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Controllo del territorio dei carabinieri della compagnia di Paola nel fine settimana. I carabinieri unitamente al reparto operativo del 14mo Battaglione carabinieri di Vibo Valentia hanno arrestato un 36enne di Cetraro, noto alle forze dell’ordine per reati di droga e contro il patrimonio.

Il giovane è stato riconosciuto colpevole del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.

Il 36enne dovrà scontare 7 mesi di reclusione in regime degli arresti domiciliari.

A San Lucido, i carabinieri hanno tratto in arresto un 66enne noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, L’uomo, è stato condannato alla pena detentiva in carcere di 2 anni e 15 giorni di reclusione per i reati di truffa e ricettazione.

I militari dell’Arma hanno proseguito i servizi di controllo del territorio ad “alto impatto”. Nell’area urbana ricompresa tra San Lucido, Paola, Fuscaldo, Guardia Piemontese e Cetraro.

Oltre 200 le persone e 190 i veicoli controllati. Svolte numerose perquisizioni personali, veicolari e domiciliari.

Elevata è stata l’attenzione nella prevenzione e repressione delle condotte connesse alla guida in stato di ebrezza alcolica e consumo di sostanze stupefacenti.

Due giovani di Fuscaldo, un 26enne ed un 27enne, ed un 40enne di Cetraro sono stati denunciati a piede libero per varie violazioni degli obblighi della sorveglianza speciale.

Nella vasta area sottoposta ai capillari controlli, sono stati tanti i veicoli, 190, e le persone controllate, 200.

Nello specifico ambito delle attività di prevenzione delle stragi del sabato sera e di contravvenzione delle condotte di abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra neopatentati e giovanissimi, l’attività di accertamento delle condizioni psico-fisiche dei conducenti è stata svolta impiegando i precursori per lo screening veloce per verificare la positività derivante dall’assunzione di sostanze alcoliche nonché gli etilometri per l’accertamento della guida in stato di ebbrezza alcolica.

Tre le patenti ritirate per guida sotto l’influenza dell’alcool, con valori accertati compresi tra 1,12 g/l e 1,21 g/l.

Sessanta le infrazioni al Codice della Strada accertate, ventuno le patenti ritirate per varie violazioni al Codice della Strada e dieci i veicoli sequestrati amministrativamente per assicurazione scaduta.

Uno studente 26enne di Cetraro ed un 47enne di San Lucido, sono stati segnalati alla Prefettura, perché trovati in possesso 4 grammi di sostanza stupefacente tipo marijuana durante una perquisizione veicolare.

Sono state controllate anche 4 attività di Paola e Cetraro ed identificati 40 avventori.

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Alessio Tundis è un giovane paolano che ha postato la sua amarezza per lasciarla “sua” Calabria ed andare a lavorare fuori dalla regione. La sua storia è l’ennesima storia di un altro giovane( e sono tantissimi) che con tantissima dignità emigrano per lavorare. Impossibile non ampliare la sua voce, impossibile non richiamare l'attenzione e denunciare i responsabili di questa Calabria “difficile”!

Ecco cosa ha scritto:

Cara Calabria , sei riuscita a far scappare tanta gente. Mi piange il cuore per te, Calabria .

Stai perdendo:i più onesti, i più sognatori, i più intelligenti, i più coraggiosi, i più lavoratori..
Prima di andarsene dicono tutti che sei diventata troppo stretta, troppo sporca, troppo incivile, troppo corrotta: invivibile.

Sei invivibile Calabria , riesci a sentire il giudizio dei tuoi figli?

Lo so, sarai sempre la loro mamma e le ferie trascorse da te sembreranno sempre troppo poche… Ma sai, Calabria , quando c’è di mezzo il futuro le tue “ricchezze” valgono ben poco.

Offri del cibo buonissimo e dolci tra i più gustosi al mondo, che non riescono comunque a rendere meno amaro il magone in gola di chi deve rifarsi una vita altrove, ripartire da zero.

Hai un mare immenso, spiagge da favola e panorami mozzafiato, che non riescono comunque a dare un lavoro.

Quindi, non mi illudo, so che le tue ricchezze non riusciranno a rendere meno triste le partenze. Il tuo sole 365 giorni l’anno, i tuoi caffè sempre offerti e l’allegria dei tuoi figli non riusciranno mai e poi mai a rendere meno dolorosa la sua mancanza.

Sono troppo arrabbiato con te Calabria , li lasci andare via tutti così facilmente…

Continuando così resterai sola. Se ne andranno tutti.

Non lamentarti dei troppi immigrati, probabilmente, tra qualche anno, saranno gli unici disposti a fermarsi da te, oltre ai pochi fortunati che riusciranno ad arrivare alla pensione.

Probabilmente, tra non molto, sarai data in pasto a quei quattro imprenditori mafiosi che vogliono comprarti.

