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E siamo già alla seconda giornata della rassegna intermittente di cibo e teatro "CON IL TEATRO NON SI MANGIA", domenica. 27 Luglio dalle 21.00

21H00 € 10 /spettacolo + piatto di pasta e bicchiere di vino /

22H30 € 5  /solo spettacolo/

Prenotazione obbligatoria 339 6195901 (paola) 339 6364170 (stefano)
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Ex Convento dei Cappuccini

Ad ogni intermittenza, presenteremo un piatto di pasta ed uno spettacolo che si sfideranno formalmente, anche per cercare di comprendere se il cibo può andare d'accordo con il teatro.

La maledizione del sud (tratto dalla leggenda di Colapesce) di e con Fabio Tropea e Pierpaolo Bonaccurso produzione teatrop (lamezia terme), sarà il nostro spettacolo teatrale.

Sul primo ci stiamo pensando. O meglio ci pensa l'orto ad indicarci cosa cucinare.

"Con il teatro non si mangia" è una rassegna per sua natura intermittente, perciò precaria, come il teatro che si porta dietro.

Questa precarietà è minata, volutamente, dal confronto/scontro con il cibo.

Il teatro, la pratica teatrale, sempre compromessa da questa sua naturale difficoltà a procurarsi il cibo, verrà sfidata, formalmente, da un piatto di pasta.

Un impietoso confronto, tra il teatro ed il cibo.

Un piatto per uno spettacolo.

Un piatto di pasta e uno spettacolo teatrale.

LA MALEDIZIONE DEL SUD tratto dalla leggenda di Colapesce

Di e con Fabio Tropea, Pierpaolo Bonaccurso

Premio Festival Nazionale dell’ARCI teatro “Avanti attori” 2012 "del pubblico", "della giuria" e come “miglior attore”.

trama
Nicola, detto Cola, figlio di un pescatore di Punta Faro, vicino a Messina, ama il mare.

Viene maledetto dalla madre esasperata dal suo vivere più in mare  che in paese e diventa "mienzu uamu e mienzu pisci", da cui il soprannome. Diventa un bravo informatore per i marinai che gli chiedono notizie per evitare le burrasche ed anche un buon corriere visto che riesce a nuotare molto bene. Dopo aver domato, come Ulisse, Scilla e Cariddi la sua fama aumenta di giorno in giorno ed anche il Re di Sicilia, Federico II,  desidera conoscerlo. Il re gli chiede di scoprire su cosa si regge la Sicilia. Cola scopre che la Sicilia sta per sprofondare e si sacrifica per essa, diventando colonna che tuttora la regge.

Teatro narrazione

Accompagnato dalla narrazione musicale dal vivo con Marimba, Didjireedu e altri strumenti che  ripercorrono le sonorità del mediterraneo, l’attore-autore, ispirato dall’incontro con una cantastorie siciliana, crea un gramelot calabro-siciliano per raccontare come Colapesce abbia salvato la Trinacria dal suo sprofondamento. In accordo con la tradizione seppur recente di questo stile teatrale la scenografia è semplice ma in ogni modo suggestiva.

Musiche
Le musiche sono suonate dal vivo da un unico musicista-attore che ha composto i brani e ha scelto gli strumenti. A guidarlo sono state le sonorità del Mediterraneo, le profondità marine e le meraviglie dello stretto di Messina. Gli strumenti scelti sono: due tamburi, un didjireedoo, dei bicchieri sonori intonati con una scala armonica e una marimba. Sono stati scelti per la loro qualità timbrica e sonora: sono strumenti dal suono molto caldo e avvolgente e insieme profondo e cupo.

genere: teatro di narrazione



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Ecco la nota del consigliere di minoranza Giancarlo Pellegrino

