Ieri 21 dicembre 2017 il Comune di San Pietro in Amantea ha intitolato la Sala Consiliare all’Ins. Ines Nervi in Carratelli, primo Sindaco eletto nel marzo 1946 dopo la caduta del fascismo e uno dei primi 11 Sindaci donna a ricoprire una carica istituzionale.
Il suo ritratto si trova ora insieme agli altri a Montecitorio e precisamente nella Sala delle donne.
La cerimonia si è svolta il 3 maggio u.s. alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini.
Nel 70° anniversario del diritto di voto alle donne la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva deciso di onorare il ricordo delle prime dieci sindache italiane elette nel 1946 con una targa celebrativa.
La cerimonia si è svolta l’11 novembre 2016 alle ore 11 nella Sala Polifunzionale, in Via Santa Maria, a Roma, per voler ricordare il lungo e faticoso cammino delle donne nella conquista dei loro diritti.
In quella occasione il nostro Sindaco venne completamente ignorato malgrado io ne avevo parlato nel mio primo libro”Storia di San Pietro in Amantea”, pubblicato nel lontano 1982.
Avevo finanche riportato la prima delibera consiliare del 31 marzo 1946.
Quel lontano giorno rappresenta negli annali della vita amministrativa del Comune di San Pietro in Amantea, una data storica, non solo perché a quella competizione elettorale parteciparono al voto per la prima volta nella storia anche le donne, ma anche perché venne eletta Sindaco una donna, sposata, con due figli, maestra elementare.
Da quel giorno fatale le donne non furono più considerate solo casalinghe o lavoratrici senza voce, ma come ricorda la targa commemorativa “fautrici a pieno titolo della nuova politica italiana”.
Mi fermo qui.
Ma poiché in Italia negli ultimi 50 anni sono sorti tantissimi movimenti femminili, per vendicare certi ruoli professionali con piena parità giuridica e economica, il Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini ha voluto imporre che il femminile di Sindaco sia Sindaca.
E così anche gli Amministratori del mio Comune nella targa in bronzo hanno scritto “ 1° Sindaca donna”.
Io preferisco dire “Sindaco” e continuerò a scrivere sempre “Sindaco”.
E Vittorio Sgarbi ricalcando il pensiero del Presidente emerito Giorgio Napolitano che ha definito “orribili” e “abominevoli” i termini Ministro e Sindaco al femminile, così ha scritto:- Ora cara Boldrina, sia precisa, ci dica chi è lei …. lei è la grammatica?
Lei stabilisce che non è giusto chiamare Sindaco una Sindaca e Ministro una Ministra?
Ai ruoli non si applicano i sessi, rimangono tali e quali. Come la persona rimane persona anche quando si riferisce ad un uomo, non diventa persona.
E tu sei una zucca vuota, una capra …. fortunatamente non un capro-“.