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Stella Maria lavorava in uno degli alberghi amanteani.

Stamattina 17 aprile intorno alla 0.30 ha lasciato il lavoro per far ritorno a casa.

Ma a casa non è mai arrivata.

I familiari, padre e due figli preoccupati la hanno attesa inutilmente.

E stamattina allora l’allarme

Un salto in albergo , la conferma delle riprese delle telecamere di controllo

Un giro nei pressi

Il rinvenimento dell’auto nella zona a mare del fiume Oliva, nei pressi dell’ingresso di un altro albergo.

L’auto era aperta e dentro sono stati trovati il giubbino, il portafoglio i documenti.

Un dubbio allora invade tutti i presenti.

I familiari, le forze dell’ordine, gli addetti della protezione civile di Amantea e di Cleto, il paese di origine della signora Maria.

Tra i primi ad intervenire i Carabinieri della locale caserma e quelli della capitaneria di Paola.

Insieme con loro gli agenti della guardia costiera.

Ed ancora gli uomini della protezione civile di Amantea

Viene percorsa la spiaggia fino al Porto e fino Coreca

Viene anche esaminato il letto del fiume verso l’interno

Vengono effettuati controlli nelle abitazioni a mare del rilevato ferroviario

Nessun risultato utile

Diventa così forte il dubbio è che la signora possa essere annegata.

Per questo viene fatto giungere un pattugliatore che comincia a viaggiare avanti ed indietro alla ricerca del corpo.

Ricerche infruttuose

In attesa dell’arrivo dei cani di ricerca giunge anche un elicottero dell’esercito che dopo essere atterrato sulla spiaggia ed assunte le informazioni del caso inizia a controllare a pettine anche le zone interne

Nessun risultato fino ad ora.

Vi faremo sapere

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Finalmente una voce che parla del distretto di Amantea, dei bisogni della sua popolazione. E’ la strada da seguire . Continueremo con impegno indicandola anche alle amministrazioni comunali del territorio che iniziando da quella di Amantea dormono sempre il sonno di aprile.

  1. Introduzione. Perchè l’integrazione tra ospedale e territorio non è avvenuta?.
  2. La rete territoriale dei servizi in particolare del settore della prevenzione: situazione attuale
  3. Mancato coordinamento ospedale- territorio (guardia medica, medicina generale, medicina specialistica e pronto soccorso: quali le ragioni?
  4. Operatività e costi dei direttori dei distretti e legittimità delle nomine considerato la mancata approvazione degli atti aziendali

Se Atene piange, Sparta non ride dice un proverbio italiano, tratto dall’opera teatrale “Aristodemo” di Vincenzo Monti. Questo per dire che se all’Ospedale dell’Annunziata la Sanità è oramai al collasso sul territorio non stiamo meglio!!! Anzi la mancanza di servizi territoriali capaci di dare risposte esaurienti al bisogno di salute fa aumentare sempre di più il carico di lavoro degli ospedali e, in particolare, dell’Annunziata. Se continua così nessun organico riuscirà a fare fronte alle richieste. Gli ospedali cosiddetti spoke (Cetraro-Paola, Castrovillari e Corigliano Rossano) sono in grave carenza di personale, anche perché il personale degli ospedali dismessi (Praia, Trebisacce, Cariati) non è stato ancora ricollocato.

L’integrazione tra la rete ospedaliera e la rete territoriale fatta di: Distretti, Dipartimenti di prevenzione, Dipartimenti per la salute mentale, Case della salute, che avrebbero dovuto prendere in carico i pazienti in una rete assistenziale integrata, di fatto non esiste, non è mai decollata. Dove sono la continuità assistenziale nelle 24 ore tra ospedale e territorio, il ruolo del MMG nella presa in carico, i Piani sociali di zona e i Piani Sanitari? Il Punto Unico di accesso ai servizi sociali e sanitari, l’obbligo della presa in carico del cittadino e del Piano di Assistenza Individuale, la Casa della Salute, ecc. di fatto sono rimaste tutte sulla carta. Sul territorio vengono lasciati dei Poliambulatori che non hanno collegamenti con la medicina di base e con la rete ospedaliera.

L’atto aziendale che prevedeva tale integrazione   non è mai stato approvato dalla Regione. Nella riorganizazione si sta procedendo a pezzi senza un quadro di riferimento organico che produce ancora di più disorganizzazione e confusione. Intanto la magistratura rinvia a giudizio gli amministratori attuali e quelli precedenti per avere usato male il denaro pubblico.