“Egr. Sig. Sindaco, Mi è stata recapitata, in tutta fretta, alle sette del mattino di martedì 17, la convocazione di un Consiglio Comunale urgente per domenica 22 giugno 2014. Mi sono chiesto, lì per lì: ci saranno motivi di particolare gravità a costringere il Sig. Sindaco ad imprigionarci nella Casa Comunale nonostante per domenica si annuncino clima torrido ed afa insopportabile. Vabbè che Egli non è molto amante del mare: preferisce i viottoli di campagna, magari da percorrere a bordo della ruspa comunale, d’estate come d’inverno. Data però una rapida occhiata ai punti all’ ordine del giorno, nascosta tra le righe, ho intuito la motivazione vera dell’urgenza. Ho chiesto qualche spiegazione al Sig. Segretario ed al medesimo Sig Sindaco e subito è stato svelato l’Arcano!La convocazione in seduta straordinaria urgente è stata imposta dal Sig. Prefetto che ha ravvisato motivi di nullità sia nella seduta del 30.04.2014 ( Approvazione Rendiconto 2013), sia nella seduta del 04.05.2014 ( Approvazione documento contabile di previsione). Per quali ragioni il Sig. Prefetto ha ritenuto non valide tali sedute ? Esattamente per le medesime ragioni esposte e lamentate dal Sottoscritto e per le quali il Sottoscritto si è visto costretto ad abbandonare l’Aula Consiliare.

Considerazioni:

1.         Costringere un Consigliere di Minoranza ad abbandonare l’Aula per comprovate ragioni significa impedire al Medesimo di esercitare le funzioni derivanti dal mandato democraticamente consegnategli da una parte della cittadinanza di Belmonte.

2.         In pratica, con tale gesto, il Sig. Sindaco ha messo alla porta una cospicua parte di belmontesi ( oltre quattrocento), dicendo loro: questi non sono fatti che vi interessano …. Son fatti nostri …. Non è più Res Pubblica ( Cosa Pubblica) ma ….. Cosa Nostra;

3.         Il gesto del Sottoscritto (motivato e giusto abbandono dell’Aula consiliare) è stato ampiamente bacchettato e pubblicamente sbeffeggiato; Il Sig. Sindaco, scomodando perfino Voltaire, ha dato al Sottoscritto dell’incapace, accusandolo di analfabetismo giuridico ed amministrativo(TUEL docet); ed ha anche assoldato per 1500 euro un venditore di parole, il quale si è concesso il lusso, con i miei e nostri soldi, obbedendo all’ordine ricevuto, di consegnare alla stampa offese personali di dubbio gusto e di scarsa consistenza intellettuale e morale.

4.         C’è voluto l’intervento del Sig. Prefetto per riportare la continuità democratica, deliberatamente violata dal Sig. Sindaco, nel territorio di Belmonte, per come correttamente e giustamente richiesto dal Sottoscritto. Ed è’ esclusivo merito del Sottoscritto se, a Belmonte, la Cosa Nostra imposta dal Sig. Sindaco deve, sottolineo deve, essere sostituita con la Res Pubblica.

Considerazione finale

Domenica 22.06.2014, nell’ Aula del Consiglio Comunale di Belmonte Calabro(CS) , il Sig. Sindaco, tutta la Maggioranza, e soprattutto quella parte di Minoranza, pronta ad alzare il dito e la bocca,impropriamente, contro di me, che spudoratamente si è accodata al Coro(ma noi lo avevamo detto anche in campagna elettorale,ora si giustifichino loro con l’elettorato che li ha votati), facciano pubblica ammenda del proprio operato. Riconoscano pubblicamente gli errori commessi. E’ il giorno del Signore: vanno poco a Messa, e quando ci vanno, ci vanno male. Forse neanche ricordano che uno dei primi atti del Sacro Rito consiste nel riconoscimento dei propri peccati, in pensieri, parole, opere ed omissioni. Io, memore della lezione di don Guido Gentile, Maestro di Cultura e Religiosità, questo, per ora, voglio ricordare al Sig. Sindaco, alla Sua Maggioranza ed alla parte di Minoranza accodata al Coro. Il resto si vedrà. E Tu Caro Sindaco nonché leader maximo di questo sconcio di amministrazione, facci esclamare: finalmente il Sig. Sindaco ha levato il disturbo e si è dimesso. Sarebbe,da parte tua,un atto di dignità e di decoro democratico.

Per l’appunto ,considerato il particolare momento in cui versano le P. P. A. A. per evitare ritardi o disguidi tali da minare seriamente l’aspetto economico dell’ente Comune, già fortemente compromesso ,magari con la perdita di finanziamento o il non perfezionamento di eventuali mutui da contrarre per la realizzazione di opere utili alla collettività belmontese ,ritengo giusto e responsabile che il Sig Sindaco, se lo ritiene opportuno , assuma ogni determinazione in relazione agli atti già adottati nei consigli precedenti,per il supremo bene di Belmonte !

