lucio Battisti. Ma questo tanti anni fa. E oggi? Solo Loiero e Oliveriopotrebbero bere l’acqua del nostro mare inquinato, ma non lo faranno perché sanno che quello che hanno affermato era una fake news, era soltanto una notizia per prendere per fessi gli elettori calabresi, i quali all’occasione si sono poi vendicati.

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I Racconti

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