
Ci avevano provato nel 2005 e nel 2006, dice il sindaco, e ora ci riprovano. Basta!
Poi dichiara “Sia ben chiaro che se lo Stato dovesse alzare bandiera bianca e fare un passo indietro, io ne farò uno avanti con tutte le conseguenze che questo comporterà per la tenuta democratica di una Città che vuole vivere serena e che pretende il rafforzamento dei presidi di legalità e non la resa dello Stato”
E’ duro e determinato il sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, rispetto all’ipotesi di soppressione della storica Brigata della Guardia di Finanza della cittadina tirrenica
E prosegue “Voglio subito chiarire che la mia non è una difesa d'ufficio per motivi di prestigio campanilistico, non ho mai ragionato facendomi condizionare dal perimetro urbano. Non l’ho fatto con l’Ospedale , non lo farò con la Brigata della Guardia di Finanza. Ma così come per l’Ospedale – oggettivamente una Città Ospedaliera unica in Calabria – la GdF svolge una preziosa attività in un comprensorio debole socialmente, crocevia di dinamiche criminali tra Calabria e Campania, dove insiste il più importante Porto Turistico da Salerno a Reggio Calabria.
E’ davvero difficile assistere inermi alla spoliazione che lo Stato sta facendo dei suoi presidi al servizio dei cittadini e della comunità.”
I carabinieri ieri 21 gennaio hanno arrestato tre giovani cetraresi sorpresi ad un posto di blocco.
Si tratta di vecchie conoscenze delle forze dell’ordine: S.A., 30 anni; S.A., 25 anni e S.G., 20 anni.
I carabinieri durante un ordinario servizio di controllo del territorio, hanno notato la finestra scardinata di un bar nel quale si sarebbero introdotti .
Una volta dentro i tre avrebbero svaligiato le slot machine prelevando le monete contenute all'interno.
Riempiti due sacchi i giovani ladri si sarebbero allontanati dalla zona a bordo della loro auto, parcheggiata nelle vicinanze.
Immediati i posti di blocco.
Ed una delle pattuglie del nucleo radiomobile comandata dal luogotenente Antonio Nappi ha fermato proprio l’auto dei tre cetraresi
La perquisizione ha dato i suoi frutti
Abilmente celati due sacchetti di monete per circa 2000 euro e diversi oggetti da scasso.
I tre cetraresi sono stati subito portati presso il comando Compagnia di Paola e segnalati alla Procura della Repubblica.
Il PM competente è la d.ssa Linda Gambassi.
Ora sono agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni del Giudice del Tribunale di Paola che potrebbero arrivare tra oggi 22 e domani23 gennaio.
Ovvio che le indagini mireranno ad accertare se i cetraresi sono responsabili di altri furti avvenuti in altri paesi del tirreno cosentino
Nemmeno il tempo di assorbire la minaccia al sindaco Aieta che Cetraro viene interessata da un altro evento di grave entità
Sei auto sono state distrutte dal fuoco. Nulla hanno potuto fare contro l’incendio i vigili del fuoco del Distaccamento di Paola.
Il fuoco ha interessato inizialmente una sola auto, obiettivo dei malviventi. Poi c'è stato l'effetto domino ed il fuoco ha avviluppato anche una Fiat Punto, una Fiat Multipla, una Ford Fiesta, una Y 10 e una Volkswagen Golf, una Saab ferma da tempo nel parcheggio.
Non solo, ma anche altre auto sono state danneggiate dal forte calore sprigionatosi.
I carabinieri indagano per cercare di individuare il possibile movente dell'incendio avvenuto a poche ore dalla grave intimidazione al sindaco Giuseppe Aieta.
La domanda che tutti si pongono è se i due fatti siano collegati.
Si tratta di un incendio casuale o di una intimidazione?
Mentre la città partecipa in massa al consiglio comunale per dire un deciso NO alla violenza ecco l’incendio.
C’è , forse, dietro una strategia della tensione oppure si tratta di cani sciolti, di balordi che hanno agito per motivi diversi?