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Già dimenticata “La Provincia Cosentina”, il quotidiano fondato dalla società “Il Mezzogiorno Srl” che si spese in Cosenza e provincia dal 28 gennaio 1999 al 28 luglio 2008, che raggiunse dopo appena un anno dal suo inizio un venduto effettivo di 3500 copie al giorno e che si avvalse di oltre 80 corrispondenti zonali che raccontarono fatti, storie e vicende di una intera provincia contribuendo a rinverdire la platea di giornalisti in erba che camminavano il territorio raccontando de visu quanto vedevano e con una straordinaria tempestività

Fu il primo dei quotidiani calabresi a chiudere

Forse non sarà l’ultimo

L’andamento dell’editoria è sempre più negativo .

Nel 2012 per il quinto anno consecutivo le copie di quotidiani vendute sono scese del 6,6% (da 4,272 a 3,990 milioni di copie al giorno) e negli ultimi cinque anni il calo è del 22%.

In sostanza negli ultimi 5 anni ci sono stati 1.150.000 milione di lettori in meno.

Ed i dati del primo trimestre del 2013 sono ulteriormente confermativi di questo andamento negativo .

In via breve ci segnalano mancati pagamenti stipendiali da 2-4 mesi( per taluni quotidiani per i quali va così, così) , mediamente di 10 mesi per altri quotidiani.

E questo anche quando il prezzo del quotidiano è giunto a 1,20 euro

Insomma una crisi galoppante. Calano ricavi, pubblicità, copie vendute e per la prima volta anche i lettori.

Solo da Internet arrivano segnali positivi.

Per questo la Fieg sollecita interventi a sostegno economico ell’editoria.

Quand’anche, temiano non basterà. Ed altri giornali saranno destinati a chiudere.

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Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa dell’europarlamentare Mario Pirillo.

Presentazione della proposta di direttiva sulla pianificazione europea dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere, è il titolo dell’incontro che si terrà a Lamezia Terme presso la Fondazione Mediterranea Terina (ex agroalimentare) venerdì 7 giugno alle ore 9.30 organizzata dall’eurodeputato Mario Pirillo, componente del gruppo S&D (Alleanza progressista di socialisti e democratici) e membro delle commissioni Envi, Itre, Pech ed Inta.

   “La proposta di cui sono relatore – dichiara Mario Pirillo – getta le basi per una programmazione più attenta alle esigenze e alle peculiarità delle regioni costiere europee, per elaborare misure di prevenzione dell'erosione costiera". Un problema sul quale l’onorevole Pirillo nel suo mandato parlamentare ha insistito molto, e adesso nella veste di relatore potrà essere più incisivo per la difesa delle coste e la pianificazione degli spazi marittimi. In tutto il Sud Italia, in particolare la Calabria, l’erosione delle zone costiere è un problema molto sentito, dovuto non solo agli effetti dell'inquinamento e dei mutamenti climatici in atto, ma soprattutto degli abusi edilizi.

“L’approccio ecosistemico – dice Pirillo – dovrà guidare la pianificazione sia dello spazio marittimo sia la gestione integrata delle zone in una logica di massima concertazione con gli enti territoriali italiani ed europei. Il tentativo della proposta è quello di poter sfruttare in modo più efficiente e sostenibile gli spazi marittimi e costieri. Il convegno di venerdì rappresenta un punto di partenza – prosegue l’europarlamentare - per un serio impegno ad avviare un dialogo costruttivo tra istituzioni, sindacati, centri di ricerca ed imprenditori con l'obiettivo di affrontare insieme le problematiche territoriali relative alle attività socio-economiche che direttamente o indirettamente afferiscono alla risorsa mare".

"Per il Mezzogiorno d’Italia e la Calabria – conclude Pirillo – questa proposta ha un valore strategico sia sul piano della pianificazione dello spazio marittimo, sia su una gestione più razionale per prevenire gli scempi che hanno devastato il paesaggio, l’ambiente costiero e marino.

