
Redazione TirrenoNews
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I migranti del Bangladesh, domani i trasferimenti di quelli rimasti in quarantena
Mercoledì, 15 Luglio 2020 21:51 Pubblicato in Primo Piano
Vade et revertere
Le ultimissime informazioni pervenute a questa redazione, nella serata di oggi, sono che entro domani tutti i migranti in stato di quarantena, presenti nella palazzina di via Lavagaenza, saranno trasferiti, come i loro compagni di viaggio, nella capitale, sempre al policlinico Celio, per finire la loro quarantena.
Il trasporto avverrà, anch'esso, attraverso un pullman messo a disposizione dalla Croce Rossa Italiana.
Molte di noi ieri sera si sono rattristati, anche se non erano presenti, almeno fisicamente, al trasferimento dei migranti.
Abbiamo seguito un po' tutti, però, le dirette Facebook di zippa e di altri.
Ad ognuno di noi le immagini del trasferimento hanno suscitato sentimenti contrastanti, chi di tristezza, chi di sgomento e comunque un po' a tutti di consapevolezza di aver forse inviato un messaggio sbagliato ai nostri figli.
Per amor di Dio l'errore primordiale non è stato certo fatto dal Comune di Amantea o dai suoi abitanti.
L'errore primordiale è stato fatto da funzionari prefettizi poco consapevoli di una malattia, per nulla rispettosi di ragazzi immigrati positivi al coronavirus, venuti in Europa ed in Italia a cercare fortuna, e poco consapevoli della forza e della tenacia di una città quando ritiene di essere stata colpevolmente danneggiata.
Speriamo che chi di competenza non assecondi più consigli emanati con tale leggerezza.
La riflessione che ci poniamo a freddo oggi è che in primis auguriamo a questi ragazzi, nostri fratelli, un pronta guarigione in un centro medico di eccellenza.
Perché per chi non lo sa il Policlinico Militare del Celio "S.Ten. MOVM Attilio Friggeri", è un ospedale militare del Corpo sanitario dell'Esercito Italiano, ha operato in tutti i principali teatri di guerra cui ha preso parte l'Italia, dalla guerra di Libia, alla prima e alla seconda guerra mondiale, il ricovero o le visite specialistiche presso il policlinico sono riservate alle sole forze armate italiane e ai parenti dei militari aventi diritto al Servizio sanitario militare.
La seconda riflessione che vogliamo cogliere e proporre e di chiedere al Ministero degli interni che non appena questi ragazzi risulteranno guariti da questa grave malattia, di riportarli ad Amantea, dove siamo sivuri verranno accolti da una popolazione affettuosa, tollerante, umana e cordiale.
Invitiamo pertanto i Commissari Straordinari, nel caso ci fosse la possibilità legale a concedere la cittadinanza onoraria a questi ragazzi che sono venuti in Italia a cercare fortuna, a cui la città di Amantea non intende girare le spalle.
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L'associazione VIVIAMANTEA commenta la conclusione della questione migranti
Martedì, 14 Luglio 2020 18:57 Pubblicato in Comunicati - Sport - Giudiziaria
Riceviamo una nota dell'associazione VIVIAMANTEA che vi riportiamo integralmente:
"È da poco ufficiale la notizia che le 13 persone positive al Covid ed ospitate in un centro di accoglienza di Amantea, saranno trasferite in una struttura sanitaria più adeguata a Roma.
Accogliamo tale notizia positivamente, sia per le 13 persone che potranno ricevere così cure e assistenza più adeguate, sia per la città di Amantea, che può continuare ad essere considerata una cittadina Covid-free, come lo è sempre stata.
Ci teniamo a precisare che, come abbiamo già precedentemente comunicato, anche con la presenza di queste 13 persone, visto che si trovavano in quarantena e sotto sorveglianza, Amantea non ha mai smesso, neanche per un istante, di essere un posto sicuro.
Ma ora, per chiunque abbia potuto avere dubbi o preoccupazioni di ogni genere, è assodato che sia così.
Pertanto continuate a sceglierci per i vostri acquisti, per le vostre vacanze, per le vostre passeggiate.
Noi saremo sempre qui ad accogliervi, con la gentilezza di sempre e con le dovute precauzioni, perché ci teniamo alla salute di tutti e perché bisogna sempre stare in guardia contro questo virus che ci ha tenuti chiusi per tanto tempo".
Noi siamo pronti, noi ci siamo, noi vi aspettiamo.
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Migranti positivi al coronavirus, la popolazione ha vinto la battaglia contro una decisione sbagliata
Martedì, 14 Luglio 2020 16:00 Pubblicato in Primo Piano
La città di Amantea ha prevalso, calcisticamente parlando, contro una decisione errata, ingiustificata e quanto mai discutibile, sul trasferimento di migranti positivi al coronavirus in pieno centro città.
Ma la città ha perso, ha perso di credibilità, ha perso di fiducia verso lo stato, ha perso di coerenza ed ha perso di tolleranza.
A nostro parere queste cose vanno messe sul piatto della bilancia, siamo contenti del trasferimento dei 13 migranti contagiati dal Covid19, che da un po' di serenità ai nostri turisti, agli operatori commerciali e all'intera popolazione.
Comunque la descrizione del fatto, per dovere di cronaca, e che verranno trasferiti a partire dalle ore 20.30, come previsto sul sito del Ministero degli Interni, i 13 soggetti risultati positivi al test del coronavirus, si tratta di parte del gruppo di 24 pakistani giunti ad Amantea sabato pomeriggio in tarda serata.
La comunicazione ufficiale è giunta in città da una nota trasmissione televisiva e poi confermata dal sito del Ministero degli Interni.
I poveretti 13 migranti saranno trasferiti, con appositi mezzi messi a disposizione dell'Esercito Italiano e dalla croce Rossa Nazionale, all'ospedale del Celio di Roma, convertito già dallo scorso mese di Aprile in centro Covid di riferimento per il centro sud.
Questa è la conclusione di una scelta sbagliata, iniziata quando si è accettato lo sbarco di immigrati al largo di Caulonia e poi trasferiti a Roccella Ionica.
Poi il trasferimento nella struttura "a" CAS di Amantea, di proprietà dell'ingegnere Pati, dove erano scoppiate le vigorose e vibranti proteste sfociate poi nel blocco della strada nella giornata di Domenica.
Poi il confronto tra la popolazione e la Commissione Straordinaria, dimostratasi assolutamente impreparata alla vicenda, poi la decisione della protesta di sospendere per 24 ore il blocco della statale e della ferrovia, in attesa di decisioni in merito che sarebbero dovute pervenire dall'alto, l'arrivo dei militari oggi alle ore 13:00 e finalmente la decisione del Ministero degli Interni.
Speriamo in futuro di non dover ripetere questa pagina triste della città.
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