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A San Pietro in Amantea la prima sindaca calabrese

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Il 1946 le donne votarono.
E le elettrici furono più degli elettori.
E così, in particolare nei piccoli comuni, furono elette donne sindaco.

 

“Due di loro furono elette in Emilia, due in Sardegna, una nelle Marche, una in Umbria una in Calabria”.

“Quattro ‘sindachesse’ erano maestre e avevano la licenza di scuola superiore; una, avvocata. Quattro di loro erano comuniste, tre democristiane. Tutte erano delle lavoratrici, solo due casalinghe benestanti.“

A San Pietro in Amantea venne eletta l'Insegnante Ines Nervi in Carratelli.

Ne parlò sin dal 1982 nel suo primo libro:-Storia di San Pietro in Amantea - a Pag. 53 e Pag. 75 Francesco Gagliardi tracciando il suo ruolo di “donna, di mamma, di insegnante”

L’amico Gagliardi ci ricorda che “E' stato il caro amico Silvio Clemente, che letto il mio articolo su Tirreno News del novembre dello scorso anno, ha avviato la pratica per un riconoscimento ufficiale. Il mese scorso ho trovato nell'archivio del Comune L'insediamento del Consiglio Comunale del 31 marzo 1946. E' stato mandato a Roma alla Camera dei Deputati ed ieri 3 maggio 2017 alla presenza del Presidente On. Laura Boldrini nel Salone della Regina è stata ufficialmente messa la foto della carissima maestra accanto alle altre donne elette nel lontano 1946.

Ricorda anche Francesco Gagliardi che

“Montecitorio, e precisamente la Sala delle donne, si arricchisce di due nuovi busti: quelli di Salvatore Morelli e Anna Maria Mozzoni, due personaggi che tanto hanno fatto per la questione femminile già nell’800.

I due busti sono stati inaugurati nel corso di un evento che si è tenuto il 3 maggio (ore 10.30 Sala della Regina) al quale ha partecipato anche la Presidente della Camera, Laura Boldrini, e che è stata l'occasione per fare il punto sulle pari opportunità di oggi nel nostro paese.

“A Montecitorio due nuovi busti: Salvatore Morelli e Anna Maria Mozzoni, femministi nell'800 - E i femministi di oggi?” è il titolo dell'evento al quale hanno partecipato anche Maria Grazia Colombari e Livia Turco e che viene moderato dal giornalista Giorgio Zanchini.

 

L'appuntamento è stato anche l'occasione per scoprire un nuovo ritratto che si aggiunge a quelli delle madri della Repubblica, sempre nella Sala delle donne.

Si tratta dell'undicesima sindaca eletta nel 1946, Ines Nervi Carratelli, prima cittadina di San Pietro in Amantea, in provincia di Cosenza.

Salvatore Morelli, deputato del Regno italiano nella X e nella XII legislatura, fu autore fra l'altro  di una proposta di legge per l'abolizione della schiavitù domestica e per l'estensione alle donne dei diritti civili e politici, a cominciare dal diritto al voto.

Tutto questo impegno in favore delle questioni di genere gli valse il dileggio dei colleghi e l'appellativo di “deputato delle donne”.

Annamaria Mozzoni può essere considerata la nostra prima suffragetta.

Anche lei si batté moltissimo per il voto alle donne e sul tema presentò la prima petizione in Parlamento nel 1877. Giornalista, attivista dei diritti civili, è forse la figura più importante della vita politica italiana e internazionale fra otto e novecento.

Intuì con molto anticipo i grandi nodi che la donne italiane dovettero affrontare per vedere riconosciuti i più elementari diritti umani”.

Ultima modifica il Venerdì, 05 Maggio 2017 16:38
Redazione TirrenoNews

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1 commento

  • Argia Socievole

    Sentimenti di Apprezzamento e di orgoglio ha suscitato la cerimonia del 3 maggio a Montecitorio quando il ritratto di Ines Nervi Carratelli ha trovato il doveroso spazio e dove resterà a testimoniare nella storia il valore delle donne . Donne che in momenti critici sanno proporsi in ruoli nuovi perché credono in ciò che fanno anche quando tali ruoli sono normalmente appannaggio maschile. L'esempio della sindaca di San Pietro in Amantea agli albori della Repubblica Italiana è perciò di autentica emancipazione.
    L'emancipazione che sa coniugare il ruolo di mamma di famiglia ed educatrice a quello di impegno politico. La testimonianza che devono raccogliere le giovani generazioni è l'importanza dell'educazione civica che costituisce la base del vivere in comunità e della vera legalità. La maestra Nervi non ha certo trascurato il ruolo di moglie e madre per assolvere in modo del tutto femminile ai doveri politici e sociali derivanti dall'incarico istituzionale. Non senza sacrifici come si può immaginare. Questo è l'altro messaggio per le giovani: essere donna deve poter comprendere varie sfaccettature del privato e del pubblico.
    Concludo ringraziando il maestro Gagliardi per la segnalazione da cui è iniziato tutto il circuito virtuoso e che ha portato agli onori della cronaca il nostro paesino per una cosa nobile e non per discussioni ne lasciano solo l'amaro in bocca....

    Rapporto Argia Socievole Venerdì, 05 Maggio 2017 09:57 Link al commento

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