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Il consulente finanziario, Massimo Cedolia, di 45 anni, è stato arrestato dai carabinieri e dalla Guardia di finanza di Cosenza con l'accusa di avere attuato una truffa ai danni dei frati del Santuario di San Francesco di Paola utilizzando le offerte dei fedeli che gli erano state affidate, per un totale di quasi un milione e mezzo di euro, per investimenti in Borsa e per disporre bonifici in favore di suoi parenti.

Cedolia è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Paola Carmine De Rose su richiesta della Procura della Repubblica.

La indagine è stata diretta dal Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, e dal sostituto Linda Gambassi.

A Cedolia vengono contestati di reati di truffa aggravata, falsità in scrittura privata aggravata in concorso, favoreggiamento reale aggravato in concorso ed esercizio abusivo della professione di promotore finanziario.

Una prima domanda che si impone è come mai i frati di Paola si sono affidati ad un promotore finanziario non autorizzato

Chi lo aveva segnalato alla loro attenzione ?

In sostanza il Cedolia violando le direttive improntate a prudenza impartitegli dai frati in merito alla gestione del denaro e senza alcuna autorizzazione da parte di questi ultimi, avrebbe messo in atto una sistematica e dissennata attività di trading online (compravendita di titoli azionari quotati in borsa) ad altissimo rischio, celando la vera natura e il rischio degli investimenti effettuati ai titolari del conto.

Il consulente, inoltre, avrebbe messo in atto una molteplicità di bonifici in favore di persone, a lui legate anche da vincoli di parentela, che poi provvedevano a "girare" il denaro, direttamente o tramite l'interposizione di ulteriori conti correnti bancari e postali, allo stesso Cedolia e che, per questa ragione, sono indagati per il reato di riciclaggio.

Contestualmente all'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Massimo Cedolia, carabinieri e Guardia di finanza, nell'ambito dell'indagine sulla truffa ai danni dei frati del Santuario di San Francesco di Paola, hanno eseguito un decreto di sequestro di beni a carico di 11 persone, tra cui lo stesso consulente finanziario, e di una società.

Le persone indagate nell'inchiesta insieme a Cedolia sono parenti o persone legate da vincoli di altro tipo al consulente finanziario che si sarebbero rese corresponsabili, a vario titolo, della truffa. In particolare è stato disposto il sequestro preventivo e per l'equivalente della somma che sarebbe stata truffata di 28 fabbricati, otto terreni, dieci automezzi e disponibilità finanziarie per un totale di 17 rapporti finanziari nei confronti degli indagati tra Cosenza, Diamante, Praia a Mare, Paola, Napoli e Milano per un ammontare complessivo due milioni e 340 mila euro.

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cambia paolaC’è un dato che ci conforta e che ci spinge, nonostante tutto, ad andare avanti nell’impegno che abbiamo assunto nei confronti degli elettori due anni fa, quando contro tutto e tutti, anche a costo di essere presi per pazzi settari, abbiamo presentato Cambia Paola come progetto politico per la ripresa della nostra comunità.
Questo dato è che, con un lavoro paziente e non sempre facile, siamo riusciti ad aprire, nella mentalità dominante, un varco a quello che era il nostro primo obiettivo: cambiare metodo.

Esprimendo sempre con chiarezza tutte le nostre riserve sui sistemi verticistici che avevano provocato la rottura del rapporto tra la comunità e i partiti, abbiamo sempre denunciato il venir meno della rappresentatività dei gruppi che da anni si avvicendavano (e si avvicendano) nella gestione delle istituzioni a tutti i livelli. Per questo, fin dalle prime battute di questa esperienza, abbiamo sempre sottolineato l’importanza di riportare al centro dell’attività politica le persone e le loro esigenze, con un’analisi attenta e fredda dei bisogni e dei diritti, con la formulazione seria di un’articolata ipotesi di via d’uscita meditata e condivisa da questa crisi. Ecco perché Cambia Paola non è stata concepita come movimento classico, con tesseramenti e dirigenti, ma come un’aera aperta dove ciascuno potesse dare il proprio contributo di idee e di progetti. Con un unico limite, rigidissimo e invalicabile: Cambia Paola è di sinistra e vuole costruire il futuro sulla scorta dei valori che da sempre connotano la sinistra.

Nei due anni passati, più e più volte ci è capitato di spiegare e ripetere questi concetti a tutte le forze politiche e sociali che hanno voluto incontrarsi e confrontarsi con noi. Nessun tavolo di trattative perché noi parliamo di valori e sui valori non si tratta; nessun accordo con o contro le persone, perché l’unica cosa che a noi interessa è costruire il futuro e il futuro si costruisce sui progetti e sui percorsi.