All’incontro parteciperà l’onorevole Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente, Tutela del territorio e Mare. Interverranno: Giacomo Mancini, assessore regionale al Bilancio e Politiche comunitarie, Nicola Cantasano, ricercatore Cnr e Paolo Veltri, direttore dipartimento ingegneria civile all'Università della Calabria. Relazionerà Joachim D’Eugenio, vicecapo unità della Commissione europea Ambiente.

Saranno presenti, inoltre, Sandro Principe (presidente del gruppo Pd alla Regione Calabria), Giuseppe Nucera (giunta nazionale Assobalneari Confindustria) e Peppino Vallone (sindaco di Crotone e presidente Anci Calabria). Modererà Vinicio Leonetti (giornalista).

Sono invitati Sindaci dei comuni costieri, Presidenti e Assessori Provinciali, Consiglieri e Assessori Regionali, Parlamentari, Sindacalisti, Associazioni di Categoria, Università e Centri di Ricerca, Autorità di Bacino, Imprenditori del Settore Turistico, e tutti i soggetti interessati.

Bruxelles 4 giugno 2013

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Impossibile saperlo. La prima considerazione, infatti, è quella che i dati anticipati con tanto di tromba nei giorni scorsi ancora non sono disponibili né sul sito dell’Arpacal , né su quello della Guardia Costiera.

E di tanto non solo ce ne dogliamo, ma non ne comprendiamo a ragione.

Sappiamo soltanto che i dati anticipati sono relativi ai batteri ( escherichia coli) come se i problemi del mare fossero soltanto loro e non anche i nitriti, i nitrati, i fosfati, eccetera.

Leggiamo poi( per nostra fortuna) su qualche illuminato blog che :

-“il monitoraggio dell'Arpacal di settecentoventisei chilometri di costa riguardo la qualità della balneazione conferma quest'anno il discreto stato di salute del mare calabrese”;

- nei primi due mesi di quest’anno l’Arpacal avrebbe espletato 94 controlli che avrebbero dato 27 punti critici:

a) provincia di Cosenza su 35 interventi sono stati riscontrati 14 non conformi per eccesso di Escherichia Coli che fanno presupporre un cattivo funzionamento del depuratore.

b) provincia di Catanzaro su 22 interventi 6 punti critici ;

c) provincia di Reggio Calabria su 10 interventi 4 punti critici;

d) provincia di Crotone su 20 interventi 1 punto critico;

e) provincia di Vibo Valentia su 7 interventi 2 punti critici;

Non sappiamo dove siano stati effettuati questi interventi e quindi non sappiamo quali mari( o depuratori) non funzionano.

Non sappiamo nemmeno la logica che sostiene la scelta della localizzazione degli interventi, nè quella della predeterminazione del loro numero. Tantomeno sappiamo di quanto siano eccessivi gli escherichia coli trovati.

Né sappiamo di domande formulate dalla stampa presente alla conferenza tenutasi ieri a Reggio.

Il comandante della Direzione Marittima, Francesco Terranova, ha reso noto i dati sulla attività di tutela dell'ambiente da settembre del 2012 a maggio 2013:

1638 controlli,

269 illeciti di cui 70 illeciti penali e 199 amministrativi.

31 depuratori in stato di sequestro,

10 del tutto inattivi,

36 con scarico non autorizzato

32 reti fognarie mal funzionanti o danneggiate

Poste così le cose deve essere avvenuto un miracolo. Infatti i punti critici rilevati dall’Arpacal sono solo 27 a fronte di  32 reti fognarie danneggiate o mal funzionati, 31 depuratori sequestrati, 10 inattivi ( non sappiamo se anche sequestrati ) e 36 scarichi fognari non autorizzati!

A tal punto una reazione di Legambiente è certa .

A tutti ( e soprattutto al WWF) poniamo una domanda : la moria di tartarughe e di delfini e globicefali c’entra qualcosa con lo stato del mare?(non solo quello calabrese ovviamente)

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