Tutto questo, malgrado nell’Atto Aziendale proposto dal dott. Scarpelli, si affermi testualmente che: “L’Azienda Sanitaria di Cosenza riconosce, tra i propri valori fondanti, la centralità del cittadino, quale titolare del diritto alla tutela della salute, nella definizione delle prestazioni sanitarie e nella fruizione dei servizi per favorire una scelta consapevole nell’ambito delle prestazioni e dei servizi offerti. A tal fine assicura la partecipazione del cittadino, sia come singolo che tramite le associazioni di volontariato e di tutela dei diritti, alle fasi di programmazione delle attività, di valutazione della qualità dei servizi dal punto di vista degli utenti e di tutela dei diritti, nel rispetto della vigente normativa nazionale e regionale in materia, anche attraverso forme innovative di partecipazione.

Vista la situazione, lasciamo al futuro le forme innovative di partecipazione, chiediamo sommessamente che ci vengano garantite quelle tradizionali.

Nel Distretto Tirreno abbiamo chiesto di discutere gli obiettivi assegnati, le risorse e i soggetti necessari per poterli perseguire ma soprattutto come poter organizzare meglio i nostri servizi. Avremmo voluto coinvolgere in tale discussione possibilmente tutti i soggetti interessati, in una conferenza territoriale dei servizi, anche per conoscere come le risorse venivano spese. A tutt’oggi non è stato prodotto dalla Direzione del Distretto alcun documento di programmazione organico di gestione del territorio; al contrario si è scelto di procedere   con singoli e disarticolati provvedimenti settoriali, sostenuti da una arbitraria mobilità del personale all’interno dei servizi.

L’ex Distretto Sanitario di Amantea è un polo sanitario interurbano con circa 30 mila abitanti, con una situazione particolarmente allarmante sotto il profilo sanitario, per il numero preoccupante di patologie legate all’inquinamento ambientale che, non può restare emarginato dal processo di riqualificazione dei servizi territoriali, predisposto dall’Azienda Sanitaria di Cosenza e che ha già interessato, anche se solo parzialmente, le aree più a nord. Fare anche del poliambulatorio di Amantea una moderna ed efficiente Casa della Salute è sicuramente l’obiettivo sul quale tutte le rappresentanze politiche locali e la Direzione del Distretto dovrebbero convergere, per una riqualificazione complessiva dell’offerta dei servizi sanitari distrettuali, che possa restituire dignità professionale e senso di appartenenza ai dipendenti della nostra struttura, e possa tutelare il diritto dell’utenza ad avere risposte puntuali al proprio bisogno di salute.

Se gli amministratori ed i dirigenti non sono in grado di garantire tutto ciò, a questo punto bisogna sostenere la liberazione della sanità dalla politica e chiedere la che la nomina sia fatta secondo criteri meritocratici, valutati in modo oggettivo. Altrimenti, perché spendere in stipendi di centinaia di migliaia di euro annui per manager che non devono rispondere di alcun obiettivo e che non garantiscono nessun risultato?

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SINDACO E AMMINISTRAZIONE A CLETO “FAN COME IL CUCULO”!

Il cuculo è un uccello che non sa nidificare,non sa covare le uova e non sa allevare i piccoli! Ma è furbo e continua a riprodursi utilizzando la laboriosità,l’ingegno e il lavoro di altri uccelli!

ANDIAMO PER ORDINE E PER VERITÀ:

1) PANNELLI SOLARI-RISPARMIO ENERGETICO

progetti iniziati sotto l’Amministrazione Cuglietta e continuati sotto Amministrazione Furano;

2) ASILO NIDO

progetto realizzato in toto dall’Amministrazione Furano

3) STRADA COLLEGAMENTO CASTELLO CLETO (dopo 2 anni i lavori ancora non sono partiti!)

finanziamento avuto dall’Amministrazione Furano :stornato per ripristino sorgenti-Strada S.Antonio-Strada Cutura- che aveva ritenuto più urgenti e utili per la collettività

4) CASTELLO SAVUTO (dopo circa due anni ancora i lavori non partono!)

finanziamento richiesto dall’Amministrazione Cuglietta, progetto realizzato e approvato dall’Amministrazione Furano

5) ISOLA ECOLOGICA

progetto presentato dall’Amministrazione Furano

7) CASTELLO CLETO

continuazione finanziamenti intervento recupero Castello iniziato nel 2000

8) intervento Edificio scuola elementare: progetto pon dell’Istituto Comprensivo Aiello calabro

9) intervento Municipio : progetto che viene da lontano

Volendo essere generosi possiamo dire che dopo tre anni L’Amministrazione Longo ha saputo progettare ex novo per Cleto le seguenti opere:

1) intervento alveo fiume Savuto,che costerà ai cittadini di Cleto 3000 euro all’anno per 20 anni! (Un’opera di cui Cleto e i cittadini di Cleto soffrivano effettivamente la mancanza-si dice che ogni cittadino cletese andasse a letto col tormentoso pensiero “ma quando si interviene sull‘alveo del fiume Savuto?”)