Tale decisione ,può essere inviata anche a S.E. il Prefetto di Cosenza per la relativa conoscenza e competenza.

Belmonte Calabro li 22/06/2014                               Dr. Giancarlo Pellegrino

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Giancarlo Pellegrino partecipa a tutti i cittadini di Belmonte Calabro il seguente comunicato:

La nota stampa del …..corrispondente de “Il Quotidiano della Calabria ”, apparsa nei giorni scorsi sul profilo di “Concretezza”, di raffinata e pregevole fattura, mi invoglia a puntualizzare alcuni aspetti per la verità un pochino oscuri, controversi e contorti nel preciso intento di minare  la dignità e l’onorabilità di cittadini per Bene.

Sul diritto e sulla libertà di stampa non entro nel merito: sono principi ineludibili ed oggettivamente condivisibili e di estremo rispetto perché sanciti dalla Carta Costituzionale.

Così come non voglio entrare nella delicata questione della gestione personale e non trasparente del denaro Pubblico, per non dire altro, e soprattutto in questi giorni in bella evidenza su tutta la stampa scritta e parlata, nazionale ed internazionale!

Soleva dire mio padre, voce di uomini di stampo antico: “ anima tua cuscienzia tua”!

Piuttosto mi voglio soffermare sulla nobile arte delle “Marchette fatte nei posti giusti dove si fanno”cosi come testualmente riporta la nota stampa.

Non essendo stato mai sensibilizzato ed avviato su questa strada di perdizione, provenendo da una famiglia orgogliosamente umile, onesta, rispettosa e rispettata, gradirei incontrare e frequentare chi, ben avvezzo e professionalmente preparato e magari iscritto all’albo professionale con relativo numero di iscrizione alla nobile professione, potesse insegnarmi almeno le regole più elementari, avendo il sottoscritto, con un pò di perspicacia, già individuato il luogo giusto dove poterlo fare. Con chi poi è tutto da vedere e da scoprire, rimanendo anche disponibile ad accettare buoni suggerimenti in merito, magari non si sa mai………….!

L’acredine e le inesattezze palesate del brillante “ cronista ”, mi stuzzicano al punto da sottolineare ed evidenziare ogni particolarissimo aspetto della vicenda in questione “sterile vuota e priva di sostanza” da me scoperta e portata a conoscenza dei belmontesi tutti e non solo (Vedi Calabria Inchiesta come evidenziato nella nota); tuttavia, animato da spirito caritatevole e magnanimo, preferisco stendere un velo pietoso. Non sono io ad arrossire ma il Sig. Sindaco che, senza nessuna remora e con faccia tosta, dà la possibilità a “penne così pregiate e, per l’appunto, costose (1500.00 euro di soldi nostri) di intaccare   l’ onorabilità dei suoi amministrati, anche se avversari politici, con suggerimenti e considerazioni al limite della civile sopportazione.

Altro che “………… critica a chi fa dell’ opposizione uno strumento forse personale per giungere dove mai arriverà!

Menagramo oppure………….pensiero altrui goffamente e scioccamente riportato !

E’ vero il “Quotidiano della Calabria” è un giornale serio! Ecco perché la professionalità e la collaborazione di “corrispondenti” così acuti, trova spazio sulle pagine quotidiane di cronaca e permette, ai su citati professionisti, di spendere il buon nome della testata alla bisogna. La redazione   ne è orgogliosamente fiera!

Per concludere, un suggerimento spassionato e gratuito, avendo già pagato ed anche bene: la simpatia è soggettiva mentre le amicizie sono più uniche che rare. Gli avversari o nemici, dipende dall’angolo di lettura che si vuole dare, sono nascosti nella immaginazione contorta e prezzolata di chi involontariamente cagiona ad onesti cittadini grave nocumento con scritti al limite della sopportazione e magari costringendoli ad intraprendere percorsi contorti ma legali a salvaguardia della propria dignità, moralità ed onorabilità .

Belmonte Calabro 15/06/2014                                           Dr Giancarlo Pellegrino

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