
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dell’amico Ciccio Gagliardi il quale racconta a noi( e quindi a voi) la vicenda che lo vede contrapposto al consigliere Fabrizio Bruno e dalla quale lui ha tratto il titolo del presente articolo.
Ovviamente volendo sempre conservare la forza della democrazia evidenziamo al consigliere Bruno la nostra piena disponibilità ad ospitare anche un su scritto, se ritiene.
Ed ecco il testo integrale della nota di Francesco Gagliardi:
“Caro Direttore, siamo messi male in San Pietro in Amantea, perché al Consiglio Comunale del mio paese c’è gente che a tutti i costi mi vuole attribuire cose che nemmeno le penso e quindi scrive delle baggianate che fanno ridere finanche i polli.
Alcune settimane fa Tirreno News ha pubblicato un mio articolo avente per titolo: San Pietro in Amantea, paese di accoglienza, riportando senza commento la Delibera di Giunta n.7 del 28-03-2017.
Un consigliere comunale, un certo Fabrizio Bruno, mi ha invitato ad assistere alle riunioni dei Consigli Comunali e mi ha fatto sapere che le Delibere, udite questo, sono aperte al pubblico e pubblicate sull’Albo Pretorio.
In un commento gli ho risposto che lui non sa nulla di San Pietro in Amantea e dei suoi problemi perché vive certamente in campagna e che viene a San Pietro solo ed esclusivamente in occasione della convocazione del Consiglio Comunale.
Apriti cielo! Non l’avessi mai scritto. Mi risponde così:
Lei si crede migliore di uno che sta in campagna?
Abbiamo per caso qualche brutta malattia contagiosa?
Lei conosce le frazioni del suo paese?
Signor Direttore, lei conosce benissimo la favoletta: Il lupo e l’agnello.
Quando il lupo aveva intenzione di mangiare il povero agnellino inventò qualche bel pretesto. Mi intorpidisci l’acqua, ma l’agnello stava di sotto.
Hai parlato male di me sei mesi fa, ma io non ero ancora nato.
Tuo padre allora ha parlato male di me e così se lo mangiò.
Così ha fatto questo Fabrizio Bruno.
Non è possibile farlo ragionare con argomenti giusti e precisi.
Hai parlato male di me perché sono nato in campagna e lei non conosce le frazioni di San Pietro in Amantea.
Ma Fabrizio, molti anni fa i cittadini e gli elettori di San Pietro in Amantea hanno eletto Sindaco un certo Ing. De Grazia Franco, mio carissimo amico, residente in campagna e non ancora sposato, e voi, elettori delle contrade di Froffa, Giardini, Gallo, Conocchia, Tuvolo gli avete negato il voto.
Chiedi a Carmelo De Grazia questo particolare.
Allora lui era un impiegato del Comune e se ne uscì con una espressione dispregiativa nei vostri confronti che non voglio ripetere per rispetto dei tantissimi amici delle contrade.
Quindi, avendo contribuito a fare eleggere un Sindaco residente in campagna, come potrei credermi migliore di uno di voi che ancora abita in campagna?
Vedi che balle che scrivi.
Il Bruno mi domanda pure se conosco le frazioni del mio paese. No, non le conosco perché San Pietro in Amantea non ha mai avuto frazioni.
Conosco, invece, le contrade benissimo perché sono stato consigliere comunale dal 1964 al 1970 e Vice Sindaco dal 1975 al 1985 e ho insegnato due anni nelle scuole elementari delle Contrade Giardini e Colopera.
Mi dice ancora il Fabrizio che la Delibera di Giunta n.7 è stata fatta per tutelare il mio amato paese. Dunque, il mio paese e non il suo, perché come ha scritto è nato nella Contrada Conocchia e che ora abita a Campora San Giovanni.
Questa sì che è una frazione!
Questi immigrati, ha scritto nella risposta, cosa potrebbero fare a S.Pietro di così molesto?
E mi spiega che la delibera approvata permette di fare inserire famiglie di immigrati già presenti sul territorio ( forse a Campora San Giovanni ci sono immigrati che non sono presenti sul territorio? ) e che sono tutti censiti, istruiti e selezionati, e per farmi sapere che lui è una persona istruita cita addirittura il Dizionario Garzanti e la definizione che il Dizionario da alla parola immigrato.