2) PISL contrasto allo spopolamento

-finanziamento dato dalla Regione Calabria a tutti i 99 comuni calabresi che si stanno spopolando (alcuni Comuni li hanno utilizzati con intelligenza:hanno acquisito case abbandonate nei centri storici, le hanno ristrutturate e le hanno offerte a giovani coppie a prezzi competitivi. Questo è un modo serio per fermare lo spopolamento!)

Fatta chiarezza e verità sulla capacità progettuale vediamo cosa ha fatto perdere a Cleto, in questi tre anni, questa Amministrazione:

1) mancato utilizzo Legge Regionale n.34/2010 che dava ai comuni la possibilità di chiedere concessione di contributi costanti poliennali per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblico interesse (acquedotti,fognature,reti idriche,strade, piazze ecc.);

2)Cleto è l’unico paese che non ha avuto nessun finanziamento per i PISL (diversi dallo spopolamento-(almeno tre persi)!

3) Cleto è classificato borgo di eccellenza, ma non è stato in grado di avere i finanziamenti per i PISL dedicati;

4) andati dispersi i 100.000 euro per il completamento della scuola media assegnati (in carica Amministrazione Furano)

5) Nel comune di Cleto dal 2006 al 2013 sono andati in pensione 4 dipendenti. Per incapacità o per calcolo di questa Amministrazione, Cleto ha perso definitivamente 4 dipendenti a tempo pieno o 6-7 part-time.

(L’Amministrazione Furano (CAMBIARE ROTTA) nel marzo 2010 aveva terminato tutto l’iter per espletare 4 concorsi part-time).

Attualmente il comune di Cleto per fornire i servizi essenziali (anagrafe,stato civile,vigile,ufficio tecnico,supporto segreteria) ha 5 dipendenti di altri comuni in convenzione per due pomeriggi a settimana e per questi spende più di 5000,00 euro al mese.

Questi soldi potevano essere lo stipendio di dipendenti del comune di Cleto e magari di padri/madri/figli di famiglie cletesi! (a vantaggio dell’economia di Cleto e dei cittadini tutti per i maggiori servizi forniti in termini di ore!) Fate una ricerca:Cleto è l’unico paese (con gli stessi abitanti!) in Italia che ha solo 6 dipendenti!

5) Cleto è inserito nell’elenco dei centri storici calabresi suscettibili di tutela e valorizzazione, se l’Amministrazione

avesse approvato lo specifico piano attuativo denominato “Piano del Centro Storico” (l.r. n.166/2012) il comune e i cittadini avrebbero potuto avere finanziamenti per interventi nei centri storici di Cleto e Savuto! A questa manifesta incapacità progettuale e inefficace azione amministrativa si è sommata una assoluta mancanza di rispetto delle più elementari regole democratiche e rispetto delle norme:

a) ci sono nostre interrogazioni che restano senza risposte da 2 anni.

b) continua violazione del regolamento del Consiglio Comunale nelle sedute del Consiglio

c) in modo illegittimo i cittadini di Cleto pagano acqua e spazzatura più che a Rende!

(vedi comunicazione del 2012 del gruppo CLETO FUTURO alla Corte dei Conti)

PER ULTIMO, MA NON MENO SIGNIFICATIVO EPISODIO:

il Comune di Cleto spende 10000,00 euro (soldi dei cittadini di Cleto!) per il progetto servizio civile; una Amministrazione democratica, che avesse voluto essere trasparente e libera dalle clientele , in merito all’assegnazione degli incarichi per il servizio civile, invece di fare colloqui che umiliano diplomati e laureati, avrebbe assegnato i posti semplicemente con limpida graduatoria per soli titoli! (e i GD di Cleto come sempre tacciono!)

Facciamo una domanda: perché non è stata scelta la procedura democratica limpida e trasparente?

Non diamo la risposta perché abbiamo rispetto per l’intelligenza di tutti gli elettori di Cleto!

Se ti capita che qualcuno insiste sul valore selettivo del colloquio, allora è inutile discutere, perchè o è un cretino o pensa che tu sia il cretino al quale poter far credere che a Cleto gli asini volano. Tertium non datur.

GRUPPO CLETO FUTURO

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