Le prime reazioni non sono state per niente positive. Poi, da qualche mese a questa parte, qualcuno deve aver riflettuto sulle nostre parole. E, a quanto pare, deve aver deciso di intraprendere quel cammino sul quale noi continuavamo e continuiamo ostinatamente a muoverci.

Questo qualcuno è il Pd che due giorni fa ha chiamato a raccolta diverse forze politiche e sociali locali per proporre l’avvio di un confronto su alcuni temi. Anche Cambia Paola era stata invitata e, per coerenza con quanto portato avanti negli anni, si è sentita in dovere di mettersi in ascolto rispetto alla proposta. Attenzione: fino a questo momento non è stato messo sul tavolo nessun tema concreto. È ovvio che gli organizzatori hanno già stilato un breve elenco di questioni, così come da tempo lo aveva fatto Cambia Paola e, in generale, così come fanno tutte le realtà associative. Ma l’unico impegno preso fino a questo momento è quello di selezionarne una per volta per farne l’oggetto di un confronto pubblicovolto a verificare la compatibilità dei presupposti e degli obiettivi fondamentali delle forze oggi in campo. Tutto qui. Nessuna alleanza organica vi è all’orizzonte anche perché Cambia Paola non rinuncerà a denunciare lo scempio che a livello nazionale il governo Renzi sta compiendo in tutti i campi, specie quello relativo ai diritti e alle garanzie dei lavoratori e quello relativo al progetto di riforma costituzionale che minaccia di distruggere il sistema attualmente in vigore. Così come siamo perfettamente consapevoli che molti dei problemi che oggi attanagliano la nostra città (debito, precarietà, caos sicurezza) e la nostra Regione (fra cui la dismissione della sanità pubblica) sono stati causati dal centrosinistra di Roberto Perrotta e Agazio Loiero.

Ciò non toglie che la nostra città è allo sbando e occorre il massimo sforzo per affrontare e risolvere problemi urgenti come disoccupazione, mala gestione dei servizi essenziali (rifiuti e acqua in primis), legalità, inquinamento del territorio, dissesto idrogeologico, economia e turismo, ricambio della classe politica. Su questi temi Cambia Paola ha un progetto preciso e dettagliato, che poi è quello contenuto nel programma presentato con Sinistra Unita due anni fa alle elezioni amministrative. Il nostro interesse è realizzarlo, dunque se altre forze politiche e sociali intendono sostenere quelle stesse idee e quel progetto noi abbiamo l’obbligo politico e morale di consentirlo. Fare politica significa affrontare e risolvere i problemi della città, non bearsi sui social network del proprio sterile e narcisista isolamento.

Due anni fa abbiamo intrapreso una battaglia senza quartiere nei confronti degli accordi sottoscritti nel chiuso dei ripostigli delle sezioni di partito. Ma abbiamo anche detto che i singoli devono imparare ad assumersi in proprio le responsabilità che derivano dall’essere cittadini di una Repubblica democratica, partecipando attivamente e donando alla comunità il proprio tempo e le proprie energie per il bene di tutti. È finito il tempo dei leader falsi e opportunisti. Solo l’impegno diretto, serio, onesto, consapevole può dare il via alla ripartenza della nostra città. L’altra sera i dirigenti del PD presenti all’incontro hanno affermato di volere una netta discontinuità con il passato. Staremo a vedere. Non sappiamo ancora cosa potràvenire fuori dagli incontri che saranno eventualmente organizzati nel prosieguo. Ma ua cosa ormai è chiara: lademocrazia impone un dialogo pacifico su temi concreti. Gli scontri all’arma bianca, i fiumi di fiele, le esecuzioni sommarie in piazza a noi non sono mai piaciute. E anzi, affermiamo con forza che sono causa della dispersione di risorse intellettuali e umane che potrebbero dare ben altri frutti se usate con intelligenza e rettitudine.

 

 

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Nella giornata di ieri 30 maggio, è stata trovata morta sulle spiagge di Fiumefreddo Bruzio, in località stazione, un esemplare di tartaruga marina.

Era un enorme esemplare

L'animale, ritrovato privo di vita nelle prime ore del giorno, potrebbe essere morto dopo essere stato soffocato dalle maglie delle reti dei pescatori.

Alla tartaruga mancava una zampa posteriore, forse era stata aggredita da qualche pesce

Sono state condotte prime le analisi del caso necessarie per constatare le cause del decesso.

Successivamente l’animale è stata caricata su una barca ed è stata trasportata al largo.

Foto di Franco M dal web

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