Probabilmente sarai la casa dei figli di papà, quelli che non hanno bisogno di trovare un lavoro e per questo affermano che non ti lasceranno mai, che loro sono calabresi nel cuore e nel sangue.

Eppure senza lavoro non avrebbero mai potuto permettersi le vacanze nel tuo limpidissimo mare.

Eppure senza stipendio, senza diritti, senza futuro, con l’amaro in bocca, credimi, i tuoi dolci non sembrano più così tanto gustosi.

Perché tu lo sai, c’è una cosa che per noi viene sempre prima di tutto: la famiglia.

E quando c’è da sacrificarsi per mantenerne o costruirne una, i calabresi sono così forti da riuscire a spezzarsi letteralmente in due: il cuore a casa , la mente e le mani altrove, sul posto di lavoro. Qualsiasi lavoro: operaio, cameriere, cuoco, lavapiatti è comunque più dignitoso di quello che tu puoi offrirci. E non importa se si parte per Londra, Milano, Venezia, Berlino, Roma, Bristol, AMERICA; non importa se quel lavoro lo si trovi in Danimarca, Svizzera, Belgio, Piemonte…per noi calabresi si tratterà sempre e solo di “andare al vivere al nord”.
Sappi, Calabria , che si tratterà sempre e solo di lavoro e di denaro, quel lavoro che al nord riesce a farli sentire tutti più dignitosi, più orgogliosi; quel denaro che da te circola nelle mani di troppe poche persone: quelli che non lo meritano, quelli che sfruttano, quelli che hanno ereditato, quelli che non si disperano.

Come faccio a spiegarti il mio stato d’animo, Calabria ?

Non posso.

Nessuna parola sarebbe mai in grado di spiegare che cosa si prova a veder partire e sentire, ogni volta, un pezzo di cuore in meno.

Con affetto. Un altro calabrese che scappa!

Alessio Tundis

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Il sequestro di due depuratori, a Catanzaro e a Cosenza, da parte rispettivamente della Guardia Costiera di Soverato e del Comando Provinciale dei Carabinieri Forestali, ripropone in tutta la sua annosa drammaticità il problema della mancata depurazione delle acque reflue in Calabria e dell’inquinamento dei corpi idrici e del mare.

Nel primo caso sono state riscontrate diverse criticità tecniche nell’impianto di località “Verghello”, ormai vecchio di trentacinque anni, e le cui anomalie, sembra, erano state segnalate già da tempo; evidentemente senza risultati concreti, visto e considerato che il Circomare di Soverato del Capitano Claudia Palusci ha apposto i sigilli sull’impianto malfunzionante che scaricava i liquami non depurati nel fiume Corace, e da qui nel Mar Ionio.

Ancora più inquietante, se possibile, la situazione riscontrata a Cosenza, dove il depuratore consortile “Valle Crati” del Capoluogo e della città di Rende, sito in località “Coda di volpe”, scaricava liquami e fanghi direttamene nel Fiume Crati, il più lungo della Calabria, per come accertato dall’inchiesta dei Carabinieri Forestali del Colonnello Giorgio Borrelli: ben 141 casi di sversamento illecito in soli due mesi , attività che, stando alle risultanze del Procuratore della Repubblica Dott. Spagnuolo e del Procuratore Aggiunto Dott.ssa Manzini, venivano realizzate secondo precise direttive impartite agli operai addetti alla manutenzione.

Un quadro a dir poco desolante che testimonia ancora una volta il diffuso e colpevole disinteresse nei confronti dell’ambiente, tale da determinare danni incalcolabili agli ecosistemi e, con essi, all’economia dell’intera regione.

I liquami non depurati che vengono riversati nei corsi d’acqua, insieme ai fertilizzanti dilavati dalle piogge invernali o, come accaduto pochi giorni fa nella Zona Speciale di Conservazione della Fiumara Ruffa della costa di Capo Vaticano, da parte di allevamenti zootecnici, finiscono in mare con il loro carico di sostanze organiche sotto forma di fosfati e nitrati che poi, con l’aumento delle temperature, scateneranno in estate l’esplosione demografica di microalghe con conseguente colorazione anomala delle acque marine e le legittime proteste e fuga dei bagnanti, locali e non.

Il WWF della Calabria ringrazia la Magistratura e le Forze dell’Ordine per le operazioni di Catanzaro e Cosenza: una dimostrazione del fatto che, spesso, i problemi del mare, oltre a dover essere affrontati durante tutto l’anno , nascono letteralmente a monte, e che, unitamente ai severi controlli sugli impianti costieri, occorre concentrare l’attenzione su quei comuni dell’entroterra che, scaricando nei vari corsi d’acqua, contribuiscono talvolta in maniera determinante all’inquinamento organico del nostro mare. Incuranti del danno arrecato all’immagine turistica generale che, prima ancora degli alberghi a cinque stelle, ha bisogno di fiumi e mari puliti e non di cloache a cielo aperto.

Le Associazioni Aggregate del WWF Calabria

Ndr: Il Catocastro? Buh!

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