
COSENZA 29 aprile 2019 – Nei giorni scorsi militari della Stazione Carabinieri Forestale di Orsomarso con il supporto di personale della Stazione Carabinieri Forestale di Cetraro e Paola hanno proceduto a dare esecuzione a decreto di sequestro preventivo nei confronti di una ditta di autodemolizione e trattamento di rifiuti ubicata in località “La Bruca” nel comune di Scalea. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Paola Maria Grazia Elia a seguito dei controlli effettuati dagli enti preposti che hanno evidenziato come la ditta trattava rifiuti non contemplati nella relativa autorizzazione rilasciata. Inoltre si è accertato che veniva effettuato lo scarico delle acque reflue meteoriche - Industriali derivanti dai piazzali dell’impianto di trattamento dei rifiuti in un canale. Tutto ciò avveniva in assenza della prevista autorizzazione rilasciata dalla competente autorità amministrativa. Pertanto si è proceduto al sequestro e alla denuncia dell’amministratore dell’impianto per violazione al Decreto legislativo 152 del 2006 che regola la materia ambientale
BELVEDERE MARITTIMO (CS) – Caduto dalla barella in una nota casa di cura il Gip del tribunale di Paola, Maria Grazia Elia respinge la richiesta di archiviazione della Procura basata sulla consulenza ed accoglie totalmente l’opposizione della famiglia difesi dagli Avvocati Massimiliano Coppa, Paolo Coppa e Luigi Forciniti .
Per il giudice per le indagini preliminari, che ha completamente accolto le tesi dei difensori della famiglia Benito, ci sarebbero omissioni e ritardi di attività da parte dei cinque indagati dovuti a negligenza, imperizia ed imprudenza, mentre per i consulenti della Procura la morte sarebbe da ricondurre ad una dissociazione elettromeccanica con grave aterosclerosi coronarica calcificazione (…) in paziente con esiti cicatriziali di pregressi infarti del miocardio (…), ossia per la diagnosi di Sca-Nstemi ad una insufficienza cardiovascolare respiratoria e non a causa della caduta dal letto del paziente in seguito alla quale quest’ultimo avrebbe riportato una ferita occipitale avvenuta il 10 agosto 2017.
Benito Belfiore muore il 10 agosto del 2017 presso la casa di cura privata di Belvedere marittimo in cui era stato trasferito in codice rosso ed accettato in ambiente intensivo il 30 luglio 2017 dal pronto soccorso dell’ospedale di Paola con la diagnosi di Sca-nstemi infarto miocardico-. In buona sostanza per i periti la morte del paziente non è da attribuire alla condotta dei cinque sanitari.
Il Gip accoglie la tesi della difesa della famiglia della vittima che si fino affidati alla consulenza del noto Professore Francesco Alessandrini ordinario di cardiochirurgia presso il policlinico gemelli di Roma che ha totalmente smontato le conclusioni a cui era pervenuto il ct del pm Francesco greco che, secondo il giudice e così si legge nel provvedimento “fanno ritenere necessaria la verifica processuale dei fatti” della triste vicenda. Dunque, tutti a giudizio per il Gip. Il pubblico Ministero ha 10 giorni per formulate l’imputazione per omicidio colposo per la morte di Belfiore Benito.
La mozione è a firma dei consiglieri comunali Achille Tenuta ed Eugenio Orrico del gruppo "Pensiamo a Scalea": «Un atto di civiltà»
A Scalea gli animali di affezione potrebbero ben presto ottenere una degna sepoltura in un vero e proprio cimitero, al pari degli esseri umani.
E' la singolare proposta avanzata dal gruppo "Pensiamo a Scalea" con una mozione a firma dei consiglieri comunali Achille Tenuta ed Eugenio Orrico.
«Un atto di civiltà»
«E’ conclamata l’importanza anche sociale che oggi hanno gli animali domestici – affermano Tenuta ed Orrico – specialmente per quelle persone che vivono in condizioni di solitudine. Il rapporto affettivo che si instaura con loro non è molto diverso da quello che si ha con le persone amate.
Quasi sempre un gatto o un cane, che vivono a stretto contatto anche con bambini, diventano parte integrante della famiglia».
E' su questi presupposti che nasca l'idea della costruzione di un cimitero dedicato ai quattro zampe. «Oltre ad essere un atto di civiltà, avrà effetti positivi anche sotto l’aspetto sentimentale e, in tanti casi, anche terapeutico».
Non solo, Tenuta ed Orrico sottolineano come una risoluzione in tal senso risponda anche ad una necessità igienico-sanitaria, viste le innumerevoli sepolture fai da te.
La mozione "Cimitero per animali d'affezione"
La proposta trae ispirazione da una legge del 1991, la n° 281, che regola la materia degli animali di affezione in relazione alla prevenzione del randagismo, promuove la tutela degli animali e condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono, nonché lo sfruttamento al fine di accattonaggio ed il loro utilizzo per competizioni violente. Inoltre, la norma favorisce la corretta convivenza tra uomo ed animali senza tralasciare la tutela della salute pubblica e dell'ambiente.
Ma i benefici non finiscono qui.
Quanti hanno curato e amato il proprio animale nel corso della loro vita hanno la possibilità di continuare a mantenere il legame affettivo con lo stesso.
La costruzione di una catacomba per quattro zampe appare ormai indispensabile, tenuto anche conto che la burocrazia non dovrebbe essere in alcun modo d'intralcio.
Difatti, i servizi competenti della Asl ed il Comune interessato, in ottemperanza alla normativa vigente possono autorizzare associazioni o privati a destinare appezzamenti di terreno da adibire a cimiteri per animali.