Lo ringrazio di cuore perché non conoscevo la vera definizione della parola immigrato.
Mi fa sapere inoltre, questa notizia la ignorava per davvero, che i suoi nonni sono stati degli immigrati e non hanno pregiudicato l’avvenire del Venezuela, della Francia, della Germania e degli U.S.A.
Si vede che ha avuto parecchi nonni che hanno lavorato in questi lontani paesi e che hanno contribuito a farli diventare grandi e potenti.
Conclude dicendo: che le decisioni prese dal Consiglio Comunale, diversamente da quanto io pensa, sono importanti per il paese, perché svolgono la tutela e la salvaguardia per il bene dei cittadini. Caro Direttore, arrivati a questo punto, le campane delle chiese di San Pietro in Amantea suoneranno a morte, perché gente come il Bruno ha scelto di far morire definitivamente il nostro amato paesino, non di farlo vivere. Prosit!”
Ecco il comunicato inviatoci da Ernesto Pastore:
“Spett.le Tirreno News, in qualità di direttore artistico della Grotta dei desideri, sento il dovere di replicare a quanto dichiarato e pubblicato dal sig. Francesco Gagliardi che evidentemente conosce poco o nulla della Grotta dei desideri.
La serata che avrà luogo a San Pietro in Amantea in data 3 agosto, a partire dalle ore 21, s’intitola “Dalla parte delle donne” ed è stata introdotta nel programma complessivo degli eventi a partire dall’edizione 2016.
Si tratta nello specifico di una serata che si pone lo scopo di rendere il programma non solo brillante ed esteticamente attraente per la bellezza degli abiti presentati dai fashion designer in concorso, ma anche riflessivo, accentrando la discussione su argomenti importanti, anche duri se necessario.
In questi anni sono state prese in considerazione argomentazioni complesse: dalla violenza che le donne possono subire a seguito dell’assunzione di droghe da stupro, all’incidere del fenomeno malavitoso in Calabria.
La tredicesima edizione rafforzerà ulteriormente tale discorso.
La serata “Dalla parte delle donne” affronterà quest’anno il tema delle cosiddette “dipendenze affettive” che generano una visione distorta dell'amore e possono sfociare in casi di stalking e femminicidio.
È un fenomeno di enorme complessità, che investe maggiormente il mondo femminile e che racchiude aspetti neurobiologici, ma anche e soprattutto comportamentali, socio-culturali e psichici. Tale nuova forma di dipendenza richiede un approccio mirato e consapevole, partendo dal presupposto che essa non riguarda l’uso o l’abuso di sostanze come nelle tossicodipendenze, bensì disturbi del comportamento, relazioni disfunzionali, vulnerabilità, visione distorta della realtà e fragilità emotiva, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Proprio in considerazione di ciò, la Grotta dei desideri accenderà i riflettori sulla questione, attraverso il supporto di professionisti specializzati, i quali si confronteranno con il pubblico e con i giovani durante un talk show che si terrà il 3 agosto.
Verranno coinvolti attivamente nel progetto anche i ragazzi delle scuole superiori, affinché le tematiche affrontate possano offrire non soltanto spunti di riflessione concreti, ma anche momenti di condivisione di valori, crescita emotiva e sensibilizzazione delle giovani generazioni.
Un ultimo commento sulla questione del Centro diurno diversamente abili di San Pietro.
Sono il giornalista che più ha scritto sull’argomento e che probabilmente meglio conosce l’intera vicenda.
E fino a quando potrò spendere una parola per la sua riapertura lo farò senza alcuna esitazione. E sulla questione, sia chiaro, sono stati interessati non soltanto quelle che il sig. Gagliardi definisce “soubrette” e “giornaliste sportive”, ma anche cronisti di lungo corso che attualmente svolgono l’attività di inviato per le testate giornalistiche più prestigiose.
Ancora una volta, remore e presunzioni di chi guarda il mondo senza la cognizione dell’innovazione, consentono di volgere l’attenzione alla moda come fenomeno da baraccone. Senza sapere quanto tale comparto consente all’Italia di farsi ammirare come Paese del Bello.
