Non si è ancora spenta l’eco della denuncia che Carlo Tansi (Responsabile U.O.A. Protezione Civile Regione Calabria) in uno scontro in diretta con l'onorevole Domenico Tallini (Forza Italia) faceva denunciando l'acquisto, da parte della Protezione Civile Calabria, di un radar meteo costato 3 milioni e mai arrivato, che eccone un’ altra molto più importante.
Il responsabile della Prociv calabrese ha presentato alla Gdf un esposto sulla gestione post-alluvione di Vibo e sugli eventi che hanno colpito diversi comuni della regione.
E’ una notizia risalente a 25 febbraio intorno alle ore 09.00 scorso varca il portone della caserma della Guardia di finanza di piazza Marconi nel centro storico di Catanzaro e raggiunge gli uffici del “Gruppo tutela spesa pubblica e frodi comunitarie”.
E’accompagnato da Paolo Cappadonna e da Edoardo D'Andrea, entrambi nella qualità di funzionari della Protezione civile, per evidenziare che non si tratta di una iniziativa personale ma dell'ufficio del dipartimento Presidenza, che fa capo solo al governatore Mario Oliverio e dal quale dipende la Protezione civile.
Viene ricevuto dai tenenti colonnelli Simonluca Turriziani e Giovanni Caruso.
Presenta un «esposto-denuncia relativamente alla gestione, ritenuta irregolare, di alcune procedure attuative in seno alla Protezione civile».
La sua denuncia riguarda «la gestione e la messa in sicurezza a seguito dell'alluvione di Vibo Valentia del 3 luglio 2006», nonché «diversi eventi alluvionali che hanno colpito diversi comuni della Regione Calabria».
Per dar forza all’esposto consegna un documento composto da otto pagine unitamente a 10 allegati composti da 125 fogli di allegati in esso richiamati.
Si legge: «Per tutto quanto sopra denunzio a tutti gli effetti, per i provvedimenti che l'Autorità giudiziaria competente riterrà di adottare, i responsabili degli illeciti penalmente rilevanti che emergono dal documento che vi esibisco. Per i fatti costituenti reato per i quali non può procedersi d'ufficio, la presente deve intendersi quale richiesta di punizione di chiunque sarà ritenuto responsabile dei fatti medesimi».
Lo stessi Carlo Tansi nel dicembre scorso, all'indomani del suo arrivo, aveva riferito di indagini aperte dalle Procure di Reggio Calabria e Catanzaro per presunti illeciti commessi nella gestione degli interventi e delle forniture nel settore della protezione civile.
Tansi ha condotto direttamente indagini, dopo avere messo i sigilli e chiuso con catene le porte d'accesso al dipartimento.
Si parla degli ultimi tre anni di gestione dell'ufficio, ed in particolare dell’assunzione e del pagamento di consulenti esterni utilizzati come componenti della “struttura di supporto”, nonché dei pagamenti a fornitori e imprese coinvolte in «interventi di somma urgenza» che, secondo quanto scrive Tansi nella sua denuncia, portano a «pagamenti per i quali sussistono gravi indizi di illegittimità».