Potrei citare il caso del restauro del Colosseo voluto dai fratelli Della Valle e dalle “loro” scarpe, oppure le attività di ricerca sulla fibrosi cistica portata avanti dal Gruppo Marzotto che vendeva i propri abiti nei grandi magazzini o ancora le sovvenzioni che quasi tutte le case di moda garantiscono ai progetti di studio contro il cancro.
Già questo aspetto della moda, oltre che alle migliaia di posti di lavoro che genera annualmente, si preferisce non considerarlo. Peccato.
Ernesto Pastore
Fino ad ieri San Pietro in Amantea era considerato un paese agricolo, paese di emigranti, paese di Maria e delle Telecomunicazioni Sociali.
Ora bisogna aggiungere Paese di accoglienza agli immigrati dell’Africa.
Infatti il Comune è pronto e disponibile ad accogliere gli immigrati e si candida con Deliberazione di Giunta del 28-03-2017 N.7 per l’attuazione di un progetto di accoglienza integrazione e tutela a favore di richiedenti, titolari di protezione internazionale e beneficiari di protezione umanitaria, garantendo il cofinanziamento minimo del 5% sul costo complessivo.
Il progetto di accoglienza ha per finalità: avviare percorsi di inserimento socio economico; vitto e alloggio; inserimento scolastico; assistenza socio sanitaria; apprendimento della lingua italiana; orientamento al territorio e ai suoi servizi; orientamento legale; percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Poiché il Comune non ha strutture proprie in grado di gestire il progetto individuerà un soggetto collaboratore di comprovata esperienza e competenza nei servizi a favore dei destinatari del bando.
Il progetto prevede l’organizzazione dei servizi per N.20 (venti) ospiti e sarà attivato solo in caso di approvazione e finanziamento.
Il Comune garantirà la percentuale del 5% quale quota di cofinanziamento del progetto generale e che detta quota si sostanzia mediante la fornitura di prestazioni professionali e strutturali e mediante l’accollo di tutte le utenze elettriche, servizio idrico, raccolta rifiuti, altre imposte ed attività necessarie al corretto svolgimento del progetto stesso.
Il progetto ha un costo complessivo di Euro 282.068,00 (Duecentoottantaduemilasessantaotto) per 12 (dodici) mesi con una percentuale di cofinanziamento di Euro 14.500,00 (Quattordicimilacinquecento) che sarà conferito dal Comune che presenta i seguenti dati salienti:
1.Coinvolgimento di N.20 beneficiari.
2.Una equipe multidisciplinare.
3.Un soggetto esterno al Comune che lo gestirà.
Con la deliberazione il Comune ha aderito alla rete SPRAR ai fini dell’applicazione dei benefici previsti dalla legislazione sui richiedenti asilo e dei rifugiati su territorio nazionale.
Nel progetto c’è anche una tabella con descrizione del costo del personale stabilmente impiegato subordinato e parasubordinato degli operatori sociali, degli interpreti, dell’operatore legale, degli addetti alla pulizia, degli assistenti sociali, psicologi e altre figure, gestione locali e strutture, opere di manutenzione ordinaria e relativi materiali, affitto locali, acquisto attrezzature, vitto, abbigliamento, materiale ludico, spese per la salute, spese trasporto urbano e extraurbano, spese scolastiche, pocket money (questo lo ignoro), alfabetizzazione, spese di orientamento e assistenza sociale, costi interpretariato, spese integrazione, borse lavoro e tirocini formativi, contributi straordinari uscita, spese patenti di guida, laboratori, spese per convegni, per consulenze fiscali, spese cancelleria, spese allestimento e gestione uffici di supporto alle attività del progetto.
Non faccio alcun commento altrimenti il Sindaco di San Pietro in Amantea scriverà al Direttore di TirrenoNews.Info che io faccio polemica spicciola e gratuita e che quello che ho scritto è frutto della mente illuminata del “Professore Gagliardi”.
Perciò accludo soltanto la deliberazione di Giunta N.7 del 28 marzo 2017. Se ora vuole smentire il suo operato, faccia pure.